Il segretario e parlamentare del Pd: «Calabria e Sicilia hanno bisogno di grandi investimenti su altre priorità»

«Insieme al partito della Sicilia, come Pd della Calabria abbiamo prodotto argomentate osservazioni sul ponte di Messina nell’ambito della relativa Conferenza dei servizi, sottolineando la mancata effettuazione della Vas, le pesanti criticità della Via, le palesi carenze di progetto, di procedura e analisi di impatto, oltre che i problemi di sismicità, ventosità, tutela ambientale e del paesaggio, di salvaguardia della salute pubblica, di sostenibilità dei cantieri e di consumo delle acque».

Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico calabrese, al termine di una specifica conferenza stampa del Pd nazionale, tenutasi a Roma.

«Il ponte sullo Stretto – prosegue l’esponente dem – non è affatto una priorità, non serve al Sud ed è funzionale agli interessi politici e alla propaganda di Matteo Salvini e dell’intera Lega. La Calabria e la Sicilia hanno invece bisogno di grandi investimenti per superare il loro isolamento dal resto dell’Italia e i pesanti limiti di viabilità e mobilità interna. Inoltre, urgono ingenti risorse per migliorare la sicurezza stradale nelle due regioni, già penalizzate dallo scippo di quote del Fondo per lo sviluppo e la coesione, dolosamente dirottate sul ponte sullo Stretto».

«Il governo Meloni e la sua maggioranza – conclude il segretario del Pd della Calabria – non sentono il dovere di colmare i divari territoriali, altrimenti non insisterebbero sulla follia imperdonabile dell’autonomia differenziata, nascosta dalla ricorrente bugia sull’utilità del ponte di Messina».

«Che cosa deve ancora attendere, Roberto Occhiuto, per respingere senza ambiguità il progetto dell’autonomia differenziata?». L’ha chiesto il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, intervenendo a San Giovanni in Fiore a un’iniziativa del Pd locale sui pericoli del regionalismo differenziato previsto dal ddl Calderoli. «Già adesso, con gli effetti del minore finanziamento della sanità regionale, ingiustizia terribile che dura da 25 anni, la Calabria – ha denunciato Irto – patisce una carenza cronica di personale medico e lo smantellamento incessante e progressivo di ospedali e reparti. Inoltre, le strutture pubbliche sono sempre più sostituite dalle cliniche private, vi sono interi territori privi di servizi essenziali e l’emigrazione sanitaria costa 300 milioni all’anno. La nuova rete ospedaliera regionale, poi, penalizza oltremodo le aree montane e disagiate come quella di San Giovanni in Fiore, che invece meriterebbe investimenti finalizzati al rilancio dell’ospedale civile di zona, altrimenti destinato a chiudere». «L’autonomia differenziata non ha alcun fondamento. La priorità – avverte il senatore dem – è invece modificare i criteri di ripartizione del Fondo sanitario, che hanno messo in ginocchio il Servizio sanitario della Calabria come delle altre regioni del Sud, provocando il Piano di rientro e il successivo commissariamento del governo, rivelatosi fallimentare. Noi sfidiamo il centrodestra sui fatti e sulle proposte, che – conclude il segretario dei dem calabresi – presenteremo nella Conferenza programmatica del 19 e 20 aprile prossimi, a Soveria Mannelli».

«Costruire il progetto della Calabria del futuro». Sarà questo l’obiettivo della conferenza programmatica del Pd della Calabria in programma il 19 e 20 aprile a Soveria Mannelli, all’Officina della Cultura. A illustrare i temi che saranno al centro della due giorni di convention, alla quale è attesa anche la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein, il segretario regionale del Pd calabrese Nicola Irto, affiancato dallo “stato maggiore” del partito. In una conferenza stampa al Lanificio Leo di Soveria Mannelli, Irto ha anzitutto ricordato come la conferenza programmatica sia «il frutto del percorso di coinvolgimento di tutto il partito allineandolo all’attività del gruppo parlamentare e del gruppo regionale che ha elaborato un “Libro bianco” che entrerà nel documento finale della conferenza programmatica. Vogliamo che il partito si muova assieme. Mi chiedevo, perché facciamo questa conferenza visto che le elezioni regionali non so o vicine? Ma la domanda è: cos’è un partito, è un comitato elettorale – e forse anche noi siamo apparsi così – oppure dev’essere continuamente al lavoro e alzare l’asticella d’impegno, anche dell’opposizione? Io penso che un grande partito politico deve porsi un’ambizione più ampia, alzare l’asticella, porsi il dubbio, le domande su come governare la regione e come dare una proposta complessiva alla Calabria. La conferenza – ha aggiunto Irto – è il frutto di un percorso complesso: dovevamo farla a gennaio ma il percorso ha richiesto il coinvolgimento del partito ma anche della società sociale».

«Costruire il progetto della Calabria del futuro»
Irto ha poi parlato di «un esperimento, è la prima volta che si fa una conferenza programmatica in Calabria. Il risultato di questo appuntamento sarà un documento di prospettiva del governo di questa regione, che significa che il Pd mette in campo, accanto all’opposizione, anche delle proposte, partendo dai tantissimi dati drammatici che offriremo ai tavoli. Per sintesi offro tre: negli ultimi 20 anni Pil continua a scendere, checché ne dica Occhiuto, continua a salire il tasso di disoccupazione e infine i 300 milioni di mobilità passiva sanitaria. Questi tre dati – a cui potremmo aggiungerne altri – sono drammatici: da qui siamo partiti per dare risposte complessive in termini di proposte su lavoro, sulle infrastrutture, sulla sanità. Il documento finale di sintesi dei tavoli vuole essere il progetto della Calabria del futuro: è un elemento di innovazione politica in Calabria e anche l’alternativa giusta al populismo mediatico del presidente della Regione. Segnalo – ha proseguito il segretario del Pd calabrese – che il presidente di Regione, che ogni giorno fa slogan, ha fatto un solo atto vero, la riorganizzazione della rete ospedaliera, peccato che dopo pochi giorni ha dovuto fare dietrofront perché aveva fatto un casino. Rispetto al populismo mediatico del presidente di regione c’è un partito che in tutte le sue componenti, anche varie e diverse e plurali com’è il nostro, prova a dare una risposta complessiva, a partire dal luogo scelto, il Lanificio Leo, abbiamo deciso di venire qui in un’area interna, perché le aree interne rappresentano la maggiore parte della Calabria. Anche questo è un segnale della nostra attenzione contro il fenomeno dello spopolamento. Per noi sarebbe stato più facile chiuderci in un bell’hotel in un’area urbana, abbiamo invece puntato su un luogo così per rappresentare l’importanza delle aree interne, perché c’è una Calabria diversa e migliore che produce anche nelle aree interne, qui c’è anche un altro fiore all’occhiello calabrese, come Rubbettino». Secondo Irto «la conferenza programmatica non si concluderà il 20 aprile: dopo il 20 faremo la campagna elettorale ma divulgheremo il documento anche negli appuntamenti estivi. Dobbiamo far diventare questo appuntamento un appuntamento stabile e annuale, come impegno per ii nostri iscritti ma per la Calabria intera, al di là di è il segretario o la segreteria pro tempore, ma una grande comunità politica che si autodetermina, si autogestisce senza i colonelli che vengono qui a dirci cosa fare com’è avvenuto nel passato, una comunità che decide le proprie sorti e che deve avere la capacità di darsi una programmazione. Io – ha sostenuto il segretario del Pd calabrese – sono convinto che con tutte le difficoltà e le discussioni – noi siamo un partito plurale, ampio, grande – ci possiamo riuscire».

«Il 19 e 20 aprile punto di partenza e non punto di arrivo»
Irto ha poi osservato: «Se vogliamo non solo provare a governare la Calabria ma anche a dare una prospettiva di futuro ala Calabria – se abbiniamo ai dati anche le politiche nazionali devastanti come l’autonomia differenziata – e la prospettiva per la Calabria non è positiva, un grande partito deve assumersi la responsabilità di una proposta e di una battaglia che culminerà anche nelle Regionali e costruisce tassello dopo tassello la Calabria del futuro, un partito che si carica una proposta forte, di cambiamento e anche di rottura anche sul piano delle proposte, la Regione ha bisogno di uno shock, perché così com’è non ha funzionato, se i dati sono quelli nessuno si salva. Inutile fare retorica, un partito che decide di mettere in campo le proposte, ha il coraggio delle scelte e la forza di spiegare ai cittadini accettando la sfida. La conferenza programmatica del 19 e 20 aprile non è un punto di arrivo ma di partenza per la Calabria»

Corriere della Calabria del 06 aprile 2024

“Rispondo con un’interrogazione circostanziata alla pantomima tra il presidente Roberto Occhiuto e il ministro Raffaele Fitto sul taglio dei fondi del Pnrr per la sanità.

In particolare, al ministro Fitto chiedo la pura verità dei fatti, che sembrano inchiodarlo alle proprie responsabilità e rispetto ai quali, a quanto pare, il presidente Occhiuto ha avuto un costante atteggiamento remissivo”. Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria.

Irto annuncia l’interrogazione parlamentare, spiega, “per sapere se ci sono già stati o stanno per arrivare i tagli miliardari, di cui parla la stampa, alle risorse del Pnrr stanziate per il potenziamento della sanità territoriale, per la sicurezza degli ospedali e il miglioramento della diagnostica pubblica, quale ne è l’importo esatto e quali ne sono le ragioni alla base”.

Il senatore dem si dice molto preoccupato, perché, sottolinea, “ancora una volta il Sud potrebbe essere gravemente penalizzato e, se i tagli in questione fossero effettivi, le minacce di dimissioni del presidente Occhiuto dal ruolo di commissario alla Sanità calabrese sarebbero un mero teatro politico a danno dei cittadini calabresi”.

“Sulla questione – conclude Irto – andrò fino in fondo, convinto che il Mezzogiorno, e la Calabria in particolare, non possa subire ancora le bugie e i tradimenti del governo delle destre, che sta smantellando la sanità pubblica a vantaggio dei privati”.

Interrogazione del senatore del Partito democratico. Sollecitate iniziative di verifica sugli oltre 14 milioni di euro finanziati per il progetto Food@Life

Il caso Terina arriva in Senato e sul tavolo del governo. È Nicola Irto, segretario regionale del Partito democratico, a portare la questione all’attenzione del ministero dell’Università e della ricerca scientifica citando i servizi dedicati alla questione da LaC News24. Il nodo sono i finanziamenti da oltre 14 milioni di euro erogati alla Fondazione Terina Mediterranea onlus e i controlli legati a un investimento che non ha dato finora i frutti sperati. Irto chiede infatti al ministero proprio «quali controlli abbia promosso o intenda promuovere e quali iniziative di competenza abbia assunto o intenda assumere riguardo all’utilizzo dei riferiti finanziamenti». Altro dubbio avanzato dal senatore: «Quali attività di ricerca risulti che la Fondazione Terina abbia svolto in relazione al progetto “Food&Life”».

Il segretario regionale dem ricorda la nascita del della Fondazione, «configurata, come da specifico dossier del Consiglio regionale calabrese, come centro di ricerca industriale e alta formazione nei settori agricolo, agroalimentare, agro-industriale ed ambientale». L’ente controllato dalla Regione, ricorda Irto, è chiamato a «perseguire unicamente compiti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologico e divulgazione scientifica nel settore della qualità agroalimentare, della sicurezza alimentare e della salute, nonché compiti di certificazione delle produzioni tipiche e di qualità, da sviluppare coerentemente con la vigente normativa in materia». Alla guida della Fondazione «la Regione Calabria – ricorda Irto – ha provveduto negli anni a incaricare diversi commissari straordinari, ultimo dei quali, in ordine di tempo, il dirigente generale in carica del dipartimento regionale per il Turismo».

Anche la questione centrale dei finanziamenti viene affrontata dall’interrogazione parlamentare. Irto ricorda che «nell’ambito di una conferenza stampa del 2011, il presidente pro tempore della Regione Calabria riferì di finanziamenti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per i centri di ricerca presenti in Calabria, tra cui 14.650.000 euro per la Fondazione Mediterranea Terina, in relazione al progetto denominato “Food@Life”». Tre anni dopo, nel 2014, il commissario pro tempore di Terina la definì «soggetto attuatore di un’iniziativa che rappresenta una hybrid institution in cui la rigida distinzione funzionale tra ricerca e imprese tende a sfumare per lasciare il posto alla comune risorsa “innovazione tecnologica” quale strumento di conseguimento di vantaggio competitivo e duraturo nel tempo».

Quello stesso commissario precisò che i laboratori della Fondazione sarebbero stati «implementati e resi operativi grazie al progetto» “Food@Life”, per costituire «una struttura permanente d’innovazione, di riferimento per le imprese e per il mondo della ricerca, con spiccata capacità di autofinanziamento e a respiro internazionale».


L’idea era quella di creare un polo integrato di ricerca: il manager dell’epoca spiegò che il progetto avrebbe preso «corpo attraverso il potenziamento dell’esistente struttura di ricerca, nata dalla pluriennale collaborazione scientifica tra la Fondazione Mediterranea Terina (unico ente di ricerca regionale e braccio operativo di riferimento della regione Calabria) e il dipartimento di agraria (ex-facoltà di agraria) dell’Università mediterranea di Reggio Calabria che, nel tempo, ha aderito, partecipando attivamente, al network tematico della ricerca nell’ambito strategico dell’agroalimentare».

Grandi aspettative deluse, almeno per ora, visto che i laboratori continuano a prendere la polvere. Il ministero, sollecitato dal senatore del Pd, è chiamato a chiarire le proprie intenzioni.

LaC News24 del 15 marzo 2024

   

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