A Palazzo Madama è stato depositato un disegno di legge di iniziativa del senatore Nicola Irto, «volto – spiega lo stesso parlamentare – a promuovere la lettura in età prescolare, dunque a contrastare sin dall’infanzia fenomeni di analfabetismo, dispersione scolastica e condizionamento psicologico tramite contenuti del web». L’articolato, sottoscritto anche dai senatori Cecilia D’Elia, Andrea Crisanti, Vincenza Rando e Francesco Verducci, componenti dem della commissione Cultura, prevede una serie di interventi per favorire e incentivare la lettura da parte dei bambini, anche come alternativa all’utilizzo continuativo dei dispositivi elettronici. Si va, infatti, dalla possibilità di realizzare piccole biblioteche negli asili nido e nelle scuole dell’obbligo a quella di creare spazi di lettura negli studi pediatrici, nei reparti o negli ambulatori degli ospedali, nei consultori e nei centri vaccinali. In più, la proposta di legge in argomento contempla la redazione di un apposito Piano triennale e l’istituzione, presso il ministero della Cultura, di un Tavolo ad hoc. «Gli interventi legislativi a sostegno dei minori e dello sviluppo culturale – spiega il senatore Irto, che è anche segretario dei dem calabresi – sono sempre i più utili ma i meno considerati nel contesto attuale, che tende a produrre ignoranza e subalternità invece che conoscenza e autonomia di giudizio. Nel 2020 la Calabria aveva raggiunto il primo posto in Italia per tasso di analfabetismo, anche funzionale. Bisognava dunque individuare una buona soluzione per superare gli ostacoli alla crescita culturale dei bambini, spesso dipendenti dalla loro condizione economica e sociale. Se il centrodestra vuol dividere il Paese con l’autonomia differenziata, il Partito democratico – conclude Irto – intende unire l’Italia con l’istruzione, la conoscenza e la cultura, che sono le basi della libertà, della solidarietà, della democrazia e del futuro».

«L’autonomia differenziata aumenterebbe ancora di più le distanze e le divisioni che ci sono tra il Nord e il Sud del Paese». L’ha detto con forza il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi, intervenendo a Napoli all’iniziativa di piazza “Una e indivisibile”, che il Pd ha organizzato per denunciare i gravi pericoli dell’autonomia differenziata. «Noi continueremo a contrastare l’autonomia differenziata e – ha sottolineato Irto – a preoccuparci per il futuro. È inaccettabile che chi verrà in questo Paese potrà avere la fortuna di nascere al Nord o la sfortuna di nascere al Sud. Nel centrodestra vogliono più Italie, eppure si riempiono la bocca parlando di nazione. Noi vogliamo solo un’Italia una e indivisibile e questo solo il Partito democratico può garantirlo». «Questa iniziativa – ha precisato il segretario dei dem calabresi, ringraziando la segretaria Elly Schlein, la segreteria del partito nazionale e i tanti militanti arrivati in pullman dalla Calabria – dà il senso dell’autonomia differenziata, che spaccherebbe il Paese e aumenterebbe la migrazione sanitaria. Io vengo da una regione commissariata da 13 anni per la sanità, che ancora oggi continua a produrre inefficienza e risultati drammatici. Per non parlare delle infrastrutture, tant’è che noi in Parlamento abbiamo proposto anche una perequazione infrastrutturale. È inaccettabile che nel Nord del Paese ci siano collegamenti efficienti e connessioni tra grandi città e invece nel Sud – ha rimarcato Irto – manchi l’Alta velocità ferroviaria ed esistano collegamenti disumani; penso tra Catania e Messina e tra Catania e Palermo, penso all’isolamento della costa ionica calabrese, penso alle infrastrutture inesistenti nel Mezzogiorno».

Quali conseguenze per sanità ed istruzione con l’autonomia differenziata? Questo il tema del dibattito pubblico promosso dal Partito Democratico di Locri, in collaborazione con la Conferenza Metropolitana delle donne democratiche di Reggio Calabria ed i Giovani Democratici. Un’occasione per discutere insieme alla cittadinanza dell’impatto che il disegno di legge Calderoli avrà principalmente sulla sanità e sull’istruzione calabrese e delle diseguaglianze che lo stesso rischia di incrementare tra le regioni più ricche e quelle meno ricche.

«Immaginiamo conseguenze drammatiche per il Mezzogiorno e la Calabria che è già in sofferenza, con l’autonomia differenziata sarebbe ancora peggio – ha osservato il segretario regionale e senatore del Pd Nicola Irto -. Non si daranno al Sud le risorse che non sono assegnate negli anni per poter avere lo stesso step di partenza. Noi diciamo sì alla definizione alla perequazione infrastrutturale e non ad un’autonomia differenziata che darebbe ancora di più alle regioni che corrono meglio, a scapito di regioni come la Calabria».

Il Partito democratico è la prima forza politica ad aver aperto una discussione pubblica sull’intelligenza artificiale in Calabria, con un recente convegno a Cosenza cui hanno partecipato importanti ricercatori e imprese del settore informatico. «Territorio e sviluppo sono sempre legati. Perciò – spiega il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi – abbiamo voluto avviare un confronto sulle applicazioni concrete dell’intelligenza artificiale nella nostra regione, atteso che in fatto di Computer Scienze l’Università della Calabria è tra i migliori atenei del mondo e che molti suoi laureati contribuiscono alla crescita di diverse aziende dell’alta tecnologia, operanti anche nel territorio calabrese». «Parlare di intelligenza artificiale – precisa Irto – significa guardare ad una sanità più avanzata, in grado di prevenire e curare meglio le malattie. Vuol dire, inoltre, mettere insieme le risorse principali del territorio, cioè università e aziende, per costruire un nuovo protagonismo delle imprese e dunque per creare lavoro, economia e sviluppo sociale». «In Calabria – osserva il segretario dei dem calabresi – spesso si rinuncia a discutere dei temi più alti perché mancano diritti e servizi di base, che pure bisogna pretendere. Tuttavia, il futuro va seminato con la conoscenza, con la ricerca scientifica e con lo stimolo al dibattito sulle grandi sfide dell’umanità. Bisogna dunque alimentare la discussione sull’intelligenza artificiale che noi abbiamo già avviato, con l’auspicio che le amministrazioni e gli attori istituzionali ed economici inizino ad elaborare un pensiero al riguardo e che il confronto pubblico sull’utilizzo di questo prezioso strumento tecnologico si allarghi e – conclude il senatore Irto – trovi l’ampio approfondimento che merita».

Il segretario regionale dem sulle tematiche sollecitate nei dibattiti del festival di Lamezia: «Il Pd non intende girarsi dall’altra parte»

«Si è conclusa a Lamezia la dodicesima edizione di “Trame”, importante festival dei libri sulle mafie che per cinque giorni ha riunito le forze sociali e culturali più diverse, dall’associazione antiracket che ne ha favorito la nascita sino agli studenti, con l’obiettivo di perpetuare un fronte comune antimafia». Lo afferma Nicola Irto, senatore e segretario del Pd calabrese che aggiunge: «Tanti studiosi, magistrati, giornalisti e uomini delle istituzioni vi hanno partecipato per raccontare storie suggestive, in grado di accendere la speranza; come quelle delle persone che denunciano e che, mettendo a rischio la propria vita, aiutano i magistrati ad incriminare i mandanti e gli esecutori di omicidi, sovente di propri familiari».
«Allo stesso modo – evidenzia Irto – le testimonianze dei giornalisti e, naturalmente, dei magistrati – che sacrificano loro stessi e la propria famiglia per operare con chiaro scrupolo professionale – svolgono, come “Trame” attesta e conferma, un ruolo pedagogico esemplare, creando nei giovani curiosità, interesse e soprattutto una prospettiva nuova che sconfigge il mito dell’invincibilità delle organizzazioni criminali. E poi, oltre ai dibattiti e agli incontri sulle tante storie narrate nei libri, ci sono stati i film e la musica, che hanno contribuito a creare un’atmosfera coinvolgente e un’identità antimafia palpabile, non retorica».
«Di fronte allo scenario che la rassegna ha offerto – sottolinea il segretario regionale dem – la politica deve schierarsi e interrogarsi sul futuro. Il Pd è stato e rimane al fianco di questa preziosa iniziativa, intanto con la diretta partecipazione della segretaria nazionale Elly Schlein, e con la coscienza che, specie in una terra difficile come la Calabria, c’è bisogno di costante attenzione politica sul tema della legalità e della cultura antimafiosa, anche per sensibilizzare i cittadini contro la penetrazione delle mafie nelle istituzioni.
La sfida è in primo luogo culturale. Essa riguarda anche la promozione dell’idea, già diffusa negli ambienti antimafia, che sia sconveniente aderire o soggiacere alla criminalità organizzata».
«Secondo Paolo Borsellino – cita Irto – “la lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. Oggi, nell’era dell’enorme quantità di informazioni ultrarapide e del cosiddetto «brainstorming» conseguente, l’appello di Borsellino obbliga la politica a riflettere e ad agire in prospettiva: a contrastare, con incontri, approfondimenti e racconti come quelli di “Trame”, il capitalismo consumistico e la modernità liquida in generale, che tendono a orientare il gusto, il costume, la comunicazione e il giudizio etico sul mondo e sulle cose, anche con forme di pericolosa omologazione delle specificità territoriali».
«È perciò necessario puntare, ed è questa la principale sfida politica – sostiene il segretario dem – su una pedagogia antimafia basata sulla conoscenza profonda del fenomeno mafioso e sulla necessità di reagire sul fronte culturale. Ciò significa creare interesse e senso di comunità intorno al valore del coraggio della denuncia e ai principì della legalità e della solidarietà, esattamente ciò che il festival “Trame” fa ogni volta. Per citare una voce illuminante della nostra contemporaneità, cioè il compianto studioso Nuccio Ordine, bisognerebbe far tesoro dell’«utilità dell’inutile», nello specifico utilizzando la letteratura, il confronto e le alleanze culturali antimafia come strumenti per battere la forza seduttiva e persuasiva delle organizzazioni criminali».
«Il Pd non intende girarsi dall’altra parte – annuncia Irto -. Il progetto “Trame scuola” per coinvolgere i ragazzi tutto l’anno o la collaborazione dei volontari di “Trame” con l’istituto penale minorile di Catanzaro, dove è stata realizzata una biblioteca in cui si svolgono una serie di attività, fa capire quanto culturalmente sia fondante l’apporto di questa rassegna in Calabria e quanto i partiti debbano attenzionarla per selezionare una classe dirigente lontana dal malaffare e pregna di tensione civile».
«Mi congratulo con il presidente di Fondazione Trame, Nuccio Iovene, e con il direttore artistico della manifestazione, Giovanni Tizian, per quanto hanno fatto- conclude Irto -. Vorrei esprimere loro il mio apprezzamento anche per la scelta del tema di “Trame 12”, che è stato il Mediterraneo, fonte della nostra cultura, mare che ci ha restituito i Bronzi di Riace e che oggi mette alla prova il nostro spirito di accoglienza, di cui i nostri antenati hanno beneficiato in tutto il mondo. Il genius loci del Mediterraneo dovrà allora essere un perimetro culturale in cui vengano esaltati i valori della pace, dell’accoglienza e del rifiuto di ogni mafia»

Corriere della Calabria del 26 giugno 2023

   

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