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«L’allarme sull’autonomia differenziata lanciato da monsignor Savino non è nuovo. Da tempo il vicepresidente della Cei parla dei pericoli della riforma Calderoli, che in una recente intervista ha bollato come “far west”. È un errore clamoroso della Lega e del governo Meloni entrare a gamba tesa nelle posizioni autonome della Cei». È quanto, in una nota, afferma il senatore del Pd Nicola Irto, che sottolinea: «Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, altera la realtà e non dice parole di verità. Zaia sa benissimo, infatti, al netto della propaganda cui è abituato, che l’autonomia differenziata va ad aumentare i divari territoriali, a creare diseguaglianze estreme tra le aree del Paese, difficilmente sanabili. Sul tema dell’eguaglianza tra i cittadini, che sono anzitutto persone, non si può giocare né scherzare». «Le ragioni di eguaglianza e solidarietà esposte ancora una volta da monsignor Savino devono essere raccolte per fermare l’autonomia differenziata, per invertire la rotta: per annullare, con onestà intellettuale, coscienza e responsabilità politica, i gravi squilibri territoriali; per garantire parità di diritti e servizi – conclude Irto – al Mezzogiorno d’Italia».
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«In termini di popolarità e di voti, il governo Meloni pagherà molto caro il recente taglio di 750 milioni del Fondo complementare del Pnrr, destinati in particolare all’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, ad ammodernare strade e porti e a potenziare la sanità pubblica». Lo dichiara, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese. «L’Esecutivo a trazione leghista conferma – spiega il parlamentare dem – la propria avversione politica nei confronti del Mezzogiorno. Al fine di aumentare la dotazione del credito d’imposta nell’ambito della Zes unica, il governo in carica, nemico giurato della coesione territoriale e dell’equità sociale, ripropone il gioco di prestigio che aveva sperimentato, tra l’altro, per finanziare l’inutile ponte sullo Stretto: non mette un centesimo sulle priorità del Paese ma leva i soldi ai servizi e alle infrastrutture indispensabili del Sud e li indirizza altrove, stavolta condannando la Calabria al peggiore isolamento e colpendone al cuore il Servizio sanitario regionale. «Il governo non può sottrarre – sottolinea Irto – risorse preziose per il futuro dei cittadini. Ormai è evidente che, per il proprio tornaconto elettorale, il centrodestra punta all’impoverimento e allo spopolamento delle regioni del Sud. Si tratta di un disegno politicamente cieco e bieco che, centrato sull’autonomia differenziata, sta già producendo una dilatazione dei divari territoriali. Perciò, la nostra lotta politica prosegue con sempre maggiore unità e determinazione. Con la raccolta delle firme per il referendum contro il regionalismo differenziato, daremo al centrodestra – conclude il senatore del Pd – un fortissimo segnale di dissenso. Nel frattempo, con le nostre proposte e con l’ascolto delle comunità locali, continueremo a costruire l’alternativa di governo giorno dopo giorno».
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«Fanno rabbrividire i quasi 50mila euro per operare un tumore al seno in Calabria, i circa 400 euro per un check up cardiologico nella stessa regione, i 1500 euro al giorno per un ricovero a bassa complessità e i quasi 30mila euro per una degenza di due settimane ad alta complessità nel medesimo territorio».
È quanto, in una nota, afferma il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, il quale spiega: «Contenute in un recente report della Uil, queste sono le proiezioni dei costi individuali per l’assistenza sanitaria privata nella regione Calabria, nel caso di declino definitivo di quella pubblica anche per effetto dell’autonomia differenziata.
Proprio ieri, come Pd calabrese avevamo denunciato la mancanza di lenzuola per i pazienti ricoverati nel reparto di Medicina dell’ospedale pubblico di Locri. Ovunque, non solo in Calabria, la sanità pubblica va sempre peggio a causa del definanziamento generale, dello smantellamento di molte sue strutture e – sottolinea il senatore dem – della miopia acuta nella programmazione regionale, sempre più spinta verso le prestazioni delle cliniche private. Il centrodestra vuole la progressiva sostituzione della sanità pubblica con quella privata, con esborsi insostenibili per i residenti in Calabria, che già pagano molto di più per diagnosi e cure».
«L’autonomia differenziata farebbe saltare in maniera irreversibile – conclude Irto – quello che resta della sanità pubblica calabrese, con ulteriori costi sociali a carico dei più deboli, ingiusti e assieme inaccettabili. Allora continuiamo a raccogliere le firme per cancellare l’autonomia differenziata con il referendum abrogativo».
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Il parlamentare del Pd oggi a Palazzo Madama: da inizio luglio non è garantita la certezza della mobilità italiana
“Come Gruppo del partito democratico chiediamo che il ministro Salvini venga in aula a dirci se è capace di dare una risposta sull’inefficienza che gli italiani e i tanti stranieri presenti nel nostro Paese stanno vivendo”. Lo chiede il senatore del Pd Nicola Irto intervenendo in Aula a Palazzo Madama sull’ordine dei lavori. “Quello che sta avvenendo in Italia è indescrivibile. Da inizio luglio non è garantita la certezza della mobilità italiana per gli italiani e per i tanti stranieri che hanno scelto il nostro paese per le vacanze, tra ritardi, cancellazione di corse, aumento dei prezzi alla ricerca drammatica di soluzioni alternative per i trasporti. Ritardi per oltre 20% dei trasporti su ferrovia e di oltre il 64% dei trasporti aerei rispetto all’anno precedente. E’ un paese totalmente disconnesso, purtroppo siamo davanti ad un disastro. E non è finita. Ci domandiamo cosa ci aspetta ad agosto! Dalle poche informazioni che siamo riusciti a recuperare è grande il caos che ci attende nei prossimi giorni. E in tutto questo ci chiediamo dove sia il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, non lo l’abbiamo visto la scorsa settimana quando quest’aula lavorava a convertire il decreto-legge a lui tanto caro chiamato SalvaCasa, che noi abbiamo ribattezzato Salva busi, oggi il suo silenzio è ancora peggiore. Conosciamo le sue opinioni via Social sui risultati delle Olimpiadi, probabilmente agli italiani serve sapere in che modo il Governo interverrà per risolvere i problemi di una Italia in ginocchio”, conclude Irto.
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«L’autonomia differenziata è lo strumento con cui la Lega vuole spaccare il Paese e consentire alle regioni del Nord di spendere il loro residuo fiscale nel relativo territorio». Con queste parole, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, replica a recenti dichiarazioni del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, secondo cui l’autonomia differenziata «è una grande opportunità contro il centralismo». «Zaia – incalza Irto – è consapevole di mentire sul piano politico.
Il presidente del Veneto sa benissimo che il ministro Roberto Calderoli, suo compagno di partito, ha distinto le materie dell’autonomia tra quelle legate ai Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e le altre. Questa trovata permette alle Regioni più ricche di chiedere subito l’autonomia per le materie cosiddette non Lep, in modo da trattenere miliardi di euro nel loro territorio. Difatti, Zaia ha subito avanzato apposita richiesta, appena la legge vergogna sull’autonomia è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale». «Davanti alla realtà, è poi inutile – prosegue il senatore dem – la richiesta di moratoria del presidente Roberto Occhiuto.
Chi è contro l’autonomia differenziata deve esserlo con i fatti e con gli atti che portano all’abrogazione di questa legge infausta. Registriamo il timore di Zaia per il referendum sull’autonomia, che determinerà il tracollo elettorale della Lega. Ciò perché anche le imprese del Nord – conclude Irto – sono fortemente minacciate da questa legge targata Calderoli».