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Il vice presidente del Consiglio regionale: «Capire perché non siano stati attivati quelli annunciati dalla Giunta regionale nella prima ondata dell’epidemia»
«La Calabria è zona rossa pur avendo un numero bassissimo di contagi. È una notizia molto negativa. La decisione è causata dal fatto che i posti in terapia intensiva sono troppo pochi e quasi tutti gli ospedali sono pieni. Questa situazione rischia di infliggere il colpo di grazia a una regione in grave sofferenza, sanitaria ed economica. Le responsabilità sono chiare: dove sono i posti in terapia intensiva annunciati nei mesi passati?». Questo è quanto scrive Nicola Irto, vice presidente del Consiglio regionale. «In tutti questi anni, sulla sanità, si è parlato a vanvera n troppo. E lo stesso sta avvenendo nelle ultime ore. Siamo arrivati al punto di non ritorno dopo dieci anni di commissariamento che non sono serviti a nulla. La cura in sé si è rivelata sbagliata. Probabilmente peggiore del male. Però non possiamo solo lamentarci. Dobbiamo proporre soluzioni compatibili con l’epidemia che galoppa e allarma». «L’unica strada percorribile – continua Irto – è attivare più posti in terapia intensiva. Allo Stato chiediamo di garantire ai calabresi lo stesso identico diritto alla salute di tutti gli altri italiani, ma anche lo stesso identico diritto al lavoro. Per uscire da questa condizione, però, in Calabria non servono le chiacchiere di chi cerca di lucrare elettoralmente sul malcontento e sulla sofferenza di tante persone. Cerchiamo di capire quanti siano i posti in terapia intensiva e, ribadisco, perché non siano stati attivati quelli annunciati dalla Giunta regionale nella prima ondata dell’epidemia. Discutiamone con serietà. E senza propaganda politica, per favore». «Per rispetto – conclude Nicola Irto – di chi sta male in ospedale, di chi è in isolamento domiciliare. E di chi da domani avrà ancora più difficoltà a sopravvivere, essendo un lavoratore autonomo, un artigiano, un commerciante, un piccolo imprenditore. Categorie che non possono essere dimenticate ma aiutate perché da questo lockdown usciranno ancora più deboli e pesantemente provate»
Corriere della Calabria del 5 novembre 2020
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209 miliardi tra sussidi e prestiti. Un intervento finanziario di proporzioni assolutamente inedite". Le parole di Nicola Irto
Nicola Irto, consigliere regionale calabrese del Pd e membro titolare del Comitato europeo delle Regioni (Gruppo PES), commenta positivamente l’accordo raggiunto a Bruxelles sul Recovery Fund:
“L’intesa consente all’Unione europea di scrivere quella che, senza ombra di dubbio, può essere definita come la pagina più importante della sua storia. È una vittoria collettiva che riafferma gli ideali più autentici dell’europeismo, con il rigorismo dei cosiddetti ‘Paesi frugali’ che cede il passo dinanzi alla visione, ben più coerente con lo spirito dei Trattati, di una comunità di popoli vera, coesa e solidale”.
Irto prosegue:
“L’Italia usufruirà di un pacchetto di 209 miliardi di euro tra sussidi e prestiti. Si tratta di un intervento finanziario di proporzioni assolutamente inedite, attraverso il quale la classe dirigente nazionale dovrà far invertire la rotta di 180 gradi a un Paese fondatore della Comunità europea che per troppi anni ha rimandato le riforme e gli investimenti di lungo periodo”.
La sfida decisiva per il futuro dell’Italia, ad avviso di Nicola Irto:
“Dovrà essere quella della concretezza. Occorre una programmazione fondata su una visione nitida delle vere esigenze del sistema Italia, a cominciare dal Mezzogiorno. Occorre, soprattutto, spendere bene e subito, rendendo tangibile nel Paese reale la spesa virtuosa di questa mole straordinaria di risorse in arrivo dall’Unione.
È un’occasione unica, in linea con l’eccezionalità della crisi che abbiamo vissuto a causa della pandemia di Covid-19 che molti autorevoli commentatori hanno paragonato, per gli effetti prodotti sulla salute dei cittadini, sulla società e sull’economia, a una guerra mondiale. Proprio per questo - conclude il componente calabrese del Comitato europeo delle Regioni - a tutti i livelli, sia nelle istituzioni centrali che in quelle territoriali, è necessaria una vera assunzione di responsabilità per divenire artefici del nostro destino”.
CityNow del 21 luglio 2020
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Coronavirus, Irto contro l’ordinanza di Santelli: “nell’arco di 24 ore siamo passati dalla chiusura totale della Calabria, con il divieto di far ritornare i fuori sede, all’apertura di bar e pizzerie. C’è una schizofrenia delle scelte che genera paura e confusione”
“Nell’arco di 24 ore siamo passati dalla chiusura totale della Calabria, con il divieto di far ritornare i fuori sede, all’apertura di bar e pizzerie. C’è una schizofrenia delle scelte che genera paura e confusione. L’ordinanza di ieri sera della presidente Santelli non è stata concertata con nessuno, né con il Consiglio regionale, né con i sindaci e con il sistema delle autonomie locali. Siamo sconcertati”. Intervistato da Radio Touring 104, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha commentato così l’ultima decisione emanata dalla governatrice. “Abbiamo scoperto dell’ordinanza, inaspettata per gli stessi destinatari del provvedimento, dopo che era stata pubblicata sul sito della Regione. Già ieri sera, come minoranza, abbiamo assunto una posizione pubblica chiedendo alla Presidente di ritirare l’ordinanza e di fare un ragionamento più completo. Non si possono riaprire così bar e pizzerie all’aperto, anche perché ciò va in contrasto con i provvedimenti nazionali. Al massimo si possono assumere decisioni più restrittive, non più ‘larghe'”.
Irto ha auspicato che “il governo nazionale intervenga ponendo fine a questa babele istituzionale. Non è possibile che ogni mattina un governatore si alzi e dica una cosa diversa. Il Paese è uno e va difeso nella sua interezza. Se dovesse ripartire l’aumento dell’epidemia, nessuna parte dell’Italia verrebbe risparmiata, neanche il Sud. E in Calabria i numeri sono bassi ma non riusciamo a garantire un numero adeguato di tamponi”, ha proseguito il vicepresidente dell’Assemblea nel corso dell’intervista radiofonica. L’esponente pd in Consiglio regionale ha sottolineato: “Non è questo il momento di mettere in atto strategia politica, come invece stanno facendo alcuni governatori. Stiamo affrontando problemi gravissimi, cioé una pandemia e una crisi economica gravissima che al Sud sarà più pesante che al Nord. La politica non può giocare con la vita delle persone. In questa fase – ha concluso Irto – occorre togliersi di dosso la maglietta dell’appartenenza politica e indossare quella della responsabilità e della serietà”.
Strettoweb del 30/04/2020
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Il consigliere del Pd presenta due emendamenti alla manovra. Il primo punta a incrementare il fondo di sostegno economico per il personale. Il secondo ad aumentare i posti nelle scuole di specializzazione
Il consigliere regionale del Pd Nicola Irto ha presentato due emendamenti al Bilancio della Regione, che sarà discusso in Aula a Palazzo Campanella domani, lunedì 27 aprile, per incrementare le risorse disponibili in due ambiti della sanità calabrese.
Lo riferisce un comunicato diramato dallo stesso Irto.
Le proposte di Irto
«La prima delle due proposte, firmate anche da tutti gli altri consiglieri regionali del Pd, Bevacqua, Guccione, Notarangelo e Tassone – si aggiunge nella nota – riguarda l'incremento di 2 milioni di euro del fondo di sostegno economico a favore del personale sanitario impegnato contro il Coronavirus. Una misura estesa a tutte le unità contrattualizzate a qualunque titolo e attive, direttamente o indirettamente, per far fronte all'emergenza epidemiologica del Covid-19. Verrebbe così portato a quasi 10 milioni il fondo di riparto calabrese previsto dal decreto “Cura Italia” per questa finalità».
«Il secondo emendamento presentato – continua – prevede invece uno stanziamento di oltre mezzo milione di euro per contratti aggiuntivi presso le scuole di specializzazione in medicina al fine di incrementare il numero di borsisti finanziati dalla Regione attraverso il ricorso ai fondi Pac 2014/2020».
Attenzioni specifiche per la sanità
«Con queste due norme – afferma ancora Irto – intendiamo contribuire a rispondere a due questioni centrali e fortemente avvertite dalla nostra comunità regionale. La sanità, soprattutto in questa fase delicatissima di emergenza nazionale, richiede continue e specifiche attenzioni. Per questo ho proposto l'incremento di 2 milioni di euro del fondo destinato al personale sanitario impegnato nella lotta contro il Coronavirus. Gli operatori di questo settore rischiano quotidianamente il contagio e si sottopongono, a causa dell'emergenza, a carichi di lavoro pesantissimi e ad un enorme stress. Queste risorse, unite a quelle del decreto “Cura Italia”, portano a quasi 10 milioni di euro il fondo disponibile e possono costituire un fattore di ristoro economico che pure, ne sono consapevole, non è sufficiente a ripagare gli sforzi di questi veri e propri eroi civili».
«L'altra disposizione – aggiunge Irto – punta ad incrementare il numero di borse disponibili per le Scuole di specializzazione in medicina nella nostra regione. I giovani medici hanno da tempo richiamato l'attenzione su questo problema: un vero e proprio imbuto che non solo frustra le aspettative e i diritti di tantissimi laureati, ma sta costruendo anche un pericoloso vuoto di specialisti destinato ad avere, nel tempo, gravi conseguenze sull'offerta sanitaria nella nostra regione».
Irto conclude esprimendo l'auspicio che «i colleghi consiglieri della maggioranza e dell'opposizione colgano l'opportunità di condividere e sostenere questi emendamenti, che rispondono a esigenze di carattere generale e che non costituiscono una battaglia di parte, ma un doveroso impegno di tutti a sostegno della sanità calabrese e delle grandi professionalità che vi operano».
LaC News24 del 26/04/2020
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Sarà in discussione a Palazzo Campanella lunedì, ma il dem insiste per un riconoscimento economico a chi sta affrontando la pandemia indossando il camice bianco e poi fondi per le scuole di specializzazione di medicina
Il consigliere regionale del Partito Democratico, Nicola Irto, ha presentato due emendamenti al bilancio della Regione – che sarà discusso in aula a Palazzo Campanella domani, lunedì 27 aprile – per incrementare le risorse disponibili in due ambiti della sanità calabrese. La prima delle due proposte (firmate anche da tutti gli altri consiglieri regionali pd, Bevacqua, Guccione, Notarangelo e Tassone) riguarda l’incremento di 2 milioni di euro del fondo di sostegno economico a favore del personale sanitario impegnato contro il coronavirus. Una misura estesa a tutte le unità contrattualizzate a qualunque titolo e attive, direttamente o indirettamente, per far fronte all’emergenza epidemiologica del Covid-19. Verrebbe così portato a quasi 10 milioni il fondo di riparto calabrese previsto dal decreto “Cura Italia” per questa finalità. Il secondo emendamento presentato prevede invece uno stanziamento di oltre mezzo milione di euro per contratti aggiuntivi presso le scuole di specializzazione in medicina, al ne di incrementare il numero di borsisti finanziati dalla Regione, attraverso il ricorso ai fondi Pac 2014/2020. «Con queste due norme – spiega il consigliere reggino del Partito Democratico – intendiamo contribuire a rispondere a due questioni centrali e fortemente avvertite dalla nostra comunità regionale. La sanità, soprattutto in questa fase delicatissima di emergenza nazionale, richiede continue e specifiche attenzioni. Per questo ho proposto l’incremento di 2 milioni di euro del fondo destinato al personale sanitario impegnato nella lotta contro il coronavirus. Gli operatori di questo settore rischiano quotidianamente il contagio e si sottopongono, a causa dell’emergenza, a carichi di lavoro pesantissimi e a un enorme stress. Queste risorse, unite a quelle del decreto “Cura Italia”, portano a quasi 10 milioni di euro il fondo disponibile e possono costituire un fattore di ristoro economico che pure, ne sono consapevole, non è sufficiente a ripagare gli sforzi di questi veri e propri eroi civili». L’altra disposizione, aggiunge Nicola Irto, «punta ad incrementare il numero di borse disponibili per le scuole di specializzazione in medicina nella nostra regione. I giovani medici hanno da tempo richiamato l’attenzione su questo problema: un vero e proprio ‘imbuto’ che non solo frustra le aspettative e i diritti di tantissimi laureati, ma che sta costruendo un pericoloso vuoto di specialisti destinato ad avere, nel tempo, gravi conseguenze sull’offerta sanitaria nella nostra regione». Il consigliere Irto conclude esprimendo l’auspicio che «i colleghi consiglieri della maggioranza e dell’opposizione colgano l’opportunità di condividere e sostenere questi emendamenti, che rispondono a esigenze di carattere generale e che non costituiscono una battaglia di parte, ma un doveroso impegno di tutti a sostegno della sanità calabrese e delle grandi professionalità che vi operano».
Corriere della Calabria del 26/04/2020