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“Nessun escluso mai”. Era il motto di don Italo Calabrò, il sacerdote reggino impegnato nel sociale, dalla parte degli ultimi, scomparso 25 anni fa. Un esempio che il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e l’intero Ufficio di Presidenza hanno inteso porre al centro di un’iniziativa che coinvolge il mondo studentesco: una borsa di studio riservata ai ragazzi delle quarte e quinte classi dell’istituto tecnico industriale “Panella-Vallauri”, in cui don Italo fu insegnante ed educatore per intere generazioni di giovani. L’iniziativa, volta a premiare il merito, è stata presentata a palazzo Tommaso Campanella, in occasione della stipula del protocollo d’intesa per l’istituzione del premio “Don Italo Calabrò per l’educazione dei giovani”, sottoscritto dal presidente Irto, da don Antonino Pangallo (direttore della Caritas diocesana e delegato del vescovo di Reggio-Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini) e dal dirigente scolastico del “Panella-Vallauri”, Anna Nucera.
«Nel 25° anniversario della morte di don Italo abbiamo pensato di ricordarlo così, dando l’opportunità a chi ha più talento di farsi strada da solo – ha spiegato Nicola Irto -. Don Italo Calabrò è stato un sacerdote impegnato per gli ultimi, i più poveri, i diseredati, per le persone messe ai margini della società. Il suo messaggio e il suo impegno, volti a perseguire un’uguaglianza vera tra le persone, è di assoluta attualità. Oggi quel motto, “nessuno escluso mai”, deve ispirare l’azione del Consiglio regionale. Abbiamo ridotto i costi di funzionamento dell’Assemblea, soprattutto in termini di spese di rappresentanza, ma ben volentieri investiamo sui giovani e sulla loro formazione».
Il premio ha come tema l’ideazione di un elaborato avente ad oggetto la storia, gli eventi ed i messaggi più significativi che hanno caratterizzato la vita del sacerdote reggino e che testimonino l’opera da lui svolta. Agli autori dei migliori elaborati sarà riconosciuta una borsa di studio per l’acquisto di tecnologie, sussidi e corsi di formazione. L’investimento complessivo deliberato dall’ufficio di presidenza è di 8mila euro. Per l’organizzazione del premio il Consiglio regionale si avvarrà della collaborazione del centro comunitario “Agape” (componente della commissione diocesana per il 25° anniversario della morte del religioso reggino) rappresentato in conferenza stampa dal presidente Mario Nasone. Per quest’ultimo «quella di don Italo è stata una figura grande, cristallina, che si è spesa per i giovani e per ridurre le diseguaglianze sociali. La sua è stata un’educazione “parlata”, fatta non di “discorsi” ma di comunicazione da persona a persona. Era condivisione e cura della vita dei giovani, per aiutarli ad avere la schiena dritta di fronte al clientelismo e alla mentalità mafiosa».
Don Antonino Pangallo ha ringraziato «il Consiglio regionale e il presidente Irto per aver deciso di ricordare adeguatamente la figura di don Italo, il cui impegno è stato oggetto di riconoscimento a livello cittadino e anche nazionale, ma mai fino a questo momento su scala regionale. Adesso occorre lavorare per diffondere in tutta la Calabria l’esempio di questo straordinario sacerdote». La dirigente del “Panella-Vallauri” Anna Nucera, infine, ha ricordato don Italo «come docente ed educatore in una scuola in cui ancora oggi si percepisce tutta la sua eredità morale per il diffuso senso di solidarietà e lo spirito di condivisione tra i ragazzi».
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«L'accordo raggiunto a Parigi a conclusione della Conferenza internazionale sui mutamenti climatici dimostra in maniera inequivocabile come un cambiamento reale della società sia possibile». Lo afferma Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale della Calabria, all'indomani dell'intesa tra 195 Paesi per la riduzione delle emissioni di gas serra e il contenimento del riscaldamento globale. Un tema su cui, proprio per iniziativa del presidente Irto, l'Assemblea di palazzo Campanella aveva assunto una propria posizione nelle scorse settimane. «Quella arrivata dalla Cop21, celebrata in una città blindata a poche settimane dalle stragi che l'hanno insanguinata, è stata una lezione di democrazia – segnala Irto - Una dimostrazione che i risultati arrivano, se supportati da un'azione unitaria, un fronte coeso e una capacità di iniziativa forte, ma leale e rispettosa». Per irto, «il documento finale della Cop21 richiama alcuni passaggi fortemente sollecitati 'dal basso' nella fase antecedente al vertice parigino. Lo abbiamo fatto anche noi, in Consiglio regionale, recependo ben volentieri l'atto d'impegno che era stato predisposto dalla Conferenza dei Presidenti, anche sulla base di sollecitazioni precise arrivate dalle più autorevoli associazioni ambientaliste del Paese. Nella seduta del 3 dicembre scorso, a Palazzo Campanella, abbiamo approvato una mozione finalizzata proprio a sensibilizzare i governi, a tutti i livelli, sulla necessità di attenzionare la questione del riscaldamento globale, mantenendolo entro i limiti dei due gradi». La Conferenza – ricorda il presidente del consiglio regionale «si è determinata nell'accettare la proposta sostenuta dall'Italia di contenere l'aumento nei limiti di 1,5 gradi. Un risultato positivo, in linea con le aspettative più ottimistiche. Come abbiamo già avuto modo di affermare l'azione per la riduzione dei gas serra deve vederci tutti protagonisti. Nessuna istituzione può tirarsi fuori di fronte a una sfida come questa, da cui davvero può dipendere il futuro del nostro pianeta. Il nostro Consiglio regionale ha recepito, su nostra proposta e con grande spirito di responsabilità, le considerazioni e le preoccupazioni sulla necessità di far fronte ai rischi che derivano per l'ecosistema dai cambiamenti in atto». Per Irto, si tratta di una minaccia «che purtroppo rischia di essere ancora più incombente in una regione come la Calabria, esposta a fenomeni come il dissesto idrogeologico e l'erosione costiera. Siamo soddisfatti del passo compiuto a Parigi ma anche consapevoli della necessità di farne molti altri in direzione di uno sviluppo sostenibile, come sollecitato da Papa Francesco nella sua enciclica 'Laudato si'»
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News & Com - Fuori in 30 minuti con Nicola Irto
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Stamattina in conferenza stampa abbiamo annunciato l’apertura alla cittadinanza del Palmarium del Consiglio regionale della Calabria. #openpalazzo è il nome che abbiamo dato all’evento che non è solo legato all’apertura del Palmarium, ma costituisce la visione di una politica aperta, inclusiva e trasparente.
L’area verde messa a disposizione della città sarà fruibile dai cittadini sin dalla prossima domenica e resterà aperta nei giorni festivi, il sabato e la domenica (orario invernale: dalle 09.00 alle 17.00). Uno spazio verde in una città che, in passato, ha rivolto scarsa attenzione al verde urbano, se si eccettuano gli alberi della via Marina e della villa Comunale.
Il Palmarium, realizzato nel 2009 nelle pertinenze di Palazzo Campanella, presto sarà interessato anche da un’attività di studio e di ricognizione delle aree botaniche, in sinergia con il dipartimento di Agraria dell’Università mediterranea.
L’obiettivo è quello di avvicinare i cittadini al Palazzo, non lasciare la massima sede legislativa della nostra Regione nelle condizioni di essere percepita come un’entità astratta e distante.
Vogliamo vincere la diffidenza, che è il terreno in cui è più fertile l’antipolitica.
Per questo oggi lancio un appello ai cittadini: frequentate quest’area e frequentate il Palazzo, che non vuol essere distante dal nostro territorio, ma intende esserne parte integrante, quale luogo deputato alla pratica della partecipazione.
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"L'esperienza del centro Ace di Pellaro è una delle espressioni più autentiche dei principi e valori solidaristici cui si informa il nostro ordinamento democratico. L'ambulatorio reggino, che soltanto quest'anno ha effettuato oltre 30mila visite, è stato fino a oggi un punto di riferimento per quanti, altrimenti, non avrebbero avuto la possibilità di usufruire di visite mediche specialistiche. Occorre perciò lavorare seriamente, a fari spenti e con tempestività, per garantire un futuro al centro dell'Associazione calabrese di epatologia". Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che ricorda: "Nei mesi scorsi ebbi modo di incontrare il direttore dell'ambulatorio, Lino Caserta, che mi rappresentò con entusiasmo il lavoro svolto da questa struttura a favore della collettività con pieno spirito solidaristico, grazie alla generosità di un gruppo di professionisti che hanno anteposto la tutela della salute alla logica del profitto. Riteniamo – aggiunge Irto – che sia compito delle istituzioni, innanzitutto, dare risposte alle esigenze dei cittadini: di fronte al rischio concreto di perdere questa struttura, nessuno di noi, se impegnato in politica, può autoassolversi o deresponsabilizzarsi. Né possiamo trincerarci dietro il paravento della burocrazia, perché i cittadini non votano per i burocrati, ma scelgono i loro rappresentanti politici al fine di orientare, nel rispetto della legge, l'azione della pubblica amministrazione". Il presidente del Consiglio regionale esprime infine l'auspicio che "il presidente Oliverio, di cui conosciamo la sensibilità su questo tema e che sappiamo già impegnato per la possibile soluzione del problema, fornisca il proprio risolutivo intervento per rimuovere gli ostacoli che, portando alla chiusura del centro Ace, violano il diritto costituzionale alla salute per tantissimi cittadini che a Pellaro hanno conosciuto un pezzo di Calabria fondato su giustizia sociale ed equità".