È stata appena istituita la Commissione parlamentare contro le ecomafie.

Come componente di questo organo parlamentare, voluto anzitutto dal Partito Democratico, sento il peso e il dovere dell’impegno coraggioso, soprattutto per le nuove generazioni.

Esistono territori che ancora pagano un prezzo altissimo a causa delle ecomafie, degli smaltimenti illeciti e spesso occulti.

Dobbiamo individuare gli strumenti normativi più adeguati per sconfiggere la criminalità dei rifiuti, che ha già prodotto danni enormi all’ambiente e alla salute delle persone.

Il segretario regionale del Pd a Cosenza. «La sanità è un argomento di dignità non di campagna elettorale. Da Occhiuto finora solo slogan»

Nelle fasce più deboli della popolazione, soprattutto calabrese, aumentano le spese per la sanità e per le cure primarie. E’ un dato cristallizzato, consolidato. In un momento storico segnato dall’inflazione record e dall’aumento consistente e considerevole dei prezzi per l’acquisto di materie prime, la situazione rischia di precipitare. La sanità resta il vero nodo da sciogliere in una Regione, la Calabria, che sta tentando di venir fuori dalle secche di un commissariamento ultradecennale. «Questa problematica della sanità che si risolve ci dice solo una cosa: è lo strumento del commissariamento ad essere assolutamente sbagliato, andrebbe rivisitato», dice ai nostri microfoni Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale e tra i relatori di un evento organizzato dal Pd Calabria al “Ridotto del Rendano” a Cosenza.

«Le regioni soggette a commissariamento della sanità sono condannate a morte»
Bruni suggerisce una «riorganizzazione e rimodulazione di un assetto legislativo che possa essere realmente di aiuto», perché le regioni «che hanno un commissariamento sono mandate a morte, così come è accaduto per la nostra». La consigliera è dura: «Non bastano i passaggi di carte, ci vorrebbe un’assistenza molto più seria e molto più forte. Le scelte fatte dal governatore, mi riferisco in particolare ovviamente alla vicenda dei cubani, non le condividiamo. Servivano concorsi a tempo indeterminato, potevano essere banditi e in maniera cospicua. Sono stati assolutamente pochi e comunque con tempi non agibili. Questo significa ovviamente un ampliamento della rete formativa da parte delle Università». La chiosa, Bruni la rivolge alle borse di studio «alle quali la Regione non mostra attenzione. L’anno scorso ha introdotto quattro borse di studio, la Sardegna ne ha messe 260 e la Sicilia 150 con fondi regionali. Queste sono evidenti scelte politiche. Su queste scelte noi abbiamo dissentito spesso e volentieri».

«Sacche di resistenza e di interessi nella sanità calabrese»
Al convegno ha preso parte anche il segretario del Pd Calabria, Nicola Irto. Che riferendosi al commissariamento della sanità ricorda come sia stato «il Pd a caricarsi la responsabilità non solo di denunciare tutto quello che non va, ma anche di fare delle proposte». Irto condanna «gli slogan» del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e ritiene non vi sia stato «nessun passo in avanti, mentre i nostri reparti chiudono, mentre continua la migrazione sanitaria, e non c’è una risposta in termini veri di efficienza da parte della sanità calabrese. Ogni giorno ci viene raccontata una tragedia, qualcosa non funziona». Quali sono le proposte del Pd? «Discutiamo della riorganizzazione sanitaria perché è sotto gli occhi di tutti che il territorio è al collasso, il territorio non fa assistenza domiciliare, non c’è un filtro verso gli ospedali, è tutto collegato sugli hub e sugli spoke di questa regione. Abbiamo chiesto di destinare delle risorse ed aumentare le borse degli specializzandi dell’Università di medicina, abbiamo anche chiesto – nelle ultime due finanziarie – un aumento dei posti di specializzazione medica. Abbiamo un problema di personale medico? E allora aumentiamo i posti». Come Bruni, anche il segretario regionale dei dem boccia, ancora una volta, il coinvolgimento di medici cubani.
«Giochiamo ancora con il bluff dei medici cubani, che non rappresentano una soluzione strutturale». La sanità è, nelle parole di Irto, materia importante e di dialogo nel partito ma non un tema su cui costruire la campagna elettorale in vista delle elezioni Europee. «La sanità è un argomento di dignità. La campagna elettorale la lasciamo su altri argomenti», taglia corto il segretario che poi lancia un chiaro messaggio sulla sanità privata. «I calabresi non possono più accettare di dover partire per curarsi o di doversi rivolgere ai privati. Ai privati si rivolgono se hanno la carta di credito per farlo, altrimenti muoiono. Ecco, noi chiediamo e vogliamo che sulla sanità non si faccia una battaglia politica o elettorale, ma si faccia una battaglia di dignità e di resistenza e di possibilità di avere pari diritti come gli altri cittadini italiani. Ci sono delle sacche di resistenza e di interessi nella sanità calabrese, questo lo dice la storia di questa regione, se ci sono delle iniziative per scardinare queste sacche si venga in Consiglio regionale, il Partito Democratico farà la sua parte».

Corriere della Calabria del 7 settembre 2023

Sapere se il governo italiano ha avviato una “strategia di sostegno all’industria digitale extraeuropea”, dopo che dalla fine dello scorso luglio l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha abolito “la procedura di autorizzazione per il trasferimento al di fuori dell’Unione europea dei dati ordinari e strategici della pubblica amministrazione” e conoscere la verità dei fatti sull’ipotesi di introdurre la Fair Share, cioè la contribuzione obbligatoria a carico dei grandi generatori di contenuti ad alto impiego di banda.

E’ quanto chiede alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni il senatore del Pd Nicola Irto, che ha presentato un’interrogazione parlamentare insieme con alcuni parlamentari del Partito Democratico. L’interrogazione nasce dalle recenti notizie di stampa relative ad una lettera che il sottosegretario all’Innovazione tecnologica Alessio Butti avrebbe inviato al commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, in merito all’ipotesi di una Fair Share, esponendo “una posizione dell’Italia che non è stata oggetto di alcun confronto o raccordo con le amministrazioni competenti o il Parlamento”.

“Nel maggio scorso – ricorda Irto nell’interrogazione – si era conclusa la consultazione indetta dalla Commissione europea in merito alla possibilità di introdurre tale contribuzione obbligatoria. Per questo chiediamo alla presidente del Consiglio di conoscere la verità dei fatti, quali iniziative di raccordo con le altre amministrazioni competenti ci siano state da parte del governo Meloni e se in proposito sia stata informata e/o coinvolta la Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea”.

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La sanità deve essere pubblica e per tutti; basta con le diseguaglianze tra ricchi e poveri, tra Nord e Sud. È il messaggio forte e diretto che, come Partito Democratico Calabria, abbiamo mandato a Roma, insieme a Elly Schlein, dalla Festa regionale dell’Unità, svoltasi a Vibo Valentia dall’1 al 3 settembre scorsi.

In queste giornate militanti abbiamo visto testa, cuore, passione, partecipazione e rinnovamento. Il dialogo tra generazioni; la condivisione di idee, proposte ed obiettivi; l’entusiasmo dello stare insieme, dentro una storia e con un orizzonte comune.
C’è tanto ancora da fare, ma c’è un grande senso di appartenenza a una comunità politica che si riconosce nei valori della solidarietà, dell’impegno civile, della democrazia; che considera la diversità una ricchezza, il confronto un elemento irrinunciabile e il partito lo strumento per costruire una società migliore e la Calabria del futuro.

Sono contento ed orgoglioso. Dobbiamo proseguire con questa stessa energia, allargando il centrosinistra e lavorando sul terreno delle proposte e dell’esempio per essere alternativi al centrodestra, che vuole dividere l’Italia, distruggere il Servizio sanitario nazionale, deprimere il Sud e reprimere il dissenso, le differenze individuali e le libertà sancite dalla Costituzione.

Ha avuto inizio oggi pomeriggio a Vibo Valentia, in piazza Municipio, la festa dell’Unità regionale che si concluderà domenica con partecipazione della segretaria nazionale Elly Schlein.
Ad aprire i lavori è stato il segretario regionale del Pd Nicola Irto che ha sottolineato l’importanza del confronto e della partecipazione democratica sottolineando la crucialità del ruolo dei dem nella costruzione di una proposta politica innovativa e alternativa alle destre.
«Viviamo un momento assai complicato – ha spiegato Irto – con il governo nazionale a trazione leghista che vuole spaccare il Paese con l’autonomia differenziata e si è dimenticato dei ceti più deboli e un governo regionale completamente assente. Serve adesso una presa di coscienza comune e un Pd forte in grado di contrastare le attuali politiche di governo. La battaglia deve essere ferma su questioni nevralgiche come l’unità del Paese, il salario minimo e la sanità pubblica. E a proposito di sanità non si può tacere che ci troviamo a vivere il momento più basso e drammatico della sanità in Calabria e che i territori aspettano risposte immediate. Nel primo dibattito della nostra festa – ha detto ancora Irto – affronteremo la questione relativa all’attuazione del Pnnr. E a tal proposito voglio solo ricordare che il governo Meloni lo scorso 10 agosto, nel silenzio generale, ha tagliato i fondi Pnrr per un valore pro-capite che dimostra l’ennesima penalizzazione per il Sud. Per ogni cittadino veneto sono stati tagliati 129 euro, per ogni cittadino lombardo 136 e ben 489 euro per ogni cittadino calabrese nel silenzio del governo regionale e del suo presidente. Serve una coalizione larghissima, un campo, un argine a questo modo di fare politica; un collettivo politico che veda il Pd in prima linea per assumersi l’onere di una proposta politica diversa e innovativa». E proprio in vista della futura elaborazione politica il segretario regionale ha dato appuntamento alla conferenza programmatica che si svolgerà in autunno.
Dopo i saluti di Nicola Irto ha avuto luogo il primo dibattito “La sfida del Pnrr. Quali aspettative per la Calabria” che ha registrato gli interventi di Michela Chindamo, Nicola Fiorita, Paolo Pappaterra, Ernesto Alecci, Vittorio Zito, oltre a quelli dell’europarlamentare Pina Picierno e del senatore Alessandro Alfieri.
Alfieri in particolare ha garantito il controllo massimo sull’operato del governo e che venga rispettata percentuale del 40% dei fondi Pnrr destinati al Sud.
Picerno ha sottolineato l’importanza di porre un freno alle politiche del governo che «ha cancellato con un sms il reddito di cittadinanza e criminalizza la povertà».

   

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