“La legge che ha istituito il Garante regionale per i diritti dei detenuti è un atto di civiltà. E oggi, in occasione della visita del garante nazionale Mauro Palma – ha detto il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto nel corso della conferenza stampa sui diritti dei detenuti e la nuova legge regionale sul Garante- salutiamo due favorevoli 'coincidenze': il passo avanti a livello nazionale sulla riforma dell'ordinamento penitenziario e il via libera del Consiglio dei ministri alla nostra legge regionale. La normativa calabrese, che colma un vulnus ordinamentale e nasce dalla mia proposta di legge del 2015 e da quella successiva del collega Franco Sergio, crea – ha aggiunto il presidente Irto- una figura di garanzia, indipendente e di alto profilo istituzionale, che avrà il compito di tutelare i principi costituzionali della finalità rieducativa della sanzione penale, nonché del rispetto della dignità umana. La gestazione del provvedimento è stata lunga – ha concluso Irto- ma era di fondamentale importanza istituire la figura del Garante anche in Calabria, una regione nella quale l’impegno assoluto e incondizionato per la legalità va coniugato con l’attenzione alle condizioni delle carceri, specie in un momento storico in cui sta tornando di attualità la questione del sovraffollamento”.
Il presidente Irto ha pertanto annunciato che “la Regione Calabria avrà presto la figura del Garante regionale per i diritti dei detenuti” e che “verrà pubblicato un bando di interesse per l’individuazione di una figura da nominare per tale carica. Non una poltrona per la politica – ha aggiunto- ma una figura di altissimo profilo e particolarmente strategica per il nostro territorio”.
La notizia è stata salutata positivamente dal garante nazionale Mauro Palma che, nella sala Levato di Palazzo Campanella, ha partecipato all’incontro insieme con il consigliere Franco Sergio (presidente della I Commissione consiliare) ed il garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Reggio Agostino Siviglia.
Mauro Palma, richiamando la sua precedente visita in Calabria, ha ricordato il rispetto dell’ impegno preso dal Consiglio regionale di dotarsi di questa fondamentale figura sul territorio e nel dialogo con il garante nazionale. “Non dobbiamo mai dimenticare- ha aggiunto- che uno dei nostri obiettivi fondamentali è organizzare percorsi per il ritorno alla società dei detenuti e che le misure alternative sono spesso una risposta salutare”.
Il presidente Sergio ha ricordato il lavoro fatto in Commissione con l’unificazione di due testi di legge in una unica proposta finale che ha ottenuto il voto dell’Aula ed è stata il frutto di un percorso partecipato e condiviso con i soggetti interessati. “Il Garante regionale – ha rilanciato Sergio- dovrà essere una figura ‘terza’, capace di guardare non solo al contesto ambientale, ma anche e soprattutto alla sfera più ampia dei diritti e della tutela dei detenuti”.
Infine, Siviglia definendo “buona” la legge regionale in materia, ha sottolineato come il “carcere non sia una società a parte, ma ne faccia parte a tutti gli effetti”.

I vertici di Coldiretti Calabria sono stati ricevuti a Palazzo Tommaso Campanella dal presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, al quale è stato ufficialmente presentato il manifesto politico dell'associazione elaborato in occasione delle elezioni del prossimo 4 marzo.
Si tratta di un documento, recante cinque proposte a costo zero per i primi 100 giorni di governo, che Coldiretti ha rivolto ai candidati alle Politiche e ai decisori pubblici per varare leggi chiare in grado di promuovere lo sviluppo dell'economia agricola a partire dal Mezzogiorno. A guidare la delegazione ricevuta da Irto, il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, accompagnato dal direttore Coldiretti di Reggio Calabria Pietro Sirianni, dal funzionario confederale Domenico Roselli e dal consulente di Coldiretti Demetrio Naccari Carlizzi.
Nel consegnare ufficialmente il manifesto, il presidente Molinaro ha sintetizzato le richieste: l’origine obbligatoria in etichetta per tutti i prodotti anche in deroga alle vigenti normative europee, la conversione del Ministero dell’agricoltura in "Ministero del cibo" con nuove competenze oggi assegnate ad altri dicasteri, una maggiore semplificazione amministrativa valorizzando la sussidiarietà dei CAA, pene severe per chiunque attenti alla salute dei cittadini attraverso l'alimentazione e ancora il libero accesso alla banca dati delle importazioni di prodotti dall’estero. "La bilancia commerciale del nostro Paese - ha spiegato Molinaro - ha superato i 41 miliardi di euro di export agroalimentare grazie all'eccellenza delle nostre produzioni, che sono espressione di qualità e di ricca biodiversità. Si stima una possibile crescita fino a 50 miliardi di export entro il 2020 ma per raggiungere questo obiettivo è necessario che riparta il Sud. Un'agricoltura di qualità ha bisogno di acqua e in Calabria - ha aggiunto - esiste ancora oggi il problema dell'approvvigionamento idrico per oltre 50mila ettari. Affrontare e risolvere tale questione potrebbe creare 40mila posti di lavoro. Ma è indispensabile in questo processo il contributo delle istituzioni pubbliche”.

Il presidente Irto ha espresso piena condivisione per l'iniziativa di Coldiretti che sposa il percorso di coinvolgimento degli stakeholder messo in atto dal Consiglio regionale: "Crediamo nella produzione legislativa 'dal basso' che, mediante le audizioni, veda il mondo produttivo, imprenditoriale e sociale protagonista del processo di redazione delle leggi. La Calabria può diventare un vero e proprio laboratorio dell'agricoltura e dell'agroalimentare a livello nazionale. Per questo credo sia doveroso ascoltare le istanze che arrivano da Coldiretti e fare nostra una battaglia che non è di parte. E' vero che alcune delle questioni - ha proseguito il presidente del Consiglio regionale - sono di competenza esclusiva del Parlamento. Tuttavia, noi, in quanto eletti, rivestiamo una responsabilità non solo istituzionale ma anche politica nei confronti dei cittadini. Riteniamo perciò giusto fare la nostra parte per stimolare l'emanazione dei provvedimenti richiesti". Nasce in questo quadro la proposta, avanzata dal Presidente, di istituire per legge una Consulta regionale per l'alimentazione: "Un organismo snello - ha spiegato Irto incontrando il favore della delegazione guidata da Molinaro - che, in maniera gratuita, senza prebende né poltrone, faccia sedere attorno a un tavolo i rappresentanti di tutti gli enti e organismi che insieme a Coldiretti si occupano di alimentazione. Non sarà l'ennesimo carrozzone, non interferirà con gli organismi istituzionali esistenti, ma eserciterà una funzione consultiva per avanzare proposte di legge e misurare lo stato di attuazione delle politiche in questa materia, dall'agricoltura alla sanità, dall'internazionalizzazione della aziende alla tutela del territorio. Chiederò ai colleghi consiglieri regionali - ha concluso Nicola Irto - di condividere questo percorso che sono convinto possa rappresentare un modello virtuoso nel rapporto tra le istituzioni e l’agroalimentare calabrese".

Via libera dell'Ufficio di presidenza di Palazzo Campanella al nuovo Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza. L'organo di autogoverno del Consiglio regionale della Calabria, guidato dal presidente Nicola Irto, ha altresì varato il Piano della performance per il periodo 2018-2020. Due provvedimenti di notevole valore istituzionale, che rafforzano la già alta attenzione della Presidenza verso questi temi. "Siamo soddisfatti delle scelte assunte, che vanno nella direzione indicata dai cittadini - afferma il presidente Irto -. In questi anni abbiamo lavorato alacremente per rendere il Palazzo più trasparente e aperto. I risultati si sono visti e, come i fatti testimoniano in maniera inequivocabile, oggi il Consiglio regionale appare una realtà solida ed efficiente sul piano amministrativo, ma anche dal punto di vista della produzione delle leggi. Con i nuovi piani anticorruzione e della performance abbiamo l'ambizione di elevare ulteriormente gli standard di questa istituzione che, in tempi di generalizzata sfiducia, intende diventare sempre più un punto di riferimento positivo per i calabresi".

PIANO ANTICORRUZIONE. Particolare attenzione è stata posta nella mappatura delle aree e dei processi a rischio di corruzione, arricchendo quella già esistente, con l'individuazione di procedure e figure responsabili per tutti i procedimenti di spesa. Sono state inoltre regolamentate le procedure attinenti al riconoscimento dei debiti fuori bilancio e la gestione dei fondi del Provveditore e dell’Economo. Un'altra rilevante novità consiste nella individuazione delle linee di coordinamento con il Piano della perfomance dell’ente. In questo quadro, saranno innovate le procedure per assicurare trasparenza ed uniformità di comportamento dell’azione amministrativa; verrà aggiornato il codice di comportamento dei dipendenti e saranno diffusi nuovi strumenti manageriali che privilegiano il lavoro di staff nell'attività di audit sulle procedure. L'Ufficio di presidenza ha nominato l'avvocato Dina Cristiani (dirigente del settore Segreteria Ufficio di presidenza) nell'incarico di responsabile anticorruzione dell'ente.

PIANO DELLA PERFORMANCE. I due capisaldi sono la qualità della legislazione (con un focus sulle politiche finalizzate a migliorare le condizioni dei giovani) e la riqualificazione della spesa, con la prosecuzione del piano di risparmi dei costi di Palazzo Campanella. Inoltre, sulla base della vigente normativa nazionale e su proposta dell'Organismo indipendente di valutazione, l'Ufficio di presidenza ha approvato il nuovo “Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale”. Il documento (che tiene conto delle linee guida Anac) è finalizzato a promuovere, in concreto, l’integrazione del Piano della performance e del Piano triennale per la prevenzione della corruzione.

Quanto agli obiettivi generali dell'ente, essi sono stati individuati nell'attivazione di politiche di razionalizzazione della spesa e dell’impiego delle risorse finanziarie, nonché nell'incrementazione dell'efficienza della struttura consiliare e della produttività del personale. Si punterà inoltre a valorizzare il ruolo del Consiglio regionale e promuoverne l’immagine, attraverso il miglioramento della qualità e della produzione legislativa regionale, e a potenziare la gestione informatizzata dei processi interni, incrementando il livello della digitalizzazione.

Disco verde anche ai meccanismi di partecipazione al processo di valutazione da parte del cittadino sull’operato della Pubblica amministrazione. Tra gli ulteriori obiettivi che il Consiglio regionale si è prefissato, vi sono l'elaborazione di un report sui risultati dei piani di riqualificazione della spesa; l'incremento delle attività di supporto all'attuazione del Piano di comunicazione; la valorizzazione delle minoranze linguistiche arbëreshë, grecanica ed occitana, sui mass media, attraverso il Corecom. Ed infine: il potenziamento dell'immagine della Commissione regionale per le pari opportunità e il miglioramento della gestione informatizzata dei processi interni, anche attraverso un sistema di rilevazione della soddisfazione degli utenti del sito web istituzionale.

Nel ricordo di don Italo Calabrò si rinsalda il rapporto di collaborazione tra il Consiglio regionale, la Chiesa, la scuola e la società civile. Questa mattina, a palazzo Tommaso Campanella, è stata presentata la terza edizione del premio intitolato alla memoria del sacerdote ed educatore reggino, promosso dalla presidenza dell'Assemblea legislativa calabrese e rivolto agli studenti dell'ultimo biennio delle superiori. “Siamo soddisfatti di essere riusciti a coinvolgere le scuole di tutta la regione”, ha affermato durante una conferenza stampa il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, che ha proseguito: “Don Italo è stato parroco ed educatore. Un punto di riferimento per l'intera città, un uomo che ha dedicato se stesso agli ultimi e ai giovani, inculcando in loro il ripudio della 'ndrangheta e della mentalità mafiosa. Ancora oggi occorre guardare a don Italo come modello di inclusione sociale, simboleggiata dalla celebre frase: 'Nessuno escluso mai'. Uno slogan che racchiude tutta la forza dirompente della carità cristiana e sintetizza uno degli elementi di fondo della dottrina sociale della Chiesa”. Irto ha ringraziato il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Diego Bouché (rappresentato dalla professoressa Franca Falduto), al suo ultimo giorno di lavoro a Catanzaro. Poi ha sottolineato l'importanza del ruolo della Conferenza episcopale calabra: “La nostra comunità regionale può contare sulla presenza di una Chiesa attenta ai problemi sociali e del lavoro. Il progetto di cambiamento che occorre mettere in atto per il futuro della nostra terra passa dall'aiuto che solo una Chiesa forte può dare alle istituzioni e alla società”. Da parte sua, il presidente della Cec, monsignor Vincenzo Bertolone, ha espresso “il plauso e l'incoraggiamento per questo progetto per il quale mi congratulo con il presidente Irto. Oggi in Calabria abbiamo bisogno di non parlare solo di legalità ma anche di etica e di Vangelo. La legalità fine a se stessa è pura osservanza di norme: essa è indispensabile ma occorre individuare modelli e punti di riferimento etici, come don Italo Calabrò, o ancora come don Pino Puglisi e Giorgio Ambrosoli. Occorre avere cura dei giovani per dare una scossa alla società degli egoismi e per raggiungere il bene comune”. La professoressa Franca Falduto, intervenuta per l'Ufficio scolastico regionale, ha sottolineato “l'impegno delle consulte studentesche della Calabria a diffondere il messaggio di don Italo Calabrò. In questo quadro, sento di rivolgere un'esortazione alla comunità educante della regione, in tutte le sue componenti adulte, affinché sappia proporsi come modello di coerenza e di onestà sulle orme dello stesso sacerdote reggino”.
“Quella di don Italo è stata una grande storia d'amore con la sua città. Il senso di questo premio è far rivivere i suoi insegnamenti ed educare i giovani ai principi e ai valori da lui incarnati: la solidarietà, il rifiuto dell'apparenza, l'inclusione sociale, all'insegna del motto 'nessuno escluso mai'. Come è stato mirabilmente definito da un quotidiano nazionale, don Italo Calabrò è stato il don Milani del Sud”, ha affermato il presidente del centro comunitario Agape, Mario Nasone. “Grazie a questo straordinario uomo di fede – ha detto infine Mimmo Nasone della Piccola Opera Papa Giovanni – noi, che siamo stati suoi allievi, abbiamo varcato simbolicamente tre cancelli: quello della Curia reggina, fino ad allora mai oltrepassato; il cancello della scuola 'Panella', intesa come comunità aperta, dove don Italo insegnava; e quello dell'ospedale psichiatrico di Reggio Calabria, dove assieme a lui conducemmo una battaglia per i diritti degli ammalati”.
La terza edizione del concorso “Don Italo Calabrò per l'educazione dei giovani” è rivolta agli studenti delle quarte e quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado di tutta la Calabria. Gli studenti saranno chiamati a formulare un elaborato (un video, un manifesto, una presentazione in power point, una tesina o una poesia) sull'impegno del sacerdote reggino per la diffusione dei principi di cittadinanza attiva, per la cura delle fasce sociali svantaggiate e per il contrasto alla violenza e alla mentalità mafiosa.

"Il Consiglio regionale ha approvato una decisione storica: la fusione di Corigliano e Rossano, sostenuta largamente dalla volontà popolare che nei mesi scorsi era stata espressa dai cittadini mediante referendum, è adesso legge della Regione Calabria". Lo afferma il presidente dell'Assemblea di palazzo Tommaso Campanella, Nicola Irto, a margine dei lavori delle assise calabresi che hanno dato il via libera al provvedimento. "Nasce la terza città della Calabria per numero di abitanti - ha aggiunto Irto -. Un nuovo grande polo urbano che darà più forza all'intera regione. La tendenza oggi diffusa e, per certi versi, ineludibile dal punto di vista istituzionale è quella di aggregare le entità amministrative territoriali, sia per far leva su economie di scala che garantiscono la sostenibilità dei servizi pubblici, sia per creare centri di attrattività sociale, economica e culturale. Sotto questo profilo, le potenzialità del comune di Corigliano-Rossano sono enormi. Bisogna fare massa critica per guardare al futuro con ambizione e coraggio: il Consiglio regionale, attraverso la fusione oggi approvata, ha dimostrato di saper governare nel migliore dei modi un delicato processo di riforma istituzionale".

   

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