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«Rappresentare l’Italia, il Mezzogiorno e la Calabria nel Comitato delle Regioni a Bruxelles è una responsabilità di cui mi faccio carico con amore verso la mia terra e con l’obiettivo di contribuire a migliorare le istituzioni europee».
Il consigliere regionale Nicola Irto ha commentato così il suo insediamento nel prestigioso organismo continentale, del quale – unico componente dell’Assemblea legislativa calabrese – farà parte per i prossimi cinque anni. L’esponente politico del Partito Democratico, che fa parte del gruppo del Partito socialista europeo, è membro titolare del Cor, la cui plenaria di insediamento si è celebrata nella più prestigiosa delle sedi, l’emiciclo dell’Europarlamento nella capitale belga.
«Dopo l’esperienza molto significativa che, da presidente del Consiglio regionale nella passata legislatura, ho avuto l’opportunità di svolgere alla Calre, sono sempre più consapevole che non ci siano alternative a un convinto europeismo. Al tempo stesso, però, ritengo necessaria un’evoluzione del rapporto tra istituzioni comunitarie e cittadini. Come ho più volte evidenziato in questi anni, in cui la Calabria è stata protagonista nell’ambito dell’attività dei parlamenti regionali, occorre costruire un’Europa dei popoli e dei territori, che rispetti le identità e le specificità locali. Quanto sta accadendo a livello continentale, cioé una crescente e diffusa insofferenza nei confronti delle istituzioni europee, fino all’epilogo assai grave della Brexit, impone a tutti noi una riflessione seria sul futuro. Per cambiare il diffuso sentimento di euroscetticismo che continua ad albergare nei cittadini, il lavoro del Comitato delle Regioni potrà rivelarsi prezioso».
Nicola Irto spiega quali saranno le priorità della sua azione politica a Bruxelles: «E’ mia intenzione portare in questa sede e far valere le istanze del livello istituzionale e del territorio che rappresento. Attraverso il ruolo consultivo del Cor, proveremo a incidere su materie delicate come la politica di coesione, la sanità pubblica, i trasporti, l’energia, l’istruzione e la cultura. Ma non mancheremo di sottoporre pareri su altri problemi dei territori che, in questi anni, ho avuto modo di conoscere da vicino. Mi riferisco, tra gli altri, ai nostri pescatori, penalizzati dal quadro normativo comunitario, e al comparto agricolo, i cui imprenditori sono costretti a districarsi tra mille vincoli ma anche a fare i conti con eventi meteorologici imprevedibili e gravi. Sullo sfondo – conclude Nicola Irto – si staglia la più attuale e importante delle questioni, quella ambientale. L’European green deal, nella difficilissima sfida volta ad azzerare le emissioni entro il 2050, comporterà investimenti per miliardi di euro in tutto il Continente. E’ una partita alla quale il Mezzogiorno e la Calabria devono arrivare pronti. Il mondo ha imboccato la strada dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare. Non possiamo perdere tempo».
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“E' una giornata di festa per il popolo reggino. Oggi, con l'arrivo della Vara della Madonna della Consolazione nel laboratorio che abbiamo allestito a palazzo Tommaso Campanella, inizia la fase operativa del restauro che abbiamo fortemente voluto e che si sta concretizzando nei tempi previsti. Tempi brevissimi, che ci consentiranno di vedere la grande macchina a spalla che trasporta la Sacra effigie restituita alla sua straordinaria bellezza, prima della celebrazione delle feste mariane del prossimo mese di settembre”. E' quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che questa mattina ha accolto la Vara, trasportata dai suoi portatori, nella sede dell'assemblea legislativa calabrese, e l'ha accompagnata nella sala Federica Monteleone che ospita i lavori di restauro. “Da reggino e da devoto – prosegue Irto - tenevo moltissimo alla realizzazione di questo progetto. Mi ha fortemente emozionato vedere arrivare i portatori che avevano caricato sulle loro spalle l'imponente struttura, che rappresenta un simbolo dell'identità reggina e del nostro stesso senso di comunità. Ringrazio il direttore del segretariato regionale del Mibact, Salvatore Patamia, e il presidente dell'associazione 'Portatori della Vara' Gaetano Surace perché grazie alla sinergia con loro è stato possibile arrivare a questo risultato, atteso dal 1960 e oggi finalmente divenuto realtà. Il mio auspicio – conclude il presidente Irto – è che tantissimi reggini e tantissimi fedeli nei prossimi quattro mesi frequentino palazzo Campanella per assistere al recupero conservativo della Vara, rafforzando così l'inscindibile legame tra l'istituzione del Consiglio e la nostra città, che del parlamento regionale è sede per Statuto e per un solenne e inderogabile patto assunto dal popolo calabrese”.
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“Il restauro della Vara della Madonna della Consolazione non è solo un fatto di enorme significato, nel segno della devozione, che la città di Reggio ha atteso per 60 anni. E' anche un risultato che nasce da un metodo vincente: quello della condivisione, della più ampia sinergia istituzionale e del rigoroso rispetto dei tempi. Ritengo che se applicassimo questo metodo agli altri ambiti della vita sociale, la Calabria farebbe piccoli ma costanti passi avanti in tutti i settori”. E' quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell'apertura del cantiere per il restauro della macchina a spalla della sacra effigie della Patrona di Reggio Calabria. L'appuntamento (aperto alla cittadinanza) è fissato per sabato 4 gennaio alle 10 del mattino, con l'arrivo della Vara nel laboratorio di restauro allestito nella sala “Federica Monteleone” di palazzo Campanella.
All'incontro di stamani con gli operatori dell'informazione hanno partecipato, assieme al presidente Irto, Salvatore Patamia, direttore del Segretariato regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per la Calabria; Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città di Reggio Calabria; don Demetrio Sarica, direttore dell’Ufficio ecclesiastico dei beni culturali; e Gaetano Surace, presidente dell’associazione “Portatori della Vara”. Il progetto e il procedimento amministrativo del restauro sono stati illustrati, sul piano tecnico, dagli architetti Nino Sulfaro, coordinatore e direttore scientifico degli allestimenti, della mostra e degli eventi “Intorno alla Vara”, e Salvatore Amaddeo, responsabile unico del procedimento.
Il presidente Irto ha evidenziato come “l'intervento per il restauro sia oggi possibile, all'esito di un procedimento complesso dal punto di vista organizzativo, logistico e amministrativo, per il quale sento di ringraziare sia gli uffici del segretariato regionale del Mibact, sia il segretariato generale e l'ufficio tecnico del Consiglio regionale. Il valore, non solo economico, della Vara, i vincoli ministeriali, la complessità nella selezione dell'impresa, la volontà di non spostare la Vara da Reggio e la tempistica estremamente ridotta dell'intervento hanno imposto un lavoro intensissimo condensato in pochi mesi”.
Per il rappresentante dell'Assemblea legislativa calabrese, “siamo riusciti a evitare che la preziosa macchina votiva dovesse essere trasportata fuori regione. La Vara non si è mai mossa da Reggio e non dovrà spostarsi. Tutto questo – ha concluso Nicola Irto – ha rafforzato ulteriormente il rapporto tra il Consiglio regionale e la città: la sede del parlamento calabrese è patrimonio istituzionale, culturale e storico di Reggio e, attraverso l'allestimento del laboratorio di restauro della Vara, nella stessa sala che ospitò quello dei Bronzi di Riace, questo legame è destinato a rinsaldarsi ancora di più”.