Con un’interrogazione a risposta scritta sul ventilato trasferimento del Reparto prevenzione crimine Calabria centrale, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico calabrese, ha chiesto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, «quali tempestive azioni di competenza intenda intraprendere al fine di scongiurare la chiusura del presidio di Vibo Valentia, garanzia di legalità, ordine pubblico e sicurezza».

Secondo il parlamentare dem, che nella propria interrogazione ha ricordato i timori già espressi dai sindacati della Polizia, «la paventata scelta della soppressione o del trasferimento di alcuni di questi reparti costituirebbe un segnale pericoloso per i cittadini calabresi che si aspettano, invece, segnali di vicinanza e sostegno sul tema della sicurezza». Il senatore Irto, cui sta molto a cuore l’affermazione della legalità e la sicurezza dei cittadini, ha osservato che sono evidenti gli ottimi risultati ottenuti dai Reparti territoriali di prevenzione del crimine, fin dalla loro istituzione, motivo per cui in Calabria occorrerebbe «consolidare questi presidi ed eventualmente anche estenderli in altri territori».

«La strada che può garantire tenuta democratica, crescita civile e sviluppo diffuso – ha significato il senatore del Pd – è la presenza di questi avamposti fondamentali, la cui esistenza rafforza la fiducia nei confronti delle istituzioni». «Sarebbe assurdo – secondo Irto – penalizzare il territorio vibonese e gli altri della Calabria in cui sono attivi questi reparti indispensabili».

Il Partito Democratico della Calabria ha insediato il gruppo promotore per l’organizzazione del progetto di formazione che istituirà la scuola politica regionale. Lo rende noto un comunicato dei dem.

“Si tratta di un punto che, fin dalla sua elezione, il segretario Nicola Irto – è scritto in una nota – aveva posto tra le priorità e che oggi si concretizza grazie al contributo di un primo nucleo di persone storicamente impegnate nei partiti e nella società calabrese, coordinato da Gimo Polimeni. Un percorso che nasce in linea con quanto già il partito nazionale ha messo in campo con il dipartimento formazione e partecipazione, fortemente voluto dalla segretaria Elly Schlein”.

“La necessità di una formazione politica – ha dichiarato a margine della prima riunione, presso la sede regionale del partito, il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Pd – è sempre più evidente, anche per coinvolgere i più giovani e per selezionare la futura classe dirigente. Un esperimento ambizioso e complesso, in cui credo molto, da allargare a tutta la nostra comunità, con l’obiettivo di costruire un partito aperto e dinamico che discuta con la stessa intensità sui grandi temi del mondo e sulle esigenze di ogni singolo territorio”.

“Subito dopo le elezioni europee – ha aggiunto Irto – presenteremo alla comunità democratica questo progetto a cui sarà possibile aderire e contribuire. L’esigenza di rafforzare il pensiero democratico, sopratutto in questa fase storica, ritengo sia tangibile. La scuola di formazione politica è lo strumento più forte per farlo.

“Oggi ci ritroviamo a dibattere di un provvedimento nato tardi e male, che non pone alcun rimedio agli errori già fatti dal Governo. Il Piano che doveva permettere all’Italia di recuperare terreno dopo il Covid, riqualificare l’assistenza sanitaria, strutturare la transizione ecologica, energetica e digitale invece è caratterizzato da ritardi, mancanza di trasparenza e criticità di vario grado. Vi sono poi gravi divari nella partecipazione ai bandi del Pnrr, con gli enti locali più piccoli in grosse difficoltà e le regioni del Sud in forte affanno. In questo disastro il ministro Fitto si è distinto per allungare i tempi e creare confusione”. Così il senatore Nicola Irto, capogruppo Pd in commissione Ambiente, è intervenuto nell’aula di Palazzo Madama in sede di conversione del decreto legge “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

 

“Linee programmatiche per un programma serio”. A Soveria Mannelli la conferenza programmatica del partito democratico.

“Un grande partito deve interrogarsi sulle esigenze delle persone. Bisogna alzare l’asticella dell’impegno – ha detto Nicola Irto – creare un’alternativa per la Calabria perché cambiano le esigenze e le condizioni dei calabresi”.

La Nuova Calabria del 20 aprile 2024

Il senatore e segretario del Pd calabrese: «Baratto tra le forze del governo a discapito dell’unità del Paese e dell’eguaglianza»

«L’autonomia differenziata comincia a dividere la maggioranza di centrodestra nel Consiglio regionale della Calabria». Lo osserva, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese, che sottolinea: «Finalmente, grazie al lavoro di informazione e opposizione che stiamo conducendo nelle istituzioni e nelle piazze, così come all’incessante battaglia politica del gruppo consiliare del Pd, il centrodestra in Consiglio regionale inizia vacillare sul sostegno al ddl Calderoli, che appare come puro baratto tra le forze del governo nazionale, a discapito dell’unità del Paese e dell’eguaglianza dei cittadini».

«Noi continueremo a contestare e contrastare l’autonomia differenziata. Vedremo – conclude il senatore Irto – se il centrodestra avrà il coraggio, a Roma come a Reggio Calabria, di ignorare i richiami della coscienza, che stanno emergendo con estrema chiarezza».

   

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