È stato presentato il concorso “Ragazzi in aula” per l’anno scolastico 2015/2016, bandito dal Consiglio regionale, aperto alle scuole di ogni ordine e grado e rivolto alle centinaia di classi che visitano palazzo Tommaso Campanella. Un’iniziativa che ha riscosso grande successo – quest’anno stimate circa 9mila presenze - e che vede gli studenti impegnati sul tema dell’Europa. Il concorso è diviso in tre sezioni e prevede la realizzazione di fumetti (scuola primaria), fotografie (scuola secondaria di primo grado) e video (scuola secondaria di secondo grado).
I contenuti e le finalità del progetto sono stati illustrati in una conferenza stampa che si è tenuta nella sala “Giuditta Levato” di palazzo Campanella. All’incontro con i giornalisti hanno preso parte il presidente del Consiglio regionale calabrese Nicola Irto e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Diego Bouché.
È stato lo stesso presidente Irto a spiegare per quale ragione la scelta sia caduta quest’anno sui temi dell’europeismo: “Lo abbiamo deciso alcuni mesi fa, negli ultimi giorni del 2015, anno funestato dalle stragi di Charlie Hebdo e del Bataclan.  Volevamo legare fortemente l’idea di Europa alla nostra identità mediterranea e per questo abbiamo chiesto ai ragazzi di trasmetterci la loro visione. Per noi, l’Europa deve essere aperta, inclusiva, senza confini, ma al tempo stesso sicura, forte e coesa”. Le classi vincitrici, che saranno “incoronate” a maggio, inizialmente avrebbero dovuto recarsi a Bruxelles. Tuttavia, per ragioni di sicurezza, dopo gli attentati delle scorse settimane, è stato deciso di cambiare programma: si recheranno allo “Spazio Europa” di Roma e poi a Ventotene. Scelta simbolica spiegata sempre da Nicola Irto: “A 75 anni dal Manifesto di Ventotene, il sogno visionario di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi mantiene intatta tutta la sua attualità. Solo un’Europa unita, politicamente forte e senza barriere può salvare la nostra civiltà, anche alla luce degli epocali flussi migratori in atto”. Il concorso è dedicato da alcuni anni a Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa dal fidanzatino a Corigliano Calabro, che il presidente Irto ha ricordato nel corso del suo intervento.
“Con l’obiettivo comune di promuovere negli studenti i principi della cittadinanza attiva e consapevole, tutte le istituzioni dello Stato affiancano sempre più frequentemente il mondo della scuola realizzando iniziative e sviluppando progettualità”, ha affermato il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Diego Bouché, che ha aggiunto: “’Ragazzi in Aula’, tra le proposte didattiche indirizzate alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado è, al momento, quella che segnala di anno in anno sempre maggior successo di partecipazione, grazie anche al coinvolgimento diretto delle consulte studentesche”. Per Bouché, “dalla scelta del tema da trattare all’organizzazione delle visite a palazzo Campanella, dalla realizzazione degli elaborati del concorso alla cerimonia finale e, quindi, alla scelta dei premi tra cui il viaggio studio a tema,  il Consiglio regionale e l’Ufficio scolastico per la Calabria  hanno strutturato una esperienza didattica d’eccellenza, impegnativa e nello stesso tempo attrattiva che, investendo su una strategia di apprendimento laboratoriale, offre un contributo determinante alla crescita civica dei nostri studenti”.
Il “motore” del progetto è il settore Relazioni esterne dell’Assemblea legislativa, rappresentato in conferenza stampa dal funzionario Franco Criaco che ha ricordato le tappe di questo percorso: “Il progetto consente ai giovani di entrare in Consiglio regionale e di conoscere di persona il ruolo e le funzioni della massima assise calabrese. Ormai da diversi anni si assiste a un trend di costante crescita sia nelle visite delle scolaresche a palazzo Campanella, sia nella partecipazione al concorso, che si rivolge a tutte le classi delle istituzioni scolastiche calabresi pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado. Negli anni precedenti,  i temi sono stati la  democrazia, l’ambiente, la libertà e l’alimentazione. Ringrazio la presidenza del Consiglio regionale che continua a credere in un progetto che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro lavoro”.

“Stiamo lavorando a un Consiglio regionale che sia semplicemente normale. Un ente che, nel rispetto della propria autonomia, deve essere percepito positivamente dai cittadini. Nell’arco di pochi mesi abbiamo compiuto uno sforzo notevole per aderire al decreto ‘Salva-Roma’, riqualificare la spesa, approvare un piano rigoroso anticorruzione, abolire benefit e presentarci alla Corte dei Conti che ha espresso una valutazione favorevole sull’utilizzo dei fondi dei Gruppi consiliari. Siamo sulla buona strada, che stiamo percorrendo a fari spenti, senza proclami, presentando fatti e non annunci ai Calabresi”. Il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, commenta così gli ultimi provvedimenti approvati dall’Ufficio di presidenza e la delibera della sezione regionale di controllo della magistratura contabile, il cui dispositivo è stato trasmesso a palazzo Campanella nei giorni scorsi.

Partiamo proprio da quest’ultimo atto, con cui è stata dichiarata la regolarità dei rendiconti presentati dai Gruppi consiliari nell’esercizio 2015. In particolare, secondo i magistrati di Catanzaro, riguardo alle spese per il personale, “tutti i Gruppi hanno prodotto copia dei contatti, dei progetti e delle relative relazioni debitamente firmati”. Quanto all’organizzazione di eventi, “è stata fornita idonea dimostrazione documentale dell’inerenza al fine e all’attività del Gruppo”. “Opportune registrazioni”, argomenta la Corte, sono state date “riguardo alle spese per dotazioni informatiche e altri beni durevoli”. Inoltre, la delibera della sezione Controllo parla di “veridicità e correttezza” della documentazione prodotta per “consulenze, studi e incarichi”nel rispetto “del principio di ragionevolezza e sobrietà finanziaria”. Riscontrati infine i documenti a sopporto delle note spese per missioni e trasferte.

Tutto questo rientra nell’ambito del lavoro dell’organo di autogoverno di Palazzo Campanella. "Lo ripeto, dovrebbe essere normale - aggiunge il Presidente - ma in Calabria la normalità non è sempre a portata di mano. Il lavoro è appena iniziato ma ci conforta l'approvazione della Corte dei Conti, alle cui indicazioni ci atterremo scrupolosamente".
L’Ufficio di presidenza, nella sua ultima seduta, ha deliberato una serie di provvedimenti. Tra questi, va ricordato l’aggiornamento del Piano triennale per la prevenzione della corruzione e il programma per la trasparenza e l’integrità. Un documento che prevede, tra l’altro, l’innovativo strumento dell’accesso civico che amplia la possibilità concessa ai cittadini di conoscere gli atti emanati dall’ente, con modalità più semplici e dirette rispetto all’accesso formale istituito con la legge 241/90.

Via libera inoltre al Piano triennale di riqualificazione della spesa (alla cui redazione e attuazione è stato delegato il Segretario generale) che comporterà ingenti risparmi per l’ente e, dunque, per la collettività. I costi per il personale sono stati ridotti del 12% attraverso una serie di misure, quali il blocco dei comandi in entrata e della stipula di contratti di collaborazione, nonché l’esodo dei dipendenti con maggiori anni di servizio.
La riqualificazione della spesa prevede, tra le numerose misure adottate, il risparmio di 250mila euro l’anno sulla gestione della società in house “Portanova”; il contenimento delle spese di manutenzione ordinaria per oltre 375mila euro l’anno e di 133mila euro per fitti e locazioni. Le bollette telefoniche saranno alleggerite di oltre 190mila euro l’anno, tra utenze fisse e cellulari, mentre quelle elettriche peseranno di meno per oltre 210mila euro. Decurtazioni significative anche ai costi di quotidiani, riviste, libri, agenzie (oltre 250mila euro in meno per esercizio finanziario) così come alle spese postali, in misura significativa rimpiazzate dalle email (- 80mila euro). I costi per le pulizie, nel triennio, saranno ridotti mediamente di oltre 300mila euro l’anno così come i servizi di vigilanza (-240mila mila euro per bilancio).

Infine, è stato deciso dall’Ufficio di presidenza, tutti i dipendenti pubblici provenienti dai ruoli di Consiglio e Giunta regionale o da altra pubblica amministrazione, nominati nelle strutture speciali (ad esempio, tutti gli staff dei politici), saranno obbligati a certificare la presenza usando il badge.

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"Il terzo lotto della Gallico – Gambarie è una delle maggiori infrastrutture, probabilmente la più importante, tra quelle previste nel Piano strategico e finanziate con il Por 2014-2020. Un’opera inserita nella nuova programmazione europea, il cui iter realizzativo ha conosciuto oggi un momento di grande importanza con la posa della prima pietra”. Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che prosegue: “Grazie al nuovo tratto di questa arteria, la distanza che separa la montagna e il mare diventerà più breve e si apriranno nuove prospettive di sviluppo turistico e commerciale, oltre ad essere garantita una maggiore sicurezza dei collegamenti. La Gallico – Gambarie è la dimostrazione di quanto sia efficace la sinergia istituzionale che, partendo dagli obiettivi concreti da realizzare per i cittadini, in questo caso ha visto protagoniste maggioranze politiche di colore diverso, che si sono susseguite nel tempo, e livelli istituzionali differenti. Alla Regione Calabria e al presidente Oliverio va riconosciuto il merito di aver salvaguardato il finanziamento dell’opera, ma un ringraziamento – conclude Irto - va rivolto anche alla Provincia di Reggio guidata da Giuseppe Raffa, ente che ha prodotto un lavoro amministrativo notevole affinché la nuova strada veda la luce. Sarà doveroso adesso, da parte di tutti gli enti preposti e delle imprese impegnate, lavorare per rispettare il cronoprogramma dei lavori”.

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha ricevuto a palazzo Tommaso Campanella l’ambasciatore italiano a Vienna, Giorgio Marrapodi. Durante il cordiale incontro istituzionale, durato un’ora, Irto e Marrapodi hanno parlato della nostra regione, delle sue potenzialità ma anche dei cambiamenti avvenuti da quando l’alto rappresentante diplomatico, all’epoca studente universitario, lasciò la Calabria per trasferirsi a Firenze.
L’occasione ha consentito di affrontare il tema dello sviluppo economico e delle opportunità di interscambio commerciale tra la nostra regione e l’Austria. Una nazione, ha spiegato l’ambasciatore, che vanta condizioni di benessere diffuso per gli oltre 8 milioni di residenti, con un prodotto interno lordo elevato e un tasso di disoccupazione quasi irrilevante. Il mercato austriaco, ha spiegato Marrapodi, è interessato ai prodotti italiani. Basti pensare che la bilancia commerciale tra i due Paesi registra transazioni per 17 miliardi di euro l’anno, con un peso significativo riservato al settore agroalimentare (1 miliardo).
Esistono dunque le condizioni – è stato rimarcato - per sostenere le esportazioni calabresi verso Vienna. In questo quadro, Irto e Marrapodi hanno incontrato una delegazione dell’Apar, l’associazione dei pasticceri artigianali reggini, nell’ambito di una visione strategica che dovrà portare alla valorizzazione, presso i consumatori austriaci, del nostro territorio e delle sue tipicità. L’idea emersa dal colloquio di palazzo Campanella è quella di creare occasioni di incontro tra i buyer austriaci e gli operatori del turismo, della cultura e dell’agroalimentare calabresi, per far “sbarcare” fin dai prossimi mesi la nostra regione a Vienna.
I flussi turistici verso la Calabria, è stato osservato da Irto e Marrapodi, nell’ultimo anno hanno registrato circa 90mila pernottamenti di cittadini austriaci, con un trend di costante aumento, agevolato anche dal crescente numero dei collegamenti aerei diretti, che nella stagione estiva raggiungono anche le quattro frequenze settimanali.
Il presidente Irto, nel ringraziare l’ambasciatore Marrapodi, ha manifestato la volontà di avviare in tempi brevi un progetto che rafforzi la partnership tra l’Austria e la nostra regione. La visita istituzionale si è conclusa con un tour di palazzo Campanella, scandito dalle informazioni fornite dai funzionari del settore Relazioni esterne: l’aula consiliare, i dipinti che arricchiscono il Transatlantico, il polo culturale “Mattia Preti”, il palmarium e la bottega della legalità di “Libera”.
Il nostro rappresentante diplomatico ha espresso emozione nell’osservare il grande quadro che campeggia nell’aula Fortugno, dominato dalla raffigurazione di Zaleuco: Marrapodi ha ricordato di averlo più volte citato in occasione di discorsi ufficiali tenuti a New York e a Bruxelles, sottolineando con orgoglio come il primo legislatore della storia sia stato un locrese.

“Il Consiglio regionale non rimarrà indifferente dinanzi alla gravità delle conseguenze della decisione del Parlamento europeo, che ha autorizzato l’aumento dell’importazione di olio tunisino a dazio zero per altre 35mila tonnellate annue. La questione va portata in aula: ne parlerò sia con il presidente Oliverio, che è anche assessore al ramo, sia con i capigruppo, perché l'Assemblea regionale deve assumere una posizione netta e, soprattutto, concreta nell'ambito delle proprie competenze”. Lo dichiara Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale della Calabria, che prosegue: “Questo provvedimento, su cui anche il ministero delle Politiche agricole italiane ha espresso un giudizio negativo, è inaccettabile perché favorisce i produttori extraeuropei ai danni di quelli italiani e calabresi, che si sforzano quotidianamente di immettere sul mercato olio di alta qualità. Tra l’altro, la politica del ‘dazio zero’ colpisce soprattutto i prodotti tipicamente mediterranei, come l’olio e gli agrumi. Per questo è necessario pensare a un fronte comune tra le principali regioni produttrici di questi beni: oltre a noi, la Sicilia e la Basilicata”.

“Se il quadro resterà immutato – prosegue Irto - la Calabria avrà il diritto e il dovere di determinare le proprie scelte e di orientare il proprio mercato interno. È necessario un impegno collettivo, che veda coprotagonisti i produttori con le rispettive associazioni di categoria, i sindacati e la Regione. Al di là degli opportuni atti che il presidente e la giunta stanno valutando, si deve mettere in cantiere immediatamente un progetto di legge che, nel rispetto delle vigenti regole sulla libera concorrenza, favorisca i produttori di olio calabresi. La strada potrebbe essere quella del rafforzamento del marchio di qualità legato ai consorzi già esistenti e dell'istituzione di nuovi consorzi. Occorre valutare la fattibilità di misure che premino il lavoro di qualità degli olivicoltori calabresi, sia quelli che vendono alle grandi imprese della commercializzazione dell'olio su scala nazionale  e internazionale, sia quelli più piccoli e attivi sul mercato regionale. Una spinta importante potrebbe arrivare dal marchio di qualità IGP “Olio di Calabria”, che è in dirittura d’arrivo, e su questo fronte sarebbe opportuno che il Mipaaf sollecitasse con forza l’Ue a una definizione del dossier nel più breve tempo possibile, vista la rapidità con cui vengono assunte decisioni su Paesi extra Ue come la Tunisia. Prenderemo in considerazione tutti gli strumenti che la legge appresta per tutelare l'olio calabrese. Al contempo – dice ancora Nicola Irto – ritengo fondamentale aprire immediatamente una fase di audizioni in Commissione delle parti sociali e delle associazioni di categoria, per individuare le forme più idonee per incentivare il consumo di olio e prodotti calabresi a tutti i livelli, dalle famiglie ai ristoratori, dalla gdo alle imprese dell'agroalimentare”.

Il presidente del Consiglio regionale ricorda come “tra gli obiettivi del nuovo Piano di sviluppo rurale vi siano anche quelli di una maggiore competitività e di un orientamento delle imprese sul mercato, nonché il potenziamento dei partenariati nelle filiere strategiche, tra cui va annoverata la filiera dell’olio. Inoltre dobbiamo lavorare, assieme al ministero delle Politiche agricole e forestali e alle altre Regioni interessate, sui contratti di filiera e di distretto che costituiscono delle opportunità rilevanti per chi ha intenzione di investire e di fare agricoltura seriamente.  La situazione è gravissima e non possiamo più limitarci a chiedere ad altri di intervenire, dobbiamo farlo subito e direttamente assumendoci le responsabilità che derivano dal fatto di essere classe dirigente”. Il presidente Irto conclude: “Ovviamente il rischio non è tanto quello di ritrovarsi con bottiglie di olio con etichette tunisine sugli scaffali del supermercato, quanto quello delle frodi alimentari e della concorrenza sleale che, mediante l’introduzione sul mercato di un prodotto di bassa qualità, potrebbe stritolare le imprese agricole di una regione che è tra le prime in Italia per la produzione di olio. A un progetto di legge sull'olivicoltura, finalizzato a tamponare le conseguenze di scelte che appaiono scellerate, siamo pronti a concedere la corsia preferenziale in Consiglio”.​

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