«Sull’autonomia differenziata Roberto Occhiuto è politicamente ambiguo e dunque ingiustificabile, perché il senatore Mario Occhiuto, del suo stesso partito, ne aveva già votato il testo al Senato e ora il presidente della Regione parla, senza alcun imbarazzo, di errore del centrodestra nazionale rispetto alla recente approvazione del provvedimento alla Camera».

Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, che poi commenta: «La bramosia di potere all’interno di Forza Italia crea cortocircuiti comunicativi imbarazzanti, ma oggi è impossibile ingannare i cittadini. Noi continueremo a lottare – prosegue il senatore dem – per impedire questa torsione autoritaria a opera del centrodestra e per difendere l’unità dell’Italia e i princìpi costituzionali di eguaglianza e libertà».

Con l’autonomia differenziata e con il premierato, che ieri è passato a Palazzo Madama, «il centrodestra – ha scritto Irto sulla propria pagina Facebook – vuole spaccare il Paese e governare a Roma senza limiti e controlli, mettendo da parte il Parlamento, il presidente della Repubblica e i necessari equilibri costituzionali tra i poteri dello Stato».

«È ormai chiaro – ha poi precisato sul social il senatore dem – il baratto tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Avevamo scritto e detto tanto a questo proposito, sia al Senato che nelle piazze. Avevo denunciato a chiare lettere gli scopi di potere che si nascondevano dietro a questo patto politico, riprovevole, a danno dell’unità nazionale, della democrazia, della Costituzione e del Mezzogiorno».

«Siamo addolorati e attoniti per il ribaltamento di un’imbarcazione carica di migranti a poco più di 100 miglia dalle coste calabresi, a quanto pare avvenuto in acque Sar italiane». È quanto in una nota afferma il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, che aggiunge: «Si tratta di una tragedia che ha colpito persone afghane, iraniane e curde, che ci tocca nel profondo e con la memoria e la coscienza ci riporta al naufragio di Cutro del 26 febbraio 2023, per cui è stata appena chiesta proroga delle indagini. Finora, in questo più recente caso di cronaca, ci sarebbero 64 dispersi in mare, mentre una donna è deceduta e 11 sono i superstiti recuperati dai soccorritori. È un quadro raggelante, cui si aggiungono i dieci morti da poco trovati all’interno di un barchino in acque Sar maltesi, a sud di Lampedusa». «Non si può restare fermi, indifferenti, muti e rassegnati davanti alla continua perdita di vite umane a due passi da casa nostra. Serve una soluzione europea verso cui spingiamo, ma – evidenzia il senatore dem – il governo italiano è chiamato, ora più che mai, alla responsabilità, alla serietà, alla ragionevolezza e al confronto senza pregiudizi con le opposizioni. Non possiamo permettere che il Mediterraneo – conclude Irto – resti un cimitero di migranti e non possiamo limitarci a scuotere le spalle, a rinviare ogni volta il problema, che è anzitutto di umanità e civiltà».


Il segretario regionale del Pd: «Noi continueremo a contestare questa riforma vergognosa»

«Abbiamo protestato alzando dei cartelli in Aula, poi siamo usciti. È già in atto il bavaglio al Parlamento e alla democrazia: il Senato ha approvato l’elezione diretta del presidente del Consiglio, ma nel ddl sul premierato non è previsto come debba avvenire e sul punto si rinvia a una legge che ancora non c’è. Inoltre, entro il 18 giugno, il governo Meloni vuole chiudere la partita sul provvedimento e la maggioranza di centrodestra obbedisce senza fiatare. Noi continueremo a contestare questa riforma vergognosa». Lo scrive su Facebook il segretario del Pd calabrese, Nicola Irto.

«L’industria deve ritornare al centro dell’agenda politica, a partire dalle istituzioni dell’Unione europea. Noi ci impegniamo da tempo perché ciò avvenga, davanti alla sordità e doppiezza del centrodestra». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Partito democratico della Calabria, in risposta a un recente appello pubblico che le rappresentanze degli industriali calabresi hanno rivolto alla politica in vista delle prossime elezioni europee. «Raccogliamo e condividiamo l’appello», assicura Irto. «L’Unione europea – continua il senatore dem – deve puntare e investire sull’industria per favorire l’innovazione e la crescita in linea con gli obiettivi di sostenibilità economica, ambientale e sociale già tracciati. Condividiamo anche la posizione unitaria espressa dagli Industriali calabresi circa la necessità di un impegno politico, deciso e coerente, volto a ridurre le diseguaglianze e i divari territoriali, sul presupposto che senza inclusione e coesione non possa esserci sviluppo. Il centrodestra calabrese – precisa il parlamentare dem – non può seguirci in proposito, poiché ha accettato il baratto all’interno della maggioranza di governo, in cui si sta scambiando l’autonomia differenziata per il premierato e la riforma della giustizia. Mai come adesso – conclude Irto – ci occorre un’adeguata infrastruttura industriale e bisogna introdurre nuove misure pubbliche a sostegno delle imprese e dell’innovazione».

«Ha ragione monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei: contro la ’ndrangheta non ci si può dividere. Sarebbe un grave errore, se la politica e i vari attori sociali si muovessero isolati, cercando visibilità piuttosto che coinvolgere, come chiedeva Paolo Borsellino, tutte le coscienze, soprattutto i giovani». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Pd della Calabria. «In linea con la visione di Papa Francesco, monsignor Savino e tutta la Chiesa calabrese – prosegue il parlamentare dem – ci spronano da tempo a superare, sui temi della libertà e dell’eguaglianza, divergenze e limiti, a guardare insieme alle priorità del Sud. La lotta alla ’ndrangheta è una priorità assoluta per la Calabria, che richiede investimenti politici, culturali e sociali, oltre alla meritoria azione repressiva dello Stato». «Dobbiamo testimoniare e insegnare alle nuove generazioni – sottolinea Irto – che la ’ndrangheta crea enormi diseguaglianze e gravissime ingiustizie sociali, che la criminalità organizzata inquina l’economia e determina il progressivo peggioramento della qualità dei servizi pubblici, a partire dalla sanità. Dobbiamo anche respingere e combattere la cultura ’ndranghetista, altro grosso problema, che si sostanzia nell’aggiramento sistematico delle regole, nell’utilizzo di rapporti personali per finalità private, nella prevaricazione a ogni livello, a cominciare dai luoghi dell’infanzia». «Bisogna creare alleanze culturali e sociali per sostenere e diffondere una pedagogia antimafia che, sulla scia dell’insegnamento di don Lorenzo Milani, trasmetta, soprattutto ai più giovani, il valore insuperabile della democrazia e dell’impegno pubblico volto a garantire parità di condizioni ai più poveri e deboli. Come Partito democratico calabrese, continuiamo a lavorare – conclude Irto – proprio in questa direzione».

   

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