Il segretario regionale del Pd: «Per il governatore parlano gli atti ufficiali e i voti suoi e di Forza Italia, non prenda in giro i calabresi»

«Un altro appuntamento per dire no all’autonomia differenziata, come stiamo facendo in queste settimane, così come abbiamo fatto in aula al Senato, così come continueremo a fare nei territori, perché bisogna dire no a quello che noi abbiamo ribattezzato lo “Spacca Italia”. E’ un provvedimento che vuole dividere l’Italia, targato Meloni, targato Lega Nord. Noi diciamo assolutamente no a dividere l’Italia, diciamo semmai che al Sud servono investimenti veri, servono investimenti per recuperare il gap con il Nord del paese, serve soprattutto il cuore della battaglia politica che è una sanità giusta, una sanità pubblica, una sanità che sia al pari passo con le altre regioni d’Italia». Così il segretario regionale e senatore del Pd, Nicola Irto, a margine di un incontro a Lamezia Terme sul tema dell’autonomia differenziata organizzato dai dem calabresi. «Continuiamo ad avere – prosegue Irto – una migrazione sanitaria gigantesca. Immaginiamoci cosa avverrebbe anche con l’autonomia differenziata approvata. Aumenterebbero ancora di più i divari, avremo una sanità ancora più positiva o comunque che va meglio al Nord e una sanità al Sud che non riesce a trovare medici, ha ospedali al collasso, tutte le notizie drammatiche che tutti conosciamo. Tutto questo – spiega il segretario del pd Calabria – è inaccettabile, per questo il Pd è in campo, è in campo con iniziative, con un forte radicamento territoriale per spiegare ai cittadini che bisogna dire no all’autonomia differenziata per l’oggi ma soprattutto per il futuro dei nostri figli, per il futuro delle nuove generazioni calabresi e meridionali».

«Occhiuto? Va a giorni alterni…»
Secondo Irto «i livelli essenziali di prestazione vanno definiti e vanno finanziati e questo va fatto a prescindere dall’autonomia differenziata, è un diritto che va colmato da parte del governo verso il Mezzogiorno e verso la Calabria. L’autonomia differenziata dovrebbe partire da quell’assunto. Siccome quell’assunto non c’è, perché i Lep non sono né definiti né finanziati, l’autonomia differenziata di fatto è una secessione mascherata, è la secessione dei ricchi, è la vecchia e drammatica idea della Lega Nord di Bossi, che – rileva il segretario del Pd Calabria – oggi si tramuta con un nome ostico, l’autonomia differenziata, che magari i cittadini non prende direttamente, ma di fatto poi si arriva a quel risultato. Le regioni del Nord andranno sempre meglio e potranno correre sempre meglio, le regioni del Sud purtroppo andranno ancora più indietro e i divari aumenteranno». Con riferimento alla posizione del presidente della Regione Roberto Occhiuto, di Forza Italia, che continua a esprimete perplessità sul tema dell’autonomia differenziata per come prospettato dalla Lega finora, dicendo di non accettarla a scatola chiusa, Irto osserva: «Questo probabilmente i giorni pari, i giorni dispari invece Occhiuto continua ad essere a favore dell’autonomia. Parlano gli atti ufficiali, non quello che si fa trapelare. E gli atti ufficiali sono che Occhiuto ha votato a favore di questa autonomia nella Conferenza Stato-Regioni, il suo partito ha votato a favore nel Senato della Repubblica. Quindi – conclude il segretario del Pd Calabria – qualcuno dica a Occhiuto che è inutile che continua a dire se non ci sono le risorse non si va avanti sull’autonomia differenziata, qualcuno dica a Occhiuto che si sta andando avanti senza risorse anche con il voto del suo partito. Siccome Occhiuto ha una forte esperienza visto sta nelle istituzioni da più di 30 anni, sa bene qual è lo stato dell’arte, quindi eviti di prendere in giro i calabresi».

Soltanto nello scorso dicembre, la Regione Calabria ha corrisposto i cosiddetti “ristori immediati” che aveva previsto nel settembre 2021 per le popolazioni dell’Aspromonte danneggiate dai gravissimi incendi dell’agosto precedente.

Allora andarono in fumo decine di migliaia di ettari di bosco, tante persone rischiarono la vita e molte attività subirono perdite enormi, qualcuna sul milione di euro.

Gli stanziamenti della regione furono molto bassi, al massimo di 25mila euro per nucleo familiare o aziendale. Mancò del tutto la proporzionalità.

La Regione –conclude il senatore Irto - trovi le risorse che servono per sostenere le realtà colpite, lo Stato dia una mano e il governo Meloni garantisca stabilità amministrativa al Parco nazionale dell’Aspromonte.

«Stipendi non corrisposti perché il conto è bloccato a causa di un vecchio debito maturato con l’Inps dall’omologa struttura di Cinquefrondi»

Il senatore Nicola Irto ha portato in Parlamento «una vicenda kafkiana che colpisce gli ufficiali giudiziari di Palmi (Reggio Calabria), ai quali non viene corrisposto lo stipendio perché il conto di quell’Ufficio giudiziario è bloccato a causa di un vecchio debito che l’omologa struttura di Cinquefrondi, chiusa però da molti anni, aveva maturato nei riguardi dell’Inps. Insomma, lo Stato pignora sé stesso».

Perciò, con specifica interrogazione parlamentare, il senatore Irto, segretario del Pd della Calabria, ha chiesto ai ministri del Lavoro, della Giustizia e dell’Economia quali urgenti iniziative di competenza intendano adottare perché nel merito sia attivato «un Tavolo con tutte le amministrazioni interessate, a partire dall’Inps, per individuare una soluzione che tuteli innanzitutto i lavoratori dell’Ufficio giudiziario di Palmi e la funzionalità del medesimo rispetto» alla vicenda.

 

Il senatore reggino del Pd: «Il Governo ha agito senza programmazione e organizzazione»

«Imposta alla cieca dal governo Meloni, la Zes centralizzata sta producendo un caos da Inferno dantesco e gravi ritardi, come conferma la sospensione sino al prossimo marzo dei termini di chiusura dei procedimenti di autorizzazione unica non ancora conclusi». Lo denuncia, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Pd della Calabria, che anticipa: «a stretto giro, presenterò una specifica interrogazione parlamentare per conoscere l’esatta portata dei disagi e le iniziative, se esistono, per ridurli».

«Ancora una volta – prosegue – il governo ha agito senza programmazione e organizzazione, cancellando di colpo le Zes esistenti e sottovalutandone le conseguenze per le imprese: dalle lungaggini alle complicazioni burocratiche, dalle perdite di tempo ai possibili ripensamenti. Peraltro, ad oggi non vi è certezza sul credito d’imposta».

«Questo – conclude Irto – succede quando nelle decisioni pubbliche prevalgono la bulimia del potere e le logiche della propaganda; quando si opera con prepotenza politica e senza confronto parlamentare; quando per il Mezzogiorno si ignorano, come nel caso dell’ex Zes della Calabria, le esperienze e le esigenze dei territori e, soprattutto, quando manca la pianificazione dello sviluppo del Sud, che il centrodestra continua a colpire e a penalizzare».

Il Reggino del 29 febbraio 2024

Tanti auguri ad Alessandra Todde, appena eletta presidente della Regione Sardegna.

Il centrosinistra unito vince e il lavoro comune ripaga.

Andiamo avanti con grande motivazione, per liberare il Sud e tutta l’Italia dalla prepotenza e dall’incompetenza del centrodestra.

   

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