MOZIONE N. 36 DEL 27/10/2022 - Interventi urgenti a favore dei Consorzi di Bonifica calabresi

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- i Consorzi di Bonifica calabresi versano in una grave situazione finanziaria, causata in gran parte dalla mancata copertura relativa ai crediti derivanti dei piani attuativi di forestazione, dalla drastica riduzione dei trasferimenti regionali nonché dalla riduzione delle spese generali di forestazione;
Rilevato che: - i Consorzi di Bonifica svolgono un ruolo importante sulla tutela e difesa del suolo, hanno competenze nell'esecuzione delle opere di sistemazione idrogeologica, difesa e regimazione dei corsi d'acqua, in materia di irrigazione, nel comparto agroforestale e vanno supportati e sostenuti affinché possano svolgere compiutamente ed efficacemente i propri compiti istituzionali;
Considerato che: - urge un intervento finanziario della Regione Calabria in favore dei Consorzi di Bonifica, unitamente a un organico intervento normativo.
Impegna la Giunta regionale
a intervenire senza ulteriori indugi in favore dei crediti da lavoro (stipendi e TFR) vantati dai dipendenti dei Consorzi di bonifica calabresi e a provvedere alla presentazione di organico provvedimento normativo che riconduca i Consorzi di Bonifica calabresi ai principi di economicità, efficacia ed efficienza.

D. BEVACQUA, E. ALECCI, F. IACUCCI, N. IRTO, R. MAMMOLITI

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- lo strumento legislativo generale che regola gli interventi in materia di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico è l’art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 e successive modificazioni e integrazioni;
CONSIDERATO: - la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'art.1, comma 602 della legge 11 dicembre 2016, n. 232, su proposta del Ministero della Salute, di concerto col Ministero del Lavoro e sulla base delle indicazioni delle regioni, individua le iniziative urgenti e di elevata utilità sociale nel campo dell'edilizia sanitaria in sinergia tra i servizi sanitari e L'INAIL, valutabili nell'ambito dei propri piani triennali;
- ai fini della valutabilità delle iniziative individuate nei piani annuali e triennali le proposte di investimento debbono essere compatibili con la programmazione sanitaria delle amministrazioni destinatarie dei finanziamenti;
- con decreto del 14 settembre 2022 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha aggiornato il piano degli interventi di elevata utilità sociale, condivisi con le regioni, in materia di nuove costruzioni, ammodernamenti e ristrutturazioni da parte dell'INAIL;
- con nota del 18 luglio 2022 prot. 334114 la regione Calabria ha chiesto di espungere gli interventi inseriti nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 febbraio 2021, di seguito indicati: a) «Riqualificazione strutturale ed adeguamento normativo» del PO di Locri – padiglione Piastra importo pari a euro 33.397.678,25;
b) «Riqualificazione strutturale ed adeguamento normativo del PO "Tiberio Evoli" di Melito Porto Salvo - tutti i padiglioni» importo pari a euro 40.198.952,00;
c) «Ristrutturazione dell'intero presidio ospedaliero PO di Castrovillari ASP Cosenza» importo pari a euro 60.500.000,00;
d) «Ristrutturazione dell'intero presidio ospedaliero PO di Cetraro ASP Cosenza» importo pari a euro 48.000.000,00;
e) «Ristrutturazione dell'intero presidio ospedaliero PO di Paola ASP Cosenza» importo pari a euro 21.500.000,00;
- la Regione Calabria con nota prot. 147380 del 25 marzo 2022, successivamente integrata con nota prot. 334114 del 19 luglio 2022, ha indicato le proprie proposte, che escludevano gli interventi di cui sopra;
- con Decreto del 20 luglio 2022 il Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell'Economia e Finanze ha provveduto al riparto del fondo, relativo all’annualità 2022, delle risorse di cui all'art. 20 comma 1 della legge 67/88 e s.m.i., assegnando alla Calabria la somma di 60.813.104,56. Tutto ciò premesso e considerato,
Impegna la Giunta regionale
a rifinanziare con le risorse dell’annualità 2022 destinate alla Calabria, ai sensi dell'articolo 20 della legge 67/88, gli interventi definanziati con la nota del 18 luglio 2022 prot. 334114, relativi ai Presidi Ospedalieri di Locri, Melito Porto Salvo, Castrovillari, Cetraro e Paola, prevedendo il completamento di tali interventi attraverso l’aggiornamento del piano degli investimenti INAIL relativo all’annualità 2023.

F. IACUCCI, D. BEVACQUA, N. IRTO, E. ALECCI, R. MAMMOLITI

 

MOZIONE N. 26 DEL 11/07/2022 - Carenza idrica nel territorio Crotonese

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- i cambiamenti climatici, che hanno determinato un incremento dei fenomeni atmosferici estremi, tanto per intensità quanto per frequenza, hanno un impatto devastante sulla crescita economica e sullo sviluppo delle società;
- le crisi ambientali connesse ai cambiamenti climatici unitamente alla scarsità di risorse idriche rischiano di compromettere la crescita economica dei territori: i cambiamenti climatici, infatti determinano un aumento considerevole delle necessità irrigue delle coltivazioni;
- l’utilizzo dell’acqua in agricoltura è fondamentale per la produttività del settore nonché elemento imprescindibile per la qualità delle produzioni ed è per questo che bisogna promuovere un uso sostenibile delle risorse idriche;
- l’agricoltura costituisce uno degli elementi trainanti dell’economia calabrese in generale e in particolare nei territori della provincia di Crotone;
- ogni anno in questi territori si ripropongono in maniera drammaticamente puntuale, le stesse identiche emergenze che mettono in crisi il settore e rischiano di vanificare il lavoro degli agricoltori e delle imprese agricole;
- prima e durante il periodo estivo la carenza idrica, dovuta anche a fenomeni sempre più intensi di siccità, si abbatte sul territorio crotonese che si ritrova a corto di acqua sia per quel che riguarda l’uso civico che per quello altrettanto indispensabile che concerne l’irrigazione dei terreni agricoli;
- nel corso degli anni sono stati proposti solo interventi tampone per affrontare la questione della carenza idrica dell’area del crotonese, senza mai giungere a soluzioni definitive, con conseguenze disastrose per il comparto agricolo del territorio;
Considerato che: - l’approvvigionamento idrico del territorio crotonese è affidato al cosiddetto “Sistema dei Laghi Silani” ed è regolamentato dalla Convenzione stipulata in data 5 novembre 1968 tra la Regione Calabria e la Cassa per il Mezzogiorno, nota come “Convenzione Enel-Casmez” con la quale viene fatto obbligo all’ENEL, oggi A2A Spa, tra l’altro di rilasciare, nel periodo da maggio a settembre di ogni anno, un volume di circa 33.000.000 di metri cubi di acqua, tenendo conto soltanto della prima coltura e spesso anche insufficiente per garantire la stessa;
- la predetta Convenzione non prende atto della seconda coltura, in particolare quella del finocchio, che è ormai diventata un’eccellenza del territorio crotonese con il riconoscimento dell’IGP da parte della comunità europea;
- nel mese di agosto 2021 la Regione Calabria ha siglato con A2A Spa un accordo per l’aggiornamento della Convenzione suddetta che prevede la possibilità del rilascio, a favore del fondovalle del Tacina, di volumi idrici annui aggiuntivi rispetto a quelli previsti nella Convenzione del 1968;
- nonostante questo incremento del volume di acqua rilasciata, non si è ancora riusciti a soddisfare le attuali esigenze del territorio, sia in termini di popolazione che di tipologia di colture;
- per il territorio di Isola di Capo Rizzuto l’approvvigionamento per l’idropotabile è garantito dalla medesima condotta che convoglia l’acqua “agricola” determinando che l’acqua idropotabile di fatto sia soggetta alla turnazione come quella agricola;
- il sistema idrico del territorio crotonese risulta essere obsoleto con continui episodi di rottura della condotta e conseguente spreco di acqua;
- è emersa già da tempo l’esigenza di affiancare a un più razionale utilizzo delle risorse idriche, interventi inderogabili di ammodernamento degli impianti pubblici esistenti, di azioni di manutenzione straordinaria e di introduzione di innovazioni tecnologiche finalizzate sia a una migliore efficienza degli impianti irrigui che alla raccolta delle acque per evitarne la dispersione a mare durante le stagioni della pioggia. Tenuto conto che: - ogni anno la situazione del territorio crotonese mette a serio rischio le colture con l’impossibilità per gli operatori del territorio, stante la richiamata incertezza della risorsa, di programmare la propria attività;
- detta problematica colpisce uno dei maggiori settori, quello agricolo, del territorio crotonese dove diverse sono le eccellenze da tutelare ed incentivare;
Impegna la Giunta regionale
a convocare urgentemente un tavolo tecnico con tutti i soggetti istituzionali interessati al fine di attuare i seguenti interventi per il breve e per il lungo periodo: a) assicurare immediatamente l’anticipazione di acqua sull’annualità 2023 onde garantire di portare a termine le prime colture, in ossequio a quanto stabilito dalla richiamata Convenzione del 1968, così come modificata dal nuovo accordo tra Regione Calabria e A2A Spa siglato nell’agosto 2021, nel rispetto delle esigenze complessive del comparto agricolo, altresì, pianificare per tempo il fabbisogno idrico per la seconda coltura, al fine di consentire agli imprenditori agricoli di poter programmare i loro investimenti;
b) adeguare la cosiddetta convenzione “Enel-Casmez” alle nuove disposizioni normative nazionali e regionali, prevedendo un ulteriore aumento dei volumi di rilascio per il territorio Crotonese al fine di adeguare la stessa alle nuove esigenze del comparto agricolo e quindi far fronte al fabbisogno idrico per mesi 12;
c) prevedere un piano di manutenzione straordinaria della rete idrica di proprietà regionale nonché attingere dalle risorse oggi disponibili per la realizzazione di una nuova infrastruttura idrica, per garantire la corretta gestione del bene idrico in un’ottica di risparmio della risorsa stessa;
d) attivare, attraverso adeguato finanziamento, il progetto che il Comune di Isola di Capo Rizzuto ha depositato presso gli uffici regionali per la realizzazione di una condotta diretta dall’invaso Sant’Anna e il primo punto di presa cosiddetta “Pedocchiella” sito nel territorio dello stesso comune, onde evitare la promiscuità della condotta per l’uso agricolo e idropotabile.

11/07/2022
N. IRTO,F. IACUCCI, E. ALECCI, D. BEVACQUA, R. MAMMOLITI

MOZIONE N. 17 DEL 07/03/2022 - Promuovere le comunità energetiche e contrastare il caro-bollette, per un'autonomia energetica della Calabria.

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- i cambiamenti climatici e il degrado ambientale rappresentano una minaccia enorme per l'Europa e per il mondo. Una risposta forte a tali sfide viene data dalla Commissione europea che già con le direttive 2012/27/UE, 2018/844/UE e 2018/2001/UE, aveva promosso l’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili anche nelle attività produttive, assegnando precisi obiettivi agli Stati membri. Adesso, con il “Green Deal europeo”, ha individuato la strategia di crescita mirata a trasformare l'Unione Europea in una società giusta e prospera, dotata di un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, che nel 2050 non genererà emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall'uso delle risorse. La neutralità climatica nell'UE entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione netta di almeno il 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030 hanno costituito il riferimento per l'elaborazione degli investimenti e delle riforme in materia di transizione verde contenuti nei Piani nazionali di ripresa e resilienza. Nell’ambito del pacchetto “Clean Energy for all Europeans” (Energia pulita per tutti i cittadini europei), su proposta della Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno adottato la cd. RED II, la Direttiva europea sulla promozione delle fonti rinnovabili (UE 2018/2001), che riconosce e promuove le configurazioni di autoconsumo collettivo e di comunità energetiche;
- coerentemente agli indirizzi europei, l'Italia ha adottato il Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC) nel quale vengono individuati gli obiettivi da raggiungere per il 2030: la copertura del 30% dei consumi energetici finali lordi da energia da fonti rinnovabili. Gli obiettivi individuati nel PNIEC devono essere ancora adeguati a quanto previsto dall’European Green Deal;
- il dibattito sulle modalità per ridurre gli impatti e affrontare i rischi del cambiamento climatico ha determinato la forte presa di posizione delle Istituzioni dell’Unione. Di fronte alla proposta della Commissione europea sull’innalzamento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra al 55% al 2030, il Parlamento Europeo ha rilanciato con un traguardo ancora più ambizioso, pari a una riduzione del 60%. I nuovi target, molto più sfidanti rispetto a quelli già individuati, richiedono un maggior impegno dell'Italia;
- le evoluzioni del contesto territoriale e dello scenario energetico nazionale e regionale, nonché le innovazioni introdotte a livello strategico e normativo dalla Commissione Europea e dal Governo richiedono una immediata trasformazione del PEAR (Piano Energetico della Regione Calabria), approvato con delibera del Consiglio regionale 14 febbraio 2005, n. 315, nel nuovo PREAC (Piano Regionale Energia Ambiente e Clima), modellandolo sui continui progressi tecnici e tecnologici, redigendo le modalità di sviluppo energetiche della Calabria e puntando ad una concreta decarbonizzazione regionale attraverso una decisa transizione energetica finalizzata alla promozione dell'utilizzo delle energie rinnovabili e di interventi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, così da avere un fondamentale atto di pianificazione in materia energetica ed ambientale;
- nelle linee programmatiche per il governo regionale 2021-2026, approvate in Consiglio regionale il 14 dicembre 2021, vengono previsti “premi per comunità che vantano comportamenti virtuosi nel risparmio energetico piuttosto che nell’abbattimento di CO2”;
- il Consiglio regionale ha approvato la Legge Regionale 19 novembre 2020, n. 25 “Promozione dell’istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili” modificato con la L.R. 23 aprile 2021, n. 2;
- le comunità energetiche sono diventate realtà con le disposizioni contenute all'articolo 42-bis del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8. Sono associazioni di cittadini, commercianti, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, che uniscono le forze dotandosi di impianti per la produzione e l'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Tutti i soggetti coinvolti si possono trovare in un perimetro anche più ampio di un condominio, ma devono essere collegati alla stessa cabina di trasformazione dell'energia, affinché la partecipazione alla Comunità di energia rinnovabile non costituisca l'attività commerciale e industriale principale. Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2021, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 di attuazione della direttiva UE RED II (2018/2001) del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, si è compiuto l’atteso passo avanti che consentirà alle comunità energetiche rinnovabili di dispiegare tutto il loro potenziale. La direttiva Red II stabilisce che entro il 2030, a livello europeo, le energie rinnovabili dovranno incidere per almeno il 32% sul consumo finale lordo di energia. Il decreto contiene due elementi principali che dovrebbero consentire lo sviluppo e la diffusione delle comunità energetiche: l’aumento del limite di potenza degli impianti ammessi ai meccanismi di incentivazione, che passa da 200 kW a 1 MW;
la rimozione del limite della cabina secondaria, che permette la costituzione di comunità energetiche con membri connessi alla cabina di trasformazione dell'energia primaria. Oltre ai benefici diretti, le configurazioni vengono sostenute anche da una tariffa incentivante e, in caso di riqualificazione complessa, che includa anche alcuni interventi sugli impianti o sull’involucro (identificati dalle norme come interventi trainanti), è possibile accedere alle detrazioni fiscali del 110% (c. d. Superbonus) anche per la realizzazione di impianti fotovoltaici (o di sistemi di accumulo) nel contesto di autoconsumo collettivo e di comunità energetiche, purché l’energia non autoconsumata o condivisa sia ceduta al GSE;
- è importante perseguire una pianificazione energetica regionale fondata sullo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili con la finalità di massimizzare le opportunità di produzione di energia offerte da un uso razionale e integrato delle fonti rinnovabili disponibili localmente diminuendo la dipendenza da combustibili fossili e migliorando le condizioni ambientali con la riduzione di emissioni climalteranti. Tutti i piani regionali, nazionali ed europei sull’energia prevedono azioni importanti per fare ripartire un'economia circolare e green durevole nel tempo e che permetta di annullare la povertà energetica, molto spesso sottovalutata anche nella nostra regione. Tra gli obiettivi di questi piani vi sono lo sviluppo delle fonti rinnovabili locali e la spinta all’autoconsumo, soprattutto con la promozione delle comunità energetiche rinnovabili, portata avanti anche dal PNRR e dalla programmazione europea 2021-2027, al fine di diffondere la nascita di queste comunità che permetteranno ai cittadini di passare dall’essere dei semplici consumatori di energia a dei veri e propri produttori (prosumer). Considerato che: nell’audizione innanzi alle Commissioni riunite VIII, X e XIII della Camera dei Deputati, il 15 febbraio 2022, in merito alla relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Ministro della transizione ecologica, prof. Roberto Cingolani, ha spiegato come il MiTE abbia titolarità della porzione più rilevante della Missione 2 ‘Rivoluzione Verde e transizione ecologica’ con 34,71 miliardi articolati su 26 investimenti e 12 riforme, suddivisi in 4 componenti: 1) Economia circolare e agricoltura sostenibile;
2) Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile;
3) Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici;
4) Tutela del territorio e della risorsa idrica. In particolare, è prevista l’emanazione di nuovi bandi (con il Sud destinatario del 40% delle risorse) per quasi 10 miliardi di euro: ‘Rafforzamento smart grid’ (per 3,61 miliardi di euro), ‘Sviluppo Agrovoltaico’ (per 1,1 miliardi), ‘Sviluppo del biometano’ (per 1,92 miliardi) , ‘Interventi su resilienza climatica reti’ (per 0,5 miliardi), ‘Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano’ (per 0,33 miliardi), ‘Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento’ (per 0,2 miliardi) ma soprattutto sulla ‘Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'autoconsumo’ per la cifra di 2,2 miliardi di euro;
- risulta essere fondamentale, nell’attuazione del PNNR, il coinvolgimento del livello territoriale, ovvero delle regioni, nella predisposizione dei progetti;
- il 15 febbraio 2022 il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la legge “Promozione e sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Lombardia. Verso l'autonomia energetica” (relatori Massimo De Rosa del Movimento 5 Stelle e Gabriele Barucco di Forza Italia). La normativa è sostenuta da un investimento regionale iniziale di ventidue milioni di euro che consentirà di creare una rete diffusa di impianti di produzione e accumulo energetico formata da 6mila comunità energetiche che nasceranno nei prossimi 5 anni nel territorio lombardo. La “rete” risponderà ai fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi energetici a carico dei consumatori. A regime, infatti, le Comunità Energetiche della Lombardia saranno in grado di generare un incremento di potenza fotovoltaica di quasi 1.300 MW, cioè un terzo dell’obiettivo di sviluppo del fotovoltaico entro il 2030. Senza trascurare il fatto che la realizzazione dei nuovi impianti e la loro manutenzione potrebbe avere anche significative ricadute occupazionali generando nuove opportunità di lavoro. La funzione di coordinamento di tutte le comunità energetiche sarà svolta dalla Comunità Energetica Regionale Lombarda (CERL). La CERL dovrà promuovere la cultura delle fonti di energia rinnovabile con iniziative formative e informative dirette ai cittadini, alle imprese e agli enti e supportare la nascita delle singole comunità energetiche territoriali. Il Consiglio regionale della Lombardia, con questa legge, vuole utilizzare al meglio le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a sostegno delle comunità energetiche, che prevedono un finanziamento di 2,2 miliardi di euro per i Comuni con meno di 5 mila abitanti e quelle del POR FESR a disposizione della Regione Lombardia per il sostegno alla diffusione delle CER che ammontano a 55,5 milioni di euro. Tenuto conto che: - secondo le elaborazioni del Ministero della transizione ecologica, DGISSEG - DIV. III, su dati SNAM Rete Gas, S.G.I s.p.a. ed altre, nel 2020 la Calabria è stata la quinta regione d'Italia, pur essendo la decima per popolazione residente, per consumo di gas destinato al termoelettrico tradizionale, con circa il 10% del fabbisogno nazionale;
- secondo le ultime stime, nel 2021 il consumo lordo di gas in Italia è stato pari a 76,071 miliardi di metri cubi di gas con 3,343 miliardi di metri cubi di produzione nazionale e la restante parte (72,728 miliardi) importata dall’estero: ben il 95,7%. Preso atto che: - il 15 febbraio 2022, in audizione al Senato, il Presidente di ARERA (Autorità di regolazione per energia reti ambiente) ha reso noto che, pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse). Il caro-bollette derivante dalla crisi dei mercati dell'elettricità e del gas comporta rilevanti problematiche a causa di un ingente maggiore spesa energetica. I rincari colpiscono infatti pesantemente le famiglie, sia direttamente con gli aumenti in bolletta e sia per gli inevitabili aumenti dei prezzi dei beni di consumo per effetto degli aumenti dei costi di produzione. L’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche, connessa con la forte dipendenza del nostro Paese da approvvigionamenti dall’estero, ha determinato un impatto significativo del “caro energia” sul sistema produttivo e sulle famiglie tale da indurre il Governo ad interventi volti a mitigare la dinamica dei prezzi al consumo. Inoltre, le attività economiche, per le medesime ragioni, vedono ulteriormente indebolita la propria competitività sui mercati. È dunque necessario attuare interventi strutturali forti ed investimenti importanti sulle energie rinnovabili mirati ad affrancare l'Italia e la Calabria dalla dipendenza energetica. Le azioni di efficientamento energetico offrono numerosi vantaggi: rappresentano in primo luogo un valido aiuto per ridurre il peso della bolletta energetica, consentendo di abbattere i costi;
sono uno strumento fondamentale per favorire la riduzione delle emissioni di CO2, contribuendo ad un'effettiva transizione ecologica;
- nel comunicato dell’8 gennaio 2022, la CGIA di Mestre, sulla base dei calcoli effettuati dall’Ufficio studi, ha evidenziato che, rispetto al 2019, ammonta a quasi 36 miliardi di euro l’extra costo stimato che le imprese italiane sosterranno quest’anno a causa solo dell’aumento del prezzo delle tariffe elettriche. L’incremento del costo per le imprese ubicate in Calabria sarà pari a 424 milioni di euro. Secondo la Nota del 17 gennaio 2022 sui rincari delle commodities, realizzata dal Centro Studi di Confindustria, tale evoluzione dello scenario energetico comporta per la manifattura italiana un incremento di costi per la fornitura di energia che passano dagli 8 miliardi circa nel 2019, ad oltre 20 miliardi nel 2021 e oltre 37 miliardi nel 2022. Si tratta di un incremento del costo complessivo del 350% nel 2021 e del 650% rispetto ai costi del 2020. Tali aumenti di costi risultano insostenibili in termini di competitività per le imprese italiane. A subire gli effetti dei rincari è anche l’intera filiera agroalimentare, così importante nella nostra regione, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione. Agli aumenti di luce e gas si aggiunge il rincaro dei carburanti che si abbatte in particolare sul mondo dell’autotrasporto facendo chiudere le imprese e mettendo in difficoltà lavoratori e famiglie;
- in una nota del 3 marzo 2022 Confcommercio, in collaborazione con Nomisma Energia, ha stimato gli effetti del conflitto in Ucraina sulle imprese del terziario di mercato. Lo scoppio della guerra in Ucraina il 24 febbraio scorso ha innescato una forte instabilità al rialzo dei prezzi dell'energia, già in atto da mesi, con incrementi di circa il 50% delle quotazioni del gas e dell'elettricità sui mercati internazionali. Conseguentemente, l'impatto sulla bolletta energetica di famiglie e imprese diventa sempre più pesante e difficilmente sostenibile. In particolare, per le imprese del terziario di mercato dei settori del commercio, della ricettività e della ristorazione un aggravamento del conflitto, con l'eventuale interruzione delle forniture di gas dalla Russia, potrebbe comportare una spesa energetica di quasi 30 miliardi di euro nel 2022, con un incremento di oltre il 160% rispetto al 2021;
sul fronte carburanti, il prezzo del petrolio macina nuovi record e spinge il gasolio oltre 1,8 € al litro e con il conflitto in corso per l'autotrasporto si rischia una maggiore spesa annua di 21 miliardi. Il prezzo del gas, quello più esposto alla crisi degli ultimi mesi, a inizio febbraio era intorno a 80 € per megawattora, per salire a 120 € il giorno dell'inizio del conflitto e toccare, in questi ultimi giorni, punte anche superiori a 170 €, livelli incomparabili con i 25 € di un anno fa;
- è necessario promuovere iniziative concrete per mitigare in modo strutturale i costi delle bollette energetiche per cittadini e imprese e una delle misure può essere quella di incentivare e diffondere in modo capillare le comunità energetiche, al fine di contribuire in maniera consistente alla produzione di energia rinnovabile a scala locale e apportare benefici ambientali ed economici anche al sistema energetico nazionale;
- sarebbe quanto mai necessaria la riqualificazione energetica degli immobili gestiti dall’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Calabria (ATERP) e il loro inserimento in comunità energetiche rinnovabili, non solo ai fini dell’accrescimento di valore del patrimonio immobiliare, ma anche in considerazione del fatto che gli inquilini occupanti sono notoriamente soggetti a basso reddito che beneficerebbero in modo rilevante dei risparmi in bolletta ottenuti grazie a tali interventi;
Impegna la Giunta regionale
1. Ad aggiornare il PEAR (Piano Energetico della Regione Calabria), trasformandolo in PREAC (Piano Regionale Energia Ambiente e Clima) che persegua il più ampio ricorso a strumenti che migliorino insieme sicurezza energetica, tutela dell’ambiente e accessibilità dei costi dell’energia, rafforzando l’impegno per la transizione ecologica e la decarbonizzazione dell’economia, tenendo in debita considerazione aspetti di sostenibilità economica e sociale, nonché di compatibilità con altri obiettivi di tutela ambientale e possa indicare nuovi scenari evolutivi dello sviluppo energetico regionale, gli obiettivi e gli strumenti della politica energetica regionale, la formulazione di indirizzi generali, le proposte volte a incentivare il ricorso alle energie rinnovabili ed al risparmio e all’efficientamento energetico e la definizione di un programma dettagliato delle azioni da realizzare. 2. A promuovere le comunità energetiche e l’autoconsumo, assumendo un ruolo di protagonista nella fase del cambiamento e per intercettare i finanziamenti previsti dal PNRR, anche mediante la creazione di una Comunità Energetica Regionale Calabrese che funga da centro di coordinamento e impieghi anche aree o edifici di proprietà regionale, mettendo al centro il cittadino, le associazioni, le piccole e medie imprese e gli enti locali, in modo che siano protagonisti e beneficiari della transizione energetica e sostenendo prioritariamente le forme di configurazioni che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio economico che ricadono o rischiano di ricadere nella condizione di povertà energetica. 3. A porre in essere tutti gli atti necessari volti a garantire la possibilità di usufruire nei termini di legge, dei bonus di efficientamento energetico riguardanti gli immobili di edilizia residenziale pubblica gestiti dall’ATERP e a favorire la costituzione delle comunità energetiche per gli stessi edifici, così da riqualificare il patrimonio esistente, valorizzare gli immobili e migliorare le condizioni di vita degli inquilini, solitamente a basso reddito, con una diminuzione dei costi dell’energia consumata. 4. Ad individuare risorse per l’emanazione di bandi, in particolare per le piccole e medie imprese calabresi, che prevedano incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle attività produttive, compensando l’aumento dei prezzi dei carburanti sulla filiera dei trasporti e della logistica, anche estendendo la platea dei beneficiari e individuando eventuali possibili misure di sostegno per le imprese calabresi e le famiglie meno abbienti per far fronte all’aumento dei costi di energia e gas. 5. A interloquire con il Governo Nazionale per promuovere iniziative concrete per mitigare in modo strutturale i costi delle bollette energetiche per cittadini e imprese con la finalità di tutelare la competitività delle imprese e ridurre l'impatto negativo sui consumi delle famiglie. 6. A prevedere lo stanziamento di maggiori risorse per finanziare, attraverso la costituzione di un fondo rotativo per l'accesso al credito gestito da Fincalabra S.p.A. (con le seguenti caratteristiche: essere uno strumento finanziario a tasso zero, essere estendibile alla vita utile dell’impianto ed essere inoltre strutturato come un fondo garantito), l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici, di dispositivi di accumulo energetico nonché la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile, finalizzati al conseguimento degli obiettivi di transizione energetica e riduzione dei consumi delle imprese calabresi nonché alla diffusione capillare di comunità energetiche rinnovabili. 7. A promuovere anche avvalendosi dei principali canali di comunicazione sia tradizionali che digitali di Regione Calabria, iniziative di divulgazione, promozione e informazione finalizzate ad ampliare le conoscenze in merito alla transizione energetica, lo sviluppo di comunità energetiche, l’utilizzo di fonti rinnovabili nei confronti dei cittadini, delle associazioni, delle imprese e degli Enti locali. 8. A sostenere, in sede di Conferenza Stato Regioni e presso tutte le opportune sedi di confronto con il Governo nazionale, il coinvolgimento del livello territoriale, ovvero delle Regioni, nella predisposizione dei progetti attuativi del PNNR, finalizzati allo sviluppo dell’utilizzo delle energie e alla tutela delle risorse rinnovabili, affinché il PNNR diventi lo strumento principale per la diffusione sul territorio della produzione di energia da fonti rinnovabili. 9. A promuovere iniziative volte a rafforzare lo sviluppo della filiera in Regione Calabria per la promozione delle energie rinnovabili e per la loro integrazione nel contesto locale per abbassare ulteriormente i prezzi degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

A. BRUNI, N. IRTO, D. TAVERNISE

MOZIONE N. 4 DEL 01/12/2021 - Situazione rete ferroviaria calabrese

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- i trasporti rappresentano una risorsa strategica per i territori regionali e tuttavia in Calabria questo settore ha visto accumulare, nel tempo, criticità e ritardi infrastrutturali, contribuendo alla marginalizzazione della nostra regione dal resto del Paese, e non solo da un punto di vista geografico;
- ancora oggi, difatti, uno dei principali fattori di debolezza della Calabria è riconducibile alle carenze del sistema dei trasporti e, in particolare, allo stato allarmante in cui versa la rete ferroviaria regionale;
- negli ultimi anni, il sistema di trasporto su rotaia calabrese ha registrato numerosi svii e deragliamenti, ritardi e cancellazioni di corse provocando disagi a migliaia di passeggeri: è stato, infatti, evidenziato dalle Organizzazioni sindacali regionali che nei primi 10 mesi del 2021 vi sono stati 48 guasti lungo la linea ferroviaria regionale che hanno coinvolto 450 treni, provocato ritardi per 2 mila 377 minuti, causato la cancellazione parziale di 94 treni e la soppressione totale di 40 treni;
- in aggiunta, le stesse 00.SS. hanno rilevato che su alcune tratte fra Reggio e Battipaglia la linea telefonica GSM di Rete Ferroviaria Italiana non garantisce la continuità della comunicazione dei telefonini di servizio per come previsto dalle norme e, quindi, non assicura tempestività di comunicazione fra il personale di bordo e la sala controllo;
- queste notizie hanno prodotto ampia eco giornalistica a livello regionale e nazionale che in altre regioni del Paese avrebbero determinato una dura e tempestiva reazione da parte dei governi locali;

Ritenuto che:
- la creazione e attuazione di un piano di messa in sicurezza e manutenzione della rete ferroviaria calabrese è fondamentale per poter cogliere le eccezionali opportunità offerte dalle strategie europee del Green Deal e per una Mobilità sostenibile e intelligente e rilanciare un settore chiave puntando con decisione su sostenibilità e innovazione;
- per consentire di raggiungere risultati concreti sono necessarie pianificazione e capacità progettuale, attraverso un'azione di sinergia istituzionale tra la Regione Calabria, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e Rete Ferroviaria Italiana;

Considerato che:
- si ritiene opportuno affrontare questa importante tematica in una seduta apposita del Consiglio regionale, da tenersi nel più breve tempo possibile;

Impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Giunta regionale a richiedere l'istituzione di un tavolo di confronto che coinvolga il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e l'Amministratore Delegato di RFI, al fine di conoscere l'entità delle risorse destinate alla manutenzione e alla sicurezza della rete ferroviaria calabrese, la tipologia degli interventi programmati e la relativa tempistica di realizzazione, e contestualmente, di rendere note le azioni che si intendono intraprendere per rispondere alle nuove esigenze dettate dall'Agenda europea che mira a far diventare le rotaie il mezzo di trasporto più sostenibile, innovativo e attrattivo, in particolare per le giovani generazioni.

01/12/2021
N. IRTO
R. MAMMOLITI

   

f t g

Nicola Irto - Sito ufficiale

 

e-mail: segreteria.nicolairto@gmail.com

Privacy Policy

   

 

 

Restiamo in contatto

Iscriviti alla newsletter per ricevere news e bandi