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“L'avvio delle procedure per la conferma di Carmelo Malacrino alla guida del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è un'ottima notizia”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che aggiunge: “Sotto la guida del suo attuale direttore, il MArRC ha conosciuto una stagione di notevole crescita sia in termini quantitativi, in relazione all'incremento del numero dei visitatori, sia sotto il profilo della qualità dell'offerta. Oggi il museo non propone soltanto i tesori inestimabili, a cominciare dai Bronzi di Riace, delle esposizioni permanenti ma si distingue per la varietà delle mostre temporanee che catturano l'attenzione di tantissimi appassionati d'arte e archeologia. Larga parte del merito dello sviluppo di Palazzo Piacentini si deve proprio alla competenza di Malacrino, che ha saputo coniugare passione autentica per il suo lavoro e capacità manageriali che lo collocano tra i più apprezzati direttori in Italia. Auspico – conclude Irto – che i prossimi quattro anni siano forieri di uno sviluppo altrettanto importante dell'attività del Museo Archeologico Nazionale di Reggio”.
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In apertura della seduta del Consiglio regionale, il presidente Nicola Irto è intervenuto sull'operazione condotta ieri dalla DDA di Reggio Calabria. Di seguito il testo integrale:
"Gli odierni lavori del Consiglio regionale sono stati preceduti da una lunga riunione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, allargata all'Ufficio di Presidenza e al presidente della Commissione consiliare contro la 'ndrangheta, alla quale ha partecipato anche il Presidente della Regione.
Nel corso della Conferenza si è preso atto di quanto accaduto nella giornata di ieri, con riferimento all'indagine della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha riguardato anche due consiglieri regionali.
Trovo doveroso informare i colleghi presenti oggi in aula e, per il tramite degli organi d'informazione e della diretta streaming, tutti i cittadini calabresi, delle valutazioni espresse all'esito della Conferenza dei capigruppo.
Il Consiglio regionale della Calabria esprime piena fiducia nella Magistratura e nelle forze dell'ordine, che operano quotidianamente, con coraggio e facendo fronte all'esiguità delle risorse disponibili, per l'affermazione del principio di legalità e per il contrasto alle organizzazioni mafiose che condizionano le libertà democratiche ed economiche dei cittadini.
La lotta alla 'ndrangheta, alle cui vittime è solennemente intitolata l'Aula nella quale ci riuniamo, deve proseguire e rafforzarsi, attraverso un impegno che tutte le istituzioni, a cominciare dal Parlamento democraticamente eletto dai calabresi, hanno il dovere di portare avanti con determinazione e senza sconti.
Auguriamo ai consiglieri regionali coinvolti nell'indagine di chiarire la loro posizione e dimostrare l'estraneità agli addebiti che vengono loro mossi.
Il Consiglio regionale ripudia con forza la 'ndrangheta e ogni altra forma di criminalità, comune e organizzata, che mina la convivenza civile nella nostra regione, impedisce il libero esercizio dei diritti e inquina il tessuto produttivo locale.
L'Assemblea legislativa regionale intende rilanciare con forza, attraverso ogni utile iniziativa, la centralità della questione morale e della lotta alla 'ndrangheta che devono costantemente essere i punti di riferimento di qualsiasi percorso politico-istituzionale venga intrapreso in Calabria".
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“C'è qualcosa, nella nostra regione, che sta cambiando rapidamente. È la mentalità dei giovani, che hanno voglia di mettersi in discussione, di fare impresa, di essere artefici del loro futuro e di farlo nel rispetto delle regole e del mercato. Soprattutto nei settori dell'agricoltura, dell'agroalimentare, del turismo, dei servizi e dell'innovazione tecnologica, si respira un'aria diversa. È questo clima che non deve farci perdere la speranza”. Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, è intervenuto così durante i lavori di presentazione della ricerca elaborata dalla Svimez dal titolo “Calabria: regione aperta. Verso la rete dei giovani talenti”. L'evento si è svolto a palazzo Tommaso Campanella, alla presenza – tra gli altri – del presidente di Svimez, Adriano Giannola, del consigliere dello stesso organismo, Pino Soriero, e del presidente dell'Associazione degli ex consiglieri regionali della Calabria, Stefano Priolo.
Irto ha definito la ricerca Svimez “un lavoro prezioso, che per le istituzioni, la politica e le parti sociali potrà rivelarsi utile per intavolare un ragionamento serio sul futuro della Calabria” con “un'analisi lucida della situazione, ma anche con una chiave di lettura dei fenomeni socio-occupazionali, soprattutto riguardo ai giovani. Ed è proprio ai giovani e alla loro voglia di fare impresa che dobbiamo guardare con attenzione per concorrere al riscatto della Calabria”.
Il presidente, che ha richiamato la necessità di un ritorno “al dibattito politico fondato su una discussione alta e seria”, si è soffermato sul depauperamento del capitale umano nella comunità calabrese: “La nostra è una regione che subisce gli effetti dell'emigrazione delle proprie risorse migliori: diplomati e laureati che si sono formati a ottimi livelli e che dispongono di vaste competenze, ma che non riescono a trovare sbocchi occupazionali. La Calabria è diventata così, negli ultimi vent'anni, una regione che sta invecchiando, che assiste allo spopolamento delle aree interne, che fa i conti con le povertà educative, non solo con quelle economiche, e che registra un'autentica desertificazione industriale, come sta avvenendo in altre parti del Mezzogiorno”. Fenomeni a cui “in questa legislatura stiamo cercando di rispondere attraverso alcuni strumenti, finanziati soprattutto grazie ai finanziamenti dell'Unione Europea che però non possono essere considerati sostitutivi dei trasferimenti statali. Abbiamo destinato ingenti risorse all'alta formazione universitaria, allo sviluppo delle aree urbane, al ripopolamento delle aree interne, all'agricoltura, alla banda ultralarga e alle infrastrutture materiali e immateriali. Sforzi consistenti, che hanno prodotto qualche effetto positivo sulla ripresa economica, ma che certamente non possono ancora essere considerati sufficienti per far fronte alla difficilissima sfida di cambiare la Calabria”.
Rivolgendosi a una platea di giovani imprenditori, Nicola Irto ha parlato di un “patrimonio di capitale umano la cui importanza va oltre le sorti individuali. È l'espressione di un nuovo meridionalismo orgoglioso, non votato all'autocommiserazione. Un'elaborazione nuova – ha concluso - che deve anche essere una risposta al progetto del regionalismo differenziato che, in assenza degli anticorpi istituzionali necessari, rischia di travolgere una parte del Paese e di farla staccare dal resto d'Europa”.
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Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha ricevuto questa mattina il console generale della Repubblica d'Albania in Italia, Adrian Haskaj. Il rappresentante diplomatico è stato accompagnato a palazzo Tommaso Campanella da una delegazione di imprenditori guidata dal presidente di Confindustria Reggio Calabria, Giuseppe Nucera.
Nel corso del colloquio è emersa la disponibilità a rafforzare i rapporti di collaborazione, soprattutto in campo culturale e commerciale, tra la comunità calabrese e l'Albania nel segno di una condivisione di interessi che, rafforzando la presenza internazionale delle imprese reggine all'estero, contribuisca allo sviluppo di entrambe le comunità.
Il presidente Irto ha sottolineato il solido legame socio-culturale tra la Calabria e lo Stato balcanico, anche per la presenza nella nostra regione della comunità arbereshe più popolosa in Italia, da secoli radicata in provincia di Cosenza. Il massimo rappresentante dell'Assemblea legislativa ha ricordato inoltre l'impegno del Consiglio regionale a favore delle minoranze linguistiche, tra cui quella italo-albanese, oggetto di espresso riconoscimento nello Statuto della Regione.
Il console Haskaj ha manifestato apprezzamento per l'accoglienza ricevuta e affermato la volontà di rinsaldare il rapporto con le istituzioni calabresi e il mondo delle imprese reggine.
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“Quella di oggi è stata una giornata straordinaria di partecipazione democratica, nella quale dal Sud è partito un messaggio forte: il Mezzogiorno non può essere tagliato fuori dall'agenda del governo nazionale e la prospettiva del regionalismo differenziato rappresenta un grave rischio per la tenuta dell'ordinamento dello Stato”. E' il commento del presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, dopo la grande manifestazione di Reggio Calabria, che ha visto la partecipazione di oltre 25mila persone provenienti da tutta Italia e che si è conclusa con gli interventi sul palco di piazza Duomo dei segretari generali della Cgil, Maurizio Landini, della Cisl, Annamaria Furlan, e dell'Uil, Carmelo Barbagallo. “La presenza in Calabria, assieme a tantissimi cittadini, esponenti sindacali ed amministratori locali, dei vertici del sindacato italiano – prosegue Irto – è stata altamente simbolica e ha dimostrato ancora una volta la concreta attenzione delle organizzazioni dei lavoratori verso il Mezzogiorno e verso questa terra. Le migliaia di persone che hanno sfilato a Reggio hanno rivendicato lavoro, diritti ed equità e gridato a tutta Italia il disagio e la preoccupazione di un pezzo enorme del Paese che sente di essere stato accantonato da chi oggi è al governo”.
Il presidente del Consiglio regionale aggiunge: “Merita di essere sottolineata la partecipazione alla manifestazione di Reggio del segretario nazionale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che ringrazio di cuore perché la sua vicinanza è la testimonianza di un impegno politico concreto a favore del Sud e della Calabria. Adesso – conclude Nicola Irto – occorre moltiplicare gli sforzi e far sì che quella di oggi non resti un'isolata giornata di mobilitazione, ma sia l'avvio di un percorso di impegno comune a difesa e sostegno delle istanze del Sud”.