1)   Proposta di Legge n. 16/10^ di iniziativa del Consigliere N. IRTO recante: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria)"
Relatore: N. IRTO

Si comunica che il termine ultimo per la presentazione di eventuali emendamenti è fissato per lunedì 8 giugno 2015 alle ore 11:00.

Sono auditi:

1) Direttore Generale dell'Assessorato all'Urbanistica della Regione Calabria;
2) Direttore Generale dell'Assessorato al Bilancio della Regione Calabria;
3) Segretario Generale dell'Autorità di bacino della Regione Calabria.

2)   Proposta di Legge n. 33/10^ di iniziativa del Consigliere O. GRECO recante: "Tutela e valorizzazione economica sostenibile dei paesaggi rurali tradizionali"
Relatore: N. IRTO

Allegati:
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Proposta di Legge - Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale

La Regione Calabria, nonostante svariate proposte depositate nelle precedenti consiliature, è una delle poche regioni italiane ancora priva della figura del “Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale”, essenziale per contribuire ad affrontare con senso di umanità e giustizia le continue emergenze del settore carcerario e per garantire condizioni detentive dignitose, oggi purtroppo inaccettabili come denunciate dai ripetuti moniti delle più alte personalità, civili e religiose, e dalle pronunzie di condanna rimediate dall’Italia in sede europea.

La Regione Calabria, ad oggi, nel suo vasto territorio, presenta – oltre ai centri per minori, ai centri di identificazione ed espulsione ed alle strutture sanitarie per trattamenti obbligatori – numero 12 strutture penitenziarie attive (di cui 10 Case Circondariale e 2 di Reclusione). Di esse ben cinque, secondo i dati aggiornati al 31 luglio 2014 del Ministero della Giustizia, presentano popolazione detentiva in eccesso rispetto ai posti disponibili (tasso di sovraffollamento ricompreso tra il 105% ed il 140%).
Ancora, la Calabria, secondo l’XI rapporto sulla detenzione diffuso il 17 marzo 2015 dall’Associazione Antigone, risulta al sesto posto nella graduatoria regionale per residenza delle persone detenute (5,73%), mentre è al terzo posto per nascita della popolazione carceraria (6,96%, unitamente alla Puglia).
La figura del Garante, modellata alle diverse esperienze regionali, risulta essere quella di un riferimento diretto – senza sovrapposizione e/o supplenza all’autorità giurisdizionale – per tutti coloro che si trovano privati, per ragioni di giustizia, della libertà personale. Quindi, figura di mediazione, dotato di autorevolezza istituzionale, autonomo sia rispetto all’amministrazione penitenziaria, sia rispetto all’amministrazione giudiziaria, indipendente, in grado di intervenire, di propria iniziativa ovvero su richiesta, per migliorare le condizioni detentive e per consentire, all’interno delle stesse strutture, l’esercizio dei diritti essenziali dell’uomo (vita, dignità, salute, religione, famiglia, istruzione, formazione, lavoro, risocializzazione).
Un organismo in grado di vigilare ed osservare costantemente, in maniera ravvicinata e diretta, il mondo “oltre le sbarre”, che abbia la possibilità effettiva di segnalare eventuali violazioni di legge alle autorità, amministrative e giurisdizionali, competenti.
Allo stesso tempo, il Garante deve svolgere un ruolo di promozione, di stimolo e di diffusione culturale del rispetto e della tutela dei diritti delle persone che si trovano in stato detentivo e comunque limitativo della libertà personale.
Ogni iniziativa in grado di “umanizzare il carcere” è un contributo essenziale alla funzione risocializzante e rieducativa che la nostra Costituzione assegna alla pena, con conseguenti effetti positivi per l’individuo e per la società che anela maggiore sicurezza e coesione sociale.

Allegati:
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1) Proposta di Legge n.16/10^ di iniziativa del Consigliere N. IRTO recante: " Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria) "
Relatore: N. IRTO

Audizione: dott. Bruno Boz Presidente del Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale.

2) Audizione:
Ing. Giuseppe Infusini Responsabile dell'Osservatorio Nazionale Amianto- Comitato provinciale di Cosenza.

3) Audizione:
Tommaso Laporta Sindaco del Comune di Botricello in ordine al dissesto idrogeologico.

4) Audizione:
Grazioso Manno Presidente del Consorzio di Bonifica "Jonio Catanzarese" in ordine ai seguenti argomenti:
 - Piano di messa in sicurezza del territorio per la diminuzione del rischio idrogeologico;
- Attività di forestazione;
 - Diga sul fiume Melito in Provincia di Catanzaro.

Allegati:
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MOZIONE n. 15 del 20/04/2015

Sull'avvio della seconda fase del bando per l'inserimento di disoccupati laureati nel mercato del lavoro

N. IRTO . Il Consiglio Regionale,

premesso che:
con Decreto del Dirigente Regionale del Dipartimento n. 10, Registro dei Decreti dei Dirigenti della Regione Calabria n. 14201 del 14/11/2011 (POR Calabria FSE 2007/2013. Asse II Ob, E l - E2; Asse III Ob. GÌ), viene approvato:
1. un avviso pubblico per l'assegnazione di una dote per la realizzazione di un percorso integrato finalizzato all'inserimento di disoccupati/inoccupati laureati nel mercato del lavoro;
2. manifestazione d'interesse per l'individuazione dei datori di lavoro disponibili ad ospitare i beneficiari della dote per la realizzazione di un percorso integrato finalizzato all'inserimento del mercato del lavoro;
tale bando prevedeva l'erogazione di un voucher dell'importo complessivo massimo di € 15.400,00;
la manifestazione di interesse è stata articolata in una formazione laboratoriale della durata di dodici mesi; scouting e formazione sul campo; orientamento, con successivo accompagnamento dei giovani nella scelta dello sbocco lavorativo (autoimpiego ovvero assunzione);
gli agenti che al termine del percorso di formazione avevano conseguito una valutazione positiva avevano stipulato un contratto di adesione e obbligo, che prevedeva, tra le diverse clausole, l'impegno, da parte degli stessi, di mantenere il requisito di disoccupazione e - sulla base delle competenze maturate - avrebbero potuto avvalersi di incentivi regionali destinati all'avvio di un lavoro autonomo sotto forma di prestito d'onore e microcredito o avrebbero potuto essere assunti dalle imprese o dai datori di lavoro che avevano aderito alla manifestazione di interesse;
in realtà, le aziende aderenti al suddetto bando, in parte a causa dei ritardi, in parte per sopravvenute e mutate esigenze delle stesse, non avevano più interesse all'assunzione degli agenti formati e per tali ragioni, la dislocazione degli agenti presso le suddette aziende non è mai stata effettivamente avviata;
a seguito dell'incontro del 15^04/2015 tra il Direttore Generale Reggente dott. Antonio De Marco e una rappresentanza degli agenti, le parti hanno convenuto che, previa verifica dei necessari requisiti, si procederà sia al saldo finale del Voucher spettante ad ogni agente che al rilascio della certificazione del titolo di Agente o Tutor di Impresa;

Impegna la Giunta regionale:

ad avviare la seconda fase prevista nel progetto, utilizzando tutti gli strumenti consentiti dal bando.

1) Proposta di Legge n.14/10^ di iniziativa del Consigliere G. MORRONE recante: " Regolamentazione eccesso di illuminazione pubblica e privata – contenimento dello spreco energetico "
Relatore: N. IRTO

2) Proposta di Legge n.16/10^ di iniziativa del Consigliere N. IRTO recante: " Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria) "
Relatore: N. IRTO

3) Diga del Metramo
Audizioni:
- geom. Mario Masso, Sindaco del Comune di San Pietro di Caridà;
- dott. Carmelo Panetta, Sindaco del Comune di Galatro;
- dott. Filippo Zerbi, Presidente del Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino.

Allegati:
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1) Insediamento ed organizzazione dei lavori;

2) Comunicazioni del Presidente;

3) Audizioni:

- Ing. Domenico Pallaria - Direttore Generale dei Dipartimenti Ambiente e Territorio ed Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Calabria -;
- Dott. Paolo Laganà - Sindaco di Motta San Giovanni -;
- Dott. Amedeo Nicolazzi - Sindaco di Petilia Policastro -;
- Dott. Francesco Falcone - Presidente Lagambiente Calabria -;
- Ing. Salvatore Siviglia - Segretario Generale Autorità di Bacino della Regione Calabria.

Allegati:
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Progetto di Legge - Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge Urbanistica della Calabria)

PL n. 16 " I molteplici interessi che coesistono attorno ai fiumi sono spesso conflittuali: obiettivi specifici di gestione del rischio idraulico, conservazione della natura, valorizzazione fruitiva, uso economicoproduttivo e trasformazione urbanistica adottano modalità attuative che difficilmente conducono ad una armonizzazione e integrazione. Purtroppo ognuno di questi interessi produce istanze la cui traduzione in politiche di settore o approcci localistici hanno spesso dimostrato un esito infelice.
Anche nell'ambito della medesima finalità, attori distinti talvolta perseguono percorsi divergenti.
L'attuazione delle misure necessarie a tendere verso l'immagine obiettivo sopra richiamata non può prescindere dalla concertazione degli interessi e dalla condivisione delle strategie alla scala locale, includendo le politiche energetiche, agro-zootecniche, di difesa del suolo, turistico-sportive, conservazionistiche (aree protette), urbanistiche, ecc...
Accanto a queste problematiche multi-settoriali, si registra una frammentazione di competenze tra molti Enti diversi, unita ad una debole efficacia nella cooperazione infra- ed inter- istituzionale e ad una scarsa diffusione della cultura della partecipazione pubblica. In particolare, nonostante il vigente quadro programmatico nazionale, regionale e locale copra oggi diversi ambiti territoriali e settoriali con disposizioni di indirizzo e prescrittine, si prende atto che l'attuale modello di governo dei fiumi e delle aree/funzioni ad essi connesse manifesta diverse criticità.
Partendo da tali presupposti, sta maturando in alcune Pubbliche Amministrazioni e in diversi settori privati l'esigenza di individuare strategie multi-obiettivo e partecipate di riqualificazione fluviale, capaci di recuperare il valore identitario del fiume, portare a sistema gli interessi in gioco, individuare soluzioni integrate di miglioramento degli ambienti fluviali e della qualità della vita. In particolare sta maturando la consapevolezza che occorra riconoscere i fiumi come entità con cui dobbiamo convivere, raccogliendo quanto possono offrire e invitandoli a comportarsi in un modo per noi preferibile, ma rispettandone la complessa dinamica ideologica, biologica e geomorfologica.
In questo senso, da ormai più di un decennio, si possono registrare le prime esperienze italiane di programmazione negoziata tese a dare attuazione a strategie multi-obiettivo e partecipate di riqualificazione dei sistemi fluviali. Alcune di queste hanno già condotto alla formale sottoscrizione dei primi Contratti di Fiume, esperienze tese a portare il territorio ad "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale" (II Forum Mondiale dell'Acqua, 2000).

Allegati:
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INTERROGAZIONE n. 22 del 24/02/2015

Sullo stato di abbandono in cui versa il manufatto realizzato in Bova Marina per essere adibito a centro per la riabilitazione ambulatoriale dell’AISM

N. IRTO . Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:

nel 1992 il Comune di Bova Marina riceveva un finanziamento di Lire 3.221.000.000 (tremiliardiduecentoventunomilioni), ai sensi della legge 64/86, per recuperare il vecchio Seminario Vescovile al fine di realizzare un centro sociale polifunzionale;
nel frattempo il Comune, dopo aver approvato nel 1994 una convenzione con l’Associazione Italiana per la Sclerosi Multipla, alla quale concedeva la stessa struttura in comodato d'uso a titolo gratuito per 50 anni, accantonava il progetto del centro sociale polifunzionale e riappaltava l'opera secondo il nuovo progetto redatto dai tecnici AISM, finalizzato “alla realizzazione di un centro per la riabilitazione ambulatoriale, l'inserimento sociale e il soggiorno per vacanze dei disabili e, in particolare, delle persone con sclerosi multipla” (art. 4 della convenzione);
dopo un pluriennale fermo dei lavori, il 20 novembre 2001 il manufatto parzialmente restaurato, attraverso un protocollo d'intesa, sottoscritto dal Presidente della Regione Calabria, dal Presidente della Provincia, dal Sindaco del Comune di Bova Marina e dal Presidente dell’Associazione Italiana per la Sclerosi Multipla, era consegnato all'AISM che avrebbe dovuto renderlo operativo in cinque anni, senza, tuttavia, che ciò sia mai accaduto;
nel 2005, presentandosi l'opportunità di utilizzare i fondi PIT del Programma Integrato Territoriale per un'opera a contenuto sociale, la Conferenza dei Sindaci dell'area grecanica (PIT 23) destinava la somma di € 1.193.000,00 quale contributo per la realizzazione di un “Centro di Turismo Sociale e di Promozione all'Autonomia delle Persone con Sclerosi multipla e patologie similari” in Bova Marina;
l’AISM proponeva, pertanto, un progetto che prevedeva la realizzazione di una struttura di 37 camere con 80 posti-letto per i disabili e i familiari, con una spesa di € 3.052.445,00, di cui € 1.193.000,00 a carico della misura 5.2 del POR Calabria 2000-2006 ed € 1.859.445,00 a carico dell’AISM. Pertanto il 18 febbraio 2006, era sottoscritto un Accordo di Programma dalla Comunità Montana-Capo Sud, dal Comune di Bova Marina e dall'AISM, in base al quale il progetto elaborato dai tecnici dell’AISM era gestito dalla Comunità Montana come progetto d'area;
il lavoro, esperita regolare gara d'appalto, veniva consegnato in data 8 giugno 2007 e l’opera doveva essere ultimata ed avviata entro il dicembre 2007, però i ritardi della Regione Calabria per l’approvazione del progetto, l’erogazione dell’anticipazione e la perizia di variante proposta dalla ditta appaltatrice hanno fatto slittare i termini della consegna dell'opera finita, chiavi in mano, al 27 gennaio 2009;
il 18 novembre 2009, la Direzione Lavori trasmetteva stranamente, perché fuori termine contrattuale, alla Comunità Montana, ente appaltante, una perizia suppletiva e di variante dell'importo di €. 282.322,08 per completare l’opera perché la somma (€.3.052.445,00), prevista dal progetto approvato nella Conferenza dei servizi il 18 febbraio 2006, non era più sufficiente;
tuttavia, l’opera incompleta, priva di infissi, di pavimenti, di servizi igienici e d'impiantistica, è stata consegnata alla Comunità Montana - Capo Sud il 14.06.2010, con il certificato di collaudo tecnico-amministrativo attestante la realizzazione dell'opera al 99,999%;
alla luce di queste vicende un comitato cittadino, nell'aprile del 2011, ha presentato un esposto alla Procura di Reggio Calabria che ha avviato un'indagine giudiziaria nei confronti dei tecnici della Comunità Montana-Capo Sud, del Direttore dei Lavori del Titolare dell'Impresa e del Collaudatore, per falso ideologico e frode;
attualmente la costruzione, dissequestrata dalla Magistratura, versa nel più assoluto stato di abbandono, soggetta ad un progressivo degrado;

Per sapere:

se sia al corrente della situazione sopra brevemente rappresentata;
se sia stata presentata rendicontazione da parte dei beneficiari per le somme a carico della Misura. 5.2 del POR Calabria 2000/2006 e con quale esito;
se siano stati effettuati controlli da parte degli organi regionali competenti, trattandosi di opera finanziata con denaro pubblico;
quali iniziative intende assumere al fine di salvaguardare l'immagine dell'ente Regione che, dopo aver sopportato una spesa così ingente, si trova ad aver finanziato un'opera incompleta, già deteriorata e prossima alla fatiscenza.

INTERROGAZIONE n. 18 del 18/02/2015

Sullo stato di evoluzione della 2^ fase del bando di cui al POR Calabria FSE 2007/2013 - Asse II e Asse III.

N. IRTO . Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore al lavoro, formazione professionale e politiche sociali

Premesso che:

con Decreto del Dirigente Regionale del Dipartimento n. 10 "Politiche del Lavoro, della Famiglia, Formazione Professionale, Cooperazione e Volontariato" della Regione Calabria prot. n. 2948 del 14/13/2011, Registro dei Decreti dei Dirigenti della Regione Calabria n. 14201 del 14/11/2011 (POR Calabria FSE 2007/2013. Asse II Ob, E1 - E2; Asse III Ob. G1), viene approvato:
1. un avviso pubblico per l'assegnazione di una dote per la realizzazione di un percorso integrato finalizzato all'inserimento di disoccupati/inoccupati laureati nel mercato del lavoro;
2. manifestazione d'interesse per l'individuazione dei datori di lavoro disponibili ad ospitare i beneficiari della dote per la realizzazione di un percorso integrato finalizzato all'inserimento del mercato del lavoro;
tale bando prevedeva l'erogazione di un voucher dell'importo complessivo massimo di € 15.400,00;
la manifestazione di interesse è stata articolata in:
una formazione laboratoriale, sia nel primo mese - come azione intensiva propedeutica alle attività successive - che per tutta la durata del percorso, al fine sia di consentire una costante azione di monitoraggio dell'intervento che per creare momenti di condivisione all'esperienze maturate dai singoli;
scouting e formazione sul campo: a seguito della formazione iniziale, gli agenti, erano impegnati, in percorsi individuali, personalizzati, consistenti in attività di formazione sul campo e scouting, finalizzate a consolidare le competenze acquisite, accompagnare processi di emersione, di innovazione aziendale e di sviluppo delle forme associative, promuovere la cultura della regolarità/legalità, anche attraverso incontri con gli studenti nelle scuole secondarie e nelle università, divulgare le opportunità di incentivazione/agevolazione tenendo presente normative tipo le prestazioni occasionali di tipo accessorio nell'ambito dei servizi alla persona e tra i beneficiari nel sostegno al reddito, i giovani, i pensionati e per ridurre il rischio "sommerso";
orientamento: nella fase finale del percorso, tenuto conto della valutazione di merito ottenuta dagli Agenti beneficiari della dote e delle attitudini/competenze individuali- si sarebbe proceduto ad accompagnare i giovani nella scelta dello sbocco lavorativo (autoimpiego ovvero assunzione);
la formazione ha avuto una durata di dodici mesi;
contestualmente è stato firmato, da parte dei 200 agenti, un contratto di adesione e obbligo, che prevedeva, tra le diverse clausole, l'impegno, da parte degli agenti, di mantenere il requisito di disoccupazione;
gli agenti che al termine del percorso di formazione avevano conseguito una valutazione positiva- sulla base delle competenze maturate - avrebbero potuto avvalersi di incentivi regionali destinati all'avvio di un lavoro autonomo sotto forma di prestito d'onore e microcredito;
gli agenti, altresì, avrebbero potuto essere assunti dalle imprese o dai datori di lavoro che avevano aderito alla manifestazione di interesse;
in realtà, le aziende aderenti al suddetto bando, in parte a causa dei ritardi, in parte per sopravvenute e mutate esigenze delle stesse, non avevano più interesse all'assunzione degli agenti formati e per tali ragioni, la dislocazione dei 200 agenti presso le suddette aziende non è mai stata effettivamente avviata;
successivamente alla fase formativa era stata proposta, da parte degli agenti selezionati con nota inviata in data 22/07/2014, per mezzo di posta elettronica, indirizzata al Dirigente Generale del Dipartimento n. 10, Regione Calabria, dott. Caserta, una rimodulazione del bando per permettere l'inserimento degli stessi presso enti e uffici pubblici piuttosto che presso le aziende stante;

Per sapere:

visto che ad oggi, la seconda fase del bando, ovvero quella dell'inserimento lavorativo degli agenti, non è mai stata operativa e gli agenti hanno mantenuto fede al contratto di adesione e obbligo il quale prevedeva il mantenimento del requisito della disoccupazione lo stato di evoluzione di tale bando e quali azioni si intendano intraprendere per superare i vincoli e le criticità emerse nell'interesse degli agenti.

INTERROGAZIONE n. 16 del 11/02/2015

Sul ripristino del vecchio orario del treno da Reggio Calabria a Lamezia Terme

N. IRTO . Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:

quotidianamente centinaia di pendolari (dipendenti di scuole e uffici vari), che dovevano raggiungere l'area di Lamezia Terme - Catanzaro - Paola/Cosenza, per esigenze lavorative, usufruivano del Treno, per il quale la partenza prevista dalla Stazione Centrale di Reggio Calabria era fissata per le ore 05.52, con arrivo previsto a Lamezia Terme alle ore 07.30, che consentiva di prendere la coincidenza per Nicastro/Catanzaro delle ore 07.47, compatibile così con esigenze ed orari lavorativi;
il treno ripartiva immediatamente per Paola/Cosenza, senza dover attendere in stazione, circa 10 minuti, il passaggio del treno "Frecciargento" n. 9372 in partenza dalla stazione centrale di Reggio Calabria alle ore 06.51, con arrivo a Lamezia Terme alle ore 07.48;
le modifiche degli orari, avvenute a partire da Giugno 2014, hanno posticipato la partenza del treno dalla Stazione Centrale di Reggio Calabria dalle ore 05.52 alle ore 06.19 (treno n. 8260) con arrivo alla Stazione di Lamezia Terme alle ore 07.42;
detto treno porta in media un ritardo giornaliero di circa 15 minuti, con arrivo alla stazione di Lamezia Terme alle ore 07.57;
questo ritardo causa la perdita della coincidenza per Nicastro/Catanzaro con l'obbligo di prendere il treno successivo con orario di partenza previsto per le ore 08.55 (treno n. 3771), creando così disagi ai pendolari per l'ingresso alle varie attività lavorative;
per tutti coloro che hanno l'esigenza di proseguire sulla tratta Paola/Cosenza, il suddetto ritardo di 15 minuti comporta un ulteriore ritardo di circa 10 minuti, in quanto il treno è obbligato a sostare alla stazione di Lamezia Terme per permettere il passaggio del Treno "Frecciargento";

Per sapere:

se intende attivarsi, presso l'azienda "Trenitalia", per il ripristino del vecchio orario ferroviario, in modo di renderlo compatibile con gli orari di ingresso nelle varie attività lavorative per i viaggiatori pendolari.

INTERROGAZIONE n. 5 del 22/01/2015

Sulla revoca della concessione alla SOGAS S.p.A..

N. IRTO. Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:

l'Aeroporto dello Stretto nella città di Reggio Calabria rappresenta una infrastruttura indispensabile per la città, la sua provincia e l’intera area dello Stretto;
la gestione dell'Aeroporto dello Stretto è della SoGAS Spa partecipata da Provincia di Reggio Calabria, Comune eli Reggio Calabria, Regione Calabria e Camera di Commercio di Reggio Calabria, che fornisce assistenza a tutti i vettori, gestisce le strutture e le infrastrutture aeroportuali, curandone anche la manutenzione;
l’Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, unica Autorità di regola/ione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell'aviazione civile in Italia) entro il prossimo 28 febbraio 2015 revocherà la concessione alla SoGAS Spa;
le motivazioni di revoca sono quelle del non versamento da parte di alcuni Enti partecipanti, tra cui la Regione Calabria, delle quote di ricapitalizzazione, ritenendo l’Enac inefficaci i decreti ingiuntivi che la SoGAS Spa ha prodotto verso gli Enti che non hanno versato;
tale provvedimento sancirebbe di fatto la chiusura dell'Aeroporto dello Stretto;
le quote che la Regione Calabria deve versare ammontano ad € 373.999,37;

Per sapere:

se il Presidente della Giunta regionale abbia disposto il provvedimento di pagamento delle quote societarie e, se non ancora avvenuto, quali tempi sono stati previsti, considerato il rischio, a breve termine, di interruzione del servizio;
se il Presidente della Giunta regionale intende avviare le procedure per acquisire le quote degli Enti che non hanno versato, considerate le gravi condizioni economiche che essi vivono.

Le modifiche proposte intendono agire sulle attuali previsioni statutarie in ordine alla organizzazione della Giunta regionale che, nel limitare le funzioni dallo stesso Statuto attribuite al Presidente eletto direttamente dai cittadini, impongono la scelta dei Componenti dell’organo esecutivo, limitando a tre il numero degli Assessori “esterni”.
Le stesse modifiche introducono la figura del “Consigliere delegato”, cui il Presidente potrà attribuire specifici compiti, nella consapevolezza che il numero dei componenti della Giunta (fissato attualmente in sei) potrà essere insufficiente per seguire con maggiore incisività materie di particolare interesse, sia pure per tempo limitato.
Detta figura non comporterà alcuna spesa aggiuntiva, essendo espressamente previsto che l’esercizio delle delega non dà luogo ad alcuna indennità né alla istituzione di strutture speciali di collaborazione.
Il Consigliere delegato potrà partecipare alle sedute di Giunta, ove si discuta di questioni attinenti alle attività delegate, ma senza diritto di voto.
Viene abrogata, infine, la previsione sul “Consigliere supplente”, peraltro oggetto di impugnativa del Governo davanti alla Corte Costituzionale, che – secondo l’attuale formulazione – prende il posto del Consigliere nominato Assessore.

Allegati:
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