“La Calabria ha una notevole e solida produzione culturale. È necessario però che non resti fine a se stessa. La cultura deve diventare uno strumento di crescita sociale, un’occasione di riscatto per l’intera regione. Per questo occorre avviare una nuova stagione di impegno civile, nella quale sarà fondamentale il contributo degli intellettuali della nostra terra. Viviamo una fase storica complessa, in cui è di vitale importanza uno sforzo straordinario da parte di tutti: la politica, le istituzioni, le parti sociali. La cultura deve essere un pezzo di questo processo. Dobbiamo lavorare tutti assieme per perseguire il bene comune”. È il messaggio lanciato dal Salone del libro di Torino dal presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto. Il rappresentante di palazzo Campanella (che ha anche fatto gli onori di casa, allo stand della Regione, al presidente della Fondazione del Libro Massimo Bray) ha partecipato alla presentazione di diversi volumi: “Generazione don Milani”, “Dei confini, dell’identità e di altri demoni”, “L’ape furibonda”, “Territori per lo sviluppo” e “Le voci dall’eco”. Incontri nel corso dei quali Irto ha riproposto il filo conduttore della sua presidenza: “Occorre investire in cultura perché essa è uno degli asset in grado di produrre valore aggiunto e generare benessere sociale”. Intervenendo alla tavola rotonda “La regione degli scrittori per una nuova narrazione della Calabria”, Irto ha sostenuto: “In un’epoca nella quale la fanno da padrone i social network, gli insulti e il sensazionalismo, una grossa mano all’immagine e alla reputazione della nostra regione sta arrivando da testimonial come gli scrittori, che usano un supporto da alcuni considerato in via d’estinzione: la carta. Tuttavia – ha aggiunto – credo che a cambiare la narrazione della Calabria non debbano essere gli scrittori ma gli attori istituzionali, a cominciare dai politici”. Il presidente dell’Assemblea legislativa calabrese ha ricordato “quanto di positivo stiamo facendo in Consiglio regionale: le misure di trasparenza e sobrietà, i tagli ai vitalizi e ai costi della politica, gli investimenti sul diritto allo studio e sul polo culturale Mattia Preti. Non è sufficiente ma è un inizio”.
“L’importante – ha incalzato Nicola Irto - è che a cambiare la narrazione della Calabria siamo noi stessi, iniziando a usare un linguaggio sobrio, senza parlare ogni due giorni di ‘rivoluzioni’ e di ‘eventi epocali’ perché l’errore più grave che una classe dirigente possa commettere è quello di non rispettare l’intelligenza dei cittadini. Solo se cambieremo noi si trasformerà la Calabria e, a quel punto, muterà anche il modo stesso di raccontarne le vicende da parte degli altri".
Nel suo appello agli intellettuali calabresi, il presidente Irto ha concluso: “Abbiamo bisogno del contributo di critica costruttiva ed elaborazione intellettuale delle tante energie positive di cui dispone la nostra regione. Dobbiamo aprirci, non rinchiuderci; impegnarci e non essere indifferenti. Così ricostruiremo una cultura meridionalista forte, nel solco di figure di altissimo profilo, come Rosario Villari, che continuano a rappresentare dei punti di riferimento assoluti per l’intero Paese”.

“Quella di oggi è una legge importante; non la legge che cambierà le sorti della nostra regione: non ho mai detto né pensato questo. Ma è una normativa di valore, che dà una prima risposta alle istanze provenienti dall'opinione pubblica e che avvia un più ampio processo di cambiamento e di riforma, che coinvolge tutti i colleghi, ai quali rivolgo un ringraziamento per la disponibilità”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, intervenendo in aula subito dopo l'approvazione della proposta di legge, di cui è stato il primo firmatario, che introduce il contributo di solidarietà sui vitalizi degli ex consiglieri regionali e abroga l'adeguamento Istat automatico degli assegni.
“Per una mia personalissima attitudine, nella comunicazione politica ho sempre scelto la strada del basso profilo e del registro linguistico istituzionale. Coerente con questo approccio, che mi ha sempre portato a rifuggire la verbosità o la retorica fine a se stessa, affermo – ha aggiunto Irto - che questo provvedimento è un ulteriore passo del Consiglio regionale in direzione della sobrietà, della ritrovata tensione etica e, soprattutto, della sintonia con i cittadini”.
Concludendo, il presidente del Consiglio regionale ha rivolto un appello ai consiglieri regionali chiedendo loro: “Andiamo avanti su questa strada, c'è ancora molto da fare. Non fermiamoci”.

Con la seduta inaugurale, che si è tenuta questa mattina nella sala "Acri" di palazzo Tommaso Campanella, si è insediato l'Osservatorio regionale sulla violenza di genere, istituito con la legge regionale 38/2016. La normativa (approvata unanimemente dall'Aula in un momento storico contrassegnato da numerose e gravi vicende di cronaca che, in Calabria, hanno avuto come vittime donne) ha avuto come primo proponente il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, che stamani ha aperto i lavori del nuovo organismo. Quest'ultimo è composto, oltre che da tre membri di diritto (presidente della Crpo, consigliera di parità e rappresentante del dipartimento regionale Tutela della Salute), da cinque esperti e dieci rappresentanti di associazioni attive nella materia del contrasto alla violenza di genere, che sono stati individuati attraverso un avviso pubblico.
Avviando la seduta, il presidente Irto ha affermato: "Quella di oggi è una giornata importante per la Calabria, che con la legge istitutiva dell'Osservatorio ha colmato un gap del passato e adesso, con l'entrata a regime del nuovo organismo, si pone in una posizione più avanzata a livello nazionale. L'Osservatorio, che non ha alcun costo per la collettività – ha rilevato Irto - esercita funzioni diverse rispetto alla Commissione regionale per le pari opportunità e coopererà con quest'ultima, sia per monitorare i fenomeni legati alla violenza di genere, sia per promuovere iniziative concrete. Mi aspetto un approccio operativo, così come ci chiedono i cittadini, e una puntuale misurazione dei risultati. La Calabria è stata teatro di vicende orribili – ha ricordato ancora Nicola Irto - che hanno avuto come vittime le donne, ma è anche luogo nel quale esistono esempi di straordinario coraggio al femminile, come quello di Giuditta Levato. Auspico un costante raccordo con il mondo della scuola perché questa battaglia - ha concluso il Presidente del Consiglio regionale - passa dalla diffusione di una cultura del rispetto di genere e dal ripudio di ogni forma di violenza o sopruso".
A far parte dell'organismo, che dunque sarà chiamato a svolgere funzioni diverse ma connesse e integrate con quelle della CRPO, sono stati chiamati cinque esperti di comprovata esperienza nel settore: Mario Nasone (coordinatore), Antonietta Accoti, Catiuscia Mazza, Clelia Bruzzì e Giuseppe Callà. Per conto delle associazioni di settore, sono stati designati a componenti dell’Osservatorio: Jessica Tassone (associazione DoMino), Roberta Attanasio (Centro ‘Roberta Lanzino’), Laura Amodeo (Laboratorio da Sud-Per il cambiamento), Pasqualina Federico (Noemi – Soc. cooperativa sociale srl), Isolina Mantelli (Centro calabrese di solidarietà), Maria Stella Ciarletta (Associazione WWW - What Women Want), Concetta Grosso (Cif Cosenza), Monica Riccio (Fondazione ‘Città solidale’ Onlus), Paola Cammareri (Associazione ‘Filo Rosa’), Giovanna Cusumano (Camera nazionale avvocati per la Famiglia e i Minorenni).

In occasione della Festa dell'Europa che si celebra ogni anno il 9 maggio, palazzo Tommaso Campanella si colora di blu, con la proiezione della bandiera dell'Unione sulla facciata della sede del Consiglio regionale. Un atto di valore simbolico, volto a testimoniare anche visivamente lo spirito di appartenenza e di cittadinanza europea, in linea con le analoghe iniziative assunte dalle assemblee regionali che fanno della CALRE (Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali europee). L'iniziativa, denominata #CALREEuropeDay, intende essere un segno di  convinta condivisione dei valori di libertà e democrazia che stanno alla base del progetto europeo, di cui il Consiglio regionale della Calabria, guidato dal presidente Nicola Irto, è pienamente partecipe. 

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, è stato eletto nel Comitato di coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. L'organismo di cui è stato chiamato a far parte il rappresentante di Palazzo Campanella si occupa, tra l'altro, di svolgere le funzioni preparatorie delle decisioni dell'Assemblea, di approvare proposte, di assumere decisioni nelle materie del personale e dei contratti, nonché di attuare gli indirizzi generali deliberati dalla Conferenza e le direttive relative alla gestione operativa dei singoli capitoli di bilancio.
"Ringrazio la neocoordinatrice della Conferenza, Rosetta D'Amelio, per avermi proposto e ai colleghi per aver condiviso la scelta. È una nuova responsabilità collegiale, che accetto con entusiasmo per dare il mio contributo e rafforzare il ruolo del Sud nel processo di riforma e rilancio delle autonomie regionali - ha commentato Nicola Irto - . In questi anni, anche grazie all'armonia che ha contraddistinto i nostri lavori e alle doti di equilibrio del coordinatore uscente Franco Iacop, che ringrazio, la Conferenza ha rafforzato la propria funzione di rappresentanza, sintesi e raccordo delle esigenze politico-istituzionali che accomunano tutte le Assemblee italiane. Credo che tutto questo vada rafforzato ulteriormente perché, in una fase così complessa della vita democratica che mette sotto sollecitazione l'architettura istituzionale del Paese, i parlamenti regionali devono tornare a rappresentare un'espressione alta e autorevole della vita democratica italiana, accrescendo la credibilità e la percezione positiva del loro operato tra i cittadini. A questa richiesta che arriva dall'opinione pubblica - conclude il presidente del Consiglio regionale della Calabria - proveremo a dare risposta non solo con il lavoro quotidiano sul nostro territorio, ma anche con l'attività del Comitato di coordinamento".

   

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