“Faremo un’assemblea regionale e una direzione regionale congiunta il prossimo 5 febbraio a Catanzaro per dire no all’autonomia differenziata, per chiamare alla mobilitazione i territori. È inaccettabile che il Parlamento, in questo caso il Senato, abbia già approvato l’autonomia differenziata e adesso passa alla Camera. Ma soprattutto con il silenzio e la compiacenza dei parlamentari calabresi del centrodestra che l’hanno votata”.

A dirlo il senatore e segretario del PD regionale Nicola Irto, a margine di una conferenza stampa.
“E appare curioso – prosegue – che il presidente Occhiuto faccia ancora conferenze stampa o risponda alle domande dei giornalisti, dicendo che se non mettono i soldi non sono d’accordo. Qualcuno comunichi ad Occhiuto, magari fatelo voi giornalisti, che il provvedimento è stato approvato, ed è stato approvato con risorse ‘zero’.

Quindi, quello che lui ha chiesto è stato disatteso. Però continuano a sostenerlo e i parlamentari di Forza Italia hanno votato l’autonomia differenziata. C’è un qualcosa che manca al di là della differenza politica. Si chiama coerenza”.
“Occhiuto – ha concluso Irto – si sta dimostrando ampiamente incoerente. Dice no all’autonomia differenziata e poi i suoi parlamentari di Forza Italia hanno votato per l’autonomia differenziata. A tutto questo diciamo no con chiarezza, lo abbiamo detto nelle Aule parlamentari, lo diremo nelle piazze.

Noi continuiamo ad essere coerenti e a dire ai calabresi che ci stanno ulteriormente scippando, vogliono dividere l’Italia e noi su questo diremo no in maniera convinta”.

Il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Pd, ha incontrato, per un approfondimento sulle problematiche del settore abitativo regionale il segretario generale del Sunia-Cgil Calabria Francesco Alì.

“L’incontro ha avuto al centro – è detto in una nota – i contenuti della petizione popolare per il diritto all’abitare proposta dal Sunia a livello nazionale con il sostegno della Cgil, e la richiesta, da parte del sindacato, della necessità che il Governo attivi politiche abitative strutturali con risorse certe e soluzioni concrete che devono essere garantite a tutto il Paese. La petizione che in Calabria sta registrando il sostegno di cittadini e rappresentanti delle Istituzioni, in risposta all’urgenza di difendere il diritto fondamentale di ogni individuo ad una abitazione dignitosa, ha registrato l’adesione del senatore Irto, che ha sottoscritto il documento.

“Il Governo si svegli – ha detto Irto – e affronti il disagio abitativo come priorità, perché la crisi economica e sociale è ormai insostenibile, i poveri aumentano e l’emergenza casa ha raggiunto livelli allarmanti. Da parte nostra, è doveroso collaborare con le forze sindacali, come il Sunia, che da tempo hanno sollevato questo grave problema, anzitutto di civiltà e umanità. Restare indifferenti sarebbe un errore imperdonabile”.

“Con la Legge di Bilancio e con la soppressione dei fondi per il sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole – ha sostenuto Alì – si conferma la volontà della maggioranza e del Governo di sopprimere ogni concreto intervento sulle politiche abitative. In questa situazione di gravissima e persistente sottovalutazione della crescente crisi abitativa, la legge di bilancio prevede un risibile stanziamento di 50 milioni, rispettivamente per gli anni 2027 e 2028, che dovrebbero secondo le incredibili affermazioni del Ministro delle infrastrutture Salvini porre le basi di un Piano Casa”.

«I parlamentari meridionali del centrodestra non siano indifferenti alle parole sull’autonomia differenziata del cardinale Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, e dei vescovi calabresi Checchinato e Savino. La coscienza di tutta la politica deve rivolgersi, indipendentemente dalle appartenenze, all’eguaglianza nei diritti, alla cancellazione delle ingiustizie sociali e al bene di ogni persona».

Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Pd della Calabria, il quale aggiunge: «Ho detto più volte che l’autonomia differenziata è un colpo micidiale ai diritti: toglie risorse al Sud per portarle al Nord, ai poveri per darle ai ricchi. Ora anche la Chiesa ha preso posizione e chiaramente al di fuori della dialettica politica.

Il cardinale Parolin ha chiesto se valga la pena portare avanti il disegno di legge sull’autonomia differenziata, dato il divario esistente tra il Sud e il Nord. Monsignor Checchinato ha esortato a non schierarsi dalla parte dei ricchi e monsignor Savino ha invitato a rompere il silenzio, a non avere paura».

«Mi auguro – conclude Irto – che la coscienza dei colleghi parlamentari del centrodestra prevalga sulle ragioni di partito e sugli equilibri della loro coalizione, perché in questo caso è molto più importante l’eguaglianza e la giustizia sociale nel nostro Paese, che deve crescere nella parità e nell’unità dei cittadini».

"È un colpo micidiale ai diritti dei cittadini, che produrrà ingiustizie devastanti perché non sono stati definiti i Livelli essenziali delle prestazioni"

“È il momento più buio di questa legislatura: il ddl sull’autonomia differenziata è stato approvato in Senato con i voti della maggioranza e a breve passerà alla Camera.

È un colpo micidiale ai diritti dei cittadini, che produrrà ingiustizie devastanti perché non sono stati definiti i Livelli essenziali delle prestazioni; perché tra le materie che le Regioni potranno gestire da sole ci sono: tutela della salute, l’istruzione, tutela e sicurezza del lavoro e perfino trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; perché non c’è un solo centesimo per ridurre i divari esistenti tra Sud e Nord.

Perché c’è il rischio di creare un Paese dove ci saranno giovani più o meno fortunati sulla base del luogo di nascita. Tutto questo è inaccettabile. Continuiamo a lottare, ma il governo e la sua maggioranza hanno già deciso di spaccare l’Italia”, le parole di Irto.

«Ministro Calderoli, lei e il governo state lanciando un messaggio alle nuove generazioni, cioè che chi nasce al Sud è meno fortunato di chi nasce in altre parti d’Italia». L’ha denunciato il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese, contestando in Senato il ddl del ministro Calderoli dedicato all’autonomia differenziata. «Negli ultimi 16 anni, 900mila giovani – ha ricordato il parlamentare dem – hanno lasciato il Mezzogiorno, un quarto dei quali laureati. Che cosa vogliamo fare, voltarci dall’altra parte, oppure agire con la coscienza e la responsabilità del nostro ruolo?». «Stia attenta la Lega a scherzare con il fuoco: la smetta – ha ammonito Irto nel suo intervento – di trascinare il governo sulla strada delle diseguaglianze irrecuperabili, delle disparità territoriali che annientano i diritti, la democrazia e la civiltà. È giunto il momento della verità: non è più possibile che l’Esecutivo la nasconda. Con l’autonomia differenziata, il governo di centrodestra, allergico alla storia e all’unità nazionale, impone uno strumento per depredare il Sud, facendolo passare per inferiore, arretrato e perduto». «Il grande presidente Sandro Pertini – ha poi rammentato il senatore del Pd – affermò che “il problema del Mezzogiorno non può essere considerato soltanto un problema di quelle regioni, ma deve essere considerato un problema nazionale, se lo si vuole risolvere”. Ecco, il governo sta facendo il contrario: scarica il Sud e lo stacca dall’Italia. Questo perché il partito del ministro Salvini non ha mai dimenticato le proprie origini. Si sappia ovunque che noi siamo contrari all’autonomia differenziata, che difendiamo l’unità nazionale e – ha concluso Irto – l’eguaglianza dei cittadini».

   

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