"Oggi a Reggio Calabria è stata scritta una pagina bellissima di impegno civile e sociale: una giornata contrassegnata da una grande partecipazione popolare e giovanile, che fa partire dal profondo Sud un messaggio chiaro: occorre avviare una nuova stagione dei diritti delle donne e di tutte le persone che subiscono violenza". Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che aggiunge: "Insieme abbiamo gridato il nostro 'no' alla violenza sulle donne e testimoniato l'impegno unitario delle istituzioni contro ogni forma di sopruso, di vessazione, di barbarie, di pregiudizio. Questa è la Calabria che ripudia il degrado e la mentalità mafiosa, questa è la Calabria libera".

“Avrà un alto valore concreto e non solo simbolico, la presenza a Rosarno del ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, che lunedì 24 ottobre presenterà la nuova legge sul caporalato. Un provvedimento importantissimo, quello approvato definitivamente ieri dall’aula di Montecitorio, che verrà illustrato in una città la cui immagine è stata imbrattata da gravi episodi di sfruttamento dei lavoratori extracomunitari”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che prosegue: “La normativa che ha ottenuto il parere favorevole del Parlamento introduce elementi che correggono la legge precedente e che rafforzano l’efficacia delle misure di contrasto al caporalato. Lo sfruttamento, in campo agricolo, di braccianti costretti a lavorare in condizioni disumane, senza alcun diritto e con paghe da schiavitù, è una delle ferite più profonde della nostra società e rappresenta l’emblema di un imbarbarimento che sembra non avere fine. Contrastare il caporalato – aggiunge Irto – significa anche arginare la criminalità organizzata, che anche da questa attività trae profitto e potere. La prossima presenza di Martina a Rosarno è l’ennesimo segnale concreto di attenzione del Governo nazionale nei confronti della Calabria, una regione che continua a essere al centro di un interesse costante, rivolto verso i problemi veri della nostra comunità. Non possiamo che esserne soddisfatti, da cittadini prima ancora che da rappresentanti delle istituzioni, perché si rafforza così la consapevolezza che lo Stato c’è ed è al fianco della parte migliore della nostra società”.

“Onorare la memoria di Francesco Fortugno non è solo un dovere istituzionale nei confronti della figura del Vicepresidente del Consiglio regionale che, 11 anni fa, fu vittima del più grave delitto politico-mafioso della storia calabrese e uno dei più gravi della storia d'Italia. E' anche nostro dovere di cittadini ricordare una persona perbene uccisa dalla barbarie della ‘ndrangheta che, assassinando Fortugno, ha assestato un colpo durissimo al cuore della democrazia calabrese”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, intervenendo a Locri all’iniziativa organizzata per commemorare il vicepresidente dell’Assemblea legislativa, assassinato il 16 ottobre 2005.
Irto ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento dei giovani, perché “la battaglia per la legalità può essere vinta solo partendo dalle giovani generazioni. Serve un'incisiva azione culturale, che accompagni l'azione repressiva, condotta con professionalità, senso dello Stato e generosità dalla magistratura e dalle forze dell'ordine”. Il rappresentante di palazzo Campanella ha richiamato la necessità di un “patto che ciascuno di noi, all'interno delle Istituzioni, deve assumere e rispettare, nel nome di Fortugno, a salvaguardia dell'ordinamento democratico e a promozione del principio di legalità”. Poi ha sostenuto che “la politica deve fornire un maggiore contributo al comune impegno contro la criminalità organizzata. Un contributo che non può limitarsi alle petizioni di principio, ma che passa da atti concreti. Lo dico da presidente di quel Consiglio regionale che il 16 ottobre 2005 è stato ferito, violato, aggredito con ferocia dai poteri oscuri e criminali che decisero, pianificarono ed eseguirono l'uccisione di Francesco Fortugno”.
Secondo Nicola Irto, “la crisi dei partiti politici, acuitasi negli ultimi 15 anni, specialmente nel Mezzogiorno, ha portato alla deriva una larga parte delle classi dirigenti locali, come una nave diretta contro un iceberg e completamente fuori controllo. Dobbiamo riprendere il timone. Ma per correggere la rotta, occorre ripudiare la mafia, pubblicamente e con forza, e rinunciare a quel consenso condizionato dalle mafie, che inquina la sorgente della democrazia, avvelenando i frutti della politica e delle istituzioni. Perché tale consenso limita la libertà di tutti noi e rende la nostra collettività schiava di una sparuta minoranza a causa della quale oggi siamo così in crisi”. Parlando al cospetto di una platea di studenti, Irto ha chiesto di promuovere “la diffusione della cultura della legalità, che accresce la consapevolezza dei ragazzi e fornisce loro gli strumenti per scegliere il bene e non il male, per andare nella direzione dell'interesse comune e non dell'egoismo individuale o di gruppo”. Irto ha concluso ringraziando “chi continua a custodire la memoria di Franco Fortugno, perché la memoria dei giusti è l'ossigeno che alimenta la fiamma della speranza, di cui abbiamo tutti bisogno”.

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha aperto questa mattina la seduta di insediamento della Commissione regionale per le pari opportunità. Nel rivolgere il suo saluto alle componenti dell'organismo istituzionale, Irto ha formulato un particolare augurio di buon lavoro alla presidente Cinzia Nava, "che saprà guidare con autorevolezza la Crpo verso l'obiettivo di un'effettiva partecipazione ai processi decisionali della politica calabrese, per abbattere le barriere fisiche e quelle del pregiudizio. Oggi le pari opportunità non riguardano solo il rapporto uomo-donna ma devono comprendere anche il mondo della disabilità". Il rappresentante di Palazzo Campanella ha richiamato "il compito delicato della Commissione" chiedendo che quest'ultima "interpreti pienamente le funzioni che la legge le attribuisce, in raccordo con il Consiglio regionale, dando continuità al lavoro positivo svolto dalla Crpo nella passata legislatura".
Dal presidente dell'Assemblea è arrivato poi un invito a valutare la riforma della legge istitutiva della Commissione, "che risale a 30 anni fa e, ai di là di piccoli aggiustamenti tecnici che si sono susseguiti negli anni, rischia di non tenere conto delle nuove esigenze del mondo femminile e dei profondi cambiamenti avvenuti nella società". In questo mutato quadro socio-politico, rivela tutta la sua importanza "la legge sulla doppia preferenza di genere".
Nicola Irto ha espresso infine l'auspicio che "la Commissione allarghi il raggio della propria azione, ampliando la competenza ai campi in cui è necessario intervenire per rendere effettivo il principio di eguaglianza sostanziale enunciato nell'articolo 3 della Costituzione. Vorrei che questo organismo unisse all'attività divulgativa e informativa l'esercizio di tutti i compiti che la legge gli attribuisce, realizzando indagini conoscitive sulla condizione della donna e delle categorie svantaggiate in Calabria, fornendo un contributo costruttivo all'iniziativa legislativa regionale e lavorando - ha concluso Irto - a quei progetti legati alla promozione dell'occupazione femminile e all'inclusione sociale, contenuti nel POR 2014-2020".

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha partecipato all’Assemblea plenaria della Conferenza dei parlamenti regionali, che si è svolta a Bruxelles, nella sede del Friuli Venezia Giulia. L’organismo, che si è riunito nella capitale belga in concomitanza con la Settimana europea delle Regioni, ha esaminato un nutrito ordine del giorno. La Plenaria, in particolare, ha discusso della politica europea di coesione e del bilancio europeo post 2020, approfondendo successivamente il futuro istituzionale dell’Ue. Al centro del vertice, anche il programma “Taiex” sulle assistenze tecniche, le proposte per l’istituzione di un Corpo europeo di protezione civile, nonché lo stato dell’arte del Piano Juncker, con particolare riferimento alle Regioni italiane.
La Plenaria ha trattato altresì le iniziative che le Assemblee regionali intraprenderanno per celebrare i 60 anni dei Trattati di Roma. Su questo punto anche il Consiglio regionale calabrese, alla pari di tutti gli altri, si esprimerà con uno specifico ordine del giorno in una delle prossime sedute. “È stata una riunione assolutamente proficua – ha affermato il presidente Irto – perché sono state toccate questioni diverse ma tutte egualmente rilevanti per i Consigli regionali. Questi ultimi, attraverso la loro presenza a Bruxelles, hanno simbolicamente rimarcato la volontà delle comunità locali di essere protagoniste attive dei processi decisionali, normativi e di governo dell’Unione europea. In questo quadro, assume ancora maggiore rilievo la ricorrenza, nel marzo 2017, della sottoscrizione del Trattato di Roma che istituì la Comunità economica europea. L’Italia ebbe un ruolo fondamentale in quella fase, che diede un impulso determinate all’avvio del processo di integrazione nel Vecchio continente. Celebrare degnamente questa ricorrenza – ha concluso Irto – significa anche rivendicare la centralità e il ruolo del nostro Paese nella politica e nelle istituzioni europee”.

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