«A nome mio e della comunità democratica calabrese esprimo solidarietà, vicinanza e sostegno al testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio, purtroppo ancora vittima di un grave atto intimidatorio». È quanto dichiara il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, in relazione a un recente episodio ai danni del commerciante reggino. «È un atto che tutti dobbiamo condannare, ma in questi casi – sottolinea Irto – le parole non bastano. Davanti al coraggio e all’esempio di Bentivoglio, è indispensabile che lo Stato compia ogni sforzo possibile per tutelare al meglio questo testimone di giustizia, per individuare e punire – conclude il parlamentare – tutti i responsabili della nuova intimidazione che egli ha subito».

“E’ arrivato il tempo che anche l’Italia si doti di strumenti normativi attuali come quello rappresentato da una legge sull’architettura; norma che ci viene chiesta anche dall’Europa e che possa mettere in relazione lo spazio urbano con le persone. E’ una legge che in Italia ancora manca e averla depositata in Senato consente ora di aprire un dibattito pubblico che possa anche attivare il Parlamento per una sua rapida approvazione. Ma questa legge ha anche un altro scopo: premiare e incentivare i giovani architetti e tutelare le loro opere di ingegno come sono i progetti di architettura”. Così il senatore Nicola Irto (PD) componente la Commissione Ambiente del Senato e proponente del Disegno di Legge “Disposizioni per la salvaguardia e la valorizzazione dell’Architettura e altre disposizioni in materia di promozione della qualità architettonica e di disciplina della progettazione”, intervenuto alla Festa dell’Architetto 2024, organizzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in corso nell’area del Mattatoio dell’Università Roma TRE.

Il bilancio degli “Stati generali delle aree interne” a Mormanno. Ribadita la mobilitazione a tutela dei territori e contro l’autonomia differenziata. Irto: «Da oggi cambiamo passo»

Una visione di futuro della Calabria, puntando sul rilancio delle aree interne, sulla mobilitazione contro l’autonomia differenziata e sulla costruzione di un’alternativa politica al governo di centrodestra alla Regione.
Il Pd della Calabria chiude la “trilogia della montagna” con gli “Stati generali delle aree interne” di Mormanno, dopo i precedenti step a Soveria Mannelli e a Taverna, e mette nel mirino le elezioni che verranno, con l’orizzonte delle prossime Regionali passando però da alcune Amministrative “di peso” e da una rinnovata alleanza con le altre forze progressiste del centrosinistra ma anche con i territori e l’associazionismo. Cala il sipario, sull’evento di Mormanno, suggellato dalla presenza della leader del partito Elly Schlein che ha tracciato la rotta del Pd calabrese, nel segno dell’unità ma anche della necessità di accelerare iniziando a lavorare fin da subito a un progetto che dia il senso di una discontinuità con il passato, anche nel metodo – la scelta di un candidato governatore da non rimandare alla zona Cesarini ma da definire il prima possibile al tavolo degli alleati – oltre che nel merito, che è quello di prova ad archiviare la stagione  del centrodestra puntando sui contenuti. Come la lotta per il riscatto delle aree interne, tema “bandiera” del Pd nazionale e soprattutto calabrese.

Il “Manifesto” per le aree interne

Un tema che apre oggettivamente una prateria ai dem, che amministrano molti Comuni della Calabria e sentono il grido di aiuto che arriva dal profondo della Calabria. Da qui le proposte arrivate dagli “Stati generali” di Mormanno, conclusi con la stesura di un “Manifesto” che è un programma, e che si declina in proposte che vanno dall’introduzione di fiscalità di vantaggio per chi investe nelle aree interne e soprattutto nelle loro ricchezze, a partire dai giovani, in modo da frenare la fuga (non solo dei cervelli) al pressing verso il governo e la Regione, chiamati a essere “più attenti e soprattutto a finalizzare meglio le risorse che ci sono e ci saranno”. Due i tavoli agli “Stati generali” di Mormanno che hanno prodotto le idee contenute poi nel “Manifesto”: il primo tavolo, denominato “Obiettivi e Strategie”, coordinato da Francesco Aiello, e il secondo tavolo, denominato “La governance istituzionale”, coordinato da Giovanni Soda, due tavoli che hanno ricevuto i contributi dell’associazionismo – come i sindacati, Legambiente e il Cai – e dei rappresentanti degli enti locali calabresi insieme ai consiglieri regionali, ai parlamentari, ai dirigenti del Pd calabrese. La “regia” affidata al responsabile regionale Aree interne del Pd Calabria, Pasqualino Mancuso, per il quale «Mormanno ha dimostrato che esiste un margine di vitalità del Pd Calabria inesplorato che è venuto fuori prepotentemente e che interpella un supplemento di impegno e generosità. Elly Schlein ha chiesto proprio questo caricandoci di responsabilità che non potremo eludere e deludere». la dirigente dem Enza Bruno Bossio ha parlato di aree interne come «tema strategico nel quale si inserisce anche quello dell’autonomia differenziata, specificando che con l’innovazione digitale e con le infrastrutture soprattutto immateriali si possono mettere al centro le aree interne». Il capogruppo del Pd Mimmo Bevacqua ha evidenziato che «si è trattato di due giorni belli con un messaggio importante della segretaria Schlein che ci ha chiesto di arrivare alla scelta del candidato governatore per tempo, così come si dovrà fare per la squadra e per il programma di governo, e che ha dato forza al percorso che abbiamo avviato in Calabria, per noi è importante la vicinanza del partito nazionale». Francesca Dorato, responsabile della transizione ecologica della segreteria regionale del Pd, ha rimarcato «l’importanza di un dibattito che parte dai territori, perché questo restituisce un senso di appartenenza che molti hanno perso».

Le conclusioni dei big del Pd

A concludere, i big del Pd, a livello regionale ma anche nazionale. Annalisa Corrado, responsabile Ambiente della segreteria nazionale del Pd, ha auspicato «un dialogo contributo e costante con il territorio, da parte delle istituzioni perché c’è bisogno del contatto con la realtà, specificando che «abbiamo il dovere di costruire con il “Green Deal” un futuro diverso dalle macerie di oggi che hanno già tagliato fuori fasce di popolazione e guardare avanti e al diritto delle future generazioni di vivere in contesti sani. E in Calabria, nelle sue aree interne, ci sono tante potenzialità. Le ragioni del paesaggio, della biodiversità, dell’industria – ha aggiunto Corrado – si devono tenere tutti insieme, la politica deve avere il coraggio di fare questo senza chiudersi solo nella conservazione e con un atteggiamento di chiusura». Nicola Irto, segretario regionale del Pd, ha ribadito il concetto per cui «se non ripartono le arre interne e non si investe nelle aree interne non riparte la Calabria, purtroppo manca completamente una visione del governo nazionale e di quello regionale per l’incapacità della Meloni e di Occhiuto. Da parte del governo nazionale non c’è alcuna attenzione alla Calabria, non vengono nemmeno più a fare le passerelle, mentre invece noi abbiamo riaperto la questione calabrese».

Sul piano politico, Irto ha poi evidenziato due dati: «Da Mormanno dopo questi due giorni ci sarà un cambio di passo del Pd, che continuerà ad aprirsi sulla strada tracciata e a contaminarsi, coinvolgendo sempre di più chi vuole dare una mano. Il secondo: continuiamo – ha aggiunto Irto – il percorso dell’alternativa alla Regione, perché abbiamo un governatore presente solo sui social ma per il resto è il nulla cosmico, da noi un’idea di alternativa larga in cui il Pd si carica della responsabilità di costruire un’alleanza sui contenuti».  

Infine, Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria Schlein: «Se dobbiamo ricucire un paese dove la coesione sociale, la distanza dai centri decisionali, la possibilità stessa di una vita dignitosa si allontanano mano a mano che ci si allontana dai centri e dalle metropoli allora è proprio da qui che bisognava ripartire. E ripartire non solo a parole».

Corriere della Calabria del 12 ottobre 2024

Una folla straordinaria ha partecipato a Mormanno alla prima delle due giornate degli Stati generali della montagna e delle aree interne, promossa dal Partito democratico della Calabria.

Accolta con grande entusiasmo, Elly Schlein è intervenuta a conferma della vicinanza e dell’attenzione del Partito Democratico nei riguardi della comunità calabrese.

Siamo qui, ha detto Elly, “per aiutare il Pd della Calabria a scrivere una pagina di futuro diversa”.

Per la montagna e le aree interne della Calabria, noi pensiamo a investimenti mirati: per i trasporti e la mobilità; per le infrastrutture digitali; per una defiscalizzazione che aiuti l’insediamento economico e l’occupazione in questi territori, che costituiscono il 70 per cento della superficie regionale.

Il Partito democratico è unito e attivo: con l’ascolto, la presenza, la discussione e la proposta concreta.

Continuiamo la battaglia contro l’Autonomia Differenziata e continuiamo l’impegno politico nei territori: con il coinvolgimento di tante intelligenze ed energie, con risposte concrete al bisogno di eguaglianza, dignità, diritti e servizi.

Domani proseguiranno a Mormanno i lavori degli Stati generali. Poi usciremo con un Manifesto di contenuti e prospettive, per sfidare le destre sui temi e sulle soluzioni.

«Il decreto Carceri è una scatola vuota e il ddl Sicurezza un attacco molto pericoloso alla libertà di dissenso e protesta». L’ha detto il senatore Nicola Irto nel suo intervento, in rappresentanza del Partito democratico nazionale, al congresso straordinario dell’Unione delle Camere penali italiane. Il parlamentare – che ha espresso la vicinanza e il sostegno del Pd alle Camere penali calabresi in stato di agitazione – ha ricordato che «in Italia ci sono 61.547 detenuti in 189 istituti, con 51mila posti teorici ma soltanto 47mila effettivi e peraltro con un sovraffollamento superiore al 130 per cento». «Rispetto a questo grave problema, la maggioranza di governo – ha aggiunto il senatore dem – ha votato contro una recente proposta di legge sullo svuotamento delle carceri. Nei mesi scorsi, come Partito democratico, avevamo verificato le preoccupanti condizioni dei detenuti con l’iniziativa “Bisogna aver visto”, ispirata alla lezione di diritto e umanità di Pietro Calamandrei. Al riguardo il governo e la sua maggioranza sono molto indietro e cercano effetti speciali ma non la sostanza». A proposito del ddl Sicurezza, poi, Irto ha accusato: «L’articolato va a criminalizzare le proteste pacifiche, specie di chi si oppone alla costruzione di grandi opere pubbliche. Il testo prevede addirittura pene sino a 20 anni per chi protesta nei Centri di permanenza per il rimpatrio oppure nelle carceri. Oltre a contrastare con gli articoli 3, 13 e 27 della Costituzione, questo disegno di legge determinerebbe un’imperdonabile marginalizzazione di mendicanti, senzatetto, rom, detenuti e attivisti dei diritti. Le riforme – ha concluso – devono servire al singolo e alle comunità, non a limitarne o a comprimerne i diritti».

   

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