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Palazzo Tommaso Campanella ospiterà, nella giornata di lunedì 29 ottobre prossimo, i presidenti dei Consigli regionali di tutta Italia. Si terrà infatti in riva allo Stretto la sessione plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, guidata dalla coordinatrice Rosa D’Amelio (Campania).
“È un momento di grande rilievo istituzionale per noi - afferma il massimo rappresentante del Consiglio della Calabria, Nicola Irto -. Siamo onorati di ospitare nella nostra sede i lavori della Conferenza, organismo che in questi anni ha consentito di rafforzare la rete di collaborazione tra le Assemblee, creando i presupposti per un maggiore riconoscimento del ruolo e del lavoro svolto dal nostro livello istituzionale. Attraverso la Conferenza, i Consigli italiani hanno avviato una serie di rilevanti progetti e condiviso posizioni forti, al di là delle parti politiche, a tutela delle istanze delle comunità regionali. La Plenaria a Reggio sarà anche l’occasione per far conoscere ai prestigiosi ospiti la nostra terra e le sue bellezze naturali, artistiche e culturali, a cominciare dai Bronzi di Riace e dagli altri tesori ospitati nel Museo Archeologico Nazionale che visiteremo assieme”.
Uno dei temi di maggiore attualità, nel dibattito politico-istituzionale degli ultimi mesi, è legato al futuro delle politiche di coesione. Proprio su questa materia, al termine della Plenaria, si terrà a Palazzo Campanella (sempre lunedì 29 ottobre, con inizio programmato alle ore 11) un convegno dal titolo “Politiche di coesione e PAC post 2020. Prospettive e sfide per l’Italia e le Regioni”. Dopo i saluti istituzionali dei presidenti Irto e D’Amelio, la prima relazione sarà affidata a Nicola De Michelis, capo di gabinetto del Commissario europeo per la politica regionale e urbana, che interverrà sul tema: “Quale futuro per la politica di coesione post 2020?”. Materia che sarà ulteriormente sviluppata da Antonio Caponetto, direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale. La politica agricola europea per il periodo 2021-2027 sarà trattata da Felice Assenza, direttore generale Politiche internazionali e dell’Unione europea del Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo. “Una sfida per i territori: la nuova politica di coesione” sarà l’argomento al centro della relazione di Micaela Fanelli, componente della commissione Coter del Comitato delle Regioni. Le conclusioni del seminario saranno affidate a Silvana Giannuzzi, componente della commissione Politiche dell’Unione europea del Senato.
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Un protocollo d’intesa tra il Consiglio regionale della Calabria, rappresentato dal presidente Nicola Irto, e il Rotary International distretto 2100 (Campania, Calabria e Terra di Lauria), rappresentato dal Governatore Salvatore Jovieno, è stato siglato oggi a Palazzo Campanella.
Oggetto della comune iniziativa tra il Club service e l’Assemblea legislativa calabrese, ‘la formazione e l’istruzione culturale per la crescita sociale e civile delle comunità’, in armonia con i principi costituzionali e statutari della Regione.
Nel protocollo, è data priorità alla sensibilizzazione delle giovani generazioni in direzione della ‘valorizzazione del patrimonio artistico e culturale’ stimolando nuove coscienze, senso di responsabilità e appartenenza al territorio come processo identitario.
L’intesa, inoltre, spinge ad iniziative atte a favorire la partecipazione dei cittadini alla vita culturale, alla valorizzazione delle sue diversità e alla promozione del dialogo interculturale per la conoscenza e l’uso del patrimonio culturale.
Il protocollo assume come riferimento per i percorsi e gli incontri formativi la struttura del Polo Culturale ‘Mattia Preti’ di Palazzo Campanella in cui sono raccolte pubblicazioni monografiche e periodiche di oltre 36.000 volumi interdisciplinari, con un numero elevato di opere di carattere socio-culturale che interessano la Calabria, di un fondo archivistico documentale relativo all'attività politico-amministrativa svolta dal Consiglio regionale risalente all'anno 1971, di un fondo Emeroteca con oltre 100 testate e di opere antiche e di pregio.
Il Rotary, com’è noto, è una organizzazione mondiale cui aderiscono oltre 1,2 milioni di uomini e donne provenienti dal mondo degli affari, professioni e leader comunitari. Fornisce servizi umanitari e incoraggia il rispetto di rigorosi principi etici nell’ambito professionale, contribuendo a diffondere il messaggio di pace e buona volontà tra i popoli della Terra.
La nostra Regione, di converso, vanta un patrimonio storico-artistico tra i più ricchi d’Europa. Il capitale culturale della Calabria comprende 13 siti archeologici e complessi monumentali individuati dal Ministero dei Beni culturali, 280 fra musei, archivi e collezioni, 414 biblioteche, 186 sale teatrali. L’infrastruttura culturale della Calabria può contare su 354 sedi di scuole superiori di secondo grado e 646 beni vincolati. La Regione ha in dote 4 bandiere arancioni del Touring Club, 10 fra i borghi più belli d’Italia, 3 borghi autentici e ben 159 centri storici e insediamenti minori suscettibili di tutela e valorizzazione e oltre 70 comuni con patrimonio edilizio storico risalente a prima del 1919 (fonte Censis 2014).
Per l’attuazione del protocollo e per la predisposizione di iniziative volte a sviluppare nuove progettualità condivise, sarà istituito un gruppo di lavoro paritetico, composto da due membri designati dal Consiglio regionale della Calabria e da due membri designati dal Rotary International Distretto 2100 Campania, Calabria e Terra di Lauria nominati dal Governatore Salvatore Jovieno. Il gruppo di lavoro curerà la corretta applicazione dell’intesa individuando le modalità idonee per la più ampia diffusione delle iniziative che verranno attivate.
In una dichiarazione, il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto “ringrazia il Distretto 2100 del Rotary e il Club Reggio Calabria Sud "Parallelo 38" per aver proposto al Consiglio regionale la sottoscrizione di questo protocollo d'intesa per la valorizzazione del polo culturale "Mattia Preti". In questi anni, alla promozione della cultura attraverso il Polo abbiamo destinato ingenti risorse, nella consapevolezza che solo gli investimenti in questo settore possono contribuire a ricostruire la coscienza critica dei cittadini e a gettare le basi di una nuova classe dirigente fondata sulla conoscenza".
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"Sono qui, perché è mio dovere esserci dove la barbarie della criminalità ha lasciato la cicatrice più profonda nel corpo della società e della democrazia calabresi; ma sono qui anche perché credo che ciascuno di noi, in prima persona, debba impegnarsi nella battaglia per la completa riaffermazione del principio di legalità sul nostro territorio". Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, intervenendo a Locri alla cerimonia di commemorazione di Francesco Fortugno, vicepresidente dell'Assemblea regionale, assassinato il 16 ottobre 2005: "Un uomo mite, ucciso dalla criminalità organizzata in quello che è stato il più grave delitto politico-mafioso della storia calabrese e che si è configurato come un vero e proprio attentato al cuore della democrazia nella nostra regione".
Irto, parlando a una platea di studenti al liceo Mazzini della città jonica, ha affermato di apprezzare "il coinvolgimento del mondo studentesco, che all'indomani di una terribile domenica di 13 anni fa, si ritrovò spontaneamente e diede vita a quella che ormai è entrata nei libri di storia contemporanea come la 'Primavera di Locri'. Assieme a quei ragazzi, quel giorno, c'ero anche io. Ma oggi non possono più bastare i ricordi perché è forte il rischio di rimanere stritolati tra l'oppressione mafiosa e la deriva di una democrazia illiberale e autoritaria. Per questo è indispensabile costruire una nuova classe dirigente. Dobbiamo passare dalla rievocazione della Primavera di Locri alla spinta verso una nuova Primavera calabrese".
“Una Primavera - ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale - nella quale chi è chiamato a governare deve porre in essere riforme e azioni mirate a trattenere in Calabria le energie migliori, dando loro il diritto di scegliere se partire o restare. In Consiglio regionale lo stiamo facendo, tagliando i costi della politica e mettendo le risorse risparmiate a disposizione della cultura e del diritto allo studio. Ma soprattutto, dobbiamo dar vita a una Primavera nella quale i giovani riscoprano il desiderio di impegnarsi per il bene comune, la volontà di essere protagonisti del cambiamento, il coraggio di esporsi e di fare politica".
Nel corso del dibattito sul tema 'Sport e legalità' Nicola Irto ha definito l'attività sportiva "un formidabile strumento di condivisione di valori positivi e di socialità, la principale agenzia educativa assieme alla scuola. Essa tempra il carattere e forma a ciò che di più importante esiste: l'assunzione di responsabilità. Insegna a vincere e soprattutto a perdere, perché la lezione della sconfitta è di gran lunga più importante dell'ebbrezza del successo". Al contempo lo sport "educa alla convivenza con gli altri e alla cooperazione per il raggiungimento di un obiettivo condiviso. Che sia uno scudetto, o una coppa, o il progresso della nostra comunità, poco cambia: o si vince da squadra o si soccombe individualmente".
Nicola Irto ha concluso: "I risultati che il mondo dello sport ha regalato e continua a portare alla Calabria ci dimostrano come la nostra regione possa farcela ad essere attrattiva e competitiva. Adesso dobbiamo il dovere di fare lo stesso in ogni altro ambito della vita associata. Sarà questo il modo migliore per non disperdere la memoria di Fortugno".
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“Il nostro progetto sulle politiche per il paesaggio intende esaltare l’identità culturale calabrese e creare una nuova coscienza collettiva. Vogliamo puntare sull’innovazione tutelando la nostra storia”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, partecipando all’apertura della 21esima edizione degli “Ateliers” del Consiglio d’Europa per la convenzione europea del paesaggio, in corso da questa mattina a Tropea.
Per il rappresentante di Palazzo Campanella, il tema al centro della ‘tre giorni’ nella cittadina tirrenica “pone al centro una questione decisiva nelle politiche di sviluppo locale. La Calabria è una regione meravigliosa e contraddittoria: alla complessità urbanistica, legata all’azione dell’uomo, fanno da contraltare la struggente bellezza e la straordinaria varietà regalata dalla natura: quasi ottocento chilometri di costa, tre parchi nazionali, 19 riserve, un’area marina protetta e una continua alternanza di scenari e borghi. In questo quadro, l’attuazione della Convenzione europea del Paesaggio non è solo l’adempimento di un obbligo che deriva dagli impegni assunti 18 anni fa dal Consiglio d’Europa, ma una vera e propria missione alla quale tutti dobbiamo contribuire”.
Nicola Irto si è soffermato, in particolare, sull’articolo 6 della Convenzione che prevede, tra le misure specifiche, le azioni di formazione ed educazione al paesaggio: “In Calabria vi stiamo lavorando da tempo, soprattutto grazie al nostro sistema universitario”. Come ‘case history’, Irto ha citato il dipartimento Patrimonio, Architettura e Urbanistica dell’Università Mediterranea che, ha sottolineato, “svolge un’azione di straordinaria importanza coniugando l’attività scientifica e l’apertura alla società. L’educazione al paesaggio passa innanzitutto da queste esperienze di ricerca, nell’ambito dei continui rapporti di collaborazione con gli atenei del bacino del Mediterraneo. In Calabria l’educazione al paesaggio è dunque un processo già avviato da tempo, nato non solo sulla scorta della Convenzione, ma anche dalla volontà di far fronte alla situazione di degrado o di rischio idrogeologico esistente soprattutto in alcune aree”.
Ad avviso del presidente del Consiglio regionale della Calabria, “la semplice formazione di specialisti della conoscenza non è sufficiente; occorre lavorare di più, in collaborazione con le istituzioni scolastiche, per l’introduzione di programmi pluridisciplinari che promuovano l’educazione al paesaggio e di specifici insegnamenti scolastici. Siamo consapevoli che la sfida per la salvaguardia del patrimonio paesaggistico potrà essere vinta solo attraverso un coinvolgimento delle giovani generazioni”.
Irto ha ricordato: “In questa legislatura, in Consiglio regionale, abbiamo approvato numerosi provvedimenti che attengono al paesaggio: dalla legge urbanistica che ha introdotto il principio del consumo zero di suolo alla legge sui contratti di fiume, passando per la norma a tutela della professionalità dei progettisti, fino al POR Calabria 2014/2020 nell’ambito del quale sono stati varati bandi sulla valorizzazione dei nostri borghi. Sullo sfondo – ha concluso - c’è la grande partita della reputazione della nostra regione. Noi vogliamo cambiare il modo in cui la Calabria viene conosciuta nel mondo, attraverso la valorizzazione del suo patrimonio naturale, artistico e culturale, delle sue eccellenze agricole ed agroalimentari, ma soprattutto di un paesaggio che la rende, in alcuni scorci, unica al mondo”.
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"Solo attraverso il recupero della dimensione etica restituiremo credibilità, libertà e autorevolezza alla politica". Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, intervenendo alla cerimonia organizzata dalla Fondazione Antonio Guarasci e dal Comune di Rogliano a 44 anni dalla scomparsa del primo presidente della Regione. Il rappresentante di Palazzo Campanella, affrontando il tema del dibattito (“La crisi della politica e la formazione della classe dirigente”) ha richiamato quanti ricoprono cariche pubbliche al “senso di responsabilità nell’interesse esclusivo dei cittadini” e auspicato un nuovo “patto di fiducia tra tutte le componenti della nostra società: la politica, la pubblica amministrazione, le parti sociali, la magistratura e il mondo dell’informazione devono rilegittimarsi a vicenda, rivendicando le proprie prerogative, ma al tempo stesso riconoscendo quelle degli altri poteri e delle altre funzioni”.
Nicola Irto ha sottolineato il “valore politico e culturale dell’esperienza di una personalità come Guarasci, un fine meridionalista che aveva posto l’etica ad architrave di ogni ragionamento, il cui pensiero è ancora oggi di grande attualità”. Poi ha sottolineato la “trasformazione della nostra democrazia, alla cui base vi sono soprattutto l’innovazione tecnologica e il cambiamento del linguaggio. Oggi il tempo del pensiero è stato sostituito dal tempo degli slogan; siamo passati dagli scritti dei grandi intellettuali che influenzavano la politica ai 140 caratteri di un tweet con cui i leader, nell’era della disintermediazione, dettano l’agenda”.
Il presidente del Consiglio regionale, che ha inoltre ribadito la centralità dell’articolo 21 della Costituzione e l’importanza del ruolo del giornalismo nella nostra società, ha infine chiesto alla platea degli studenti presenti “di riscoprire il valore del confronto tra persone in carne e ossa, che s’incontrano, si confrontano e si guardano negli occhi. La tecnologia è un grande aiuto – ha concluso Irto – ma non potrà mai sostituire il valore della democrazia fatta di persone che decidono insieme”.