Il Pd prova a ripartire dopo la doppia batosta patita nell'arco di un anno e mezzo alle elezioni regionali. Tolto il successo di Cosenza, con reiezione di Franz Caruso a sindaco, i dem sono reduci da sconfitte sui territori e nelle città progressivamente chiamate alle urne. La tornata elettorale del 12 giugno può rappresentare l'occasione per un riscatto, a maggior ragione perché rappresentano il primo vero banco di prova per il gruppo dirigente rappresentato a livello nazionale da Enrico Letta e, su scala calabrese, da Nicola Irto.

Segretario Letta, lei oggi sarà a Catanzaro, in un capoluogo dove il centrodestra, tranne qualche breve eccezione, è maggioranza da sempre. Nutre speranze di rivincita?
Nutro la speranza che si possa fare un buon lavoro per Catanzaro. Che il Pd torni ad essere percepito al fianco dei cittadini. Del resto, se oggi Catanzaro è così in difficoltà, è perché il centrodestra in questi anni non ha lavorato come avrebbe dovuto. Rivincita è una parola troppo autoreferenziale. Mi piace di più rinascita perché investe tutti ed evoca ricostruzione e futuro».

Il campo progressista a queste latitudini si è realizzato solo in parte. Una parte dello schieramento sostiene la corsa di Valerio Donato, i movimenti della sinistra radicale Francesco Di Lieto. Il Pd deve rimproverarsi qualcosa?
Con M5S, Volt, Psi abbiamo fatto un percorso importante e comune. Le divisioni non aiutano mai e in generale per battere questa destra populista e sovranista serve aggregare tutte le forse democratiche, progressiste ed europeiste. Quello è il nostro orizzonte».

Nicola Fiorita ha le caratteristiche per essere un buon sindaco di Catanzaro?
Certo, può essere un ottimo sindaco. Ha doti che la stessa città gli riconosce per l'impegno negli anni su temi sociali e di prossimità. Ha dimostrato di poter rappresentare i cittadini e di poter essere il punto di riferimento autorevole per un dialogo serio con le istituzioni, a tutti i livelli. Soprattutto ha cultura e visione. Ciò che serve a una realtà che in questi anni ha smesso di aprirsi al futuro e al mondo».

Che giudizio riserva alle prime scelte compiute dal neo segretario regionale del suo partito, Nicola Irto?
Le prime azioni, dalla campagna congressuale alle Agorà diffuse sul territorio, mostrano la volontà di capire i veri problemi dei cittadini e sono state in grado di raccogliere nuove adesioni: numeri importanti, sinonimo di forte fiducia nel progetto delle Agorà democratiche e nel nuovo segretario. Anche la gestione della situazione preelettorale dimostra che c'è una forza nuova che si impegna affinché il partito possa prendere terreno e capace di tener dentro esperienza e innovazione e freschezza delle nuove generazioni».

Non ritiene che il metodo migliore per la selezione dei candidati a sindaco delle grandi città e, dunque, per evitare spaccature, sia quello delle primarie?
Nel partito sono uno strumento utile laddove non c'è una soluzione comune, ma questo metodo vale per tutti, non solo per Catanzaro».

Teme una saldatura tra Movimento 5 Stelle e Articolo 1? Non crede che il Pd possa essere "scavalcato" a sinistra?
Le saldature che temiamo di più nel senso di problema sono quelle a destra. A sinistra, come dicevo, ciò che da sempre dobbiamo temere sono le divisioni, la mancanza di coesione. Su questo sono molto orgoglioso del Pd e di come in questo ultimo anno e mezzo abbia recuperato compattezza e si sia applicato principalmente sulla sua proposta, la sua identità, i suoi valori».

Quali azioni dovrà perseguire il suo partito per tornare a essere il fulcro dell'alleanza progressista?
Il Pd deve continuare a fondarsi su tre pilastri: lavoro e giustizia, diritti civili, sostenibilità ambientali. Sono tasselli complementari, mai alternativi, della nostra identità».

Gazzetta del Sud del 23/05/2022

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“PNRR, PON Salute e DM 71: è adesso il tempo per la riforma sanitaria in Calabria”. Questo il tema che è stato affrontato dall’Agorà democratica che è stata trasmessa sulla pagina facebook del Pd calabrese.
I lavori sono stati coordinati da Carlo Guccione, Responsabile Pd Salute per il Mezzogiorno.
All’incontro hanno preso parte Sandra Zampa, Segreteria Nazionale Pd e Responsabile Salute; Nicola Irto, Segretario regionale PD, Franz Caruso, Sindaco di Cosenza, Sebastiano Andò, Direttore Centro sanitario dell’Università della Calabria, Elio Bozzo, Medico e già direttore del Distretto Sanitario Cosenza, Sergio Arena, Primario all’Ospedale di Crotone, Franco Mammì, Medico Pediatra, Mimma Iannello, Presidente Federconsumatori Calabria e Anna Domenica Mignuoli, Presidente Associazione Dall’Ostetrica.
Le conclusioni sono state affidate a Peppe Provenzano, Vicesegretario nazionale Pd.

Il segretario regionale del Pd Nicola Irto ha, ancora una volta, messo in evidenza come le Agorà Democratiche siano «un grande momento di confronto e di apertura verso il mondo che è anche al di fuori del nostro partito. Questa iniziativa non nasce in maniera estemporanea, ma dopo una serie di altri incontri e dalla richiesta di approfondire il tema ed elaborare proposte concrete per riformare la sanità. Il Pon salute dimostra la consapevolezza europea che per rendere moderno un territorio serve una risposta sanitaria efficiente. Serve adesso una programmazione integrata tra le Regioni del Mezzogiorno con attenzione anche alla necessità di aumentare gli organici. Elaboreremo in piattaforma proposte che tramuteremo in proposte di legge regionali. Non voglio fare polemica politica, ma il governatore e commissario alla sanità ha chiesto al presidente dell’Albania l’invio di medici e infermieri. Non ci si deve vergognare di chiedere aiuto, ma per essere concreti serve il coraggio delle scelte e di dare risposte in Consiglio regionale e serve un confronto vero sugli strumenti da mettere in campo».

Il sindaco di Cosenza Frank Caruso ha insistito sulla necessità di arrivare al completamento del nuovo ospedale di Cosenza. «Serve al contempo investire sul capitale umano e trattenere nelle nostre strutture le migliori competenze e professionalità che spesso invece vanno a lavorare nelle città del Nord».

La responsabile nazionale della sanità per il Pd Sandra Zampa: «I 625 milioni del Pon si aggiungono alle risorse del Pnrr che dovranno servire per combattere la povertà sanità e eliminare le ulteriori sperequazioni create dal Covid. Il Pd deve rendersi parte attiva per individuare le misure concrete da adottare in tutte le quattro aree previste dal Pon».

Il vicesegretario nazionale del Pd Giuseppe Provenzano ha richiamato la responsabilità dello Stato per la situazione in cui versa la sanità nella nostra Regione. «Dopo il lungo commissariamento la Calabria ha i livelli di assistenza più bassi d’Italia. Credo che a questo punto si debba parlare di un debito dello Stato italiano verso la Calabria. Lo dico anche da ex ministro per il Sud che ha vissuto quella vicenda imbarazzante del rinnovo del commissariamento. Serve in ogni caso lavorare alla riforma della sanità con le risorse di cui stiamo discutendo, restituendo al termine riforma il suo significato autentico: riforma nel senso di diminuire la diseguaglianza nei diritti tra i cittadini. Una diseguaglianza che si avverte specialmente nelle Regioni meridionali in materia di diritto alla salute. Abbiamo assistito, inoltre, a un progressivo depauperamento delle nostre risorse umane e all’aumento del precariato che hanno reso assai complicata la riorganizzazione dei servizi sanitari e la loro integrazione con i servizi socio-assistenziali. Un nodo fondamentale che dovrà essere affrontato in tempi rapidi».
Provenzano ha poi dato atto del nuovo corso intrapreso dal Pd dopo l’elezione di Nicola Irto «che sta riorganizzando il partito con l’approvazione e il pieno sostegno della segreteria nazionale» e ringraziato Carlo Guccione per l’organizzazione dell’Agorà.

Incontro operativo tra il segretario regionale del Pd Nicola Irto, la deputata Chiara Braga con Francesco Alì, Sunia-Cgil Calabria, Raffaele Rotundo, Sicet-Cisl Catanzaro, Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia – Nazionale e Alberto Frontera, Uniat-Uil Regionale.
Oggetto del confronto: l’emergenza abitativa diventata ancora più pressante dopo i due anni di pandemia che hanno messo in crisi l’economia italiana, messo in grave difficoltà i cittadini e allargato le sperequazioni sociali. Indispensabile, a questo punto, rivedere le politiche abitative che devono diventare priorità sia per il governo nazionale, che per il governo regionale.
Dopo il primo confronto nazionale tra i rappresentanti sindacali e i vertici del Pd, si è trattato del primo vertice realizzato a livello regionale, confermando la massima attenzione del partito calabrese sul tema.

Ad introdurre i lavori è stato Francesco Alì che ha descritto la preoccupante situazione che si sta vivendo in Italia e al lavoro svolto attraverso la piattaforma unitaria nazionale sindacale, confederale Cgil, Cisl e Uil e degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione degli inquilini. «L’Istat nel 2020 aveva fatto una previsione di circa 866 famiglie povere che vivono in affitto che non riusciranno a pagare i canoni. Serve, dunque, un Piano strutturale pluriennale di edilizia residenziale pubblica per fronteggiare l’emergenza e implementare l’offerta di alloggi. Il 14 aprile l’Aterp regionale ha comunicato che il numero dei dipendenti è inferiore alle esigenze, 121 unità sulle 242 previste e, quindi, l’azienda non riesce a svolgere i servizi essenziali. Potrebbe essere questo un punto di partenza».

Raffaele Rotundo ha posto il problema relativo all’effettiva utilizzazione delle risorse per aiutare gli inquilini al pagamento degli affitti in caso di morosità incolpevole.

Stefano Chiappelli si è richiamato alle proposte unitarie formulate dai sindacati «proposte che abbiamo discusso con le varie segreterie dei partiti e che costituiscono la base da cui partire e sulle quali serve l’impegno del governo» e insistito sulla necessità di fornire aiuto agli inquilini, ma anche adeguati ristori per i proprietari».

Nicola Irto ha evidenziato il ruolo fondamentale che può svolgere la Regione. «Per il Pd calabrese il diritto alla casa è al centro del proprio impegno politico. Siamo un partito che vuole dialogare con i cittadini e tutelare i loro diritti. Su questo tema la Regione può fare molto. Serve intervenire sull’organico dell’Aterp, servono poi interventi molteplici che tengano conto, insieme all’emergenza abitativa, della necessità di riqualificare l’ambiente urbano, i sistemi di mobilità i quartieri in cui insistono le abitazioni di edilizia residenziale pubblica. La Regione deve sostenere le Amministrazioni comunali in questo processo e mettere in campo iniziative di sostegno economico far funzionare l’Osservatorio regionale per le politiche abitative che dovrebbe avere un ruolo cardine nella programmazione degli interventi».

A concludere l’incontro è stata Chiara Braga. «Serve maggiore attenzione dei ministeri competenti sulle politiche abitative anche in vista dell’approvazione della prossima legge di bilancio. Sono convinta del fatto che l’attenzione al disagio abitativo deve stare all’interno di provvedimenti che affrontino il problema del caro vita e all’aumento dei costi per l’energia a tutto tondo. Nei prossimi mesi si rischia una situazione assai grave che potrebbe mettere a rischio la tenuta sociale del Paese. In particolare servono interventi sull’edilizia residenziale pubblica, per l’aumento dei fondi a sostegno del pagamento degli affitti e una nuova attenzione per il nuovo accesso alla casa dei giovani o delle persone anziane sole».

A conclusione del confronto Nicola Irto ha invitato i sindacati ad un lavoro per formulare proposte concrete da discutere fra qualche settimana nell’ambito di una prossima Agorà Democratica.

“Guerra in Periodo di Pace – Le donne e il Conflitto” è il tema che è stato affrontato durante il webinar organizzato dal Pd della Calabria e trasmesso in diretta facebook sulla pagina del partito.
Il dibattito, organizzato dalle Donne Democratiche, è stato moderato dalla Coordinatrice Teresa Esposito e si è avvalso dei contributo della Presidente dell’Assemblea Regionale del Pd Giuseppina Iemma, del segretario regionale del Pd Nicola Irto e della Vice Ministra agli Esteri Marina Sereni.

Teresa Esposito ha introdotto così i lavori: «è necessario capire meglio quello che si può fare perché si torni alla pace. Perché abbiamo scelto di parlare delle donne nel conflitto? Noi ci occupiamo sempre di quello che riguarda le donne. Lo abbiamo fatto durante la pandemia e ci rendiamo conto che in questo momento il prezzo più grande lo stanno pagando le donne, costrette ad abbandonare le loro cose e diventando profughe. Stanno subendo violenze e stanno avvenendo crimini inaccettabili. Quindi accanto all’appello per la pace serve analizzare quanto sta accadendo anche da questo punto di vista».

Giuseppina Iemma ha sottolineato come il webinar rappresenti: «una grande opportunità di confronto su un tema così complesso che non è solo la guerra, ma la negazione dello stesso diritto alla vita. Va fermato subito il massacro dei civili e data massima accoglienza a donne e bambini che non hanno più prospettive».

Il segretario regionale Nicola Irto si è soffermato sull’importanza degli appuntamenti di riflessione politica accanto alla concreta solidarietà verso il popolo ucraino. «Ringrazio le donne democratiche della Calabria per avere organizzato questo ulteriore dibattito che il Pd calabrese dedica a quanto sta avvenendo in Ucraina. Il nostro partito ha avviato una vera e propria gara di solidarietà, con la raccolta di materiale umanitario e l’accoglienza. Accanto a questo siamo a riusciti ad organizzare anche molti momenti di riflessione. E’ vero che in una guerra di aggressione i soggetti più deboli, come donne e bambini, pagano il prezzo più ampio. Va estesa la nostra solidarietà anche alle donne russe che subiscono il regime di Putin. Anche da questo punto di vista bisogna stare attenti: la Russia non è Putin e va da piena solidarietà al popolo russo che vorrebbe essere libero. Oggi ci serve un’Europa più forte e credo che il Pd e il suo segretario nazionale stiano posizionando il governo Draghi nel modo migliore. Le crisi innescate da guerra e pandemia devono servire per realizzare quell’Europa che fin qui è mancata».

Conclusioni affidate alla Vice Ministra agli Esteri Maria Sereni: «Molto utile che il Pd si sforzi per dialogare con l’opinione pubblica per riflettere su quello che sta accadendo e che riguarda tutti noi. Mai ci saremmo immaginati qualche mese fa di trovarsi a discutere di una guerra nel cuore dell’Europa. Le donne ucraine negli ultimi anni sono state spesso le donne che sono venute in Italia a lavorare e assistere i nostri anziani. Oggi le vediamo scappare. In Italia sono arrivati fin qui circa 91mila rifugiati, oltre 47mila di loro sono donne e 33mila sono minori. Ma il nostro pensiero va anche alle donne vittime di violenza in Ucraina, confermando, purtroppo, come lo stupro diventi spesso una vera e propria arma di guerra. Non possiamo girarci dall’altra parte e abbiamo il dovere di difendere un Paese sovrano che viene aggredito e abbiamo il dovere di aiutarlo a difendersi. Così come stiamo facendo con l’obiettivo di riuscire a fermare la guerra il prima possibile e facendo sedere l’Ucraina al tavolo dei negoziati su un piano di dignità».

Ammodernare la Statale 106 e renderla infrastruttura strategica per la Calabria e l’intero Mezzogiorno. Questo il tema che è stato approfondito dall’Agorà trasmessa in diretta facebook sulla pagina del Pd calabrese.
Al dibattito, moderato da Enrico Tarzia, hanno preso parte Nicola Irto, segretario regionale del Pd, Francesco Macrì, componente Corsecom, Alberto Prestininzi, docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Santo Biondo, Segretario Generale Uil Calabria, Angelo Sposasto, Segretario Generale Cgil Calabria, Vittorio Zito, Sindaco di Roccella Jonica e la giornalista Rai Enrica Agostini.
Oggi, finalmente, sembra emergere una più diffusa consapevolezza che ha portato il problema dell’ammodernamento della Statale 106 al centro del dibattito pubblico. Investire in questa fondamentale infrastruttura diventa indispensabile per immaginare uno sviluppo concreto della Calabria e potenziare il diritto alla mobilità dei calabresi. Ed il Pd, anche attraverso lo strumento delle Agorà, ha intenzione di provare ad indirizzare il dibattito per fare in modo che si possa arrivare in tempi rapidi a soluzioni concrete.

Francesco Macrì ha evidenziato: «La Statale 106 collega tre Regioni Meridionali ed è fondamentale per il collegamento dell’Europa con il Mediterraneo. Tutti sappiamo quanto è importante e adesso è il momento che dalla discussione si passi alla seconda fase che deve necessariamente svolgersi a Roma. Spero che il Pd possa seguire da vicino questo percorso».

Idea sostenuta anche dalla giornalista Enrica Agostini che ha rilanciato «l’importanza di avviare un confronto nazionale sul tema con tutti gli attori coinvolti, anche perché molti esponenti del governo non conoscono bene il problema».

Angelo Sposato ha confermato che i sindacati calabresi coinvolgeranno i propri vertici nazionali per discutere della Statale 106 e delle altre infrastrutture calabresi. «Il Pd ha fatto bene ad assumere questa questione anche in Consiglio regionale con la risoluzione che va nella direzione giusta e va sottolineato in questo senso il lavoro del gruppo del Pd e di Nicola Irto»

Santo Biondo ha sottolineato l’importanza dell’incontro tra i sindacati nazionali e il governatore Occhiuto, fissato per il prossimo 21 aprile. «Dobbiamo essere chiari: al momento non c’è la volontà nazionale di risolvere il problema ed è grave che ciò avvenga in un momento di grande opportunità e disponibilità di risorse. Serve dunque che la politica calabrese riesca a modificare questa volontà»

Il professore Prestininzi si è espresso così: «Da tanti anni assistiamo a discussioni accademiche sulla Statale 106. Il confronto di oggi invece indica un percorso diverso e più concreto. Proporrei un incontro preliminare con i sindaci per arrivare magari al confronto romano con un progetto esecutivo già approntato».

Il sindaco Zito: «Prima di studi, progetti e degli stessi finanziamenti serve una volontà politica precisa che continua a mancare. Da Squillace a Reggio Calabria manca qualsiasi tipo di progettazione che deve essere assunta da Anas. Mentre per altri tratti, fuori dalla Calabria, l’ammodernamento c’è stato, proprio perché c’è stata la volontà politica».

Le conclusioni sono toccate a Nicola Irto. «Questa non voleva essere l’ennesima occasione per discutere della Statale 106, ma è un confronto che nasce dal basso e che ha trovato naturale sbocco nello strumento delle Agorà democratiche. Serve per dare respiro nazionale all’iniziativa in modo che le possibili soluzioni arrivino a Roma e siano inserite anche nel futuro programma di governo. Nelle scorse settimane abbiamo approvato una risoluzione sulla 106 in Consiglio regionale con il Pd che ha cercato il consenso più largo possibile senza strumentali critiche al governo di centrodestra degli ultimi due anni. Con questo documento il governatore Occhiuto ha la titolarità a discutere dell’infrastruttura con il governo nazionale per raggiungere l’obiettivo. La Statale 106 deve entrare nell’agenda nazionale e diventare priorità per il Paese. Serve certezza sui canali di finanziamento, poi serve impegno sulla semplificazione normativa per la progettazione e, infine, un commissario ad acta che si occupi esclusivamente della Statale 106».

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