Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00643 - Pubblicato il 2 agosto 2023, nella seduta n. 95 - Nicola Irto primo firmatario

IRTO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

Premesso che:
secondo recenti notizie di stampa, si attende fra alcune settimane la chiusura della strada statale n. 682 “Jonio-Tirreno”, di collegamento tra le due relative coste del territorio provinciale di Reggio Calabria, comprendente 42 comuni;
di recente il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha confermato che per alcuni lavori la strada in questione sarà chiusa per 20 mesi a partire dal gennaio 2024. Detta chiusura, secondo quanto diffusamente riportato sulla stampa calabrese, appare necessaria in ragione di imprecisati interventi da realizzare;
lungo la stessa strada statale dovranno essere effettuati lavori di manutenzione nella galleria denominata “Torbido”, tra gli svincoli di Limina e Mammola in provincia di Reggio Calabria, argomento su cui era stato presentato altro e più circoscritto atto di sindacato ispettivo (3-00427), pubblicato il 16 maggio scorso;
per l’esecuzione dei citati lavori, con inizio previsto il prossimo settembre, stando a un comunicato dell’ANAS, verrà chiusa la citata galleria e la stessa strada di transito per una tempistica non inferiore a 70 giorni;
in merito a tali fatti emerge una forte preoccupazione tra i sindaci della Locride e della piana di Gioia Tauro, oltre che di tutta la cittadinanza;
i sindaci dell’associazione dei Comuni della Locride si stanno continuamente riunendo, con la volontà di richiedere, se necessario, delle soluzioni straordinarie, unitamente all’auspicio di trovare una soluzione condivisa rispettosa delle esigenze del territorio e, stante la perdurante incertezza circa i dettagli dei lavori da effettuare, che emergano dati certi da cui partire, anche a beneficio dell’informazione ai cittadini;
la chiusura della strada statale n. 682 peserà anche sul collegamento tra l’ospedale di Locri e quello di Polistena, specie nel caso di trasferimento di degenti da un presidio all’altro;
nella citata interrogazione 3-00427, veniva sottolineato che chiudere la strada, l’unica che porta la Locride fuori dall’isolamento, avrebbe ripercussioni drammatiche in vari settori fondamentali, economico, turistico e sociale, con conseguenze pesantissime per gli abitanti dell’area indicata e per i potenziali turisti;
lungo la statale, ANAS ha confermato altri interventi manutentivi e puntualizzato che, per garantire la sicurezza della circolazione, si è previsto di realizzare opere provvisionali;
da diversi anni si aspettano interventi strutturali che rendano più sicuro il transito dei veicoli lungo l’arteria stradale,

si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se ritenga opportuno dettagliare, anche in ragione delle preoccupazioni espresse dai sindaci della Locride, quali lavori saranno esattamente effettuati, quando inizieranno, quanto dureranno e quali, nello specifico, saranno le modifiche relative al transito dei veicoli lungo la strada statale 682;
quali iniziative di competenza intenda adottare, di concerto con l’ANAS, affinché le ricadute degli interventi previsti siano il più possibile limitate nel tempo e nell’entità.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00634 Pubblicato il 1° agosto 2023, nella seduta n. 94 Nicola Irto cofirmatario

Al Ministro della cultura.

Premesso che:

numerosi quotidiani riportano casi di denunce relative a frodi che si stanno verificando nella provincia di Siena e in molte altre province del territorio nazionale ai danni di decine di ragazzi diciottenni ai quali sono stati sottratti, in modo fraudolento tramite truffe informatiche, i 500 euro loro spettanti grazie al bonus cultura, introdotto con la legge di bilancio per il 2016, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale, mediante l’acquisto di biglietti per cinema, teatri, concerti, eventi culturali, musei, monumenti e parchi archeologici; di musica, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale, prodotti dell'editoria audiovisiva; di corsi di teatro, musica e lingue straniere;

questi furti informatici, che sono in fortissimo aumento su tutto il territorio nazionale, utilizzano “buchi” nel sistema della “18App” per appropriarsi delle credenziali SPID degli utenti e, di conseguenza, dei soldi contenuti nella carta elettronica;

le truffe informatiche non colpiscono solo i diciottenni, che si vedono privati del loro diritto di acquistare “beni culturali”, ma anche gli esercenti di tutte le attività possibili destinatarie degli acquisti delle ragazze e dei ragazzi, nonché lo Stato;

in questi anni, il bonus cultura ha aiutato le famiglie italiane dimostrandosi un investimento utile che ha contribuito alla crescita culturale del Paese;

questa misura ha avuto molto successo presso i giovani, al di là delle più rosee aspettative, segno dell'interesse dei ragazzi nei confronti della cultura, qualora sono incentivati a usufruirne,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine accrescere il livello di protezione della piattaforma digitale finalizzata all’accesso e alla fruizione del contributo previsto dal bonus cultura e, a decorrere dal 2024, della piattaforma informatica dedicata alla gestione della “carta della cultura giovani” e della “carta del merito”, che, con la legge di bilancio per il 2023, hanno sostituito la carta elettronica legata al bonus cultura;

se e quali provvedimenti di propria competenza intenda adottare al fine di provvedere a risarcire dei ragazzi beneficiari del contributo, vittime di frodi, al fine di restituire loro la possibilità di usufruire una misura che, in quanto funzionante e valida nel garantire l'accesso al patrimonio e alla produzione culturale, è stata presa come modello anche da altri Paesi europei, nella consapevolezza che investire in cultura significa investire nel futuro.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00638 Pubblicato il 1° agosto 2023, nella seduta n. 94 Nicola Irto cofirmatario

Al Ministro dell'interno.

Premesso che:

l’articolo 5-bis del decreto-legge 10 marzo 2023, n. 20, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 maggio 2023, n. 50, prevede diverse misure relative alla gestione dei punti di crisi (cosiddetti hotspot) e dei centri governativi di prima accoglienza. In particolare, con riferimento all’hotspot di Lampedusa, il comma 2, prevede che il Ministero dell’interno, al fine di assicurare adeguati livelli di accoglienza nel punto di crisi di Lampedusa a fronte di situazioni di particolare affollamento, possa, fino al 31 dicembre 2025, affidare alla Croce Rossa Italiana la gestione della struttura, estendendo anche a tali casi le facoltà di deroga previste dalla normativa vigente;

l’hotspot di Lampedusa, nonostante i diversi provvedimenti adottati dal Governo, versa in condizioni di grave sovraffollamento, inaccettabili e non rispettose dei principi sanciti dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, di tutela dei diritti fondamentali e della dignità della persona;

il numero delle persone che la struttura di Lampedusa può contenere è pari a circa 400 persone, invece, da alcune stime, riportate anche dai principali quotidiani nazionali, il numero dei migranti presenti è di oltre 2.000 persone;

a seguito di una visita nella struttura, il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo ha potuto verificare di persona lo sconvolgente degrado igienico-sanitario presente nella struttura, che non garantisce condizioni dignitose di salubrità ambientale;

sono assenti padiglioni di alloggio divisori tra uomini e donne e le condizioni logistiche della struttura impongono una promiscuità tra persone adulte e minori, così come tra uomini e donne, indecoroso e indecente per un Paese civile come l’Italia, in palese violazione dei diritti fondamentali di ogni persona, tra cui il basilare diritto alla privacy;

le donne mangiano e dormono con gli uomini, mentre i bambini e i ragazzi sono costretti a condividere gli stessi angusti spazi;

in queste condizioni non è possibile garantire anche ai lavoratori e agli operatori sanitari condizioni dignitose nello svolgimento delle rispettive attività di assistenza e cura nei confronti delle persone trattenute;

la fornitura e la consegna del vestiario e di beni di prima necessità avvengono dopo diverse ore, o addirittura giorni, e non nel momento in cui esso viene recapitato alla struttura di accoglienza, lasciando così che i migranti all’interno dell’hotspot continuino ad indossare i medesimi abiti utilizzati per giorni;

all'interno dell’hotspot la gestione dei rifiuti è estremamente deficitaria, determinando condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza molto pericolose per la salute dei migranti, molti dei quali, tra cui madri con bambini e minori sotto i quattordici anni, sono costrette a dormire all’aperto su materassi sporchi e logori, senza lenzuola o coperte, in mezzo a rifiuti di vario genere;

all'interno dell’hotspot ci sono sacchi della spazzatura ovunque, cestini traboccanti accanto ai materassi gettati per terra su cui molti migranti sono costretti a dormire, vestiti appesi ad asciugare perché i cambi sono insufficienti,

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di migliorare e rendere dignitose le condizioni di vita nel centro di accoglienza di Lampedusa, con particolare riguardo all'adeguatezza dei livelli di assistenza e cura nei confronti dei migranti e dei servizi a loro erogati, nonché delle condizioni ambientali e igienico-sanitarie;

quali iniziative intenda assumere per affrontare e superare l'attuale condizione di sovraffollamento dell'hotspot di Lampedusa, assicurando un immediato ritorno a condizioni di normalità nel rispetto dei principi costituzionali e convenzionali di tutela dei diritti fondamentali della persona;

quali interventi intenda, altresì, adottare per potenziare la struttura di Lampedusa in termini di incremento di personale, al fine di consentire ai lavoratori e alle lavoratrici condizioni di lavoro dignitose e accettabili.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00631 Pubblicato il 27 luglio 2023, nella seduta n. 93 Nicola Irto cofirmatario

Al Ministro per lo sport e i giovani. 

Premesso che:
l’articolo 1, comma 253, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014), istituisce, in via sperimentale relativamente al triennio 2014-2016, un contingente di corpi civili di pace destinato alla formazione e alla sperimentazione della presenza di 500 giovani volontari da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale;
l’istituzione dei corpi civili di pace rappresenta una novità quasi assoluta nel panorama europeo e mondiale e prevede la formazione, rafforzata e specialistica, dei giovani volontari ammessi alla sperimentazione dei corpi civili di pace effettuata dall’ente o dall’organizzazione proponente il progetto in collaborazione o in partenariato con centri studi o di ricerca, istituti universitari o altri organismi, con competenze nelle materie relative ai progetti. Infine, prima dell’impiego sono svolte attività di sensibilizzazione organizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, cui i giovani sono tenuti a partecipare;
il 30 dicembre 2016 è stato pubblicato il primo bando per la selezione di 106 volontari da impiegare in progetti in Italia e all'estero. In data 8 marzo 2019 è stato pubblicato il secondo bando per la selezione di 130 volontari da impiegare in progetti in Italia e all'estero;
da ultimo, il 25 maggio 2023, è stato pubblicato il terzo bando per la selezione di 153 operatori volontari da impiegare nei progetti per i corpi civili di pace, da realizzare in Italia e all’estero. In particolare, il bando riguarda due progetti da realizzare in Italia per 14 operatori volontari e 26 progetti da realizzare all’estero per 139 operatori volontari. I progetti avranno una durata di 12 mesi, con un orario di servizio non inferiore a 30 ore settimanali o a 1.400 ore annue;
il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale ha reso noto come in pochissimi giorni siano arrivate più di 800 candidature;
come evidenziato dalla presidente della Conferenza nazionale enti servizio civile, Laura Milani: “È un bel segnale che arriva dai giovani, un riconoscimento dell’interesse nei confronti di questo Istituto sperimentale di costruzione di una pace positiva e di diffusione della cultura della nonviolenza e della solidarietà. La guerra in Ucraina e i tanti conflitti nel mondo ci spingono a investire maggiormente nella trasformazione non violenta dei conflitti e in forme di prevenzione che permettano di intervenire prima che si accendano focolai di guerra”;
val la pena evidenziare come i CCP agiscano in qualità di difensori dei diritti umani e operino per prevenire e trasformare il conflitto attraverso attività di mediazione, dialogo, informazione e promozione dei principi democratici: interventi che si configurano come azione civile di operatori professionali e volontari che, come parti terze, sostengono gli attori locali nella prevenzione e trasformazione dei conflitti;
a fronte di una richiesta di partecipazione così elevata da parte di giovani donne e uomini, appare certamente opportuno un investimento di adeguate risorse da parte del Governo volto alla stabile organizzazione dei corpi civili di pace,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno adoperarsi affinché, già in occasione del prossimo provvedimento di spesa o comunque in sede di approvazione del disegno di legge di bilancio, il Governo stanzi maggiori risorse in favore dei corpi civili di pace, anche alla luce della grande richiesta di partecipazione registrata in questi anni.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00617 - Pubblicato il 26 luglio 2023, nella seduta n. 92 – Nicola Irto primo firmatario

Ai Ministri per la protezione civile e le politiche del mare e dell'ambiente e della sicurezza energetica.

Premesso che:
la regione Calabria, e in particolare il territorio della provincia di Reggio Calabria, negli ultimi giorni è stata devastata da una serie di incendi che hanno distrutto ettari di bosco e vegetazione a ridosso della città e di centri abitati con la morte di un cittadino nel comune di Cardeto e ingenti danni al patrimonio ambientale del comprensorio;
questi ultimi fenomeni hanno aggravato una situazione già compromessa dagli incendi che si sono verificati negli ultimi anni;
gli incendi hanno provocato, altresì, danneggiamenti ad aziende, a partire da quelle operanti in ambito agricolo e forestale, e a persone fisiche, a fronte dei quali appare necessario attivare immediatamente tutte le procedure idonee per dare un congruo ristoro;
le elevate temperature e i forti venti di scirocco hanno alimentato le fiamme e messo a dura prova il lavoro di Vigili del fuoco, protezione civile, Carabinieri forestali e volontari;
si pone ora la necessità di messa in sicurezza, bonifica e ripristino del patrimonio ambientale distrutto dalle fiamme;
come è noto, la normativa nazionale che regolamenta tale azione fa riferimento alla legge 21 novembre 2000, n. 353, che prevede una serie di divieti, di cui all’articolo 10;
la rilevanza dei danni registrati e la necessità di porre in essere interventi di rimboschimento richiedono una flessibilità in grado di tutelare l’interesse ambientale del comprensorio,

si chiede di sapere:
quali iniziative intendano adottare i Ministri in indirizzo, anche in deroga alla normativa vigente, al fine di porre in essere un piano straordinario di rimboschimento delle aree colpite dagli incendi di questi giorni e quali procedure immediate intendano predisporre, al fine di risarcire cittadini ed imprese dai danni subiti dagli incendi;
quali iniziative abbiano attivato, o siano in via di predisposizione, per prevenire e affrontare nei prossimi giorni l’emergenza incendi sui territori, e in particolare nella regione Calabria, e per ridurre al minimo i danni provocati dagli incendi boschivi;
se non ritengano cruciale destinare adeguati stanziamenti di risorse principalmente alle esigenze delle Regioni, quali enti maggiormente competenti in materia, concentrandoli su quelle i cui territori presentano maggiori fattori di rischio di incendi boschivi.

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