"Anche per la Calabria è motivo di soddisfazione che il Consiglio regionale della Campania, presieduto da Rosa D'Amelio, abbia approvato  un significativo ordine del giorno in materia di federalismo differenziato". Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che prosegue: "La decisione del Parlamento campano va nella direzione tracciata dall'assemblea legislativa calabrese che, nell'ultima seduta, ha approvato una risoluzione unanime, mettendo in mora il governo contro l'ipotesi di attribuire le deleghe previste dall'articolo 116 della Costituzione, senza aver definito preventivamente i livelli essenziali delle prestazioni sociali che devono essere garantite a tutti i cittadini italiani. Mi riempie d'orgoglio - prosegue Irto - il fatto che questo vasto fronte politico-istituzionale sia partito dal profondo Sud e auspico che nelle prossime settimane si prosegua su questa strada. Sulla questione del regionalismo rafforzato - conclude il presidente dell'Assemblea di Palazzo Campanella - i nostri Consigli regionali stanno svolgendo con senso di responsabilità il ruolo che viene loro attribuito dalla Costituzione quali espressioni della volontà democratica e autentici pilastri dell'architettura istituzionale del nostro ordinamento".

"Oggi in Consiglio regionale abbiamo lanciato una grande sfida democratica e politica. Una sfida avanzata e coraggiosa, non una battaglia di retroguardia. All'Italia serve un nuovo regionalismo solidale. Non abbiamo paura dell'autonomia rafforzata richiesta da tre regioni ma sui diritti dei cittadini e sulla tenuta del Paese non cediamo di un millimetro. L'Italia è una e indivisibile". Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, a margine dei lavori dell'Assemblea di palazzo Campanella, che oggi si è riunita per una seduta interamente dedicata all'iter per la concessione di maggiori poteri alle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. "Abbiamo approvato una risoluzione unanime - ha aggiunto Irto - che trasmetteremo subito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che diffidiamo dall'approvazione di ulteriori atti senza aver prima definito i livelli essenziali delle prestazioni sociali e civili a favore di tutti i cittadini italiani. Serve una profonda revisione del regionalismo italiano. Rifiuto l'idea che una larga parte del territorio nazionale, a cominciare dal Sud, venga considerata la palla al piede del Paese. Il Mezzogiorno è la più grande risorsa dell'Italia".​

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Coordinate dal presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, hanno preso il via a Roma le attività del progetto nazionale "Capire" per il 2019. Il programma, promosso dalla Conferenza dei presidenti dei parlamenti regionali italiani, intende promuovere la cultura valutativa, ovvero "misurare" i risultati concreti delle leggi e degli atti regionali.
Il rappresentante di Palazzo Campanella (che nei mesi scorsi è stato eletto alla guida del progetto sia in Italia, sia nel gruppo europeo della Calre) ha presieduto il comitato d'indirizzo di "Capire", delineando le azioni che saranno intraprese nei prossimi mesi.
Nicola Irto ha illustrato gli orientamenti politico-istituzionali sulla materia della valutazione delle politiche pubbliche su cui, ha spiegato, "realizzeremo un lavoro sinergico tra il programma nazionale e quello europeo, con l'obiettivo dell'armonizzazione dei sistemi valutativi dei diversi ordinamenti". Nel corso del suo intervento, inoltre, ha rimarcato l'importanza dell'analisi di impatto territoriale, cioè la valutazione degli effetti prodotti a livello locale dalle politiche europee.
Il presidente del Consiglio calabrese, che ha richiamato la Carta di Matera approvata su questa materia, ha affermato: "La valutazione delle politiche pubbliche ha assunto una crescente centralità nel dibattito politico. Dobbiamo misurare gli effetti delle politiche, e in particolare della legislazione, per rendere l'azione dei decisori pubblici efficace ed efficiente. In questi anni, è stata adottata una serie di innovazioni all’interno dei Consigli regionali, tra cui la creazione di organismi ad hoc dedicati alla qualità della legislazione e l’inserimento di clausole valutative nelle leggi. Adesso dobbiamo compiere un salto di qualità rafforzando la capacità di fare rete".
Tra gli obiettivi di quest'anno, Irto ha preannunciato la volontà di costituire una rete di referenti a livello territoriale per l’approfondimento, la ricerca e l’attuazione della valutazione delle politiche pubbliche negli ordinamenti regionali. Previsto anche l'avvio di un centro informativo, con il coinvolgimento di tutte le autorità locali e regionali, che in una prima fase si occuperà di politica di coesione e diritti sociali europei. Ulteriore proposta è stata quella di avviare un percorso finalizzato al trasferimento e allo scambio di know-how tra il personale delle Assemblee legislative.
Nel corso dei lavori, il presidente Irto ha esposto l’esperienza del Consiglio regionale della Calabria. "Durante questa legislatura - ha spiegato - abbiamo già fatto ricorso allo strumento delle clausole valutative, ma soprattutto abbiamo lavorato ad una proposta di revisione dello Statuto, che porteremo presto in aula e che introduce disposizioni che tutelano e promuovono la qualità degli atti normativi. L'articolato - ha concluso Irto -prevede l’inserimento nelle leggi di clausole valutative, per consentire al Consiglio di esercitare al meglio le funzioni di controllo sullo stato di attuazione della legislazione regionale e di adottare eventuali misure correttive o migliorative".

Si rafforza la collaborazione istituzionale tra il Consiglio regionale della Calabria e l'Università Mediterranea. E' stato infatti sottoscritto a palazzo Tommaso Campanella un protocollo d'intesa tra il presidente dell'Assemblea legislativa Nicola Irto e il rettore dell'ateneo Marcello Zimbone. L'accordo, della durata di cinque anni e che non comporta oneri a carico delle parti, si inserisce nel solco della consolidata partnership tra il mondo accademico reggino e il parlamento regionale calabrese. L'obiettivo è "potenziare, con l’impegno del proprio capitale umano e l’utilizzo delle rispettive risorse, una collaborazione finalizzata a sviluppare ed incrementare attività di studio e documentazione, nonché agevolare la realizzazione di attività di innovazione e di supporto su tematiche di interesse comune".
Le finalità del protocollo saranno perseguite, come si legge nello stesso documento, mediante "un più stretto collegamento tra i temi connessi all’attività legislativa regionale e i temi oggetto delle tesi di laurea, di laurea magistrale e di dottorato di ricerca; un più forte raccordo tra le attività didattiche e formative universitarie e le funzioni normative e gestionali svolte dal Consiglio regionale, anche mediante l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento per il conseguimento dei crediti formativi extra curriculari; borse e premi di studio e ricerca per lo svolgimento di attività e la produzione di contributi su temi di interesse regionale". Ed ancora, Consiglio regionale e Università Mediterranea lavoreranno assieme per "monitorare l’impatto della legislazione regionale in ambito sociale, economico, culturale, territoriale ed ambientale; promuovere attività di diffusione della cultura, della ricerca scientifica e tecnologica, anche mediante il trasferimento di know-how, per rafforzare le rispettive politiche di comunicazione verso la collettività; realizzare manifestazioni, convegni e seminari, con finalità didattiche, di ricerca e di terza missione universitaria, organizzati negli spazi attrezzati del Consiglio regionale; realizzare programmi finalizzati a conseguire la missione istituzionale assegnata dagli ordinamenti, azioni di formazione del personale nonché richieste di finanziamento di attività connesse alla didattica, alla ricerca e alla terza missione universitaria".
Il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, ha espresso "soddisfazione per il rafforzarsi del legame che, già negli anni passati, si era ulteriormente consolidato tra l'Assemblea legislativa e l'Università Mediterranea. Una realtà, quella guidata dal magnifico rettore Zimbone che ringrazio, alla quale sono particolarmente legato - ha ricordato Irto -. La 'Mediterranea' deve continuare a rappresentare per la comunità reggina un punto di riferimento non solo nel campo accademico e della ricerca, ma anche nella più ampia dimensione dell'impegno sociale e civile. Dando attuazione al protocollo - ha concluso il presidente Irto - il Consiglio regionale farà pienamente la propria parte, nella consapevolezza che la collaborazione con l'ateneo può rendere più concreto il contributo del capitale umano e professionale dei giovani calabresi alle sorti della nostra regione".
Da parte sua, il rettore Zimbone ha dichiarato: "Sono lieto dell'intesa istituzionale siglata con il Consiglio regionale della Calabria e molto grato per la pronta disponibilità e l'entusiasmo dimostrati dal presidente Nicola Irto. Sono convinto che la concretezza degli obiettivi che hanno ispirato l'intesa sottoscritta sia la migliore premessa per il raggiungimento di risultati significativi nei vari ambiti di reciproco interesse, con un occhio di riguardo agli studenti e al loro futuro, alla promozione culturale e allo sviluppo del territorio, in un'ottica costruttiva di ampio respiro".

In relazione alla mancata stabilizzazione dei lavoratori LPU – LSU calabresi, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, su richiesta dell'Assemblea legislativa di palazzo Tommaso Campanella, ha rivolto una comunicazione urgente, trasmessa questo pomeriggio a mezzo pec, al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Lo stesso documento è stato indirizzato per conoscenza al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e ai presidenti del Senato e della Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. “Signor Presidente – si legge nella lettera di Irto - il Consiglio regionale della Calabria, che presiedo, nel corso della seduta odierna, mi ha conferito all'unanimità il mandato di scriverLe per sollecitare il Suo intervento in ordine alla stabilizzazione della platea dei lavoratori LPU-LSU impegnati nelle amministrazioni e negli enti locali della Regione Calabria, bacino che conta oltre 4500 unità”.

Spiega Irto: “La mancata previsione, nella Legge di bilancio dello Stato per il 2019, della posta di 50 milioni di euro l'anno, che le precedenti leggi finanziarie nazionali avevano garantito dal 2014 al 2018, e la mancata deroga alle norme sul blocco delle assunzioni nella Pubblica impediranno la stabilizzazione di questi lavoratori. Saranno così vanificati gli sforzi prodotti fino a oggi dallo Stato e dalla Regione Calabria. Quest'ultima ha inteso storicizzare, mediante fondi del proprio bilancio, l'impegno, già sostenuto fino a oggi, di 39 milioni di euro ad esercizio finanziario per contribuire in maniera determinante alle garanzie dovute alle migliaia di precari, che da decenni prestano la loro indispensabile opera nel settore pubblico a favore delle comunità calabresi”.

Il rappresentante del Consiglio regionale calabrese prosegue: “Signor Presidente, le notizie relative all'inesistenza dello stanziamento di 50 milioni di euro nella Legge di bilancio e alla mancata previsione normativa che garantirebbe il turn over nella PA hanno già causato disordini e manifestazioni di protesta in tutta la regione, fino al blocco di importanti vie di comunicazione. Nell'esercizio della mia funzione istituzionale, è mio preciso dovere informarLa che tali tensioni sociali rischierebbero di diventare esasperate qualora non fosse possibile garantire, per esclusiva responsabilità del Governo nazionale, alcuna prospettiva a questi lavoratori che dal primo gennaio 2019 resteranno senza occupazione. La invito pertanto, per la Sua responsabilità di direzione della politica generale del Governo, a far predisporre ogni necessario intervento che emendi la Legge di bilancio prevedendo l'allocazione delle risorse indispensabili e la deroga al blocco del turn over per garantire la stabilizzazione dei lavoratori LPU – LSU. Nel significarLe la piena disponibilità della Presidenza del Consiglio regionale alla più ampia collaborazione istituzionale per addivenire alla soluzione di questa problematica – conclude Nicola Irto nella lettera a Conte - Le richiedo un cortese quanto urgente riscontro, attesa la gravità della situazione in atto”.

   

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