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Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, nei giorni scorsi a Palazzo Campanella, ha incontrato i rappresentanti della cooperativa sociale “Giovani in Vita” di Sinopoli. Nello scorso mese di agosto, la cooperativa, che svolge la propria attività su terreni confiscati alle mafie e fornisce sostegno a imprenditori vittime della criminalità organizzata, ha subìto reiterati e gravi atti intimidatori. In particolare, il furto di alcune attrezzature necessarie alle attività agricole, durante la fase preparatoria alla stagione olearia, nonché le minacce di morte rivolte al direttore di Giovani in Vita, Domenico Luppino.
Il presidente Irto ha accolto le istanze dei rappresentanti della cooperativa sinopolese ed ha espresso solidarietà e garantito la presenza dell’Istituzione sul territorio. “I vili ed esecrabili attentati subiti da Giovani in Vita – ha detto Irto – sono da condannare con fermezza. Non mancherà, oggi, come nel prossimo futuro, l’attenzione del Consiglio regionale, verso tali episodi che minano alle basi di realtà sane e positive del territorio. Gli imprenditori devono sapere che non saranno lasciati soli, perché questa è una condizione che li rende vulnerabili alla criminalità. Aziende che svolgono non solo un ruolo importante nel settore produttivo della Calabria, ma contribuiscono alla crescita civile della nostra terra. Sono certo – ha concluso Irto – che gli sforzi compiuti fino ad oggi dalla Cooperativa Giovani in vita non si fermeranno, ma andranno avanti con rinnovato vigore, per il rilancio del tessuto socio economico calabrese”.
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Lo scorso venerdì, a Roma, il presidente Nicola Irto ha preso parte all’assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali e delle Province autonome.
Due i punti centrali del corposo ordine del giorno: le riforme costituzionali, in questi giorni al vaglio della I Commissione Affari Costituzionali del Senato, e la proponibilità del referendum abrogativo su alcune norme in materia di semplificazione idrocarburi.
Il presidente Irto spiega come dal documento sulle riforme costituzionali approvato dalla Conferenza emergano tre istanze fondamentali.
La prima: ricollocare nell’alveo della potestà legislativa delle Regioni alcune materie (formazione professionale, turismo, politiche sociali, valorizzazione dei beni culturali, governo del territorio, energia), ampliando altresì l’oggetto delle ulteriori forme particolari di autonomia per le Regioni a Statuto ordinario, come forma di bilanciamento alla introduzione della clausola di supremazia.
La seconda istanza consiste nel confermare il Senato composto da membri eletti in seno ai Consigli regionali, che garantisce la partecipazione delle Regioni alla dialettica parlamentare, perseguendo uno degli obiettivi strategici della riforma del bicameralismo: la semplificazione del procedimento legislativo.
La terza istanza, infine, riguarda il mantenimento in capo al Senato di funzioni proprie, al fine di evitare di depotenziarlo, rendendolo una “copia in miniatura” della Camera dei deputati.
La Conferenza, in proposito, ritiene che al Senato delle Regioni dovrebbero essere assegnate in via esclusiva la funzione di raccordo tra l’Unione europea, lo Stato e gli altri Enti costitutivi della Repubblica, nonché la funzione di valutazione delle politiche pubbliche delle autonomie territoriali.
La Conferenza ha poi approvato unanimemente tre quesiti, volti a sottoporre a referendum abrogativo alcune norme in materia di semplificazione idrocarburi, recate dal decreto cosiddetto Sblocca Italia.
Tali norme non prevedono, da parte del Ministero dello Sviluppo economico, alcun coinvolgimento della Regione interessata in riferimento alle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi da svolgersi nel mare continentale.
Il presidente Irto, insieme agli altri Presidenti, ha quindi assunto la decisione di predisporre i quesiti referendari, indipendentemente dall’essere direttamente coinvolti dal tema delle trivellazioni, ribadendo la necessità di un’equilibrata governance multilivello.
“Non a caso”, conclude Irto, “presso la Corte costituzionale pendono diverse richieste di impugnativa del decreto in questione, presentate da varie Regioni, compresa la Calabria”
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Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e i consiglieri Giovanni Arruzzolo, Domenico Battaglia, Francesco Cannizzaro, Francesco D’Agostino, Giuseppe Neri, Alessandro Nicolò, Giovanni Nucera e Sebastiano Romeo hanno ufficialmente chiesto, con una lettera unanimemente sottoscritta, un incontro urgente al Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio sulla decisione di Alitalia spa di tagliare i voli dall’aeroporto di Reggio Calabria con Milano Linate. La lettera è stata inoltre inviata al presidente della società, Luca Cordero di Montezemolo e all’Ad delegato, Silvano Cassano.
“Di recente Alitalia Spa (Sai) ha deciso di sopprimere dai voli di linea dell’aeroporto Tito Minniti la tratta Reggio Calabria – Milano Linate delle ore 7,25. Tale determinazione comporta un ulteriore depotenziamento dei già insufficienti collegamenti aerei tra Reggio, l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del Paese. Si fa notare come questo taglio intervenga su un collegamento strategico che da sempre registra un elevato numero di utenti dello scalo reggino dal quale transitano, in media, ogni anno, circa 550.000 passeggeri. E’ del tutto evidente che l’incremento dei collegamenti da e verso l’aeroporto Tito Minniti da Milano è una delle condizioni imprescindibili per ovviare alla crisi in cui lo stesso scalo versa ormai da anni. E tuttavia i vertici di Alitalia hanno assunto una decisione che, al contrario, penalizza gravemente lo scalo e l’utenza reggina e messinese, costituita anche da tanti emigrati, ai quali la tratta offri la possibilità di rincasare nel fine settimana, ripartendo il lunedì mattina”. “Non è trascurabile, inoltre – sottolineano Irto e i firmatari – il rilevante danno all’immagine del nostro aeroporto, che appare sfavorito, malgrado sia ricompreso fra gli scali strategici nel Piano nazionale Aeroporti, di recente approvato dal Governo. Si rappresenta, pertanto, la richiesta di ripristinare immediatamente tale collegamento, suggerendo altresì la tempestiva apertura di un tavolo di confronto tra i vertici di Alitalia, i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Calabria,le Province e i Comuni di Reggio Calabria e di Messina, al fine di discutere sulla tratta in questione, nonché sulle strategie di potenziamento dello scalo aeroportuale dell’Area dello Stretto”.
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Il Consiglio Regionale della Calabria ha il suo Piano Triennale anticorruzione per le annualità 2015 - 2017.
Il documento, su proposta del Presidente Nicola Irto, è stato approvato, come primo punto all'ordine del giorno, nell'ultimo Ufficio di Presidenza.
Il fine del Piano Triennale è quello di indicare e valutare i rischi per l'amministrazione, con l'obiettivo di scoprire possibili casi di corruzione e ridurne le occasioni con interventi specifici.
Soprattutto nei settori e nei procedimenti più esposti, individuati nel documento e oggetto di una costante azione di monitoraggio.
Il punto centrale del Piano è la trasparenza dell'ente, collegata alla performance, per meglio gestire il rischio di corruzione.
Con un'apertura alla partecipazione democratica, quale valido strumento di controllo, utile anche per prevenire episodi di illegalità e garantire un'attività amministrativa efficace nel rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.
Per questo il Piano sarà in formato open, pubblicato sul link Trasparenza Amministrativa del sito web di Palazzo Campanella.
«Il Consiglio Regionale deve essere un palazzo di vetro per i calabresi - ha dichiarato il Presidente Nicola Irto. Il piano anticorruzione, quindi, rappresenta un altro importante passo per la trasparenza amministrativa e il rispetto delle regole. Sarà possibile per i cittadini effettuare l'accesso civico e richiedere gratuitamente gli atti, i documenti e le informazioni che il Consiglio è tenuto a pubblicare, semplicemente con una mail indirizzata a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.».
Il Piano rivolge importante attenzione, poi, sia all'inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali, sia alla rotazione del personale con funzione di responsabilità in aree a rischio, tenuto conto, comunque, delle competenze maturate e pur sempre necessarie a garantire la continuità della gestione amministrativa.
Altro aspetto rilevante è l'introduzione del "Patto per l'integrità", un documento bilaterale sottoscritto con il Consiglio regionale da chiunque partecipi a una gara superiore ai 10.000 euro. Un atto che impegna il destinatario dell'offerta e della proposta alla trasparenza, alla lealtà e alla correttezza nell'operato delle procedure ai fini dell'assegnazione della gara, pena l'esclusione dalla stessa.
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Stamattina, il Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha incontrato a Palazzo Campanella una delegazione del Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria (SI.NA.P.PE.), composta dal coordinatore regionale Fabio Viglianti, dal segretario provinciale Daniela Iiriti e dal segretario locale Gianluca Vetere. Il presidente Irto ha espresso apprezzamento per l’impegno e per l’encomiabile lavoro svolto dagli uomini e dalle donne della Polizia Penitenziaria, persone che conoscono il sacrificio e l’abnegazione, e che hanno imparato a sconfiggere la paura. Ha poi rivolto un ringraziamento al personale, evidenziando che i lusinghieri risultati mai si sarebbero potuti conseguire se la carenza di mezzi, strutture e organico non fosse stata compensata dall’integerrimo spirito di questi servitori dello Stato. Un costante impegno dentro e fuori le mura del carcere per assicurare l’ordine, la disciplina e la sicurezza all’interno degli Istituti e, nel contempo, garantire il trattamento rieducativo e il reinserimento di persone private della libertà personale. Il presidente si è impegnato ad effettuare una visita presso gli Istituti Penitenziari della Calabria per meglio comprendere le reali condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria e quelle delle carceri, offrendo pieno sostegno per il miglioramento delle condizioni carcerarie e la disponibilità a farsi carico, presso gli uffici competenti del D.A.P., delle problematiche che investono il sistema carcerario. Nel corso dell’incontro, il SI.N.A.P.PE. ha posto in evidenza la situazione dell’Istituto di Palmi, in cui persiste una grave carenza di personale, nonché la difficile gestione dell’Istituto di Arghillà, dove attualmente non è stata ancora stabilita una pianta organica, con la conseguenza che il personale ivi operante si trova in servizio di distacco. Il presidente Irto ha inoltre manifestato totale impegno per garantire il potenziamento di personale medico e paramedico nell’area Sanitaria della struttura penitenziaria di Reggio Calabria Arghillà. Prosegue, infine, l’iter già avviato del progetto di legge che prevede l’istituzione della figura del Garante regionale dei detenuti.