Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00663 Pubblicato il 6 settembre 2023, nella seduta n. 98 - Nicola Irto cofirmatario

Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

il Presidente emerito della Corte costituzionale, Giuliano Amato, già Presidente del Consiglio dei ministri, ha rilasciato, in data 2 settembre 2023, un’intervista al quotidiano “la Repubblica”, dove ha reso dichiarazioni molto significative sulla strage di Ustica;

in particolare, ha confermato quanto emerso in diverse inchieste giornalistiche ed anche in sede giudiziaria e cioè che il DC-9 Itavia sia stato colpito, nel corso di una battaglia aerea nei cieli del nostro Paese, da un missile lanciato da un caccia francese nel corso di una esercitazione della NATO, che sarebbe servita ad abbattere un jet a bordo del quale si presumeva ci fosse il leader libico Mu’ammar Gheddafi;

come drammaticamente noto, il 27 giugno 1980 il DC-9 Itavia è precipitato in mare, al largo dell’isola di Ustica. A seguito dell’incidente sono deceduti tutti i passeggeri e il personale di volo presente a bordo, 81 persone e i resti del velivolo recuperati solo otto anni dopo;

dopo il recupero dei resti del DC-9, poi trasportati a Bologna nel museo dedicato alla strage di Ustica, i periti hanno stabilito che ad abbatterlo sia stata l’onda d’urto dell’esplosione di un missile vicino alla fusoliera, smentendo anni di depistaggi, che hanno accompagnato il lavoro degli inquirenti, cercando di deviare le indagini verso altre piste, tra tutte, l’esistenza di una bomba all’interno dell’aereo o ancora una pista palestinese dell’attentato;

in particolare, la tesi della bomba è stata lungamente accreditata, in tal senso basti pensare alla relazione conclusiva della Commissione d’inchiesta del Ministero dei trasporti del 16 marzo 1982, nella quale si afferma l’impossibilità di stabilire se l’incidente sia stato causato da un missile o da una bomba. Nel 1994, inoltre, un collegio internazionale di esperti incaricato dal giudice istruttore Rosario Priore ha sostenuto ancora una volta proprio la tesi della bomba. Gli sviluppi dell’inchiesta romana hanno ricostruito tuttavia uno scenario completamente diverso, evidenziando, nel 1997, la presenza quella sera di aerei militari nei cieli sopra Ustica;

nel 2008, l’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, intervistato dagli autori del film inchiesta “Sopra e sotto il tavolo”, ha parlato esplicitamente di “un aereo francese” che “si era messo sotto il DC-9, per non essere intercettato dal radar” e di un “aereo libico che stava trasportando Gheddafi”; l’aereo francese avrebbe dunque lanciato un missile volendo colpire l’aereo del Presidente libico e avrebbe, invece, colpito erroneamente ed abbattuto il DC-9 Itavia;

il 12 settembre 2011 si è chiuso il processo civile con una sentenza di condanna, confermata successivamente in Cassazione, per i Ministeri della difesa e dei trasporti e che ha riconosciuto un risarcimento di oltre 100 milioni in favore dei parenti delle vittime. Nelle motivazioni i giudici accreditano con fermezza la ricostruzione per cui quella sera sopra il Tirreno ci fosse un’azione di guerra, che ha coinvolto diversi veicoli militari: ''Tutti gli elementi considerati - si legge nella sentenza - consentono di ritenere provato che l'incidente si sia verificato a causa di un intercettamento realizzato da parte di due caccia di un velivolo militare, precedentemente nascostosi nella scia del Dc9 al fine di non essere rilevato dai radar, quale diretta conseguenza dell'esplosione di un missile lanciato dagli aerei inseguitori contro l'aereo nascosto oppure di una quasi collisione verificatasi tra l'aereo nascosto ed il Dc9'';

in data 20 dicembre 2017 il quotidiano “Corriere della Sera” e la trasmissione di La7 “Atlantide”, condotta dal giornalista recentemente scomparso Andrea Purgatori, da sempre tenacemente impegnato nella ricostruzione dei fatti accaduti, hanno riportato la testimonianza di Brian Sandlin, all’epoca dei fatti marinaio sulla portaerei americana “Saratoga”, il quale ha affermato come quella sera abbia assistito dalla plancia della nave ancorata vicino al Golfo di Napoli, al rientro di due caccia “Phantom” disarmati, scarichi che sarebbero stati impegnati per abbattere altrettanti MiG libici in volo proprio lungo la traiettoria aerea del DC-9;

appare agli interroganti oramai di tutta evidenza come il 27 giugno 1980 nei cieli italiani vi sia stata un’azione di guerra che, oltre a procurare la morte di 81 vittime, ha rappresentato una grave violazione della sovranità territoriale del nostro Paese;

un episodio di cui i governi di Paesi amici dell'Italia, quali Francia e Stati Uniti, potrebbero essere a conoscenza o rispetto al quale potrebbero comunque essere in possesso di notizie utili per il raggiungimento della verità, che i familiari delle vittime ancora attendono dopo più di quaranta anni,

si chiede di sapere quali iniziative necessarie e urgenti il Governo italiano intenda assumere a livello internazionale, anche attraverso richieste formali, per garantire finalmente il pieno accertamento della verità dei fatti accaduti al DC-9 Itavia sui cieli di Ustica il 27 giugno 1980.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00657 Pubblicato il 5 settembre 2023, nella seduta n. 97 - Nicola Irto cofirmatario

Al Ministro della cultura.

Premesso che:

la dimora familiare di Joyce Salvadori Lussu, dove la stessa ha vissuto molti anni della sua vita, in località San Tommaso nel territorio del Comune di Fermo, è in vendita;

i numerosi tentativi della famiglia di trovare un interlocutore istituzionale, che possa fare della casa un centro aperto e vivo che consenta di preservare e perpetuare la sua memoria e la sua opera non hanno finora trovato ascolto;

Joyce Lussu Salvadori è stata una protagonista della storia del ‘900: partigiana antifascista, capitana delle brigate Giustizia e Libertà, femminista, poetessa, scrittrice, traduttrice, ecologista, divulgatrice, attivista a sostegno dei movimenti di liberazione in molte parti del mondo, nel 1961 ricevette la medaglia d’argento al valor militare;

ella trascorse nella casa di Fermo gli anni successivi alla morte del marito, Emilio Lussu, scrittore, partigiano e politico, fondatore del Partito Sardo d’Azione e di Giustizia e Libertà;

la casa di Joyce Lussu è stata a lungo cenacolo culturale e politico, simbolo del suo grande impegno e della capacità di aggregare persone ed idee, luogo di incontro e dibattito, e anche oggi, a distanza di 25 anni dalla sua scomparsa, ha un grande valore che andrebbe preservato;

il “Centro Studi Joyce Lussu”, nato dopo la sua morte per volontà degli amici più cari, ed eminenti esponenti del mondo culturale italiano hanno rivolto un appello al Ministro in indirizzo, affinché adotti le iniziative necessarie per preservare la memoria della scrittrice e consentire che il patrimonio culturale che ha lasciato possa continuare a essere fonte di testimonianza soprattutto per le nuove generazioni;

sempre nel Fermano, c’é Casa Licini, nel Comune di Monte Vidon Corrado, abitazione del grande pittore Osvaldo Licini, che è stata trasformata in una casa museo e ospita numerosi appuntamenti culturali fra cui mostre d’arte e dibattiti, punto di riferimento non solo del paese, ma di tutte le Marche. Un esempio di successo che potrebbe essere replicato con Casa Lussu,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se intenda adottare le iniziate necessarie, insieme alla Regione Marche e al Comune di Fermo, al fine di acquistare Casa Lussu, per darle una finalità pubblica, custodendo e valorizzando la memoria di Joyce Lussu.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00643 - Pubblicato il 2 agosto 2023, nella seduta n. 95 - Nicola Irto primo firmatario

IRTO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

Premesso che:
secondo recenti notizie di stampa, si attende fra alcune settimane la chiusura della strada statale n. 682 “Jonio-Tirreno”, di collegamento tra le due relative coste del territorio provinciale di Reggio Calabria, comprendente 42 comuni;
di recente il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha confermato che per alcuni lavori la strada in questione sarà chiusa per 20 mesi a partire dal gennaio 2024. Detta chiusura, secondo quanto diffusamente riportato sulla stampa calabrese, appare necessaria in ragione di imprecisati interventi da realizzare;
lungo la stessa strada statale dovranno essere effettuati lavori di manutenzione nella galleria denominata “Torbido”, tra gli svincoli di Limina e Mammola in provincia di Reggio Calabria, argomento su cui era stato presentato altro e più circoscritto atto di sindacato ispettivo (3-00427), pubblicato il 16 maggio scorso;
per l’esecuzione dei citati lavori, con inizio previsto il prossimo settembre, stando a un comunicato dell’ANAS, verrà chiusa la citata galleria e la stessa strada di transito per una tempistica non inferiore a 70 giorni;
in merito a tali fatti emerge una forte preoccupazione tra i sindaci della Locride e della piana di Gioia Tauro, oltre che di tutta la cittadinanza;
i sindaci dell’associazione dei Comuni della Locride si stanno continuamente riunendo, con la volontà di richiedere, se necessario, delle soluzioni straordinarie, unitamente all’auspicio di trovare una soluzione condivisa rispettosa delle esigenze del territorio e, stante la perdurante incertezza circa i dettagli dei lavori da effettuare, che emergano dati certi da cui partire, anche a beneficio dell’informazione ai cittadini;
la chiusura della strada statale n. 682 peserà anche sul collegamento tra l’ospedale di Locri e quello di Polistena, specie nel caso di trasferimento di degenti da un presidio all’altro;
nella citata interrogazione 3-00427, veniva sottolineato che chiudere la strada, l’unica che porta la Locride fuori dall’isolamento, avrebbe ripercussioni drammatiche in vari settori fondamentali, economico, turistico e sociale, con conseguenze pesantissime per gli abitanti dell’area indicata e per i potenziali turisti;
lungo la statale, ANAS ha confermato altri interventi manutentivi e puntualizzato che, per garantire la sicurezza della circolazione, si è previsto di realizzare opere provvisionali;
da diversi anni si aspettano interventi strutturali che rendano più sicuro il transito dei veicoli lungo l’arteria stradale,

si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se ritenga opportuno dettagliare, anche in ragione delle preoccupazioni espresse dai sindaci della Locride, quali lavori saranno esattamente effettuati, quando inizieranno, quanto dureranno e quali, nello specifico, saranno le modifiche relative al transito dei veicoli lungo la strada statale 682;
quali iniziative di competenza intenda adottare, di concerto con l’ANAS, affinché le ricadute degli interventi previsti siano il più possibile limitate nel tempo e nell’entità.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00634 Pubblicato il 1° agosto 2023, nella seduta n. 94 Nicola Irto cofirmatario

Al Ministro della cultura.

Premesso che:

numerosi quotidiani riportano casi di denunce relative a frodi che si stanno verificando nella provincia di Siena e in molte altre province del territorio nazionale ai danni di decine di ragazzi diciottenni ai quali sono stati sottratti, in modo fraudolento tramite truffe informatiche, i 500 euro loro spettanti grazie al bonus cultura, introdotto con la legge di bilancio per il 2016, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale, mediante l’acquisto di biglietti per cinema, teatri, concerti, eventi culturali, musei, monumenti e parchi archeologici; di musica, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale, prodotti dell'editoria audiovisiva; di corsi di teatro, musica e lingue straniere;

questi furti informatici, che sono in fortissimo aumento su tutto il territorio nazionale, utilizzano “buchi” nel sistema della “18App” per appropriarsi delle credenziali SPID degli utenti e, di conseguenza, dei soldi contenuti nella carta elettronica;

le truffe informatiche non colpiscono solo i diciottenni, che si vedono privati del loro diritto di acquistare “beni culturali”, ma anche gli esercenti di tutte le attività possibili destinatarie degli acquisti delle ragazze e dei ragazzi, nonché lo Stato;

in questi anni, il bonus cultura ha aiutato le famiglie italiane dimostrandosi un investimento utile che ha contribuito alla crescita culturale del Paese;

questa misura ha avuto molto successo presso i giovani, al di là delle più rosee aspettative, segno dell'interesse dei ragazzi nei confronti della cultura, qualora sono incentivati a usufruirne,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine accrescere il livello di protezione della piattaforma digitale finalizzata all’accesso e alla fruizione del contributo previsto dal bonus cultura e, a decorrere dal 2024, della piattaforma informatica dedicata alla gestione della “carta della cultura giovani” e della “carta del merito”, che, con la legge di bilancio per il 2023, hanno sostituito la carta elettronica legata al bonus cultura;

se e quali provvedimenti di propria competenza intenda adottare al fine di provvedere a risarcire dei ragazzi beneficiari del contributo, vittime di frodi, al fine di restituire loro la possibilità di usufruire una misura che, in quanto funzionante e valida nel garantire l'accesso al patrimonio e alla produzione culturale, è stata presa come modello anche da altri Paesi europei, nella consapevolezza che investire in cultura significa investire nel futuro.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00638 Pubblicato il 1° agosto 2023, nella seduta n. 94 Nicola Irto cofirmatario

Al Ministro dell'interno.

Premesso che:

l’articolo 5-bis del decreto-legge 10 marzo 2023, n. 20, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 maggio 2023, n. 50, prevede diverse misure relative alla gestione dei punti di crisi (cosiddetti hotspot) e dei centri governativi di prima accoglienza. In particolare, con riferimento all’hotspot di Lampedusa, il comma 2, prevede che il Ministero dell’interno, al fine di assicurare adeguati livelli di accoglienza nel punto di crisi di Lampedusa a fronte di situazioni di particolare affollamento, possa, fino al 31 dicembre 2025, affidare alla Croce Rossa Italiana la gestione della struttura, estendendo anche a tali casi le facoltà di deroga previste dalla normativa vigente;

l’hotspot di Lampedusa, nonostante i diversi provvedimenti adottati dal Governo, versa in condizioni di grave sovraffollamento, inaccettabili e non rispettose dei principi sanciti dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, di tutela dei diritti fondamentali e della dignità della persona;

il numero delle persone che la struttura di Lampedusa può contenere è pari a circa 400 persone, invece, da alcune stime, riportate anche dai principali quotidiani nazionali, il numero dei migranti presenti è di oltre 2.000 persone;

a seguito di una visita nella struttura, il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo ha potuto verificare di persona lo sconvolgente degrado igienico-sanitario presente nella struttura, che non garantisce condizioni dignitose di salubrità ambientale;

sono assenti padiglioni di alloggio divisori tra uomini e donne e le condizioni logistiche della struttura impongono una promiscuità tra persone adulte e minori, così come tra uomini e donne, indecoroso e indecente per un Paese civile come l’Italia, in palese violazione dei diritti fondamentali di ogni persona, tra cui il basilare diritto alla privacy;

le donne mangiano e dormono con gli uomini, mentre i bambini e i ragazzi sono costretti a condividere gli stessi angusti spazi;

in queste condizioni non è possibile garantire anche ai lavoratori e agli operatori sanitari condizioni dignitose nello svolgimento delle rispettive attività di assistenza e cura nei confronti delle persone trattenute;

la fornitura e la consegna del vestiario e di beni di prima necessità avvengono dopo diverse ore, o addirittura giorni, e non nel momento in cui esso viene recapitato alla struttura di accoglienza, lasciando così che i migranti all’interno dell’hotspot continuino ad indossare i medesimi abiti utilizzati per giorni;

all'interno dell’hotspot la gestione dei rifiuti è estremamente deficitaria, determinando condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza molto pericolose per la salute dei migranti, molti dei quali, tra cui madri con bambini e minori sotto i quattordici anni, sono costrette a dormire all’aperto su materassi sporchi e logori, senza lenzuola o coperte, in mezzo a rifiuti di vario genere;

all'interno dell’hotspot ci sono sacchi della spazzatura ovunque, cestini traboccanti accanto ai materassi gettati per terra su cui molti migranti sono costretti a dormire, vestiti appesi ad asciugare perché i cambi sono insufficienti,

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di migliorare e rendere dignitose le condizioni di vita nel centro di accoglienza di Lampedusa, con particolare riguardo all'adeguatezza dei livelli di assistenza e cura nei confronti dei migranti e dei servizi a loro erogati, nonché delle condizioni ambientali e igienico-sanitarie;

quali iniziative intenda assumere per affrontare e superare l'attuale condizione di sovraffollamento dell'hotspot di Lampedusa, assicurando un immediato ritorno a condizioni di normalità nel rispetto dei principi costituzionali e convenzionali di tutela dei diritti fondamentali della persona;

quali interventi intenda, altresì, adottare per potenziare la struttura di Lampedusa in termini di incremento di personale, al fine di consentire ai lavoratori e alle lavoratrici condizioni di lavoro dignitose e accettabili.

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