Dopo aver lanciato di persona la candidatura di Enzo Romeo a sindaco di Vibo Valentia, Elly Schlein torna in Calabria, lunedì 27 maggio, per la campagna elettorale delle Europee. Ne dà notizia, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico calabrese, che sottolinea la posta in gioco alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.
«Obbligatorio andare a votare, perché la scelta – afferma Irto – sarà tra l’Europa delle persone, della solidarietà, dei diritti, dell’eguaglianza e della partecipazione democratica da una parte, e dall’altra l’Europa dei nazionalismi, dei ricchi e delle decisioni imposte dall’alto.
Con Elly Schlein – prosegue Irto – nei territori portiamo avanti un progetto politico che mira a rimettere la persona umana al centro dell’attenzione pubblica; a partire dall’Europa, chiamata ad affrontare grandi sfide nello scenario internazionale, oggi molto complesso e insieme preoccupante. Con l’autonomia differenziata, il centrodestra vuole sganciare la Calabria dall’Europa, ma noi non vogliamo permetterlo».
La giornata in Calabria della segretaria del Partito democratico prevede alle ore 11, a Lamezia Terme, un incontro privato alla Comunità Progetto Sud, guidata da don Giacomo Panizza; alle ore 12,15, a Catanzaro, una visita al Centro calabrese di solidarietà, in via Abruzzi al numero civico 38; alle ore 15, a Corigliano-Rossano, un incontro al cinema San Marco, in via Aldo Moro presso lo scalo di Rossano. In serata, invece, Elly Schlein concluderà a Reggio Calabria il suo tour elettorale, con un comizio in piazza Camagna alle ore 19,30.

Continua la levata di scudi da parte del Partito democratico contro la riorganizzazione dei Reparti prevenzione crimine calabresi, che secondo alcune voci prevede la chiusura dei presidi di Vibo, Siderno e Rende e lo spostamento in una sede unica a Catanzaro.

«Nel 2013 - dichiara Irto - veniva spostato a Vibo, oggi dopo 11 anni con un colpo di pena non si può cancellare una struttura che è un presidio in un territorio complicato che ha bisogno sempre di più di riaffermare i principi di legalità e che lo Stato è presente. Qui abbiamo una minoranza, la ‘ndrangheta, e su quella bisogna fare fronte comune e lo Stato non può indietreggiare». Per Irto un’eventuale chiusura sarebbe «un messaggio sbagliato. È importante non solo mantenere questo presidio, ma anche rilanciarlo dal momento che non c’è ad oggi una governance». A tal fine è stata presentata un’interrogazione a Piantedosi.

«Io ho messo nero su bianco l’importanza di questa struttura. La soluzione - a concluso il senatore Irto - la deve trovare lui, noi abbiamo chiesto di assumersi la responsabilità di non chiuderlo perché significherebbe indietreggiare».

Con un’interrogazione a risposta scritta sul ventilato trasferimento del Reparto prevenzione crimine Calabria centrale, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico calabrese, ha chiesto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, «quali tempestive azioni di competenza intenda intraprendere al fine di scongiurare la chiusura del presidio di Vibo Valentia, garanzia di legalità, ordine pubblico e sicurezza».

Secondo il parlamentare dem, che nella propria interrogazione ha ricordato i timori già espressi dai sindacati della Polizia, «la paventata scelta della soppressione o del trasferimento di alcuni di questi reparti costituirebbe un segnale pericoloso per i cittadini calabresi che si aspettano, invece, segnali di vicinanza e sostegno sul tema della sicurezza». Il senatore Irto, cui sta molto a cuore l’affermazione della legalità e la sicurezza dei cittadini, ha osservato che sono evidenti gli ottimi risultati ottenuti dai Reparti territoriali di prevenzione del crimine, fin dalla loro istituzione, motivo per cui in Calabria occorrerebbe «consolidare questi presidi ed eventualmente anche estenderli in altri territori».

«La strada che può garantire tenuta democratica, crescita civile e sviluppo diffuso – ha significato il senatore del Pd – è la presenza di questi avamposti fondamentali, la cui esistenza rafforza la fiducia nei confronti delle istituzioni». «Sarebbe assurdo – secondo Irto – penalizzare il territorio vibonese e gli altri della Calabria in cui sono attivi questi reparti indispensabili».

Il Partito Democratico della Calabria ha insediato il gruppo promotore per l’organizzazione del progetto di formazione che istituirà la scuola politica regionale. Lo rende noto un comunicato dei dem.

“Si tratta di un punto che, fin dalla sua elezione, il segretario Nicola Irto – è scritto in una nota – aveva posto tra le priorità e che oggi si concretizza grazie al contributo di un primo nucleo di persone storicamente impegnate nei partiti e nella società calabrese, coordinato da Gimo Polimeni. Un percorso che nasce in linea con quanto già il partito nazionale ha messo in campo con il dipartimento formazione e partecipazione, fortemente voluto dalla segretaria Elly Schlein”.

“La necessità di una formazione politica – ha dichiarato a margine della prima riunione, presso la sede regionale del partito, il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Pd – è sempre più evidente, anche per coinvolgere i più giovani e per selezionare la futura classe dirigente. Un esperimento ambizioso e complesso, in cui credo molto, da allargare a tutta la nostra comunità, con l’obiettivo di costruire un partito aperto e dinamico che discuta con la stessa intensità sui grandi temi del mondo e sulle esigenze di ogni singolo territorio”.

“Subito dopo le elezioni europee – ha aggiunto Irto – presenteremo alla comunità democratica questo progetto a cui sarà possibile aderire e contribuire. L’esigenza di rafforzare il pensiero democratico, sopratutto in questa fase storica, ritengo sia tangibile. La scuola di formazione politica è lo strumento più forte per farlo.

“Oggi ci ritroviamo a dibattere di un provvedimento nato tardi e male, che non pone alcun rimedio agli errori già fatti dal Governo. Il Piano che doveva permettere all’Italia di recuperare terreno dopo il Covid, riqualificare l’assistenza sanitaria, strutturare la transizione ecologica, energetica e digitale invece è caratterizzato da ritardi, mancanza di trasparenza e criticità di vario grado. Vi sono poi gravi divari nella partecipazione ai bandi del Pnrr, con gli enti locali più piccoli in grosse difficoltà e le regioni del Sud in forte affanno. In questo disastro il ministro Fitto si è distinto per allungare i tempi e creare confusione”. Così il senatore Nicola Irto, capogruppo Pd in commissione Ambiente, è intervenuto nell’aula di Palazzo Madama in sede di conversione del decreto legge “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

   

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