Il senatore del Pd, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama sul Dl Calabria: «Per il governo la sanità non è una priorità del Paese»

ROMA «Accettiamo di prorogare per altri sei mesi questo provvedimento per non privare il comparto sanità del contributo di solidarietà di 60 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023, e per un Piano straordinario di assunzioni». Lo afferma il senatore del Pd Nicola Irto dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama sul Dl Calabria. «Non ci è chiaro – ha sottolineato il parlamentare democratico – perché la proroga di sei mesi si accompagni a un inquietante silenzio sul Commissariamento della sanità calabrese che, dunque, sembrerebbe destinato a proseguire. Su questo punto serve chiarezza. Vogliamo capire in che modo e in che tempi la Calabria uscirà dal commissariamento per tornare nel regime ordinario. Ed è altrettanto fondamentale uscire dal piano di rientro, Anche su questo serve chiarezza e precisione. Chi ha prodotto il debito lo paghi».

«Insufficiente lo stanziamento di risorse previsto»
Irto fa presente che «il problema non è solo della Calabria ma è una questione nazionale. Per questo reputiamo assolutamente insufficiente lo stanziamento di risorse previsto per il finanziamento sanitario nazionale standard all’interno della legge di Bilancio. Di fatto si tratta di un taglio delle risorse destinate alla sanità. Il pilastro fondamentale dello Stato sociale e dell’uguaglianza tra i cittadini, nessuno escluso, non è più una priorità del Paese e si indebolisce per scelta del Governo, nonostante le enormi criticità di questa fase storica aggravate drammaticamente dalla pandemia». «Le criticità non affrontate compromettono il diritto costituzionale alla tutela della salute, creano rinunce alle cure, tra gli strati più deboli del Paese, provocano rinunce alle cure e inaccettabili diseguaglianze», conclude Irto.

Corriere della Calabria del 30/11/2022

«Serve un sforzo comune per opporsi ad una linea del governo nazionale che in questo momento sembra avere completamente dimenticato le esigenze del Meridione e della Calabria, nonostante le precedenti sollecitazioni avvenute anche tramite l’avvio della concertazione sulla Vertenza Calabria».
Ad affermarlo è il segretario regionale del Pd Nicola Irto, a margine dell’incontro avuto con le rappresentanze regionali dei sindacati calabresi a Lamezia. Un incontro che, però, non ha registrato la partecipazione che avrebbe meritato. Oltre al senatore Irto, presente alla riunione, ha preso parte ai lavori in collegamento streaming Wanda Ferro di Fdi. Un segnale di scarsa attenzione che non lascia ben sperare, considerando l’importanza dei temi in discussione.
«Nella manovra di bilancio si trovano delle risorse soltanto per la statale 106, ma sarà necessario aspettare il documento definitivo in quanto dalle bozze che abbiamo visionato fino ad ora sono tanti gli aspetti che non convincono. Il primo fra tutti è quello relativo al numero di anni sui quali queste risorse saranno spalmate e al momento in cui concretamente arriveranno i primi finanziamenti sul territorio. Sono invece scomparse completamente dall’agenda tutte le altre questioni a suo tempo indicate come priorità, come l’alta velocità, la Zes di Gioia Tauro e le assunzioni nella sanità, indispensabili per dare respiro agli ospedali e ai punti di primo soccorso».
«Siamo infine costretti a registrare un nuovo fronte di crisi che potrebbe mettere ancora più in difficoltà sia la nostra Regione che l’intero Meridione. – ha detto ancora Irto – L’autonomia differenziata, per come elaborata nel ddl Calderoli, è iniqua e inaccettabile, oltre a presentare alcuni profili di incostituzionalità. Sganciando, poi, i trasferimenti statali e ogni forma di perequazione dai livelli essenziali di prestazione, il ddl finirebbe con l’affossare le regioni meridionali. Uno scenario da incubo che va assolutamente evitato e che svuoterebbe di senso anche la discussione stessa sulla Vertenza Calabria. In ogni caso, come Pd, sosterremo, senza se e senza ma, le ragioni e le proposte avanzate da Cgil, Cisl e Uil».

Nicola Irto ha formalizzato le sue dimissioni da consigliere regionale dopo l’elezione al Senato della Repubblica ottenuta alle politiche dello scorso 25 settembre. Una decisione che arriva molto tempo prima rispetto alla scadenza prevista dalla legge per optare fra una delle due cariche.
«Dopo l’attività politica in Consiglio regionale, dove ho avuto l’opportunità e l’onore di svolgere diversi ruoli, compreso quello di presidente dell’Aula, rassegno le mie dimissioni. L’elezione a senatore della Repubblica mi impone di concentrarmi sul nuovo ruolo che i calabresi hanno voluto affidarmi e che svolgerò con il massimo impegno e nell’interesse esclusivo della Calabria e del Paese. Sento, però, di dover rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i colleghi con cui ho avuto modo di lavorare in questi anni, ma anche ai dipendenti del Consiglio e a tutti coloro che lavorano, e continueranno a farlo, per il bene della nostra Regione. E’ stata un’esperienza esaltante, contrassegnata da tante difficoltà, ma anche dal raggiungimento di numerosi obiettivi. Faccio i miei migliori auguri ai colleghi che proseguiranno il loro lavoro in questa legislatura, e li invito al massimo impegno perché il periodo che ci prepariamo ad affrontare sarà assai complicato. Serve, dunque, uno sforzo fuori dall’ordinario, da parte di maggioranza e opposizione, per fare in modo che la Calabria riesca a superare questa fase e costruire uno sviluppo reale per il nostro territorio. Lo stesso impegno che sarà richiesto al Parlamento al governo con i quali il Consiglio regionale deve avere una sempre più stretta e proficua collaborazione che, per quel che di mia competenza e possibilità, proverò ad agevolare in ogni modo».

«Va nella direzione giusta la presa di posizione assunta dal Pd sulla bozza del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata dopo la riunione degli Uffici di presidenza dei gruppi parlamentari per discutere del tema».

Ad affermarlo è il senatore del Pd Nicola Irto che ha preso parte ai lavori di ieri. «Il ddl Calderoli va bloccato perché iniquo e inaccettabile. Il confronto che abbiamo avuto nella giornata di ieri è stato proficuo e approfondito. Deve essere prodotto ogni sforzo per evitare che venga adottato un provvedimento lesivo dell’unità del Paese. Serve immaginare un percorso diverso con l’elaborazione di una legge quadro figlia di un confronto preventivo e di una concertazione tra Parlamento e Regioni. Non possiamo permetterci che il progetto di autonomia differenziata per come oggi concepito dal centrodestra, spacchi ulteriormente il Paese o consentire che servizi nevralgici come scuola, trasporti e sanità abbiano livelli essenziali diversi nelle varie Regioni».

 

Si è svolta a Bivongi una partecipata Assemblea pubblica del Pd, organizzata dal segretario di circolo Alessio Zirilli e aperta alla cittadinanza della vallata dello Stilaro.
All’incontro, volto anche ad approfondire la conoscenza tra i cittadini del comprensorio e il senatore dem Nicola Irto, hanno preso parte militanti, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni.
Nicola Irto ha registrato le tante esigenze provenienti del territorio e ha garantito di farsi da tramite per farle arrivare sui tavoli istituzionali di ogni livello.
Il senatore e segretario regionale del Pd ha sottolineato come «incontri di questa natura siano fondamentali per rafforzare il legame con i territori e con la base, anche in vista del percorso congressuale nazionale che dovrà portare all’elezione della nuova classe dirigente. In Calabria è un percorso che stiamo seguendo da tempo e che proseguirà nei prossimi mesi per rendere sempre di più il Pd un partito aperto ai contributi della società e punto di riferimento per i cittadini».
Il dibattito è stato alimentato da numerosi interventi di amministratori, iscritti e simpatizzanti che hanno dato vita a una discussione proficua, con numerose proposte e idee volte ad arricchire il dibattito e fornire un contributo anche al percorso congressuale nazionale.

   

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