«Sull’autonomia differenziata Roberto Occhiuto è politicamente ambiguo e dunque ingiustificabile, perché il senatore Mario Occhiuto, del suo stesso partito, ne aveva già votato il testo al Senato e ora il presidente della Regione parla, senza alcun imbarazzo, di errore del centrodestra nazionale rispetto alla recente approvazione del provvedimento alla Camera».

Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, che poi commenta: «La bramosia di potere all’interno di Forza Italia crea cortocircuiti comunicativi imbarazzanti, ma oggi è impossibile ingannare i cittadini. Noi continueremo a lottare – prosegue il senatore dem – per impedire questa torsione autoritaria a opera del centrodestra e per difendere l’unità dell’Italia e i princìpi costituzionali di eguaglianza e libertà».

Con l’autonomia differenziata e con il premierato, che ieri è passato a Palazzo Madama, «il centrodestra – ha scritto Irto sulla propria pagina Facebook – vuole spaccare il Paese e governare a Roma senza limiti e controlli, mettendo da parte il Parlamento, il presidente della Repubblica e i necessari equilibri costituzionali tra i poteri dello Stato».

«È ormai chiaro – ha poi precisato sul social il senatore dem – il baratto tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Avevamo scritto e detto tanto a questo proposito, sia al Senato che nelle piazze. Avevo denunciato a chiare lettere gli scopi di potere che si nascondevano dietro a questo patto politico, riprovevole, a danno dell’unità nazionale, della democrazia, della Costituzione e del Mezzogiorno».


Il segretario regionale del Pd: «Noi continueremo a contestare questa riforma vergognosa»

«Abbiamo protestato alzando dei cartelli in Aula, poi siamo usciti. È già in atto il bavaglio al Parlamento e alla democrazia: il Senato ha approvato l’elezione diretta del presidente del Consiglio, ma nel ddl sul premierato non è previsto come debba avvenire e sul punto si rinvia a una legge che ancora non c’è. Inoltre, entro il 18 giugno, il governo Meloni vuole chiudere la partita sul provvedimento e la maggioranza di centrodestra obbedisce senza fiatare. Noi continueremo a contestare questa riforma vergognosa». Lo scrive su Facebook il segretario del Pd calabrese, Nicola Irto.

“Oggi ci ritroviamo a dibattere di un provvedimento nato tardi e male, che non pone alcun rimedio agli errori già fatti dal Governo. Il Piano che doveva permettere all’Italia di recuperare terreno dopo il Covid, riqualificare l’assistenza sanitaria, strutturare la transizione ecologica, energetica e digitale invece è caratterizzato da ritardi, mancanza di trasparenza e criticità di vario grado. Vi sono poi gravi divari nella partecipazione ai bandi del Pnrr, con gli enti locali più piccoli in grosse difficoltà e le regioni del Sud in forte affanno. In questo disastro il ministro Fitto si è distinto per allungare i tempi e creare confusione”. Così il senatore Nicola Irto, capogruppo Pd in commissione Ambiente, è intervenuto nell’aula di Palazzo Madama in sede di conversione del decreto legge “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Il senatore e segretario del Pd calabrese: «Baratto tra le forze del governo a discapito dell’unità del Paese e dell’eguaglianza»

«L’autonomia differenziata comincia a dividere la maggioranza di centrodestra nel Consiglio regionale della Calabria». Lo osserva, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese, che sottolinea: «Finalmente, grazie al lavoro di informazione e opposizione che stiamo conducendo nelle istituzioni e nelle piazze, così come all’incessante battaglia politica del gruppo consiliare del Pd, il centrodestra in Consiglio regionale inizia vacillare sul sostegno al ddl Calderoli, che appare come puro baratto tra le forze del governo nazionale, a discapito dell’unità del Paese e dell’eguaglianza dei cittadini».

«Noi continueremo a contestare e contrastare l’autonomia differenziata. Vedremo – conclude il senatore Irto – se il centrodestra avrà il coraggio, a Roma come a Reggio Calabria, di ignorare i richiami della coscienza, che stanno emergendo con estrema chiarezza».

«Che cosa deve ancora attendere, Roberto Occhiuto, per respingere senza ambiguità il progetto dell’autonomia differenziata?». L’ha chiesto il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, intervenendo a San Giovanni in Fiore a un’iniziativa del Pd locale sui pericoli del regionalismo differenziato previsto dal ddl Calderoli. «Già adesso, con gli effetti del minore finanziamento della sanità regionale, ingiustizia terribile che dura da 25 anni, la Calabria – ha denunciato Irto – patisce una carenza cronica di personale medico e lo smantellamento incessante e progressivo di ospedali e reparti. Inoltre, le strutture pubbliche sono sempre più sostituite dalle cliniche private, vi sono interi territori privi di servizi essenziali e l’emigrazione sanitaria costa 300 milioni all’anno. La nuova rete ospedaliera regionale, poi, penalizza oltremodo le aree montane e disagiate come quella di San Giovanni in Fiore, che invece meriterebbe investimenti finalizzati al rilancio dell’ospedale civile di zona, altrimenti destinato a chiudere». «L’autonomia differenziata non ha alcun fondamento. La priorità – avverte il senatore dem – è invece modificare i criteri di ripartizione del Fondo sanitario, che hanno messo in ginocchio il Servizio sanitario della Calabria come delle altre regioni del Sud, provocando il Piano di rientro e il successivo commissariamento del governo, rivelatosi fallimentare. Noi sfidiamo il centrodestra sui fatti e sulle proposte, che – conclude il segretario dei dem calabresi – presenteremo nella Conferenza programmatica del 19 e 20 aprile prossimi, a Soveria Mannelli».

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