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«L’incremento della mortalità senile correlata all’afa estiva deve spingere ad aumentare misure e livelli di prevenzione, in particolare nella città di Reggio Calabria, che, come riportato dal giornale “la Repubblica”, ha raggiunto nello scorso luglio il 90 per cento, cioè il dato più preoccupante d’Italia. Rammento che gli anziani di Reggio Calabria già subiscono disagi molto pesanti nella tutela della salute, a causa del malfunzionamento della sanità regionale». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese, che sottolinea: «Soprattutto in Calabria, c’è bisogno di maggiore coordinamento tra le istituzioni sanitarie locali e regionali, in modo da ridurre i rischi per le persone in età avanzata, specie per quelle con più patologie e prive di assistenza personale continuativa. Gli anziani rappresentano un grande patrimonio umano e di memoria per tutte le comunità locali. Pertanto, vanno tenuti in condizioni di sicurezza, il più possibile al riparo dagli effetti negativi delle alte temperature». «Mi auguro che questo mio appello di buon senso – conclude il senatore Irto – sia raccolto diffusamente e che, a partire da Reggio Calabria, il Servizio sanitario calabrese ponga tra le priorità del periodo la protezione degli anziani dai pericoli del caldo».
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«Il presidente Roberto Occhiuto si muova: difenda gli interessi dei calabresi e sia pronto ad una forte battaglia politica delle Regioni meridionali contro l’eventuale utilizzo delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione nei cantieri ancora fermi del Pnrr, soluzione con cui il governo Meloni potrebbe rimediare ai propri gravi ritardi circa la realizzazione delle opere finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».
Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi, che spiega: «L’ultima, recentissima ripartizione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione presenta gravi criticità, sia per le minori somme assegnate alle Regioni rispetto a quelle definite dal precedente governo, sia perché esse non sono subito disponibili né mai utilizzabili, per quanto è dato comprendere, per le spese relative alle politiche sociali, alle misure di contrasto della povertà e di sostegno dei più deboli, nonché, ad esempio, alle necessità di cultura, turismo, ricerca e formazione. Si rischia, insomma, di non poter utilizzare risorse europee per investimenti immateriali che nel Mezzogiorno aiutano a colmare il divario di sviluppo rispetto al Settentrione».
«È dunque fondato e urgente – sottolinea e conclude il senatore Irto – l’appello alla mobilitazione lanciato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha contestato i pesanti ritardi del governo Meloni nella nuova ripartizione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, prospettando anzitempo i tremendi rischi che corrono tutti i poveri e deboli, specie nelle regioni del Sud, viste le limitazioni emerse sull’uso delle somme assegnate».
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“Abbiamo proposto degli emendamenti per chiedere che il livello dei tributi dei territori con meno capacità fiscale non superi il livello medio nazionale di tassazione, perché ci preoccupa il fatto che le Regioni con meno capacità fiscale dovranno alzare le tasse per garantire i servizi pubblici. E’ inaccettabile che per gli stessi servizi i cittadini al Sud debbano sostenere una pressione fiscale più alta rispetto ad altre zone del Paese. Un emendamento di questo tipo è volto a garantire la giustizia sociale, per evitare che si determini una disparità di trattamento. Tra l’altro, prendiamo atto con stupore che alcuni colleghi di Fratelli d’Italia, prima in Commissione e questa mattina in Aula, si dicevano favorevoli a questo emendamento, salvo poi accettare supinamente le decisioni della Lega. Questi emendamenti vogliono anche essere un’occasione di libertà e di dignità per senatori, affinché possiamo aiutare le Regioni e i territori che stanno più indietro e non spaccare l’Italia’’ lo ha dichiarato il senatore del Pd Nicola Irto intervenendo in Aula a Palazzo Madama dove è in corso l’ esame della delega fiscale.
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«Cancellare il Reddito di cittadinanza significa ferire i deboli, creare enormi divari sociali e impoverire le comunità, soprattutto del Sud, rendendole più penetrabili e ricattabili da parte delle mafie». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi, che sottolinea: «Nel merito Meloni e sodali hanno commesso un errore imperdonabile: hanno colpito il Mezzogiorno e confermato di volere un’Italia esclusiva, tutta a misura di ricchi.
Secondo il governo attuale a trazione leghista, la povertà è un peso di cui liberarsi, un problema da nascondere e tenere lontano, una condizione da respingere, da punire in maniera esemplare».
«Privare centinaia di migliaia di famiglie dell’unica fonte di sostentamento – continua Irto – è disumano, è tutt’altro che cristiano e, insieme al folle progetto dell’autonomia differenziata, va ad aumentare le differenze tra il Nord e il Sud del Paese: economiche, sociali, culturali, di diritti e di servizi». «Nel contesto – conclude il senatore del Partito democratico – è inquietante il silenzio rassegnato e complice degli eletti del centrodestra nei vari territori meridionali».
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«Chiarezza, ascolto dei sindaci e dei cittadini del territorio, tempi certi e veloci, impegno politico per evitare l’isolamento della Locride». Sono le richieste che il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi, ha ribadito da Cittanova, nel corso di una conferenza stampa del Pd, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a proposito dei lavori sulla Strada statale numero 682 “Jonio-Tirreno”. Irto aveva infatti già presentato una propria interrogazione al ministro Salvini sui prossimi lavori di manutenzione della galleria Torbido, lungo la stessa Statale, sottolineando l’esigenza di procedere con rapidità per salvaguardare l’economia locale. A Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, il parlamentare dem ha annunciato l’imminente deposito, al Senato, di una seconda interrogazione allo stesso ministro, stavolta in merito alla paventata chiusura per 20 mesi della Statale “Jonio-Tirreno”, che sta preoccupando anzitutto le imprese e i sindaci dei Comuni della Locride, i quali chiedono notizie precise sugli interventi in programma lungo la strada in argomento e soluzioni in linea con le esigenze dei rispettivi territori. Il senatore Irto ha anticipato che nella sua nuova interrogazione al ministro Salvini chiederà «quali lavori saranno esattamente effettuati, quando inizieranno, quanto dureranno e quali, nello specifico, saranno le modifiche relative al transito dei veicoli lungo la Statale» in questione, oltre che «quali iniziative di competenza» voglia «adottare, di concerto con l’Anas, affinché le ricadute degli interventi previsti siano il più possibile limitate nel tempo e nell’entità».