Via libera al “Contratto di Fiume”,  ulteriore strumento di attuazione del Piano di tutela delle acque e di governance finalizzato alla riqualificazione dei territori fluviali.
E’ la novità rilevante introdotta dalla proposta di legge d’iniziativa del consigliere Nicola Irto (n.16/10), che ha modificato ed integrato la legge urbanistica della Calabria, introducendo un nuovo articolo con la finalità di dare un quadro ordinamentale a strumenti come “la pianificazione, la tutela ed il recupero del territorio regionale, nonché l’esercizio delle competenze delle funzioni amministrative ad esso attinenti”.
La proposta è stata approvata  all’unanimità dalla quarta Commissione consiliare “Assetto ed utilizzazione del territorio- Protezione dell’Ambiente”, presieduta dallo stesso Irto nel corso dei lavori odierni ai quali hanno preso parte i consiglieri Giovanni Arruzzolo,  Arturo Bova, Giovanni Nucera e Domenico Tallini. 
Nel corso della seduta, proprio in merito all’introduzione del Contratto di Fiume, sono stati auditiper l’Autorità di bacino della Regione Calabria il segretario generale, ing. Salvatore Siviglia e per il Dipartimento Ambiente e Territorio l’arch. Paolo Galletta.
Della legge, che consta di due articoli e non comporta oneri finanziari, il presidente Irto sottolinea i passaggi significativi: “Il Contratto di Fiume realizza un momento qualitativamente importante nel quadro di grave condizione  di dissesto idrogeologico che caratterizza il territorio calabrese, dove il progressivo abbandono delle zone montane e l’urbanizzazione di aree in prossimità dei corsi d’acqua o di zone in frana, richiedono una maggiore attenzione verso il problema. Ma il cambio di rotta culturale- aggiunge Nicola Irto- non può essere limitato ad interventi di prevenzione e allenamento, per quanto importanti, bensì deve comprendere la messa a punto di strategie integrate di governance fluviale per centrare l’obiettivo di uno sviluppo socio-economico equilibrato e sostenibile delle comunità interessate”.
In questo senso, il Contratto di Fiume si presenta quale nuova opportunità per affrontare con maggiore efficacia la sfida del governo dei territori fluviali, attraverso l’azione sinergica e concertata che deve instaurarsi fra tutti i soggetti coinvolti: gestori della risorsa e del territorio, rappresentanti delle categorie e i singoli cittadini. “Per far crescere le politiche in materia di acque nella nostra Regione, è necessario che ci sia un coinvolgimento più diretto ed un diverso livello di responsabilizzazione di tutti gli attori. Ed è quello che abbiamo cercato di fare con questa legge”, conclude Irto.

Con 165 voti favorevoli, 49 contrari e 18 astenuti l'assemblea del Senato ha approvato il ddl sugli ecoreati. Il provvedimento ritorna ora in terza lettura alla Camera.
"Mi ero impegnato a portare a termine il ddl due anni fa, da ministro dell'Ambiente". Così il Guardasigilli, Andrea Orlando, a proposito del disegno di legge Ecoreati, sul quale il ministro esprime "enorme soddisfazione" per un testo "equilibrato" che consente alle imprese "di essere soggetto partecipe per il recupero ambientale e per trasformare la nostra economia in un'economia ecosostenibile".
Conversando con i giornalisti dopo l'approvazione in Aula del Senato del ddl, il Guardasigilli ha evidenziato come: "è un ottimo provvedimento che mette insieme una maggioranza più ampia rispetto a quella rappresentata nel governo e rappresenta un'ottima risposta alle molte ferite del nostro Paese in ambito ambientale. E' la migliore risposta politica a vicende ambientali, come ad esempio quella di Eternit. Un processo come quello sarebbe stato completamente diverso se questa norma fosse stata già approvata".
Per il presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e primo firmatario della proposta di legge che istituisce nel Codice penale i nuovi delitti contro l'Ambiente, Ermete Realacci "si avvicina il traguardo di rendere le nostre normative adeguate ai sempre più diffusi reati contro l'ambiente e la salute dei cittadini. Un obiettivo atteso da tempo e per cui si sono battute con forza alcune delle maggiori associazioni italiane, come Legambiente e Libera che da ultimo hanno anche lanciato un appello sottoscritto da migliaia di persone. Crimini, quelli contro l'ambiente, odiosi e molto pericolosi, basti pensare che stando al rapporto Ecomafia di Legambiente fruttano alla malavita organizzata circa 15 miliardi l'anno".
Realacci spiega: "con questo provvedimento sul rafforzamento dell'azione penale in ambito ambientale frutto di un'ampia convergenza, si introducono dunque nuovi strumenti che renderanno più efficace il contrasto alle illegalità e alle ecomafie.
La legge sugli ecoreati prevede tra l'altro un innalzamento delle pene con il raddoppio dei tempi di prescrizione e una prescrizione legata alla durata degli effetti dell'inquinamento, l'introduzione nel nostro codice penale dei reati di inquinamento ambientale, disastro ambientale e traffico di materiale radioattivo.
Introduce poi il cosiddetto ravvedimento operoso, che prevede sconti di pena per chi provvede alla messa in sicurezza e alla bonifica dei luoghi, e l'obbligo al ripristino dei luoghi in caso di condanna o patteggiamento. Ora è importante che la Camera dia nel più breve tempo possibile e senza cambiare neanche una virgola il via libera definitivo al testo della legge così come approvato dal Senato. Perché in futuro non ci siano più casi Eternit o Bussi". 
Chiara Braga, responsabile Ambiente della segreteria PD, ribadisce: "E' una notizia molto positiva, anche alla luce delle importanti correzioni introdotte nel corso dell'esame in Aula, in particolare con la cancellazione della non punibilità per i reati colposi. L'introduzione nel codice penale di reati di estrema gravità, come il disastro e l'inquinamento ambientale, è la risposta migliore, anche se tardiva, all'impegno che ci eravamo assunti con le vittime di vicende terribili come quelle dell'Eternit.
L'equilibrio trovato nel testo, con misure che rendono attuabile il ripristino ambientale e premiano con riduzioni di pena il ravvedimento operoso, rispondono anche ai timori espressi da una parte del mondo imprenditoriale; strumenti più efficaci per il contrasto degli illeciti ambientali sono infatti una garanzia per tutti, cittadini e imprese sane del Paese.
Ora siamo fiduciosi che quello alla Camera sia il passaggio definitivo e porti in tempi rapidi all'approvazione di una legge attesa da oltre vent'anni".

Abbiamo avviato un percorso politico e tecnico che intendiamo seguire con tenacia, certi che, senza avere a cuore e senza prendersi cura della nostra terra, qualsiasi progetto di ripresa per la Calabria è inimmaginabile». È il commento del consigliere regionale Nicola Irto, presidente della quarta Commissione "Assetto, Utilizzazione del territorio e Protezione dell'ambiente", a conclusione dell'odierna seduta. «È necessario - ha aggiunto - che la nostra regione si doti, senza indugio, di una mappatura completa dei siti a rischio, grazie ad una ricognizione capillare, ed è altrettanto importante che si dia pronta attuazione a tutte le prescrizioni contenute nella legge n. 14 del 2011, indipendentemente da una sua eventuale successiva revisione». L'organismo consiliare ha deliberato all'unanimità, su iniziativa del presidente Nicola Irto, è detto in un comunicato dell'ufficio stampa del Consiglio, di dedicare la prossima seduta alla questione "amianto", con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati (il direttore generale del dipartimento Ambiente, l'assessorato al ramo, l'Arpacal e una delegazione dell'Anci Ambiente). La decisione è scaturita dai lavori odierni all'esito dell'intervento del responsabile dell'Osservatorio Nazionale Amianto - Comitato provinciale di Cosenza, ingegner Giuseppe Infusini, il quale ha indicato una serie di priorità di intervento. Nel corso della stessa seduta, la commissione ha audito il sindaco del Comune di Botricello, Tommaso Laporta, in ordine alla problematica del dissesto idrogeologico, rispetto a cui il presidente Irto «ha assicurato massima attenzione. La naturale fragilità del suolo mortificato da edificazioni selvagge e prive di regole - ha evidenziato Irto - hanno e continuano a condizionare pesantemente gli interventi di riqualificazione e di sviluppo pensati e progettati in questi anni». Il presidente della quarta Commissione ha quindi richiamato «la necessità di modificare la legge urbanistica regionale in direzione di una pianificazione e di una governance territoriale che da un lato soddisfino le esigenze di sviluppo ma che al contempo siano a tutela del territorio e di una crescita sostenibile capace di mettere al centro: rigenerazione urbana, salvaguardia del patrimonio paesaggistico e dell'ambiente». Infine, l'organismo ha ricevuto in audizione l'ingegner Fabio Scionti, intervenuto in rappresentanza del dottor Bruno Boz (presidente del Centro italiano per la riqualificazione fluviale). Scionti «ha espresso l'apprezzamento del Cirf rispetto al progetto di legge n. 16/10, d'iniziativa del presidente Irto, che modifica la legge urbanistica della Calabria con l'inserimento dei "contratti di fiume". Si tratta - ha commentato - di un'iniziativa di legge nel segno di una governance partecipata e in un'ottica integrata di sviluppo dei territori». Il presidente Irto ha annunciato che il provvedimento verrà esaminato nella prossima seduta, fissando a 48 ore prima della riunione il termine per la presentazione degli emendamenti. L'audizione del presidente del Consorzio di bonifica Jonio catanzarese non ha avuto luogo «per l'impossibilità di quest'ultimo - comunicata dal presidente - di partecipare ai lavori». Hanno dato il loro contributo alla seduta il vicepresidente Mimmo Tallini, il segretario Giovanni Nucera e i componenti Orlandino Greco, Arturo Bova e Giovanni Arruzzolo.

 

Nel corso della seduta del Consiglio Regionale di ieri, 21 aprile, è stato approvato l'ordine del giorno per la realizzazione di campi estivi promossi dai centri di diabetologia pediatrica delle aziende sanitarie calabresi. 

La proposta, avanzata al Consigliere Regionale Nicola Irto, impegnerà la Giunta regionale a finanziare l'iniziativa per l'anno 2015 con un importo di 50.000 euro.
Con Delibera n. 368 del 18.06.2009, la Regione aveva già istituito la rete rete diabetologica pediatrica e attivato il Registro Regionale per il diabete in età pediatrica.
Successivamente, con la L.R. n. 8 del 2010, erano già state finanziate iniziative a sostegno dei soggetti affetti da tale patologia per il triennio 2011 - 2013.
L'obiettivo era quello di realizzare campi scuola informativi e terapeutici, con l’ausilio di un equipe medica specializzata al fine di sensibilizzare e favorire la socializzazione dei giovani pazienti.
D'altra parte, la rilevanza del diabete mellito e la necessità di attivare tutte le strategie necessarie alla cura della malattia ha trovato sostegno nel recente Decreto del Commissario ad Acta n. 13 del 02/04/2015, con il quale sono stati approvati i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali per la patologia diabetica nell’adulto e nel bambino.
Come è noto, infatti, il diabete mellito è una delle patologie metaboliche più diffuse dell’età evolutiva (0-18 anni) e causa di complicanze croniche invalidanti che coinvolgono organi vitali e funzionali. Un fenomeno che presenta una fortissima incidenza in Calabria, considerato che occupa il secondo posto tra le regioni più colpite dalla malattia, nella fascia di età inferiore ai 15 anni.

“Chiederemo l’istituzione di un tavolo tecnico tra la Regione, il sindaco del Comune di San Pietro di Caridà Mario Masso, il sindaco del Comune di Galatro Carmelo Panetta, il presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino Filippo Zerbi e tutti i soggetti coinvolti, per il completamento dei lavori e la messa a regime della diga del Metramo”.IV commissione 01.04.15
E’ la proposta del presidente della quarta Commissione “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente” Nicola Irto, condivisa all’unanimità dall’organismo consiliare e scaturita dopo le audizioni dei sindaci e del presidente del Consorzio, che hanno segnato la prima parte dei lavori.
 Tra le decisioni scaturite nel corso della riunione, anche un sopralluogo che la Commissione ha deciso di tenere presso la diga del Metramo, nello spirito di creare un rapporto diretto con il territorio, verificandone criticità ed esigenze. “A maggior ragione – ha spiegato il presidente Irto- questo confronto aperto e condiviso deve riguardare tutte le opere strategiche che rappresentano occasione di sviluppo concreto e sostenibile dell’intero territorio regionale e sulle quali, nel tempo, sono state investite risorse pubbliche importanti. Si tratta adesso di mettere in atto interventi finalizzati a completare l’opera del Metramo, pervenendo ad un suo pieno utilizzo che renda effettive sul territorio le potenzialità in termini di energia, agricoltura e sviluppo economico. Nella consapevolezza che serve un progetto complessivo della Regione, l’incontro odierno di questa Commissione vuole rappresentare un punto di partenza, non solo di riflessione ma anche di stimolo ed operativo, anche e soprattutto per non lasciare soli i sindaci, ai quali esprimiamo vicinanza per le difficoltà incontrate nel tempo”.
Infine, la Commissione ha rimandato l’esame di due proposte di legge: quella del consigliere Morrone sulla ‘Regolamentazione eccesso di illuminazione pubblica e privata – contenimento dello spreco energetico’ e quella dello stesso Irto su “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria).
 Su quest’ultima iniziativa legislativa, la Commissione ha deciso di avviare l’audizione dei soggetti interessati.
Hanno partecipato ai lavori i commissari Mimmo Tallini, Giovanni Arruzzolo e Giovanni Nucera.

 

   

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