“Radio Radicale non può e non deve chiudere. E' un patrimonio per l'informazione e la democrazia del Paese e il Consiglio regionale della Calabria non poteva rimanere insensibile dinanzi al rischio di un così grave depauperamento del panorama informativo nazionale”. Lo afferma il presidente dell'Assemblea legislativa calabrese, Nicola Irto, primo firmatario della mozione approvata oggi dall'aula di Palazzo Campanella a sostegno della storica emittente radiofonica. “Radio Radicale concorre in maniera preziosa e pressoché insostituibile al servizio pubblico contribuendo a inverare il principio di trasparenza e il diritto dei cittadini a una informazione puntuale e costante. Per questo è necessario che anche le istituzioni assumano una posizione ferma a tutela di una realtà di straordinario valore”.
Nel documento che ha ottenuto il via libera dal Consiglio regionale, viene ricordato tra l'altro che “con legge 230/1990, lo Stato finanzia imprese radiofoniche private che trasmettono quotidianamente propri programmi informativi su avvenimenti politici, religiosi, economici, sociali, sindacali o letterari per non meno di nove ore comprese tra le ore 7 e le ore 20”. In questo quadro, “Radio Radicale svolge con la sua attività un servizio pubblico di informazione che dal 1976 garantisce la trasmissione integrale di eventi istituzionali e politici, un servizio di rassegna stampa quotidiana dei giornali, interviste con ospiti politici e attività di confronto e dialogo diretto con i cittadini”.
L'emittente, si legge ancora, “copre il 75% del territorio italiano raggiungendo l’85% della popolazione del Paese” e “custodisce il più grande archivio audio e video presente in Italia, composto da oltre 540 mila documenti”.
La mozione prosegue: “Da 11 anni lo Stato rinnova annualmente la convenzione con Radio Radicale per trasmettere senza pubblicità le sedute del Parlamento, del Consiglio Superiore della Magistratura e della Corte Costituzionale” ma la legge di bilancio 2019 prevede l'abrogazione della legge 230 dal prossimo anno. Dinanzi a questa prospettiva nefasta, il Consiglio regionale “impegna il Presidente della Regione Calabria a farsi parte attiva nei confronti del Governo nazionale e del Ministero dello Sviluppo economico, affinché vengano intraprese tutte le iniziative per scongiurare la chiusura di Radio Radicale e la conseguente perdita di un patrimonio storico, culturale e politico di incommensurabile valore per l’Italia”.​

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“Oggi si è persa un'occasione per rendere migliore la nostra democrazia”. Lo afferma sulla doppia preferenza di genere il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che aggiunge: “Sono stato fermamente a favore della doppia preferenza in tutti questi mesi, continuo a esserlo e lo sarò fino in fondo. E' una battaglia di civiltà, ci ho creduto fino a oggi e continuerò a spendermi perché la parità di genere in politica è un dovere a cui la Calabria non può e non deve sottrarsi”.

Una "Carta europea del buon governo per la valutazione delle politiche pubbliche". E' la proposta emersa a Bruxelles, nel corso del vertice del Gruppo di lavoro "Better regulation and policy evaluation" della Calre, coordinato dal presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto. Quest'ultimo si è insediato alla guida del prestigioso organismo che si è riunito a Palazzo Jacques Delors, sede del Comitato europeo delle Regioni.
Irto ha inoltre partecipato al Comitato permanente Calre, presieduto da Donatella Porzi, alla presenza del presidente del Comitato europeo delle Regioni, Karl-Heinz Lambertz. In quella sede, il rappresentante della Calabria ha indicato le "tappe" attraverso cui si snoderà l'azione del Gruppo di lavoro "Better regulation". Un percorso che si concluderà nel mese di novembre e che porterà al varo di un formale documento che, ha spiegato, "può contribuire a uniformare la valutazione delle politiche pubbliche nelle Regioni europee, nel solco già tracciato dalla Carta di Matera che, in Italia, nell'ambito del progetto Capire, è un punto di riferimento assoluto in materia. Vogliamo costruire un'amministrazione migliore: più vicina alle esigenze dei cittadini, capace di ascoltare e di mettere in discussione le proprie scelte laddove gli effetti delle decisioni si discostino dai risultati attesi". Tre gli obiettivi indicati dal presidente del Consiglio regionale della Calabria: "Creare una rete di referenti territoriali; intensificare l'utilizzo delle clausole valutative nelle leggi regionali; rafforzare la comunicazione esterna dei risultati delle politiche pubbliche, diffondendo così la cultura valutativa".
Nel corso del suo intervento al Gruppo di lavoro, Nicola Irto ha sottolineato che "il tema della valutazione delle politiche pubbliche è uno dei più attuali e strategici per il futuro della nostra democrazia. La politica non può essere autoreferenziale ma deve misurare gli effetti delle proprie scelte, andando avanti se le decisioni sono giuste e rimettendo tutto in discussione se i risultati non sono quelli attesi. Oggi le istituzioni, soprattutto a livello europeo, pagano un pesante scotto sul versante della credibilità e della fiducia dei cittadini. I dati elaborati dal Comitato delle Regioni certificano come la distanza dal 'palazzo' colpisca soprattutto i giovani. Per invertire questa tendenza - ha aggiunto il presidente dell'Assemblea legislativa calabrese - è indispensabile avvicinare le istituzioni ai cittadini e l'unico modo per farlo è rafforzare gli strumenti di partecipazione democratica: coinvolgere un'ampia platea di stakeholder nella fase di preparazione delle leggi e, dopo, valutare in maniera oggettiva la portata delle decisioni. Un approccio che il Consiglio regionale della Calabria, in questi anni, ha sperimentato - ha concluso Nicola Irto - e che intendiamo portare avanti con convinzione".

“I Bronzi di Riace non possono essere spostati dal Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, che peraltro è una splendida struttura gestita in maniera eccellente. Rischierebbero di andare distrutte due opere d’arte delicatissime e uniche al mondo e su questo gli studiosi sono stati molto chiari”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, sulla proposta di un tour per le due statue custodite nella città dello Stretto. “A prescindere da questo, io penso che chi vuol ammirare i Bronzi - conclude Irto - deve venire a Reggio Calabria. Così scoprirà anche tante altre testimonianze artistiche, culturali e  archeologiche della nostra regione che punta fortemente sul turismo”.

La Sacra effigie della Madonna della Consolazione irradierà presto ancora più luce. I lavori di restauro della Vara della Patrona di Reggio sono stati infatti inseriti nell'ambito degli interventi sui beni culturali oggetto della delibera della giunta regionale, approvata nei giorni scorsi e presentata ieri a Catanzaro. La Giunta regionale ha inserito matedì scorso nel programma di finanziamento, nato dopo l'intesa tra il Ministero dei Beni culturali e la Regione, lo stanziamento di 120mila euro per “curare” la Vara.

Irto e i portatori
Il via libera all'intervento (che sarà programmato dopo le feste mariane di quest'anno), fortemente sollecitato dall'associazione Portatori della Vara, ha ricevuto la spinta determinante da parte del presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, il quale, da sempre, è legato da un rapporto speciale alla Madonna della Consolazione. «Era un dovere che sentivo sia come devoto e sia come reggino, prima ancora che da rappresentante delle istituzioni», afferma Irto che poi aggiunge: «Da tanti anni, ormai, l'associazione presieduta da Gaetano Surace, che ringrazio per l’attenzione e l’amore che nutre verso l'Effigie della Madre della città, sollecitava il restauro della Vara, che è patrimonio del popolo reggino. Adesso tutto ciò è finalmente possibile. E ringrazio il segretario generale per la Calabria del Mibact, Salvatore Patamia, per aver lavorato con noi in questi anni e concorso al raggiungimento di questo straordinario risultato».

Identità reggina
In tutti questi anni, e non solo in occasione delle Feste mariane, il rappresentante politico della città si è sempre speso per sostenere uno dei simboli della comunità reggina. «La Madonna della Consolazione – spiega ancora il Presidente del Consiglio regionale – è un elemento fortissimo della nostra identità. Credo che lo spirito più autentico della mia città possa essere colto nella sua essenza proprio nel periodo di festa che, ogni anno va dal secondo sabato di settembre al martedì successivo. Giorni nei quali si riscopre una dimensione di forte spiritualità, ma avviene anche quello che da sempre definisco una sorta di “miracolo secolare”, cioè la capacità di Reggio e dei reggini si riscoprirsi comunità coesa e unita attorno alla sua Patrona. Tra l'altro, attraverso la vicenda storica dell'Eremo e dei frati cappuccini si impara a conoscere una parte significativa della storia stessa della nostra città».

Procedura concertata
L'atto assunto dalla giunta regionale rappresenta l'ultimo tassello della procedura concertativa tra i due livelli di governo, quello del Mibact e quello calabrese, per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali. Ammontano a 2 milioni di euro le opere finanziate per la città attraverso il Fondo di sviluppo e coesione, il Por Calabria 2014-2020 e il Patto per la Calabria, sottoscritto all'epoca del governo guidato da Matteo Renzi. «Grazie a queste misure – aggiunge il presidente Irto – ci sarà davvero la possibilità di mettere a sistema le risorse culturali del territorio, anche ai fini di una valorizzazione turistica dell'intera Calabria. Esiste un turismo culturale e religioso che abbiamo iniziato a intercettare e che, nel tempo, dovrà rappresentare un obiettivo imprescindibile per Reggio. In questi anni, un ruolo fondamentale è stato svolto dal Museo archeologico nazionale che ha conosciuto un impulso formidabile dopo la sua ristrutturazione. Adesso, con queste operazioni di “maquillage ”, saranno restituite piena fruibilità e bellezza ad alcuni insediamenti che appartengono alla nostra storia e, al tempo stesso, sarà incrementata l'attrattività turistica della città». Irto crede molto nel binomio turismo-cultura: «Siamo figli della Magna Graecia: abbiamo un ruolo storico da svolgere e un orgoglio da riscoprire» .

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