“Rispetto agli sconquassi della situazione sanitaria calabrese, un bagno di umiltà e di autocritica da parte del governatore, che è anche commissario al ramo, sarebbe opportuno”. Così il segretario regionale del Partito Democratico, Nicola Irto, questa mattina, ai microfoni di Radio Crt nel corso di un’intervista rilasciata a Ugo Floro. “La risposta a certe piaghe – ha anche detto il senatore del Pd – non può essere sempre quella della mancanza dei medici. E’ vero, la penuria del personale sanitario è un dramma che peraltro non interessa solo la nostra regione, ma questo non può essere usato ipocritamente per nascondere le lacune organizzative del sistema sanitario calabrese. Lacune che vi erano anche quando c’era abbondanza di medici; la verità è che non c’è mai stata una vera riorganizzazione sanitaria da tre anni a questa parte, perché manca il coraggio di andare in fondo, di toccare interessi, anche privati. Servono scelte politiche serie”.

«A nome mio e del Partito democratico calabrese, manifesto la massima solidarietà e vicinanza ai gestori e a tutto il personale del Parco Ecolandia di Reggio Calabria, struttura ludica, tecnologica e ambientale di nuovo oggetto di una preoccupante intimidazione che ha prodotto danni molto gravi». Lo dichiara il senatore Nicola Irto, segretario del Pd della Calabria. «Questo episodio – prosegue il parlamentare dem – è l’ultimo di una serie che, comprendente fatti analoghi rivolti ad altre imprese della città, fra cui alcune condotte da giovani, ci porta a chiedere una risposta risoluta dello Stato in termini di potenziamento della vigilanza e sicurezza nell’area urbana di Reggio Calabria». «A questo riguardo, continueremo – assicura Irto – a impegnarci in Parlamento e sempre accanto ai cittadini, per la tutela delle aziende del territorio, dei lavoratori e dell’economia che ne deriva. Davanti ad accadimenti del genere, è indispensabile unire le forze, condannare questi episodi, ribadire che la Calabria non si piega alla criminalità organizzata e sollecitare misure concrete ed efficaci – conclude l’esponente del Pd – da parte del governo».


«Nonostante abbia portato la spesa del Pnrr soltanto a 51,4 miliardi di euro rispetto agli oltre 194 previsti per l’Italia, il ministro Raffale Fitto sarebbe in partenza per fare il commissario europeo a Bruxelles». Lo dichiara il senatore Nicola Irto, che è anche segretario del Pd della Calabria.

«La spesa in questione – insiste il parlamentare – è ferma a quasi un quarto del totale, con tutto ciò che ne consegue, soprattutto in territori come la Calabria, fortemente bisognosi delle risorse del Pnrr». Ancora, per come lo stesso Piano è stato rimodulato, il 65 per cento degli investimenti dovrà essere finalizzato nei primi otto mesi del 2026, entro cui l’Italia dovrà aver raggiunto il 28 per cento degli obiettivi per incassare il 19 per cento dei fondi».

«Davanti a questo quadro impietoso, sorprende – sottolinea il senatore del Pd – il silenzio assoluto e assordante della Regione Calabria, che, con l’impiego delle risorse del Pnrr, dovrebbe guadagnare terreno in diversi ambiti fondamentali: dalla sanità all’efficienza energetica, dalla digitalizzazione all’inclusione, dalla mobilità sostenibile al turismo». «Forse non sarà possibile – conclude Irto – rimediare per tempo agli errori e alle lungaggini del centrodestra nell’attuazione del Pnrr. Temiamo, inoltre, che i ritardi cumulati dal governo colpiscano ancora una volta le regioni meridionali, secondo lo schema, divisivo del Paese, che l’esecutivo Meloni sta applicando con l’autonomia differenziata e con il recente taglio di 750 milioni del Fondo complementare del Pnrr».

«L’allarme sull’autonomia differenziata lanciato da monsignor Savino non è nuovo. Da tempo il vicepresidente della Cei parla dei pericoli della riforma Calderoli, che in una recente intervista ha bollato come “far west”. È un errore clamoroso della Lega e del governo Meloni entrare a gamba tesa nelle posizioni autonome della Cei». È quanto, in una nota, afferma il senatore del Pd Nicola Irto, che sottolinea: «Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, altera la realtà e non dice parole di verità. Zaia sa benissimo, infatti, al netto della propaganda cui è abituato, che l’autonomia differenziata va ad aumentare i divari territoriali, a creare diseguaglianze estreme tra le aree del Paese, difficilmente sanabili. Sul tema dell’eguaglianza tra i cittadini, che sono anzitutto persone, non si può giocare né scherzare». «Le ragioni di eguaglianza e solidarietà esposte ancora una volta da monsignor Savino devono essere raccolte per fermare l’autonomia differenziata, per invertire la rotta: per annullare, con onestà intellettuale, coscienza e responsabilità politica, i gravi squilibri territoriali; per garantire parità di diritti e servizi – conclude Irto – al Mezzogiorno d’Italia».

«In termini di popolarità e di voti, il governo Meloni pagherà molto caro il recente taglio di 750 milioni del Fondo complementare del Pnrr, destinati in particolare all’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, ad ammodernare strade e porti e a potenziare la sanità pubblica». Lo dichiara, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese. «L’Esecutivo a trazione leghista conferma – spiega il parlamentare dem – la propria avversione politica nei confronti del Mezzogiorno. Al fine di aumentare la dotazione del credito d’imposta nell’ambito della Zes unica, il governo in carica, nemico giurato della coesione territoriale e dell’equità sociale, ripropone il gioco di prestigio che aveva sperimentato, tra l’altro, per finanziare l’inutile ponte sullo Stretto: non mette un centesimo sulle priorità del Paese ma leva i soldi ai servizi e alle infrastrutture indispensabili del Sud e li indirizza altrove, stavolta condannando la Calabria al peggiore isolamento e colpendone al cuore il Servizio sanitario regionale. «Il governo non può sottrarre – sottolinea Irto – risorse preziose per il futuro dei cittadini. Ormai è evidente che, per il proprio tornaconto elettorale, il centrodestra punta all’impoverimento e allo spopolamento delle regioni del Sud. Si tratta di un disegno politicamente cieco e bieco che, centrato sull’autonomia differenziata, sta già producendo una dilatazione dei divari territoriali. Perciò, la nostra lotta politica prosegue con sempre maggiore unità e determinazione. Con la raccolta delle firme per il referendum contro il regionalismo differenziato, daremo al centrodestra – conclude il senatore del Pd – un fortissimo segnale di dissenso. Nel frattempo, con le nostre proposte e con l’ascolto delle comunità locali, continueremo a costruire l’alternativa di governo giorno dopo giorno».

   

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