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“Lo sportello digitale rileva difficoltà che ci vengono costantemente segnalate, in particolare dalle aziende che propongono modifiche. La divisione precedente in 8 Zes regionali consentiva di diversificare gli investimenti: oggi un player internazionale che volesse investire nel Sud non fa differenza se viene a Gioia Tauro o in Sicilia. Le Zes regionali, invece, oltre a dare un credito d’imposta più alto, offrivano maggiore proiezione di sviluppo” ha detto Nicola Irto, capogruppo PD in Commissione Ambiente del Senato, a Largo Chigi, format tv di The Watcher Post.
“Su questo rilevo un certo strabismo da parte del governo: vogliono l’autonomia differenziata ma centralizzano la Zes unica. E molti dei progetti erano già in pancia alle Zes regionali”.
“Il Sud non è un unico blocco. Servono infrastrutture: non abbiamo Alta velocità né collegamenti internazionali. Gioia Tauro è un porto straordinario ma va internazionalizzato. Il Pil è salito grazie al Pnrr, ma non ha inciso su problemi strutturali come spopolamento e mancanza di lavoro” ha concluso Irto.
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Per la sola Calabria la decurtazione si traduce in una perdita di quasi 8 milioni di euro.
“È un atto grave, irresponsabile e politicamente indegno”. Con queste parole il senatore Nicola Irto, segretario del Partito Democratico in Calabria, commenta duramente il taglio del 70% dei fondi destinati alla messa in sicurezza delle strade provinciali, deciso dal Governo attraverso la Manovra e il Decreto Milleproroghe. Per la sola Calabria la decurtazione si traduce in una perdita di quasi 8 milioni di euro.
Rimodulazione fondi colpisce la provincia
“Con questo taglio – denuncia Irto – il ministro Salvini condanna territori già fragili all’isolamento e al rischio. I cittadini calabresi percorrono ogni giorno strade dissestate, prive di manutenzione, con gravi pericoli per la sicurezza. Invece di investire nella rete viaria esistente, l’esecutivo dirotta miliardi verso il progetto del Ponte sullo Stretto, un’opera faraonica e priva di certezze”. Secondo Irto, la rimodulazione dei fondi colpisce duramente le Province, enti già in grande difficoltà finanziaria.
E respinge come “ambigua e fuorviante” la nota del Ministero delle Infrastrutture, che nega qualsiasi legame tra i tagli e il finanziamento del ponte. “Siamo all’ennesimo gioco di prestigio comunicativo – attacca il senatore dem –. Prima si tolgono i soldi, poi si nega l’evidenza. Ma i numeri parlano chiaro: 1,7 miliardi in meno per le strade provinciali da qui al 2036, e nello stesso momento un’accelerazione sospetta sul finanziamento dell’infrastruttura che dovrebbe collegare Calabria e Sicilia”.
Per Irto, la scelta del Governo rappresenta un vero e proprio “insulto all’intelligenza dei cittadini”, oltre che un rischio concreto per la sicurezza e la mobilità nei territori interni. “Servono asfaltature, segnaletica, manutenzione di ponti, gallerie e viadotti. Invece si fa propaganda con un progetto che resta incerto e divisivo”. Il senatore chiede che i fondi vengano immediatamente reintegrati e lancia un appello alla mobilitazione democratica: “Questa politica dei tagli e dei proclami va fermata. E va fermata con le armi della democrazia, a cominciare dal voto”.
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“Il Pd Calabria deve alimentare nella piena unità la costruzione dell’alternativa al governo delle destre in vista delle prossime elezioni regionali e delle successive politiche, mettendo al centro anzitutto la sanità, lo Stato sociale, la difesa dei diritti insopprimibili, la legalità, la lotta allo spopolamento e il futuro dei giovani”. L’ha detto il senatore Nicola Irto nella conferenza stampa al Cubo Cafè, presso l’Università della Calabria, con cui ha spiegato le ragioni e gli obiettivi della sua ricandidatura a segretario regionale del Pd Calabria, illustrate nella propria mozione significativamente intitolata “Ri-Generazione: Territorio, Identità, Futuro”.
“Mi candido – ha chiarito Irto – per proseguire il cammino di rigenerazione del partito già avviato insieme a tutte le sue componenti, cosciente che bisogna superare con intelligenza e coraggio particolarismi e frizioni di sorta; archiviare istinti di autoflagellazione; aprirsi il più possibile nei territori; ascoltare, avvicinare e includere le persone; consolidare la nostra identità politica; valorizzare i giovani e innovare sul piano delle regole interne, del linguaggio e degli strumenti di partecipazione.
Sono grato al Pd nazionale, che in molte regioni italiane ha anticipato i Congressi per consentirci di lavorare più a fondo all’alternativa di governo. È un’opportunità da cogliere e sfruttare”. “Siamo chiamati a impegnarci senza riserve per battere le destre, che a Roma come a Catanzaro – ha evidenziato Irto – aumentano i divari territoriali, puntano all’accentramento del potere, smantellano i servizi pubblici, marginalizzano il Sud, specie la Calabria, e mostrano crescente intolleranza per il pensiero diverso, il dissenso, il confronto paritario e l’opposizione democratica.
Noi ci aspettiamo che tutto il centrosinistra partecipi convintamente a questa battaglia, necessaria ed essenziale, di rilancio e riscatto della Calabria, penalizzata e umiliata dai tagli del governo centrale, dal dirottamento delle risorse per lo sviluppo e la coesione e dall’abbandono degli investimenti, a partire da quelli per le infrastrutture indispensabili”.
“Come Partito democratico calabrese – ha chiarito il senatore dem – abbiamo una responsabilità netta: dobbiamo scegliere se inseguire questo obiettivo politico, che è alla portata di tutto il centrosinistra, oppure se lasciare campo agli avversari, uniti dalle mire di potere, lontani dal popolo e abituati a nascondere i drammi collettivi con gli effetti speciali e la propaganda sui media.
Allora propongo di spingere sull’acceleratore, sia sul piano politico che su quello programmatico. Senza pregiudizi, dobbiamo costruire alleanze nel merito delle questioni e sulla base degli obiettivi, primo tra tutti il rilancio dalla sanità, che versa in una crisi mai vista e per cui scenderemo in piazza il prossimo 10 maggio a Catanzaro, per poi proseguire l’ascolto di operatori, pazienti e utenti, già intrapreso negli ospedali calabresi in accordo con il Pd nazionale”.
“Dopo la fase congressuale – ha anticipato Irto – apriremo il ‘Cantiere delle idee per la Calabria’, chiamando a raccolta tutte e tutti coloro che vogliano contribuire alla crescita di un’alternativa partendo dai temi. Stiamo continuando ad aprire molte sedi fisiche dei nostri circoli, continueremo senza sosta e lanceremo l’App del Pd Calabria, che servirà ad aumentare la partecipazione, anche con la possibilità di trasmettere proposte, istanze e segnalazioni. Io immagino un partito coeso, dinamico, forte e determinante, vicino ai bisogni e al cuore delle persone, capace di affrontare le sfide locali e globali, di farsi interprete della grande – ha concluso Irto – voglia di cambiamento della comunità calabrese, che deve poter essere rappresentata e deve riavere fiducia, speranza e risposte concrete”.
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Mozione “Ri-Generazione: Territorio, Identità, Futuro”
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Il segretario sull’imminente congresso: «Va completata la rigenerazione». Le critiche al centrodestra. «Occhiuto bravo solo nell’autopromozione»
È tempo di congressi in casa del Pd calabrese. Con la chiusura del tesseramento, si entrerà nel vivo di un periodo molto atteso in casa dem. Le assise regionale e provinciali sono in programma tra maggio e giugno.
Segretario Nicola Irto, qual è il clima nel partito in vista di assise così attese?
«È un’importante occasione di ritrovo e prospettiva, di bilanci e cambiamento. In Calabria il Pd ha saputo costruire consenso e vittorie sul campo grazie all’impegno dei suoi militanti e dirigenti e, sui temi, pure con il contributo di intellettuali, professionisti e pezzi di società civile. Il Pd ha tenuto discussioni, approfondimenti, iniziative di grande partecipazione e condivisione su questioni di rilievo; ne ricordo una per tutte: il futuro delle aree interne. Tuttavia, non si può nascondere che ci sono aspetti da migliorare. Parole che non facevano più parte del nostro vocabolario, come "guerra" e "crisi", si leggono sempre più spesso sui giornali. E intanto l’Istat conferma il progressivo svuotamento della nostra regione. I giovani, con un ritmo crescente, lasciano la Calabria. E per sempre».
Il mese prossimo è in programma il congresso regionale. Lei sarà nuovamente in campo?
«Ero e resto a disposizione della mia comunità politica. Sarà quella comunità a decidere che cosa dovrò fare. Personalmente, credo sia da portare a compimento il processo di rigenerazione e di radicamento del Pd e del centrosinistra nei territori. La vecchia sfida, già pesantissima, è diventata enorme perché siamo davanti a una situazione internazionale molto complessa e difficile, che non è retorico definire drammatica. Oggi il Pd deve avere la capacità e la forza di difendere i princìpi dell’unità del Paese e della solidarietà interna. Il nostro partito deve assumersi la responsabilità di trainare il Sud partendo dalla tutela dei diritti irrinunciabili dei residenti in Calabria: salute, istruzione, lavoro, libertà, Stato sociale, salubrità ambientale»
I congressi dovrebbero dare slancio all’attività di un partito che dovrà farsi trovare preparato in vista delle prossime elezioni Regionali e Politiche. Il Pd rivendicherà la leadership del campo largo calabrese?
«I numeri ci dicono che uniti si vince, divisi si perde. E indicano, per esempio lo mostra il voto delle Europee, che i consensi complessivi delle forze del centrosinistra sono maggiori di quelli dei partiti dell’attuale maggioranza. Dovremmo acquisire questo dato e continuare a lavorare per essere realmente alternativi al centrodestra».
Gazzetta del Sud del 15 aprile 2025