La Festa dell’Unità della regione Calabria, a Taverna. Tre giorni intensi di incontro e confronto. In un clima di amicizia e passione politica, abbiamo discusso su comunità energetiche, welfare, aree interne e ruolo degli amministratori, autonomia differenziata, lavoro e salari, salute e diritti, università e giovani, presente e futuro.
Grazie ai volontari, ai militanti del Partito democratico, a tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita di questo atteso appuntamento e a quanti l'hanno seguito. Grazie all'amministrazione comunale e ai cittadini di Taverna per la memorabile ospitalità.
Sono contento per il riscontro positivo dell’iniziativa, per l’ampia partecipazione, per la presenza di tanti, di molti partiti, associazioni, sindacati e rappresentanze delle forze produttive.
Ma non ci fermiamo qui. Abbiamo lanciato gli Stati generali della montagna, che si terranno nel Pollino, nella metà del prossimo ottobre, con la presenza di Elly Schlein.
Continuiamo a lavorare per ascoltare le comunità, specie quelle più isolate, e per costruire dal basso – e nei territori – l’alternativa progressista e democratica alle destre di governo.
 


«Nonostante abbia portato la spesa del Pnrr soltanto a 51,4 miliardi di euro rispetto agli oltre 194 previsti per l’Italia, il ministro Raffale Fitto sarebbe in partenza per fare il commissario europeo a Bruxelles». Lo dichiara il senatore Nicola Irto, che è anche segretario del Pd della Calabria.

«La spesa in questione – insiste il parlamentare – è ferma a quasi un quarto del totale, con tutto ciò che ne consegue, soprattutto in territori come la Calabria, fortemente bisognosi delle risorse del Pnrr». Ancora, per come lo stesso Piano è stato rimodulato, il 65 per cento degli investimenti dovrà essere finalizzato nei primi otto mesi del 2026, entro cui l’Italia dovrà aver raggiunto il 28 per cento degli obiettivi per incassare il 19 per cento dei fondi».

«Davanti a questo quadro impietoso, sorprende – sottolinea il senatore del Pd – il silenzio assoluto e assordante della Regione Calabria, che, con l’impiego delle risorse del Pnrr, dovrebbe guadagnare terreno in diversi ambiti fondamentali: dalla sanità all’efficienza energetica, dalla digitalizzazione all’inclusione, dalla mobilità sostenibile al turismo». «Forse non sarà possibile – conclude Irto – rimediare per tempo agli errori e alle lungaggini del centrodestra nell’attuazione del Pnrr. Temiamo, inoltre, che i ritardi cumulati dal governo colpiscano ancora una volta le regioni meridionali, secondo lo schema, divisivo del Paese, che l’esecutivo Meloni sta applicando con l’autonomia differenziata e con il recente taglio di 750 milioni del Fondo complementare del Pnrr».

«Fanno rabbrividire i quasi 50mila euro per operare un tumore al seno in Calabria, i circa 400 euro per un check up cardiologico nella stessa regione, i 1500 euro al giorno per un ricovero a bassa complessità e i quasi 30mila euro per una degenza di due settimane ad alta complessità nel medesimo territorio».

È quanto, in una nota, afferma il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, il quale spiega: «Contenute in un recente report della Uil, queste sono le proiezioni dei costi individuali per l’assistenza sanitaria privata nella regione Calabria, nel caso di declino definitivo di quella pubblica anche per effetto dell’autonomia differenziata.

Proprio ieri, come Pd calabrese avevamo denunciato la mancanza di lenzuola per i pazienti ricoverati nel reparto di Medicina dell’ospedale pubblico di Locri. Ovunque, non solo in Calabria, la sanità pubblica va sempre peggio a causa del definanziamento generale, dello smantellamento di molte sue strutture e – sottolinea il senatore dem – della miopia acuta nella programmazione regionale, sempre più spinta verso le prestazioni delle cliniche private. Il centrodestra vuole la progressiva sostituzione della sanità pubblica con quella privata, con esborsi insostenibili per i residenti in Calabria, che già pagano molto di più per diagnosi e cure».

«L’autonomia differenziata farebbe saltare in maniera irreversibile – conclude Irto – quello che resta della sanità pubblica calabrese, con ulteriori costi sociali a carico dei più deboli, ingiusti e assieme inaccettabili. Allora continuiamo a raccogliere le firme per cancellare l’autonomia differenziata con il referendum abrogativo».

Il parlamentare del Pd oggi a Palazzo Madama: da inizio luglio non è garantita la certezza della mobilità italiana

“Come Gruppo del partito democratico chiediamo che il ministro Salvini venga in aula a dirci se è capace di dare una risposta sull’inefficienza che gli italiani e i tanti stranieri presenti nel nostro Paese stanno vivendo”. Lo chiede il senatore del Pd Nicola Irto intervenendo in Aula a Palazzo Madama sull’ordine dei lavori. “Quello che sta avvenendo in Italia è indescrivibile. Da inizio luglio non è garantita la certezza della mobilità italiana per gli italiani e per i tanti stranieri che hanno scelto il nostro paese per le vacanze, tra ritardi, cancellazione di corse, aumento dei prezzi alla ricerca drammatica di soluzioni alternative per i trasporti. Ritardi per oltre 20% dei trasporti su ferrovia e di oltre il 64% dei trasporti aerei rispetto all’anno precedente. E’ un paese totalmente disconnesso, purtroppo siamo davanti ad un disastro. E non è finita. Ci domandiamo cosa ci aspetta ad agosto! Dalle poche informazioni che siamo riusciti a recuperare è grande il caos che ci attende nei prossimi giorni. E in tutto questo ci chiediamo dove sia il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, non lo l’abbiamo visto la scorsa settimana quando quest’aula lavorava a convertire il decreto-legge a lui tanto caro chiamato SalvaCasa, che noi abbiamo ribattezzato Salva busi, oggi il suo silenzio è ancora peggiore. Conosciamo le sue opinioni via Social sui risultati delle Olimpiadi, probabilmente agli italiani serve sapere in che modo il Governo interverrà per risolvere i problemi di una Italia in ginocchio”, conclude Irto.

Il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, ha interrogato i ministri dei Trasporti e dell’Economia, cui ha chiesto soluzioni alternative e garanzie precise, a proposito delle cancellazioni, delle limitazioni e dei ritardi delle corse dei treni tra Campania e Calabria, annunciati da Trenitalia a causa dello stop della circolazione ferroviaria sulla linea Battipaglia-Sapri dal 22 al 26 luglio prossimi. «È un guaio serio – ha detto il senatore dem – per le persone dirette in treno dal Sud al Nord e viceversa. L’impatto è molto pesante e ne paga il conto buona parte del Mezzogiorno, peraltro in un periodo di grandi spostamenti per motivi turistici, rientri a casa e viaggi della salute. Come Partito democratico, abbiamo già chiesto che il ministro Salvini venga in Parlamento a dare spiegazioni. Lui e il ministro Giorgetti, che tiene i cordoni della borsa, non possono ignorare ancora il problema e le sue gravi conseguenze. Ci aspettiamo risposte immediate e concrete, senza scuse, tentennamenti e – conclude Irto – altre perdite di tempo».

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