"Abbiamo il dovere di alimentare la memoria e tramandare l'esempio di don Italo Calabrò. Il premio intitolato al sacerdote reggino verrà istituzionalizzato: il Consiglio regionale intende indicare agli studenti calabresi il modello pastorale e pedagogico di don Italo, che ha dedicato la propria vita ai giovani e agli ultimi". Lo ha affermato il presidente Nicola Irto, intervenendo alla cerimonia conclusiva della seconda edizione del concorso dedicato al religioso reggino, di cui il prossimo anno sarà avviato il processo di canonizzazione.
"Coinvolgendo le scuole del territorio metropolitano di Reggio Calabria abbiamo voluto favorire un largo confronto di idee, creatività e riflessioni. L'obiettivo è estendere il concorso all'intera regione", ha aggiunto Irto nel corso della cerimonia. La manifestazione si è tenuta all'auditorium Calipari di palazzo Campanella alla presenza delle scuole vincitrici del premio, organizzato con la collaborazione dell'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, dell'ufficio scolastico regionale e dell'associazione "Piccola opera Papa Giovanni".
Secondo Irto, il coinvolgimento dei giovani consente di "mettere a valore il più importante patrimonio di cui dispone, in assoluto, la nostra terra: il capitale umano. Un capitale preziosissimo e però a rischio, perché messo a repentaglio dalle devianze sociali ed eroso dal fenomeno dell’emigrazione. Tutto questo, don Italo Calabrò lo aveva compreso per tempo. Decise così di mettere la sua vita a disposizione degli altri e, in particolare, di chi viveva in condizioni tali da essere messo ai margini della società".
Il rappresentante di Palazzo Campanella ha ricordato una celebre frase del sacerdote ("Nessuno escluso mai") che, a suo avviso, "esprime la potenza del messaggio cristiano e dei principi evangelici, costituendo al contempo un potente richiamo ai principi di solidarietà e di uguaglianza consacrati nella nostra Costituzione".
Irto ha anche fatto riferimento alla recente vicenda del baciamano di alcuni cittadini di San Luca al latitante Giorgi, al momento dell'arresto da parte dei carabinieri. "L'attenzione agli ultimi - ha affermato - non vuol dire mai, in nessun caso, giustificare, ma comprendere e dare un’opportunità di cambiamento. E' stato squallido assistere a quella forma di riverenza nei confronti di un boss. E' evidente che occorre condurre una battaglia ancora più profonda contro la malapianta criminale. Se la ‘ndrangheta non viene eradicata come fenomeno sociale, finirà sempre per riprodurre se stessa. Arresteremo gli ‘ndranghetisti ma non vinceremo mai. Per questo è necessario ricominciare dai ragazzi, promuovendo innanzitutto tra di loro la cultura della legalità, intesa come impegno per il bene comune che don Italo Calabrò - ha concluso il presidente del Consiglio regionale - ha testardamente perseguito, ogni giorno, per costruire una società migliore, solidale, inclusiva e libera dalla mentalità e dalla prevaricazione mafiose".

"Viviamo ore di apprensione per don Giorgio Costantino. Lottiamo e preghiamo per lui. Ai responsabili dell'aggressione a don Giorgio dico: costituitevi e fatevi processare. Dimostrate di avere il coraggio di assumervi le vostre responsabilita'. Datevi la possibilita' di cambiare". E' quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, durante la premiazione del concorso 'Ragazzi in aula' organizzato da Palazzo Campanella in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e intitolato alla memoria di Fabiana Luzzi. "Assistiamo sgomenti a forme di violenza vicina e lontana. Da un lato la carneficina di Manchester, causata dall'odio del terrorismo dell'Isis, dall'altro l'aggressione vigliacca al parroco di Reggio: episodi ai quali non possiamo assuefarci. Allo stesso modo, non possiamo assuefarci a vicende che destano orrore come quella dell'uccisione di Fabiana, a cui il Consiglio regionale ormai da quattro anni ha dedicato questo premio. Affinche' l'odio non abbia il sopravvento, pero', non dobbiamo cedere alla tentazione di chiuderci in noi stessi. Non dobbiamo - ha concluso Irto - far prevalere l'egoismo e la paura". 

"E' stato importante dire no al carbone a Saline Joniche. Adesso abbiamo il dovere di stabilire a cosa diciamo sì". Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, si è espresso in questi termini al convegno organizzato dall'Istituto nazionale di Urbanistica, che si è svolto questa mattina a palazzo Tommaso Campanella. Irto ha annunciato che "all'inizio di giugno si terrà la prima riunione del tavolo sul futuro di Saline, al quale siederanno tra gli altri - assieme al Consiglio regionale - la Giunta regionale, la Città metropolitana e i rappresentanti delle associazioni e del territorio. Una classe dirigente all'altezza delle sfide del futuro non può limitarsi a rifiutare una prospettiva sbagliata ma ha il dovere di indicare una direzione da seguire".
Il rappresentante dell'assemblea legislativa calabrese, al cospetto di numerosi professionisti, rappresentanti del mondo accademico ed esponenti dell'Inu, ha rivendicato i risultati del lavoro svolto finora dal Consiglio regionale: "Il piano rifiuti, il piano trasporti, ma anche alcune importanti novità introdotte nella legge urbanistica come il principio del consumo zero di suolo. È un obiettivo al quale dobbiamo tendere in maniera risoluta, lavorando sulla rigenerazione urbana, sulla riqualificazione energetica, sulla messa in sicurezza antisismica. Dobbiamo restituire decoro e vivibilità agli edifici e ai quartieri, rendendo le città meno cementificate e più verdi". Il presidente ha inoltre ricordato la legge sui contratti di fiume: "Un provvedimento a cui sono particolarmente legato avendolo personalmente redatto e proposto all'aula. Questa normativa mira a trasformare un punto di debolezza e criticità, ovvero i nostri corsi d'acqua, in potenziali aree di grande sviluppo socio-economico, attraverso uno strumento di governance negoziale". Ad avviso di Irto, "non è possibile scindere il lavoro dell'urbanista da una visione fondata sul bene comune che, in Calabria, passa necessariamente da un'adeguata pianificazione, gestione e manutenzione del territorio. Un territorio che per troppo tempo, con incoscienza, abbiamo ferito, sfregiato, stuprato. Un territorio che si ribella all’incuria, spesso, in maniera forte e tragica. Occorre perciò introdurre una cornice di regole chiare, al fine di evitare forme di urbanizzazione selvaggia e scriteriata, come quella che ha deturpato le coste e reso le fiumare vere e proprie bombe a orologeria".
Il presidente Irto ha infine affrontato il nodo della pianificazione del territorio in relazione ai sistemi di governance locale: "Un punto fondamentale è rappresentato dalla fusione dei Comuni. Il Consiglio regionale ha dato il via libera all'istituzione di Casali del Manco e presto potrebbe vedere la luce il grande processo di unificazione di Corigliano e Rossano, circostanza che darà vita a un'altra grande città in Calabria, mentre nello Statuto metropolitano di Reggio esistono già cinque aree omogenee. Questa sfida - ha concluso il presidente del Consiglio regionale - è ineludibile: dobbiamo lavorare per tener conto delle vocazioni dei territori ed erogare ai cittadini servizi pubblici più efficienti ed economici. Lo dobbiamo fare senza la paura di perdere piccole rendite di posizione ma con l'audacia che una vera classe dirigente ha il compito di dimostrare".

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha ricevuto questa mattina a palazzo Tommaso Campanella il direttore dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati, Ennio Mario Sodano. La visita di cortesia istituzionale ha fatto seguito all'insediamento di quest'ultimo al vertice dell'autorità pubblica chiamata a gestire l'ingente patrimonio sottratto alla criminalità organizzata in tutta Italia. Nel corso del cordiale colloquio, il prefetto Sodano ha fornito alcuni dati che hanno messo in evidenza l'elevato valore economico dei beni illecitamente accumulati dai clan, ma anche le ricadute sociali dell'attività dell'Agenzia. Il presidente Irto, da parte sua, ha ringraziato il prefetto Sodano, rivolgendogli gli auguri di buon lavoro alla guida del delicato organismo: “L'Agenzia può rivestire un ruolo fondamentale nelle dinamiche socio-economiche di un territorio come quello calabrese. Auspico – ha concluso il rappresentante di Palazzo Campanella – una sempre più proficua sinergia istituzionale tra l'Agenzia e il Consiglio regionale, che nell'ambito delle proprie competenze può esercitare un ruolo di raccordo con le amministrazioni centrali e gli enti locali, contribuendo a rendere più efficienti ed efficaci i processi di gestione dei beni confiscati”.

“Il voto favorevole dell’Assemblea all’istituzione dell’Autorità idrica della Calabria è un passo importante verso un modello unitario e coerente di governance regionale di questo delicato settore: un modello fondato sulla gestione interamente pubblica e sul ruolo da protagonisti che manterranno i Comuni, in termini di scelte e non di amministrazione diretta”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto. “Il governo pubblico delle risorse idriche, cui abbiamo dato il via con l’istituzione dell’Aic, sarà certamente una garanzia della trasparenza necessaria per tutelare uno dei beni più preziosi di cui disponiamo. La Calabria – aggiunge Irto - è ricchissima di acqua e per una regione che si colloca nel cuore del Mediterraneo, sempre più caldo e dunque sempre più arso, questa costituisce una potenzialità straordinaria. Tuttavia, per ottenere risultati concretamente tangibili dai cittadini e dai Comuni, era indispensabile un riordino complessivo del modello amministrativo delle risorse idriche e della depurazione. Settore, quest’ultimo, su cui continuano a emergere le difficoltà connesse a problemi atavici che vanno affrontati con una programmazione di lungo periodo. In tal senso, l’Aic si ispira ai modelli più strutturati a livello italiano di gestione integrata delle risorse idriche”.
Per il rappresentante di palazzo Campanella, “in occasione dell'ultima seduta del Consiglio regionale è stata scritta una bella pagina di attività legislativa. In aula è approdato un provvedimento di valore, varato dalla giunta e scrupolosamente esaminato in commissione, che riformando la gestione del settore contribuirà a migliorare la qualità dei servizi a beneficio dei cittadini calabresi. E merita – conclude Irto – di essere messo in evidenza il contributo positivo delle minoranze, che considero prezioso per sintetizzare nei testi di legge il frutto del dibattito politico nel merito dei provvedimenti”.

   

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