- Dettagli
Il parlamentare del Pd oggi a Palazzo Madama: da inizio luglio non è garantita la certezza della mobilità italiana
“Come Gruppo del partito democratico chiediamo che il ministro Salvini venga in aula a dirci se è capace di dare una risposta sull’inefficienza che gli italiani e i tanti stranieri presenti nel nostro Paese stanno vivendo”. Lo chiede il senatore del Pd Nicola Irto intervenendo in Aula a Palazzo Madama sull’ordine dei lavori. “Quello che sta avvenendo in Italia è indescrivibile. Da inizio luglio non è garantita la certezza della mobilità italiana per gli italiani e per i tanti stranieri che hanno scelto il nostro paese per le vacanze, tra ritardi, cancellazione di corse, aumento dei prezzi alla ricerca drammatica di soluzioni alternative per i trasporti. Ritardi per oltre 20% dei trasporti su ferrovia e di oltre il 64% dei trasporti aerei rispetto all’anno precedente. E’ un paese totalmente disconnesso, purtroppo siamo davanti ad un disastro. E non è finita. Ci domandiamo cosa ci aspetta ad agosto! Dalle poche informazioni che siamo riusciti a recuperare è grande il caos che ci attende nei prossimi giorni. E in tutto questo ci chiediamo dove sia il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, non lo l’abbiamo visto la scorsa settimana quando quest’aula lavorava a convertire il decreto-legge a lui tanto caro chiamato SalvaCasa, che noi abbiamo ribattezzato Salva busi, oggi il suo silenzio è ancora peggiore. Conosciamo le sue opinioni via Social sui risultati delle Olimpiadi, probabilmente agli italiani serve sapere in che modo il Governo interverrà per risolvere i problemi di una Italia in ginocchio”, conclude Irto.
- Dettagli
«L’autonomia differenziata è lo strumento con cui la Lega vuole spaccare il Paese e consentire alle regioni del Nord di spendere il loro residuo fiscale nel relativo territorio». Con queste parole, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, replica a recenti dichiarazioni del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, secondo cui l’autonomia differenziata «è una grande opportunità contro il centralismo». «Zaia – incalza Irto – è consapevole di mentire sul piano politico.
Il presidente del Veneto sa benissimo che il ministro Roberto Calderoli, suo compagno di partito, ha distinto le materie dell’autonomia tra quelle legate ai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e le altre. Questa trovata permette alle Regioni più ricche di chiedere subito l’autonomia per le materie cosiddette non Lep, in modo da trattenere miliardi di euro nel loro territorio. Difatti, Zaia ha subito avanzato apposita richiesta, appena la legge vergogna sull’autonomia è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale». «Davanti alla realtà, è poi inutile – prosegue il senatore dem – la richiesta di moratoria del presidente Roberto Occhiuto.
Chi è contro l’autonomia differenziata deve esserlo con i fatti e con gli atti che portano all’abrogazione di questa legge infausta. Registriamo il timore di Zaia per il referendum sull’autonomia, che determinerà il tracollo elettorale della Lega. Ciò perché anche le imprese del Nord – conclude Irto – sono fortemente minacciate da questa legge targata Calderoli».
- Dettagli
l senatore dem pubblica il link per firmare: «Ogni contributo è fondamentale per difendere l’unità dell’Italia e il futuro del Sud»
«Firmiamo per abrogare la legge vergogna sull’Autonomia Differenziata». Nicola Irto, senatore del Partito democratico e segretario regionale, lancia l’appello per la raccolta firme per il referendum contro la legge sull’autonomia differenziata. Lanciata due giorni fa anche online , secondo i primi dati ha già superato le 150 mila firme. Una legge che, scrive Irto nel suo appello, è «imposta dalla Lega con il voto favorevole di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Dobbiamo raggiungere 500 mila firme. Ogni contributo è fondamentale per difendere l’unità dell’Italia e il futuro del Sud». Questo il link, pubblicato da Irto, per poter votare accedendo tramite Spid.
Corriere della Calabria del 28 luglio 2024
- Dettagli
«È gravissimo che la Calabria sia ancora indietro nella prevenzione dei tumori, specie nell’esecuzione degli screening per le neoplasie della mammella e del colon retto». Lo dice il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria. «Ecco perché, in Calabria, nel periodo dal 2001 al 2021, c’è stato un incremento – spiega il parlamentare dem – di circa il 10 per cento della mortalità per queste malattie, come certificato nel primo rapporto del Gruppo di lavoro su equità e salute nelle Regioni, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. Nelle regioni del Nord, invece, si è registrata una significativa riduzione della mortalità per il tumore alla mammella e al colon, al contrario del resto del Sud, in cui è stato rilevato un decremento molto più basso». «Dunque – commenta Irto – la Calabria fa sempre storia a sé, purtroppo in negativo. I dati indicano che le vecchie criticità nella prevenzione sanitaria non sono state risolte, come del resto confermato dagli ammalati e dai loro familiari. Il governo Meloni risponda sulla pesante carenza di risorse e di personale, intervenga sulla disorganizzazione negli screening e sulla necessità di prendere in carico il paziente oncologico, che in Calabria resta troppo spesso abbandonato al proprio destino. Questi ulteriori elementi depongono contro l’autonomia differenziata, che – conclude il senatore Irto – peggiorerà la situazione senza alcuna possibilità di rimedio».
- Dettagli
«È gravissimo che la Calabria sia ancora indietro nella prevenzione dei tumori, specie nell’esecuzione degli screening per le neoplasie della mammella e del colon retto». Lo dice il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria. «Ecco perché, in Calabria, nel periodo dal 2001 al 2021, c’è stato un incremento – spiega il parlamentare dem – di circa il 10 per cento della mortalità per queste malattie, come certificato nel primo rapporto del Gruppo di lavoro su equità e salute nelle Regioni, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. Nelle regioni del Nord, invece, si è registrata una significativa riduzione della mortalità per il tumore alla mammella e al colon, al contrario del resto del Sud, in cui è stato rilevato un decremento molto più basso». «Dunque – commenta Irto – la Calabria fa sempre storia a sé, purtroppo in negativo. I dati indicano che le vecchie criticità nella prevenzione sanitaria non sono state risolte, come del resto confermato dagli ammalati e dai loro familiari. Il governo Meloni risponda sulla pesante carenza di risorse e di personale, intervenga sulla disorganizzazione negli screening e sulla necessità di prendere in carico il paziente oncologico, che in Calabria resta troppo spesso abbandonato al proprio destino. Questi ulteriori elementi depongono contro l’autonomia differenziata, che – conclude il senatore Irto – peggiorerà la situazione senza alcuna possibilità di rimedio».