INTERROGAZIONE N. 22 DEL 02/02/2022 - Tamponi gratuiti per gli alunni delle scuole dell’infanzia

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
-il Consiglio dei Ministri il 7 gennaio 2022 ha approvato il DECRETO-LEGGE N.1 avente ad oggetto: “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID- 19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore;
-l’articolo 5 al comma 1 del DECRETO-LEGGE “ assicura, sino al 28 febbraio 2022, l’attività di tracciamento dei contagi da COVID-19 nell’ambito della popolazione scolastica delle scuole secondarie di primo e secondo grado … mediante l’esecuzione GRATUITA di test antigenici rapidi per la rilevazione di antigene SARS-Cov-2 … sulla base di idonea prescrizione medica rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta, presso le farmacie …;
-giorno 15 gennaio 2022 con apposita comunicazione della Vice Presidente della Giunta Regionale, la Regione Calabria ha adottato il DECRETO-LEGGE n.1 del 7 gennaio 2022 rendendo disponibile la funzionalità per la richiesta di tamponi gratuiti nelle scuole per tutti gli studenti;
Preso atto che: -il DECRETO-LEGGE N.1 del 22 gennaio 2022 non contempla la possibilità di tamponi gratuiti anche per gli alunni delle scuole dell’infanzia e della primaria, escludendoli e ponendo di fatto una ingiustificata discriminazione tra studenti, in quanto per ogni bambino vengono effettuati almeno due o anche più tamponi in presenza di sintomi o di malattia accertata;
-con il successivo DECRETO-LEGGE n. 4 del 27 gennaio 2022 il Governo ha disposto l’esecuzione gratuita di test antigenici rapidi per la rilevazione di antigene SARS-CoV-2 anche alla popolazione scolastica delle scuole primarie (art. 30 comma 2);
-Il Commissario Straordinario, Generale ... , ha emanato una circolare per l’esecuzione del DECRETO-LEGGE 27 gennaio n. 4 con cui si precisa che l’articolo 30 comma 2 si applica fino al 28 febbraio 2022 secondo la procedura disciplinata dall’articolo 5 del DECRETO-LEGGE 7 Gennaio 2022, n.1;
-il DECRETO- LEGGE N.1 del 7 Gennaio 2022 e il DECRETO-LEGGE N.4 del 28 gennaio 2022, tuttavia, non prevedono la possibilità di tamponi gratuiti per gli alunni delle scuole dell’infanzia dove, peraltro, il rischio di contagio è maggiore perché la vaccinazione o non è prevista oppure è poco diffusa. TUTTO CIO’ PREMESSO SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
Per sapere:
Quali provvedimenti intende assumere per superare questa discriminazione al fine di garantire, nell’ottica del potenziamento delle attività di contact tracing e di testing, lo stesso trattamento anche agli alunni della scuola dell’infanzia.

A. BRUNI, N. IRTO, D. TAVERNISE

INTERROGAZIONE N. 21 DEL 01/02/2022 - Trasparenza e pubblicità - rispetto dei termini per la pubblicazione degli atti

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
-in data 28 dicembre veniva approvata da parte della giunta regionale la delibera n. 610 avente ad oggetto: “Legge 23 luglio 2009, n. 99 – Decreti del Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico del 25 febbraio 2016 e del 14 settembre 2016: Programma Royalties Calabria ” – Approvazione "indicazioni Operative per gli ambiti" e riparto tra gli ambiti territoriali sociali della regione”, nell’ambito della quale veniva stabilita l’erogazione di finanziamenti pari ad euro 1.528.168,20 per la realizzazione del ‘Progetto per centri diurni semiresidenziali per l’accoglimento di affetti da ALZHEIMER’ finalizzato non solo per l’attivazione o il potenziamento della rete dei servizi territoriali, dei Centri Diurni già esistenti, ma anche per la realizzazione dei “Cafè Alzheimer”;
- l’art. 11 (“Termini per la pubblicazione”) della l.r. n.11 del 2011 (“Istituzione del Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Calabria e norme per la pubblicazione degli atti”) stabilisce che: “1. Le Leggi ed i Regolamenti della Regione sono pubblicati entro 10 giorni decorrenti rispettivamente dalla data di promulgazione e di emanazione. 2. Gli altri atti sono pubblicati entro 15 giorni dalla data della loro ricezione da parte dell'Ufficio del BURC. 3. L'invio degli atti per la pubblicazione all'Ufficio del Bollettino Ufficiale deve essere effettuato nel termine perentorio di cinque giorni dall’emanazione.” -la delibera della giunta regionale n. 610 del 28 dicembre 2021 veniva pubblicata sul Burc con notevole ritardo e precisamente, SOLO in data 28 gennaio c.m.;
-secondo quanto previsto dalla legge regionale citata, infatti, la delibera doveva essere trasmessa dal Dipartimento Lavoro e Welfare, entro 5 giorni all’ufficio Burc (3 gennaio), per esser pubblicata entro (lasso di tempo “lungo”) i 15 giorni successivi, ossia entro il 18 gennaio (ex art 11 comma 2);
- tuttavia, in data 24.01.2022 veniva pubblicato sul Burc prima della pubblicazione della citata delibera, il decreto dirigenziale del Dipartimento Lavoro e Welfare n. 14107 del 31.12.2021 (atto di natura provvedimentale) e successivo all’adozione della delibera nr. 610 (atto prodromico adottato dell’organo di indirizzo politico);
-con la conseguenza che la pubblicazione non tempestiva della delibera suesposta, che prevedeva, altresì, a carico dei soggetti attuatori (i comuni capofila individuati nei rispettivi ambiti territoriali) una serie di adempimenti procedurali con relative scadenze già temporalmente stabilite a priori, ossia: “1.entro il 30 gennaio 2022 pubblicare avviso pubblico per l’individuazione del soggetto a cui verrà affidata la realizzazione dell’intervento;
2.entro il 28 febbraio 2022 approvare la graduatoria;
3.entro il 10 marzo 2022 inviare alla regione graduatoria definitiva;
4.entro il 1° aprile 2022 avviare le attività;
non ha garantito agli enti locali individuati la possibilità di poter, in tempi ragionevoli, prendere conoscenza e presentare i progetti per poter usufruire dei finanziamenti previsti nella delibera stessa;
- tale modus operandi non è in linea con quanto previsto dalla normativa sulla trasparenza, intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la “partecipazione degli interessati all'attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle ricorse pubbliche";
-sono evidenti le conseguenze pregiudizievoli a carico soprattutto dei cittadini affetti da Alzheimer per la mancata possibilità di poter usufruire di servizi destinati a supporto della loro malattia;
Considerato che: -è paradossale che un decreto dirigenziale (il 14107 del 31.12.2021, pubblicato il 24 gennaio 2022) richiami genericamente una delibera la n. 610 del 28 dicembre 2021 e i suoi allegati senza essere mai stata pubblicata;
-così come è paradossale osservare, altresì, dall’esame del bollettino ufficiale del 28 gennaio 2022 che alcune delibere di giunta regionale approvate in data 20 gennaio c.m. sono state pubblicate tempestivamente in data 28 gennaio, solo dopo appena 8 giorni, mentre lo stesso non è avvenuto per la delibera n.610 nonostante prevedesse dei termini ben precisi per la presentazione di progetti e l’erogazione dei relativi finanziamenti;
Preso atto che: -l’art. 11 della legge regionale n.11 del 2011 stabilisce i termini di pubblicazione, in particolare: “1. Le Leggi ed i Regolamenti della Regione sono pubblicati entro 10 giorni decorrenti rispettivamente dalla data di promulgazione e di emanazione. 2. Gli altri atti sono pubblicati entro 15 giorni dalla data della loro ricezione da parte dell'Ufficio del BURC. 3. L'invio degli atti per la pubblicazione all'Ufficio del Bollettino Ufficiale deve essere effettuato nel termine perentorio di cinque giorni dall’emanazione”;
-si tratta di una norma fondamentale per garantire la trasparenza dell’azione amministrativa e rendere conoscibili all’esterno gli atti approvati dalla Giunta, soprattutto quando è necessario attivarsi per poter fruire di benefici od opportunità comunque previste dall’atto o per ottemperare a eventuali ordini o disposizioni nello stesso contenute;
-tutti gli obblighi di trasparenza sono disciplinati in unico testo normativo, il d.lgs. 33/2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicazione e diffusione di informazione da parte delle Pubbliche Amministrazioni” e succ. modd., decreto che costituisce un punto di svolta dei concetti stessi di trasparenza e pubblicità;
Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
-la motivazione della violazione dei termini di pubblicazione previsti dall’art 11 della legge regionale n.11/2011 con riferimento alla delibera nr. 610 del 28.12.2021;
-quali sono le azioni che saranno intraprese e/o gli strumenti che saranno adottati per garantire il rispetto degli obblighi di pubblicazione e trasparenza.

A. BRUNI, N. IRTO, D. TAVERNISE

INTERPELLANZA N. 3 DEL 31/01/2022 - Svolgimento attività lavorativa in modalità agile presso gli uffici regionali e controllo applicazione regole anti contagio

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
-nonostante il DPCM del 23 settembre 2021 abbia ripristinato come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni pubbliche quella svolta in presenza, sia stato mantenuto l’obbligo di assicurare il rispetto delle misure sanitarie di contenimento del rischio di contagio da Covid-19;
-con il decreto dell’8 ottobre 2021, il Ministro per la Pubblica Amministrazione ha disciplinato lo svolgimento della prestazione lavorativa in presenza del personale delle pubbliche amministrazioni ma ha anche individuato le condizioni e i requisiti necessari per utilizzare il lavoro agile;
-il dilagare dei contagi da Covid 19 e la continua preoccupante ascesa della pandemia ha riproposto la necessità di utilizzare ogni strumento utile a diminuire le possibilità del diffondersi del virus e pertanto, con la circolare ministeriale congiunta tra il ministro per la Pubblica amministrazione e del Lavoro del 5 gennaio 2022, si è inteso sensibilizzare anche le amministrazioni pubbliche a usare pienamente tutti gli schemi di lavoro agile già presenti all’interno delle regolazioni contrattuali e normative, precisando che ciascuna amministrazione è libera di organizzare la propria attività con ampia flessibilità modulandola, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi, mantenendo però invariati i servizi resi all’utenza;
Considerato che: -la Funzione Pubblica CGIL Calabria, alla luce dei casi annunciati di contagio presso alcune sedi dei Centri per l’Impiego (CPI), hanno ripetutamente chiesto l’attivazione dello smartworking per i dipendenti, secondo le nuove norme, al fine di tutelare la loro salute e quella dei loro familiari;
-la stessa Organizzazione ha evidenziato un trattamento disomogeneo nei confronti dei dipendenti dei CPI regionali in quanto, negli stessi uffici, ove necessario, vista la chiusura per inagibilità, è stato disposto lo smartworking e, pertanto, risulta non chiaro come l’esigenza di un’essenziale erogazione giornaliera dei servizi da parte di tutto il personale in presenza sia sentita esclusivamente solo per alcuni CPI, quando invece dovrebbe tradursi nel ripristino sull’intero territorio regionale dei tanti CPI chiusi ormai da tempo;
-sempre la FP CGIL Calabria ha affermato che il lavoro da remoto opportunamente combinato con il lavoro in presenza, garantirebbe l’espletamento di tutte le pratiche e l’erogazione di tutti quei servizi che i Centri per l’Impiego devono assicurare;
-la suddetta Organizzazione ha, altresì, richiesto il controllo dell’applicazione nei CPI delle misure cautelative per evitare il diffondersi del contagio, quali la verifica del distanziamento tra le postazioni dei dipendenti, il numero di postazioni per stanza, il contingentamento dell’affluenza del pubblico/utenza, in seguito a svariate segnalazioni di mancato rispetto di tali misure. Tenuto conto che: -il lavoro agile rappresenta la forza della Pubblica Amministrazione in quanto, nell’ottica dell’ottimizzazione dei tempi e degli spazi, è finalizzato a conseguire il miglioramento dei servizi pubblici e al contempo garantire l’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro;
-le disposizioni normative sono proiettate verso una rivoluzione digitale della Pubblica Amministrazione intesa anche come rinnovamento organizzativo e funzionale attraverso l’utilizzo di un modello di lavoro più flessibile e più moderno, quale il lavoro agile;
-gli eventi degli ultimi anni hanno incentivato il Governo a predisporre delle disposizioni rivolte a tutte le Amministrazioni Pubbliche affinché queste valutino una programmazione delle attività in modalità agile che, con massima flessibilità, preveda una rotazione equilibrata del personale tra lavoro in presenza e lavoro agile, secondo le modalità organizzative più opportune, tenuto conto dell’andamento epidemiologico nel breve e nel medio periodo e delle contingenze, che possono riguardare i propri dipendenti;
-diversi Dipartimenti e Settori regionali si stanno determinando in tal senso, nel rispetto della salute dei propri dipendenti e pertanto, al fine di evitare un approccio non omogeneo alla problematica, sarebbe auspicabile la predisposizione di un regolamento sul lavoro agile che, in maniera uniforme, indichi i principi generali di adeguamento alle indicazioni ministeriali, consentendo a tutti i dipendenti pubblici regionali, che svolgono attività lavorative smartizzabili, di poter rendere parte del proprio lavoro nella modalità più consona all’attuale grave situazione pandemica;
-secondo i recenti dati ufficiali lo scenario pandemico rimane allarmante e in particolare nella nostra Regione gli ospedali sono nuovamente sotto pressione. Tutto ciò premesso e considerato interpellano il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
1. se quanto sopra esposto è coerente con l’indirizzo e il programma di Governo;
2. se è a conoscenza dei fatti su esposti relativamente alla mancata attivazione dello smart working, anche solo parziale, e all’assenza di controllo dell’applicazione delle misure di contenimento del contagio in alcuni Centri per l’Impiego in particolare e in generale negli uffici pubblici regionali e quali interventi intenda effettuare al più presto a tutela dei dipendenti stessi;
3. quali azioni intenda intraprendere per sensibilizzare l’adozione di un indirizzo comune di programmazione delle attività lavorative in modalità agile per tutti gli uffici pubblici regionali, nel rispetto delle regole vigenti e sulla base delle effettive necessità, coniugando la piena operatività e l’adeguata qualità dei servizi pubblici con la tutela del diritto alla massima sicurezza dei lavoratori e degli utenti.

N. IRTO, R. MAMMOLITI

INTERROGAZIONE N. 16 DEL 18/01/2022 - Realizzazione nuovi ospedali

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
-Il 6 dicembre del 2007 è stato stipulato un protocollo d’intesa tra il Ministero della Salute e la Regione Calabria per la realizzazione di nuovi ospedali: Sibaritide, Vibo Valentia, Piana di Gioia Tauro e Catanzaro -Il 13 dicembre 2007 di concerto con il Ministero della Salute, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Regione Calabria viene sottoscritto l’accordo di programma integrativo 2007 per il settore degli investimenti sanitari per la realizzazione dei quattro nuovi ospedali (Catanzaro, Piana di Gioia Tauro, Sibaritide e Vibo Valentia) per un importo complessivo di Euro 285.589.141,17 tra risorse statali e regionali. Nuovo Ospedale della Sibaritide Euro 77.000.000,00 Complesso ospedaliero di Catanzaro Euro 99.000.000,00 Nuovo Ospedale di Vibo Valentia Euro 43.589.141,77 Nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro Euro 66.000.000,00 -Il 21 dicembre 2007 il Presidente del Consiglio dei Ministri, con ordinanza n. 3635, nomina il dott. Vincenzo Spaziante quale Commissario delegato per la gestione della situazione emergenziale in Calabria inclusa la realizzazione dei quattro nuovi ospedali. -In data 3 aprile 2008, il Commissario delegato approvava il programma per la realizzazione dei quattro nuovi ospedali -In data 30 dicembre 2009 con ordinanza n. 3836 (art.13) il Presidente del Consiglio dei Ministri nomina Commissario Delegato il Presidente pro tempore della Giunta Regionale della Calabria disponendo altresì il rispetto dei costi standard nella predisposizione dei progetti dei quattro ospedali e la previa sottoposizione degli stessi al parere del Ministero della Salute. -Il 25 marzo 2010 con ordinanza n. 10 il Commissario delegato Presidente Agazio Loiero approvava con prescrizioni i progetti preliminari di tre dei quattro ospedali, precisamente quelli di Vibo Valentia, Piana di Gioia Tauro, e Sibaritide -Il 30 luglio 2010 il Consiglio dei Ministri nomina il Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti Commissario ad Acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore Sanitario. -Nello stesso anno Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti e il Presidente della Giunta Regionale della Lombardia, Roberto Formigoni sottoscrivono un protocollo d’Intesa per la realizzazione degli Ospedali di Vibo Valentia, Sibaritide e Piana di Gioia Tauro. -In forza del suddetto protocollo la Regione Lombardia, tramite Infrastrutture Lombarde S.p.a. si è impegnata a prestare in favore del Commissario delegato per l’emergenza socio- economica-sanitaria della Regione Calabria, attività di supporto alla Stazione Unica appaltante ed al Responsabile unico del procedimento -Nel 2014 dopo una lunga e travagliata procedura concorsuale la Regione Calabria affida alla Tecnis S.p.a. di Catania due appalti: quello del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro che prevede 314 posti letto (DO, DH, DS) e 38 posti letto tecnici per un totale di 352 posti letto con un impegno finanziario di spesa pari a Euro 150.133.542,61;
e quello del nuovo ospedale della Sibaritide che prevede una dotazione di 330 posti letto (DO,DH,DS) e 46 posti letto tecnici per un totale di 376 posti letto, con un impegno economico di Euro 143.921.997,42. -Alla Impresa Guerrato di Ravenna viene affidata la costruzione del Nuovo Ospedale di Vibo Valentia con una dotazione di 287 posti letto (DO,DH,DS) e 52 posti letto tecnici per un totale di 339 posti letto per un impegno finanziario di spesa pari a Euro 143.965.197,29. -Nell'accordo di programma quadro (Apq) il nuovo ospedale di Catanzaro era subordinato all'integrazione tra A.O. Pugliese Ciaccio e l'Azienda Universitaria Mater Domini e poiché ciò non avvenne, nel 2012 il ministero della salute ha disdetto quella parte di APQ;
-Nel mese di Novembre 2015 la Tecnis S.p.a. subisce una interdittiva antimafia provocando di fatto il blocco della procedura per la realizzazione degli ospedali della Sibaritide e della Piana di Gioia Tauro. CONSIDERATO CHE: -A seguito dell’interdittiva, che provocò una necessità di ricapitalizzazione non intervenuta, Tecnis s.p.a. fu commissariata con provvedimento Mise successivamente messa a gara per la cessione dell’intera azienda che, sempre con procedure Mise venne acquisita da D’agostino costruzioni. -Nel frattempo anche i lavori per la realizzazione dell’Ospedale di Vibo Valentia hanno subito uno stop a causa di un problema legato ad un rischio idrogeologico del terreno Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Giunta Regionale e Commissario per il piano di rientro del debito della Calabria, di conoscere quanto segue:

Per sapere:
- il dettagliato programma dei lavori per singola concessione;
- se si è determinato nuovo fabbisogno finanziario alla luce delle tante interferenze verificatesi;
- se hanno verificato esserci le condizioni per concordare con le imprese concessionarie piani di attività, anche con più turni di lavorazioni, al fine di poter recuperare, sia pure in parte, i tempi di consegna delle opere e, in caso affermativo, se sono intenzionati a riferirne al consiglio regionale e alla commissione competente in termini di ricadute sulla qualità e l’appropriatezza degli interventi.

A. BRUNI, N. IRTO, D. TAVERNISE

INTERROGAZIONE N. 14 DEL 17/01/2022 - Infestazione da processionaria nei boschi della Sila

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
-la processionaria è un lepidottero che sta causando danni enormi ai boschi dellaSila. Si alimenta del fogliame e delle linfe degli alberi, arrivando a defogliare interi rami e a distruggerli, provocando disseccamenti e l’estinzione della loro vitalità con un grave danno ambientale;
-la presenza diffusa dell'insetto non solo minaccia seriamente la produzione, o la sopravvivenza, del popolamento arboreo della Sila, ma i bruchi di processionaria possono provocare negli animali e nell'uomo gravi reazioni allergiche ed infiammatorie (irritazioni cutanee e oculari, eritemi alle mucose ed alle vie respiratorie), anche senza il contatto diretto con il corpo dei bruchi (i peli urticanti possono infatti staccarsi ed essere trasportati dal vento). Le larve sono addirittura mortali per animali come i cani.-Considerato che: la lotta alla processionaria è regolata dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 30 ottobre 2007, pubblicato in G.U. il 16 febbraio 2008, n. 40, recante “Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Traumatocampa (Thaumetopoea) pityocampa”;
-la norma attribuisce la competenza fitosanitaria al Servizio Fitosanitario Regionale che, in Calabria, è una struttura del Settore n. 4, Servizi di Sviluppo agricolo, Fitosanitario e Valorizzazione patrimonio ittico e faunistico, del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari. Il decreto stabilisce che la lotta è obbligatoria nelle aree dove la presenza dell'insetto minaccia seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo.-Tenuto conto che: nel 2021, a fronte del pericolo processionaria, l’Ente Parco della Sila ha incaricato Vincenzo Palmeri, docente di Entomologia Forestale al Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, di predisporre una relazione sulla problematica in questione. Il 6 Marzo 2021 venivano pubblicate le “Linee guida per la gestione della Processionaria dei pini” con le metodologie di controllo e integrabili di lotta;
-la Sesta Commissione consiliare permanente, nella seduta del 14 aprile 2021, ha approvato il Piano Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle foreste regionali per gli anni 2021-2022 ed i relativi allegati, formulando, tra le altre, la seguente raccomandazione: dare priorità nel Piano annuale di forestazione alla lotta alla processionaria dei pini, in sinergia con il Servizio Fitosanitario;
-ad aprile 2021 si è insediato il Comitato tecnico-scientifico, voluto dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, con la partecipazione del Dipartimento di Agraria e del Dipartimento Patrimonio Architettura Urbanistica dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dell’Ente strumentale “Azienda Calabria Verde”, del Parco nazionale della Sila, dell’Uoa Forestazione e dello stesso Dipartimento Agricoltura – SFR per operare, da un lato, una maggior sensibilizzazione della popolazione su rischi e accorgimenti da mettere in atto, dall’altro, l’adozione di tutte le soluzioni tecniche idonee a contenere la diffusione del lepidottero, previo censimento delle aree interessate, privilegiando negli interventi quelle maggiormente antropizzate. Il gruppo di lavoro, che aveva già fornito la propria opera per la redazione del Piano attuativo di forestazione 2021, aveva discusso delle iniziative da porre in essere a supporto delle azioni messe in campo, già da febbraio 2021, dal Servizio fitosanitario della Regione e da Azienda Calabria Verde;
-nella Deliberazione di Giunta della Regione Calabria n. 412 della seduta del 25 agosto 2021, rimodulando le Schede Intervento del Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013, nella scheda Nuove Operazioni n. 11 – “Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi Settore Protezione Civile” vengono indicati gli obiettivi e le azioni per l’eliminazione della processionaria del pino e la messa in sicurezza della salute di persone e animali e del patrimonio boschivo regionale, individuando proprio i boschi della Sila come luoghi più colpiti dall’infestazione e indicando l’inverno come uno dei momenti adatti per agire, il “periodo in cui ci si accorge della presenza dell’insetto, quando sono ben visibili sulla chioma, soprattutto nelle porzioni esterne, i nidi formati dalle larve”. Uno dei metodi di lotta, infatti, prevede la rimozione manuale dei nidi di processionaria, tagliando le estremità della pianta infestate. Questo procedimento viene abitualmente svolto tra dicembre e febbraio, prima che le larve escano dal nido.-Preso atto che: in alcune Regioni, come ad esempio la Puglia e la Valle d'Aosta, è la Regione stessa a farsi carico delle disinfestazioni all'interno delle foreste demaniali regionali;
-in Calabria, nella precedente legislazione, erano stati stanziati 4 milioni di euro per la lotta alla processionaria, risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione da riprogrammare.Tutto ciò premesso e considerato INTERROGANO il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
1. che iniziative stia assumendo la Regione Calabria nei confronti di questa vera e propria emergenza per la definizione e messa a punto di un’azione puntuale sul problema della processionaria in Sila e per la predisposizione di interventi nel brevissimo e breve termine e nel medio e lungo periodo;
2. se intende avvalersi del personale qualificato dell’Ente Parco della Sila e dell’Ente strumentale della Regione Calabria “Azienda Calabria Verde”, in sinergia con il servizio fitosanitario del dipartimento Agricoltura, al fine di adottare tutte le misure più urgenti a contrastare il fenomeno in corso, nonché predisporre una adeguata programmazione a regime per il monitoraggio e la gestione del fenomeno in tutti i contesti regionali demaniali ove si presenti una infestazione da questo insetto, così da ridurre ad un livello accettabile i danni al popolamento arboreo.

D. TAVERNISE, N. IRTO, A. BRUNI

INTERROGAZIONE N. 13 DEL 13/01/2022 - Centro Regionale di Farmacovigilanza

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
-Il Centro Regionale di Farmacovigilanza (CRFV) è una struttura operante all’interno del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria che si occupa di farmacovigilanza a livello territoriale e partecipa in modo stabile e continuativo alle attività del Sistema Nazionale di Farmacovigilanza facente capo all’Agenzia Italiana del Farmaco. -Sin dalla sua attivazione, risalente a Dicembre 2015, il CRFV, si è proposto quale supporto per gli operatori sanitari ed i cittadini allo scopo di approfondire e diffondere le conoscenze sul profilo di sicurezza di farmaci, vaccini e dispositivi medici, nonché il loro impatto in termini di salute pubblica, argomento attualmente di grande interesse scientifico, alla luce dell’immissione in commercio di farmaci sempre più innovativi. Inoltre, svolge attività di monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva, spesa farmaceutica convenzionata, strumento necessario a garantire sicurezza ed efficacia terapeutica, nonché la razionalizzazione della spesa farmaceutica. -Il D.lgs. n. 44/1997 – successivamente integrato e modificato dal D.Lgs. n. 95/2003 e dal D.Lgs. n. 219/2006 – prevede che, nell’ambito del sistema nazionale di farmacovigilanza, facente capo all’Agenzia Italiana del Farmaco (di seguito AIFA), le Regioni, singolarmente o di intesa tra loro, collaborino con la stessa AIFA all’attività di farmacovigilanza, attraverso iniziative atte a promuovere le segnalazioni spontanee da parte degli operatori sanitari, nonché alla diffusione delle informazioni al personale sanitario ed alla formazione degli operatori nel campo della farmacovigilanza. -L’art. 129 del D.Lgs. n. 219 del 24 aprile 2006 stabilisce che le Regioni, al fine di coadiuvare l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nelle iniziative atte a promuovere le segnalazioni spontanee da parte degli operatori sanitari, si avvalgano di appositi Centri di Farmacovigilanza (CRFV). -L’art. 36, comma 14 della Legge n. 449/1997, dispone uno stanziamento annuale a favore delle Regioni da destinare ad iniziative di farmacovigilanza. -L’allegato 1 all’Accordo Stato – Regioni del 28 ottobre 2010, avente ad oggetto “Requisiti minimi di un Centro Regionale di Farmacovigilanza”, definisce i Centri Regionali di Farmacovigilanza (CRFV): “strutture riconosciute dalla Regione di appartenenza con atto formale, che partecipano, quale parte integrante, in modo stabile e continuativo, alle attività del sistema nazionale di farmacovigilanza facente capo all’AIFA”. -L’Accordo Stato Regione del 28 ottobre 2010 (a valere sulle annualità 2008-2009) ed i successivi del 26 settembre 2013 (annualità 2010-2011) e del 30 marzo 2017 (annualità 2012-2013-2014) e del giugno 2019 (annualità 2015-2016-2017) prevedono l’erogazione alle Regioni di fondi vincolati alla costituzione ed al successivo mantenimento dei Centri Regionali di Farmacovigilanza (CRFV). -La Regione Calabria, in ottemperanza all'Accordo Stato-Regioni del 28 ottobre 2010, con DPGR-CA n. 37/2012 ha recepito ed approvato lo schema di convenzione da stipularsi tra l’AIFA e la stessa Regione, nonché il progetto di costituzione del Centro Regionale di Farmacovigilanza. -Con DCA n.61/2018 il Centro Regionale di Farmacovigilanza (CRFV), è collocato ed opera all’interno dell’attuale Settore n. 3 “Assistenza Farmaceutica, Assistenza Integrativa e Protesica, Farmaci e Convenzionate, Educazione all’Uso consapevole del farmaco” del Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Sociali e Socio Sanitari della Regione Calabria. -Il personale del CRFV si compone di n. 5 unità, (n. 1 biotecnologo; n. 1 ingegnere clinico; n.1 statistico; n. 1 ingegnere informatico; n. 1 amministrativo in possesso di laurea in giurisprudenza;) selezionate con procedura ad evidenza pubblica, che hanno sottoscritto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa di durata triennale - a decorrere da giorno 1 dicembre 2015, successivamente prorogata per ulteriori 24 mesi fini al 30 novembre 2020. In considerazione della scadenza alla data del 30 novembre 2020 dei contratti di CO.CO.CO. è stata effettuata una proroga fino al 25 novembre 2021, ai sensi della legge Madia a favore dell’unica unità già risultante dei fabbisogni storici dei diversi anni. -Le figure professionali in servizio presso il CRFV, che operano in totale sinergia ed integrazione, sono dotate di specifiche competenze attinenti le aree: farmaceutica, tecnica, statistica, giuridica, informatica, biogestionale e biotecnologica, forniscono collaborazione e supporto tecnico-amministrativo all’attività istruttoria di tutti i procedimenti di competenza del Settore 3, come individuati nella declaratoria allegata DDG. n.106/2016-con decreto n.12097 del 21 novembre 2021 “approvazione micro organizzazione del dipartimento tutela della salute, servizi socio-sanitari in attuazione al Dpgr n.180 del 7.11.2021, il Centro Regionale di Farmacovigilanza veniva inserito come unità operativa 3.2 (Farmacovigilanza e dispositivo vigilanza) “Assistenza Farmaceutica, Assistenza Integrativa e Protesica, Farmaci e Convenzionate, Educazione all’Uso consapevole del farmaco”. -I contratti dei collaboratori sono scaduti, uno il 25.11.2021 (statistico operante dal 2004 già risultante nei Fabbisogni del personale), n. 4 contratti, il 15.12.2021 (operanti dal 2015). -Con Nota 64436 del 25.05.2021, il Direttore Generale di AIFA, considerate le dimissioni del Responsabile Scientifico e la mancanza di personale, specificava “…qualora l’inadempimento si protragga … AIFA avrà la facoltà di revocare il finanziamento relativo alle attività per cui è stata rilevata l’inadempienza e di richiedere la restituzione delle somme erogate…”, oltre che di non poter procedere alla stipula della convenzione per i fondi 2015-2016-2017 a seguito dell’esito negativo del monitoraggio condotto da AIFA durante l’AUDIT tenutosi in data 13 e 14 aprile 2021. -Con DDG 6532 del 23.06.2021 a seguito del recepimento delle dimissioni della precedente responsabile veniva individuata quale Responsabile Scientifico la dott.ssa Brunella Piro, Responsabile Farmacovigilanza dell’ASP di Cosenza. -Con nota prot n. 442011 del 14.10.2021 si riscontrava alle richieste successivamente trasmesse da AIFA esplicitando le attività intraprese al fine di procedere al recupero delle criticità evidenziate, in gran parte derivanti dalla mancata continuativa presenza di personale dedicato, oltre che all’assenza del personale farmacista specializzato per le attività specifiche del ruolo (Requisiti Minimi–allegato 1 all’Accordo Stato Regioni del 28 ottobre 2010). -Altre Regioni hanno già provveduto alla istituzione dei CRFV con proprio atto formale, localizzandoli presso i rispettivi Settori/Servizi di Politica del Farmaco (ABRUZZO – DGR n. 87 del 10 febbraio 2015;
EMILIA ROMAGNA – DGR n. 1066 del 16 luglio 2008;
MOLISE – DGR n. 578 del 4 agosto 2011;
PUGLIA – DGR n. 1478 del 17 luglio 2012;
VALLE D’AOSTA – DGR n. 1877 del 30 dicembre 2014. TUTTO CIO’ PREMESSO
Per sapere DAL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CALABRIA:

quali iniziative intende assumere per ripristinare con urgenza il servizio del Centro Regionale di Farmacovigilanza.

A. BRUNI, N. IRTO, D. TAVERNISE

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Chi legifera non può pensare a sé o alla sua opinione ma deve pensare alla libertà che la sua legge realizza per gli altri. E ciò vale molto di più nelle materie in grado di interpellare morale e coscienza, come il fine vita, e per tenersi lontani dalle tentazioni statolatriche o da stato etico. Detto ciò, quale premessa culturale per riaffermare il metodo della laicità negli stati liberaldemocratici, la presente proposta di legge ha come fondamento giuridico, anche con riferimento a tutte le questioni d’attribuzione della competenza a legiferare in sede regionale, la sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019. Il tutto, ovviamente, nell’attesa di una norma statale in grado d’introdurre una normativa eventualmente innovativa. La sottrazione dall’alveo della penale responsabilità, infatti, della condotta di assistenza alla morte in presenza di determinate condizioni e fatto salvo il diritto di obiezione di coscienza, fa scaturire – anche in termini di rispetto della dignità della persona umana – il dovere delle strutture sanitarie e del personale sanitario di prestare tutta la più adeguata assistenza per conseguire uno scopo, la morte, fonte di minore afflizione e sofferenza rispetto ad ogni cura e senza aver rinunciato prematuramente alle cure palliative. Così posta la questione e riaffermando la competenza concorrente delle regioni in materia di tutela della salute, emerge l’obbligo per le strutture sanitarie italiane, la cui gestione avviene com’è noto a livello regionale, di fornire il livello di assistenza rinveniente dall’applicazione di norme statali, così come derivate da un giudizio di costituzionalità con cui è stata ampliata la sfera di non punibilità di una condotta (art. 580 Codice penale) e perciò aggiungendo una “nuova prestazione” assistenziale a carico del servizio sanitario nazionale. La sopraccitata “sentenza additiva di prestazione” risulta peraltro bilanciata anche con riferimento all’articolo 81 della Costituzione, poiché la “nuova prestazione” è abbondantemente coperta dai Livelli essenziali di assistenza: sia nella prospettiva delle cure comunque necessarie previste per i malati terminali e cronici, sia per la sua assimilabilità sotto il profilo meramente finanziario alle cure palliative. Assodata, dunque, la competenza regionale a legiferare, resta conclusivamente da osservare che l’introduzione della presente disciplina serve a dettagliare i tempi e i modi del procedimento e a eliminare eventuali residui d’incertezza e problematicità, al cospetto di un tema altamente sensibile e perciò fonte di notevoli dubbi applicativi. E su questo vale chiarire la considerazione che in fondo lo scopo della legge è assicurare alle persone con malattie terminali e croniche un congedo dalla vita che non sia gravato da un processo lento e doloroso per sé e per le persone che sono loro care.

Allegati:
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Ipersensibilità elettromagnetica - Ordine del giorno presentato il 14/12/2021

Il Consiglio Regionale della Calabria,

premesso che:
- l'ipersensibilità elettromagnetica, in inglese Electrosensibility (EHS), è una sindrome clinica caratterizzata dalla presenza di un ampio spettro di sintomi multiorgano aspecifici, tipicamente compresi i sintomi del sistema nervoso centrale, che si verificano a seguito dell'insorgenza acuta o esposizione cronica a campi elettromagnetici nell'ambiente o negli ambienti di lavoro;
- numerosi studi hanno mostrato effetti biologici a livello cellulare di campi elettromagnetici;
- effetti comuni dei campi elettromagnetici includono effetti su pelle, microcircolo, sistema immunitario ed ematologico come cefalee, insonnia o sonno non ristoratore, debolezza e facile esauribilità fisica, riduzione della memoria e deficit di concentrazione, dolori localizzati o diffusi tipici di una sindrome simil-influenzale, eruzioni cutanee, disturbi uditivi, visivi e dell’equilibrio, alterazioni del tono dell’umore e del carattere, aggressività o apatia, sbalzi pressori che possono causare sanguinamenti nasali, palpitazioni cardiache che simulano uno stato d’ansia o di inquietudine;
- i pazienti affetti da EHS possono avere sintomi neurologici, neuro-ormonali e neuro-psichiatrici in seguito all'esposizione a campi elettromagnetici come conseguenza di danno neurale e risposte neurali ipersensibilizzate;
- molti dei meccanismi descritti per la sensibilità chimica multipla (MCS) si applicano anche alla ipersensibilità elettromagnetica (EHS);
- l’elettrosensibilità (EHS), così come la MCS (sensibilità chimica multipla), è un disturbo patologico neurologico ed entrambi possono essere caratterizzati clinicamente da un quadro sintomatico simile e biologicamente, da un'infiammazione di basso grado e da una risposta autoimmune;
- con Ordine del giorno n. 85 del 29 ottobre 2012, il Consiglio Regionale della Calabria ha impegnato la Giunta Regionale a riconoscere lo status di "malattia rara" alla Sensibilità Chimica Multipla (MCS);
- le malattie croniche e le patologie associate a sintomi aspecifici sono in aumento. In aggiunta allo stress cronico in ambienti sociali e di lavoro, le esposizioni ad agenti fisici e chimici a casa, sul lavoro e durante il tempo libero sono fattori di stress ambientale causali o favorenti, che meritano attenzione da parte di tutti i membri della comunità sanitaria;
- la EHS colpisce molte persone anche in Calabria ed è causa di parecchie patologie disabilitanti che interessano vari sistemi fisiologici;
- la EHS è irreversibile, progressiva e non esiste una cura per il ritorno allo stato originario di tolleranza;
- la comunità medica sta conducendo diverse ricerche sulle cause e sui possibili strumenti a disposizione per la diagnosi certa della patologia;
- a oggi, il Servizio sanitario nazionale non prevede alcuna forma di riconoscimento e non esistono per essa adeguati protocolli clinico-assistenziali;
- la Regione Basilicata, con Delibera della Giunta regionale n. 1296 del 15 ottobre 2013, ha riconosciuto tra le malattie rare la Elettrosensibilità;
- il DM Sanità del 18.05.2001 n. 279 ha approvato il Regolamento di istituzione della Rete nazionale delle malattie rare;
- la delibera della Giunta regionale della Calabria 4 agosto 2003, n. 610 ha istituito la rete Regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare;
- la delibera della Giunta regionale della Calabria 30 maggio 2008, n. 389 ha approvato il Progetto Regionale di Istituzione ed attivazione del Registro Regionale delle Malattie Rare (RRMR);
- la delibera della Giunta regionale della Calabria 20 maggio 2011, n. 178 e la successiva delibera 6 febbraio 2013, n. 57 hanno aggiornato la Rete Regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle Malattie Rare;

IMPEGNA

la Giunta Regionale a riconoscere lo status di "malattia rara" alla Elettrosensibilità (EHS);
a istruire le unità di pronto soccorso al fine di adottare il protocollo di accoglienza e di pronto soccorso per garantire i Livelli di Assistenza anche a chi è affetto da EHS;
a prevedere misure di sostegno per la realizzazione di prestazioni e servizi assistenziali a favore dei soggetti affetti da EHS.

Reggio Calabria, 14 dicembre 2021

Nicola Irto

INTERROGAZIONE N. 2 DEL 14/12/2021 - Benefici previdenziali per esposizione ad amianto

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
- l'art. l, comma 277 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ha previsto dei benefici nei confronti dei lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario;
- anche la legge di bilancio 2021 è ritornata sull'argomento modificando il procedimento per l'accertamento del diritto al beneficio previdenziale e introducendo dei termini per l'acquisizione della documentazione e il rilascio della certificazione tecnica da parte dell'INAIL;
-già l'art. 13, commi 6, 7 e 8 della legge 27 marzo 1992, n. 257 aveva disposto la concessione dei benefici previdenziali ai lavoratori che durante le attività sono stati esposti all'amianto;
- tale beneficio consiste nell'applicazione ai periodi di contribuzione obbligatoria relativi all'esposizione all'amianto rivalutati di un coefficiente di moltiplicazione ai fini del conseguimento delle prestazioni pensionistiche (coefficiente 1,5), certificati dall'INAIL;
- tra i beneficiari delle predette norme rientrano, tra gli altri, i lavoratori dell'HITACHI RAIL (già O.ME.CA.) di Reggio Calabria, ai quali però, è stato riconosciuto il solo diritto e non la misura con l'applicazione delle circolari INPS n. 68 del 6 aprile 2017 e n. 46 del 14 marzo 2018;
- nei confronti dei dipendenti della stessa azienda, operanti del sito di Pistoia, coloro i quali hanno ricevuto l'accoglimento e il riconoscimento dei benefici, ne hanno goduto sia nel diritto sia nella misura (assegno pensionistico rivalutato);
- l'INPS ribadisce che rispetto al calcolo della misura dell'assegno pensionistico, il beneficio si applica esclusivamente alla quota di pensione retribuiva, riferendosi alla circolare n. 46 del 2018;
- ciò risulterebbe in contrasto con altra precisazione fornita dalla stessa INPS per cui "la tutela previdenziale, esplicitata nei commi 7 e 8 della legge n. 257/1992, modificata dalla legge n. 271/1993, consente di raggiungere il pensionamento con un certo anticipo e/o di vedere incrementato il relativo trattamento di quiescenza, disponendo il conferimento di un beneficio di natura previdenziale, nella rivalutazione pari a 1,5 del servizio lavorativo soggetto a esposizione";

Considerato che:
- per il solo anno 2021 sono circa 20 i lavoratori in uscita dello stabilimento HITACHI RAIL di Reggio Calabria interessati dal beneficio di cui sopra;
- nel bilancio dello Stato il capitolo relativo agli oneri annuali per le domande accolte è stato istituito dall'art. l, comma 246 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 e presenta abbondante capienza di stanziamento ai fini delle necessità previste. Tutto ciò premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore al Lavoro

 

Per sapere:
se sono a conoscenza della situazione illustrata e se intendono intervenire presso il Ministero del Lavoro e l'INPS affinché sia riservato ai lavoratori calabresi il medesimo trattamento garantito a tutti i lavoratori esposti all'amianto.

14/12/2021
N. IRTO

MOZIONE N. 4 DEL 01/12/2021 - Situazione rete ferroviaria calabrese

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- i trasporti rappresentano una risorsa strategica per i territori regionali e tuttavia in Calabria questo settore ha visto accumulare, nel tempo, criticità e ritardi infrastrutturali, contribuendo alla marginalizzazione della nostra regione dal resto del Paese, e non solo da un punto di vista geografico;
- ancora oggi, difatti, uno dei principali fattori di debolezza della Calabria è riconducibile alle carenze del sistema dei trasporti e, in particolare, allo stato allarmante in cui versa la rete ferroviaria regionale;
- negli ultimi anni, il sistema di trasporto su rotaia calabrese ha registrato numerosi svii e deragliamenti, ritardi e cancellazioni di corse provocando disagi a migliaia di passeggeri: è stato, infatti, evidenziato dalle Organizzazioni sindacali regionali che nei primi 10 mesi del 2021 vi sono stati 48 guasti lungo la linea ferroviaria regionale che hanno coinvolto 450 treni, provocato ritardi per 2 mila 377 minuti, causato la cancellazione parziale di 94 treni e la soppressione totale di 40 treni;
- in aggiunta, le stesse 00.SS. hanno rilevato che su alcune tratte fra Reggio e Battipaglia la linea telefonica GSM di Rete Ferroviaria Italiana non garantisce la continuità della comunicazione dei telefonini di servizio per come previsto dalle norme e, quindi, non assicura tempestività di comunicazione fra il personale di bordo e la sala controllo;
- queste notizie hanno prodotto ampia eco giornalistica a livello regionale e nazionale che in altre regioni del Paese avrebbero determinato una dura e tempestiva reazione da parte dei governi locali;

Ritenuto che:
- la creazione e attuazione di un piano di messa in sicurezza e manutenzione della rete ferroviaria calabrese è fondamentale per poter cogliere le eccezionali opportunità offerte dalle strategie europee del Green Deal e per una Mobilità sostenibile e intelligente e rilanciare un settore chiave puntando con decisione su sostenibilità e innovazione;
- per consentire di raggiungere risultati concreti sono necessarie pianificazione e capacità progettuale, attraverso un'azione di sinergia istituzionale tra la Regione Calabria, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e Rete Ferroviaria Italiana;

Considerato che:
- si ritiene opportuno affrontare questa importante tematica in una seduta apposita del Consiglio regionale, da tenersi nel più breve tempo possibile;

Impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Giunta regionale a richiedere l'istituzione di un tavolo di confronto che coinvolga il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e l'Amministratore Delegato di RFI, al fine di conoscere l'entità delle risorse destinate alla manutenzione e alla sicurezza della rete ferroviaria calabrese, la tipologia degli interventi programmati e la relativa tempistica di realizzazione, e contestualmente, di rendere note le azioni che si intendono intraprendere per rispondere alle nuove esigenze dettate dall'Agenda europea che mira a far diventare le rotaie il mezzo di trasporto più sostenibile, innovativo e attrattivo, in particolare per le giovani generazioni.

01/12/2021
N. IRTO
R. MAMMOLITI

Mozione n. 1 - Comune di Siderno

«Non è tollerabile quanto sta avvenendo a Siderno dopo l’insediamento della nuova Amministrazione guidata da Mariateresa Fragomeni. Una vera e propria escalation di atti intimidatori che preoccupa, ma che non scoraggerà né il sindaco, né la sua giunta nell’andare avanti lungo la strada intrapresa dopo il lungo commissariamento».

Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del Pd Nicola Irto, Ernesto Alecci, Franco Iacucci, Raffaele Mammoliti e Domenico Bevacqua, dopo quanto avvenuto a Siderno durante l’ultima notte e gli atti intimidatori che hanno avuto come obiettivo il sindaco Fragomeni.

«L’Amministrazione comunale di Siderno – proseguono i consiglieri del Pd – pare davvero essere sotto tiro, così come ha dichiarato il sindaco Fragomeni, e di certo occorrerà effettuare tutte le verifiche del caso e mantenere altissimo il livello di attenzione anche dal punto di vista politico. Per questo motivo abbiamo depositato una mozione in Consiglio regionale per impegnare il presidente della giunta Roberto Occhiuto ad intraprendere ogni azione utile, anche nei confronti del governo nazionale, a tutela delle istituzioni democratiche di Siderno».

Di seguito il testo della mozione.

Il Consiglio regionale:

Premesso che:

- le recenti elezioni amministrative hanno segnato per il Comune di Siderno il ritorno a un’amministrazione regolarmente eletta, dopo alcuni anni di commissariamento;
- negli ultimi giorni, una serie di atti intimidatori sono stati perpetrati nei confronti di esponenti politico-istituzionali e di varie sedi e infrastrutture del Comune di Siderno;
- il nuovo sindaco, Mariateresa Fragomeni, ha affermato che l’Amministrazione si trova sotto tiro;

Impegna il Presidente e la Giunta regionale a intraprendere ogni azione utile, anche nei confronti del Governo nazionale, a tutela delle istituzioni democratiche del Comune di Siderno».

Reggio Calabria, 15 novembre 2021

Nicola Irto
Ernesto Alecci
Franco Iacucci
Raffaele Mammoliti
Domenico Bevacqua

Premesso che:

- con Decreto dirigenziale n. 7723 del 26/07/2021 è stato approvato l'avviso pubblico “Esplorando lo Spazio Celeste” in attuazione del Piano integrato cultura 2021 – Eventi culturali, con l'obiettivo di sostenere la realizzazione di eventi culturali di disseminazione della conoscenza dello spazio celeste, ritenendo trattarsi di attività in grado di attrarre turisti e visitatori, appassionati e non, ai quali s’intende proporre una esperienza unica di crescita della cultura scientifica ed in particolare dell’astronomia;
- al par. 2.1 dell’avviso pubblico “Esplorando lo Spazio Celeste” è stabilito che possono presentare domanda di partecipazione esclusivamente le Amministrazioni Comunali;
- tale avviso prevede, al paragrafo 3.1 di finanziare “Attività esperienziali presso planetari e parchi scientifici pubblici” (Tipologia A), specificando che “Le Amministrazioni comunali potranno proporre progetti da svolgersi presso i planetari e i parchi scientifici di propria proprietà”;

Considerato che:
- il planetario Pythagoras, ricadente nel comune di Reggio Calabria, e il planetario Lilio, ubicato nel comune di Savelli, risultano rispettivamente di proprietà della Città Metropolitana di Reggio Calabria e della Provincia di Crotone, soggetti non previsti tra i beneficiari del bando, come disciplinato dell’Avviso stesso;
- i planetari Pythagoras e Lilio rappresentano delle eccellenze per la regione, favorendo attraverso mezzi veramente efficaci la divulgazione delle discipline scientifiche, oltre a costituire dei validi attrattori turistici per i rispettivi territori;
- i planetari Pythagoras e Lilio dovrebbero trovare ulteriore supporto ed essere sempre più valorizzati dal governo regionale.

Tanto premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente f.f. della Regione Calabria per sapere quali azioni intenda adottare, con la necessaria tempestività, al fine di ricomprendere tra i beneficiari del suddetto Avviso anche gli enti di area vasta (Provincie e Città Metropolitana).
Reggio Calabria, 29 luglio 2021
Nicola Irto

f t g

Nicola Irto - Sito ufficiale

 

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