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“La Calabria piange una personalità di raro spessore culturale e politico. Rosario Villari era uno storico e raffinato intellettuale, che con il proprio lavoro ha conferito prestigio alla terra che gli ha dato i natali; un accademico che aveva saputo coniugare il rigore scientifico della ricerca con l’impegno per costruire una società fondata sugli ideali di democrazia e giustizia sociale”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che prosegue: “Villari apparteneva a una realtà che è sempre più difficile riconoscere al giorno d’oggi, l’autentica ‘intellighenzia’ di una società che doveva diventare aperta e pluralista, nella quale il contributo della classe intellettuale esprimeva le esigenze del popolo, sosteneva le lotte degli operai, rafforzava le rivendicazioni dei contadini. Per questo – conclude il rappresentante di palazzo Campanella – l’eredità di Rosario Villari non è solo storiografica ma anche e soprattutto politica: una testimonianza di cultura intesa come conquista di coscienza superiore da parte della società”.
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"Oggi la Calabria si ferma per ricordare e riflettere sulla barbarie che ha strappato Franco Fortugno, un uomo perbene impegnato in politica, ai suoi cari e alla nostra comunità. Un delitto che rappresentò un attentato alla democrazia di questa terra ma che non produsse i propri effetti eversivi anche grazie alla mobilitazione spontanea di tantissimi ragazzi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, intervenendo all'iniziativa 'Tracce di legalità' organizzata a Locri a 12 anni dal delitto Fortugno. Irto ha aggiunto: "La lotta alla 'ndrangheta comincia dai giovani e dalla promozione di una cultura della legalità. Una lotta che è una priorità nazionale - ha aggiunto il Presidente - come dimostra l'eccellente lavoro di forze dell'ordine, magistratura e degli organi di governo, testimoniato dall'azione del ministro dell'Interno, Marco Minniti. Guardare all'esempio di Franco Fortugno - ha concluso il presidente del Consiglio regionale - significa rilanciare l'impegno della politica e della società civile per un riscatto autentico che si fondi sul ripudio del consenso mafioso, sulla riaffermazione del valore delle libertà democratiche e sull'impegno collettivo per il bene comune".
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“Esprimo la più ferma condanna e la massima preoccupazione per l’attentato della scorsa notte che, in seguito all’esplosione di un ordigno, ha portato alla distruzione dell’auto in uso alla moglie del sindaco di Taurianova, Fabio Scionti. Un atto di autentica barbarie, che avrebbe potuto provocare conseguenze drammatiche, su cui auspico il più celere accertamento delle responsabilità da parte della Magistratura e delle forze dell’ordine“. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che prosegue: “La pesantissima intimidazione che ha colpito la famiglia di Fabio Scionti costituisce uno dei più gravi episodi ai danni di amministratori pubblici avvenuti negli ultimi anni. Rivolgo a Scionti la mia piena solidarietà e la vicinanza alla sua famiglia dopo un attacco di inaudita gravità che colpisce tutta la Calabria onesta e su cui è indispensabile fare tempestivamente piena luce. Contestualmente auspico che le autorità di pubblica sicurezza assumano ogni provvedimento idoneo a garantire la serenità e l’incolumità del sindaco di Taurianova, che dal momento della sua elezione - conclude Irto - ha intrapreso un percorso fondato sulla legalità e su una linea di assoluta trasparenza amministrativa“.
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È stato istituito a palazzo Tommaso Campanella il tavolo tecnico-politico sul futuro dell’area di Saline Joniche. Alla prima riunione, convocata dal presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, hanno partecipato l’assessore regionale al Sistema della logistica e della portualità Francesco Russo, il sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il sindaco di Montebello Jonico Ugo Suraci e il presidente dell’Associazione Comuni Area Grecanica, Santo Monorchio, nonché il dirigente generale del dipartimento Ambiente della Regione Calabria, Orsola Reillo, e il dirigente del settore “Difesa del suolo e salvaguardie delle coste” della Città metropolitana, Giuseppe Mezzatesta. Ai lavori ha preso parte anche Nuccio Barillà, in rappresentanza della Legambiente metropolitana, una delle numerose associazioni che hanno contribuito a contrastare la prospettiva della centrale a carbone e che continueranno a essere coinvolte nel ragionamento sul futuro dell'area.
Nel corso dell’incontro è stato ricostruito il quadro della situazione dell’area di Saline, dopo il definitivo “no” alla centrale a carbone, sancito anche dall’ultimo atto politico contrario al progetto, assunto dal Consiglio regionale nel giugno dello scorso anno. “Ripartiamo da quella decisione che ha definitivamente fatto tramontare l’ipotesi della cosiddetta ‘intesa forte’ con la Regione – ha spiegato Nicola Irto introducendo la riunione -. La politica e la società civile hanno espresso chiaramente il loro ‘no’ al carbone, adesso però dobbiamo stabilire a cosa diciamo di sì. Abbiamo il compito di individuare assieme qual è il progetto per Saline Joniche che deve essere sostenibile e concretamente realizzato. Non è tempo di propaganda ma di decisioni”. Il sindaco metropolitano Falcomatà ha manifestato “piena condivisione per le finalità del tavolo operativo tecnico-istituzionale, composto anche da personalità che hanno la memoria storica indispensabile per ricostruire la complessa vicenda di Saline e per gettare le basi di un progetto per il rilancio dell’area, nel rispetto delle vocazioni del territorio e delle aspettative della comunità”. Il sindaco di Montebello Jonico Suraci ha posto l’evidenza la “necessità di rompere gli indugi per restituire a questa vasta area del territorio comunale e all’intero comprensorio del Basso Jonio una prospettiva futura, a partire dal mare e dal porto. La decisione di istituire il tavolo va nella giusta direzione, che dovrà essere perseguita aprendo la partecipazione all’organismo ad altri tecnici competenti”. Da parte del presidente dell’Associazione Comuni Area Grecanica, Monorchio, è stata espressa “la necessità di ragionare della questione Saline nel quadro della partita più complessiva del Piano strategico della Città metropolitana, strumento organico di pianificazione nell’ambito del quale potrà essere individuata la destinazione dell’area”. Da parte sua, l’assessore Russo ha richiamato la necessità di “stabilire innanzitutto, dal punto di vista politico, se considerare l’intera area di Saline in termini di sistema unitario, che comprende il porto, l’ex Liquichimica, le Officine grandi riparazioni e il Sito di interesse comunitario (Sic) dell’Oasi, oppure se ragionare singolarmente su ciascun ‘asset’. Per il futuro di questo territorio – ha concluso Russo – la Regione ritiene necessario procedere secondo un metodo ‘bottom up’ che, partendo dal basso, veda le amministrazioni territoriali e in particolare la Città metropolitana assumere un ruolo chiave”.
Anche sulla base delle indicazioni fornite dai tecnici, all’esito dei lavori è stata espressa la comune volontà di procedere speditamente sia a una mappatura dei vincoli di natura giuridica che ricadono sulle aree interessate, sia a una ricognizione dei procedimenti amministrativi che hanno riguardato il territorio di Saline Joniche. Adesso si metterà subito in moto il gruppo dei tecnici della Regione, della Città metropolitana e del Comune di Montebello Jonico per l'avvio di tutte le necessarie attività condivise dal tavolo.
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Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha posto formalmente all’esame della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative, che si è riunita a Roma, la questione della tutela delle minoranze linguistiche presenti nel territorio regionale. La conferenza ha approvato un ordine del giorno, dopo aver esaminato due documenti ufficiali proposti dai consigli del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, rispettivamente sul rischio del depotenziamento della sede regionale Rai e sulla necessità di rinnovare la convenzione Stato – Rai riguardo ai programmi in lingua minoritaria.
Durante i lavori, il presidente Irto ha ricordato di aver scritto al Governo nazionale, evidenziando come “la Calabria sia stata sempre esclusa dalla convenzione Stato – Rai sulle minoranze linguistiche”. Il presidente del Consiglio regionale ha sottolineato “la necessità di garantire anche alle comunità gracanica, arbereshe e occitana presenti sul territorio calabrese la possibilità di usufruire di programmi in lingua minoritaria, come avviene in altre regioni d’Italia grazie alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico e il concessionario del servizio pubblico radiotelevisivo”.
In questo quadro, Irto ha chiesto e ottenuto che, nell’atto di indirizzo approvato ieri dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee, fossero espressamente richiamate le tre minoranze linguistiche presenti in Calabria. “È nostro dovere – ha affermato a margine dei lavori il presidente dell’Assemblea calabrese – creare le condizioni, contrattuali e finanziarie, per garantire la produzione di programmi in lingua minoritaria da parte del servizio pubblico, a tutela di un patrimonio culturale e antropologico che non possiamo correre il rischio di disperdere”. Irto ha spiegato: “Esiste già una convenzione in atto tra lo Stato e la Rai: sarebbe auspicabile ottenere questo risultato fin da subito, accedendo alla ripartizione delle necessarie risorse già adesso, senza attendere la stipula del nuovo contratto di servizio. In caso contrario, infatti, si correrebbe il rischio di finire alle calende greche e forse di sciupare una grande opportunità. Sappiamo che da parte della sede regionale della Rai calabrese – ha aggiunto Nicola Irto – c’è una forte sensibilità su questo versante. Peraltro, in regioni come la Calabria, nelle quali è indispensabile l’impegno per la salvaguardia di ben tre diverse minoranze, si avverte la necessità di rafforzare, in termini di risorse e di organico, la sede regionale della Rai, secondo una logica anticiclica e diamentralmente opposta rispetto ad ipotesi di razionalizzazione organizzativa che qui non poggiano su nessun presupposto”.
Irto ha concluso: “Auspico che l’impegno della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative possa essere coronato da un successo che costituirebbe la concreta realizzazione di un principio che non possiamo lasciare inattuato. La tutela delle minoranze linguistiche è infatti sancita dall’articolo 6 della Costituzione, richiamata dallo Statuto della Regione e attuata da una legge nazionale, la 482 del 1999, che purtroppo rispetto alla Calabria è rimasta lettera morta per oltre 18 anni. È arrivato il momento di porre fine a questo stato di inerzia, anche nella consapevolezza che non mancherà la necessaria attenzione da parte del governo nazionale”.