Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01024. Pubblicato il 14 marzo 2024, nella seduta n. 169.Nicola Irto cofirmatario

Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:

il consiglio di amministrazione di TIM S.p.A. ha approvato all’unanimità, in data 6 marzo 2024, il piano industriale 2024-2026 “Free to run”, attraverso il quale la società nel solco del percorso di trasformazione avviato nel biennio 2022-2024 individua le linee di sviluppo per TIM nel biennio di riferimento ponendosi l’obiettivo di raggiungere un significativo miglioramento di tutte le metriche economico-finanziarie, mantenendo una solida struttura di capitale;

il piano industriale “Free to run” tra l’altro ha previsto una riduzione dell’indebitamento di gruppo, con un rapporto tra debito e EBITDA after lease in calo a 1,6-1,7 volte rispetto a 3,8 volte dei pro forma al 2023;

durante il consiglio di amministrazione di TIM del 10 marzo, convocato in via straordinaria, l’amministratore delegato Pietro Labriola ha fornito ulteriori informazioni in relazione al debito netto pro forma al netto del deleverage stimato per l’operazione Netco, pari a circa 6,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, è atteso alla fine del 2024 pari a circa 7,5 miliardi di euro;

considerato che:

nella giornata di giovedì 8 marzo, giorno in cui veniva presentato il piano industriale, il titolo azionario è precipitato a 21,18 centesimi con una perdita del 23,8 per cento rispetto alla quotazione di apertura, a seguito delle preoccupazioni riguardanti l’indicazione di un maggior debito pari ad un miliardo di euro rispetto alle previsioni iniziali;

a 40 minuti dalla chiusura delle quotazioni azionarie il titolo presentava una quotazione superiore a 24 centesimi, con un ribasso comunque superiore al 13 per cento rispetto alla giornata del 6 marzo, successivamente sono avvenute ulteriori vendite del titolo che hanno spinto ad un ulteriore ribasso le quotazioni del titolo;

nel momento di maggior ribasso delle quotazioni con un valore del titolo pari a 21,18 centesimi, si sono intensificati gli scambi che hanno raggiunto il picco alle ore 17,35 con scambi pari a 2 miliardi di euro di valore azionario con il passaggio di titolarità di ben 134 milioni di azioni,

si chiede di sapere:

se, in conseguenza dei fatti esposti, la composizione del capitale sociale di TIM S.p.A. abbia subito modificazioni significative, soprattutto in relazione al fatto che la società è proprietaria degli asset della rete fissa che offrono connettività alle abitazioni e alle imprese del nostro Paese;

quali misure di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare, in caso di accertamento di cambiamenti rilevanti nella composizione del capitale azionario di TIM, per tutelare l’interesse pubblico legato alla titolarità degli asset legati alla rete fissa e i piccoli risparmiatori in possesso dei titoli azionari di TIM;

se non ritenga che i contenuti e le modalità delle comunicazioni sociali al mercato utilizzate da parte del management della società siano stati la causa di un’eccessiva ed inattesa caduta del valore dei titoli azionari, con conseguente grave pregiudizio per i piccoli azionisti;

se dalle informazioni a disposizione emergano evidenze circa “attacchi short contro il titolo” azionario e se intenda verificare il profilo dei soggetti che hanno dato vita ad eventuali operazioni di “sell off” su di esso; in tal caso se non ritenga opportuno attivare tempestivamente tutte le misure a tutela del valore di mercato di TIM, dei lavoratori e dei risparmiatori.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01090. Pubblicato il 13 marzo 2024, nella seduta n. 168. Nicola Irto cofirmatario

Ministro dell'istruzione e del merito. -
Premesso che:

i viaggi di istruzione e le gite scolastiche sono regolati da apposita circolare ministeriale;

organizzare una gita scolastica comporta per gli istituti molta programmazione e una tempistica adeguata;

in passato è accaduto che qualche gita, programmata per tempo, saltasse o venisse rinviata;

ora, però, organizzare gite scolastiche sta diventando una vera e propria corsa ad ostacoli per molti istituti, in particolare in quelli più numerosi del Friuli-Venezia Giulia, come il “Malignani” e il “Copernico” di Udine e il liceo “Leopardi-Majorana”, l’ITIS “Zanussi” e il liceo “Grigoletti” di Pordenone;

dal 1° gennaio 2024, infatti, una scuola strutturata e con molti studenti non può più organizzare la classica gita scolastica da sola;

la causa risiede nel nuovo codice degli appalti che, equiparando le scuole pubbliche a degli enti come i Comuni, ha di fatto reso un labirinto normativo l’organizzazione di una gita;

la procedura è diventata lunga e comparabile a quella di un appalto pubblico gestito da un Comune;

l’ostacolo principale è quello della stazione appaltante, poiché al di sopra dei 140.000 euro totali (quindi sommando tutte le gite organizzate da un singolo istituto) è necessario una stazione appaltante qualificata, quindi di un soggetto che per conto di terzi gestisca quella che è diventata una vera e propria gara d’appalto;

l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), con una circolare, ha provato a rimediare provvisoriamente alla situazione, istituendo una sorta di proroga fino a settembre, ma il danno per molte scuole era già stato prodotto;

in particolare, è balzata alle cronache locali la vibrante protesta di oltre 150 studenti del liceo “Leopardi-Majorana” di Pordenone, che avevano già programmato la propria gita scolastica in Grecia;

gli studenti, che hanno protestato in modo fermo nell’atrio della scuola, si sono sentiti dire dalle autorità scolastiche che “la scuola deve agire rimanendo nel perimetro della legalità”;

è del tutto evidente che qualsiasi istituto scolastico deve “muoversi nell’ambito della legalità”, ma deve anche avere la possibilità di organizzare le proprie gite secondo percorsi più snelli e veloci, e i criteri con i quali ora i singoli istituti dovrebbero individuare le “società appaltanti” risultano farraginosi e penalizzanti, a fronte di un'offerta sul mercato tutt’altro che sufficiente,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo condivida che i viaggi scolastici di istruzione abbiano un vero e proprio valore didattico all’interno di una programmazione più ampia, offrano agli studenti l’occasione di una vera e propria crescita personale e di gruppo, permettano di estendere l’ambito delle esperienze di conoscenza, e siano quindi da agevolare e incentivare;

se intenda agevolare gli istituti scolastici che vogliano promuovere viaggi d’istruzione e ritenga quindi di rivedere la norma in termini definitivi, come auspicato anche dall’ANAC, mettendo a disposizione dei presidi, quanto prima e comunque fin dall'inizio del prossimo anno scolastico, “strumenti che possano garantire modalità semplici e immediate per attivare tali affidamenti, che sono parte integrante della vita di tutte le scuole italiane e delle famiglie di alunni e studenti”.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01074. Pubblicato il 12 marzo 2024, nella seduta n. 167. Nicola Irto primo firmatario

IRTO - Al Ministro dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

con la legge regionale della Calabria n. 9 del 2007 fu prevista la trasformazione del “Centro servizi avanzati ricerca, formazione e sviluppo agroalimentare della Calabria Spa” in “Fondazione mediterranea Terina Onlus”, configurata, come da specifico dossier del Consiglio regionale calabrese, come centro di ricerca industriale e alta formazione nei settori agricolo, agroalimentare, agro-industriale ed ambientale;

la suddetta Fondazione, con sede a Lamezia Terme (Catanzaro), è organismo in house della Regione Calabria, la cui Giunta ne approva il bilancio, esercita su di essa il controllo strategico, adotta gli atti d’indirizzo e delibera la revoca degli organi nei casi previsti dallo statuto;

la legge regionale della Calabria n. 24 del 2013 prevede, all’articolo 13, comma 1, la riorganizzazione della Fondazione, chiamata a «perseguire unicamente compiti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, trasferimento tecnologico e divulgazione scientifica nel settore della qualità agroalimentare, della sicurezza alimentare e della salute, nonché compiti di certificazione delle produzioni tipiche e di qualità, da sviluppare coerentemente con la vigente normativa in materia»;

con lo scopo di guidare la Fondazione nella riorganizzazione prevista dalla legge citata, la Regione Calabria ha provveduto negli anni a incaricare diversi commissari straordinari, ultimo dei quali, in ordine di tempo, il dirigente generale in carica del dipartimento regionale per il Turismo;

nell’ambito di una conferenza stampa del 2011, il presidente pro tempore della Regione Calabria riferì di finanziamenti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per i centri di ricerca presenti in Calabria, tra cui 14.650.000 euro per la Fondazione Mediterranea Terina, in relazione al progetto denominato “Food@Life”;

a tale riguardo, nel 2014 il suo commissario pro tempore definì Terina «soggetto attuatore di un’iniziativa che rappresenta una hybrid institution in cui la rigida distinzione funzionale tra ricerca ed imprese tende a sfumare per lasciare il posto alla comune risorsa “innovazione tecnologica” quale strumento di conseguimento di vantaggio competitivo e duraturo nel tempo»;

lo stesso commissario precisò che i laboratori della Fondazione sarebbero stati «implementati e resi operativi grazie al progetto» “Food@Life”, per costituire «una struttura permanente d’innovazione, di riferimento per le imprese e per il mondo della ricerca, con spiccata capacità di autofinanziamento ed a respiro internazionale»;

il suddetto commissario aggiunse: «L’Infrastruttura prenderà corpo attraverso il potenziamento dell’esistente struttura di ricerca, nata dalla pluriennale collaborazione scientifica tra la Fondazione Mediterranea Terina (unico ente di ricerca regionale e braccio operativo di riferimento della regione Calabria) ed il dipartimento di agraria (ex-facoltà di agraria) dell’Università mediterranea di Reggio Calabria che, nel tempo, ha aderito, partecipando attivamente, al network tematico della ricerca nell’ambito strategico dell’agroalimentare»;

in un approfondimento giornalistico apparso sulla testata web “Lacnews24.it” in data 19 febbraio 2024, si afferma che l’attuale Ministero dell’università e della ricerca, stante un lungo inutilizzo dei macchinari acquistati nell’ambito del finanziamento collegato al succitato progetto “Food&Life”, «potrebbe chiedere conto degli investimenti mai valorizzati»,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

quali controlli abbia promosso o intenda promuovere e quali iniziative di competenza abbia assunto o intenda assumere riguardo all’utilizzo dei riferiti finanziamenti;

quali attività di ricerca risulti che la Fondazione Terina abbia svolto in relazione al progetto “Food&Life”.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01080. Pubblicato il 12 marzo 2024, nella seduta n. 167. Nicola Irto primo firmatario

IRTO - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della giustizia e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

nell’ambito territoriale del comprensorio della Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, operavano due uffici giudiziari, siti rispettivamente nelle località di Palmi e Cinquefrondi;

i predetti uffici hanno goduto di piena autonomia gestionale e l’attività amministrativa, contabile e fiscale dei presidi risultava di competenza esclusiva dei rispettivi dirigenti, sino alla data del 31 dicembre 2014;

il dirigente dell’ufficio di Cinquefrondi provvedeva inoltre alla liquidazione di tutte le spettanze stipendiali e dei compensi accessori fuori sistema dovuti al personale del suo ufficio;

tra le competenze del dirigente rientrava anche la compilazione e l’invio all’INPS della D.M.A. (denuncia mensile analitica) contenente l’indicazione delle percezioni di ciascun dipendente e il resoconto dei contributi trattenuti e pagati a loro carico;

a decorrere dal 1° gennaio 2015, la competenza della gestione contabile e fiscale è stata trasferita in seno al Ministero dell’economia e della finanza;

tramite un apposito provvedimento di riorganizzazione degli uffici giudiziari, risalente al 2013, è stato soppresso l’ufficio di Cinquefrondi. Solo successivamente si è scoperto che l’ufficio aveva maturato, nel corso della propria gestione amministrativa, un disavanzo contributivo nei confronti dell’INPS;

in risposta al debito contratto, il 24 gennaio 2024, l’INPS ha attivato la procedura di pignoramento, rivalendosi sugli stipendi degli ufficiali giudiziari di Palmi, i quali, però, sono estranei ai fatti accaduti;

in esito a tale provvedimento, risulta bloccato l’unico conto corrente dell’ufficio di Palmi funzionale all’espletamento di tutte le attività istituzionali degli ufficiali giudiziari. A pagarne le conseguenze, oltre alla cittadinanza privata di servizi essenziali, sono gli stessi lavoratori dell’ufficio, ai quali veniva erogato lo stipendio proprio attraverso il conto corrente bloccato;

nonostante si siano susseguiti numerosi incontri e riunioni volte all’annullamento dell’atto esecutivo, ad oggi non si è registrato alcun passo in avanti nella direzione di una risoluzione definitiva del contenzioso;

tale situazione comporta pesanti ricadute sull’attività dell’ufficio di Palmi, tra cui il blocco totale delle attività giudiziarie penali, civili ed amministrative;

inoltre, risulta che l’INPS non abbia intrapreso alcuna azione per rimediare al disservizio arrecato. Tale inerzia ha costretto i dipendenti dell’ufficio giudiziario di Palmi a ricorrere alle vie legali a proprie spese, al fine di tutelare la propria immagine e riaffermare la loro estraneità ai fatti,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intendano intraprendere affinché venga aperto un tavolo di confronto con tutte le amministrazioni interessate, allo scopo di individuare una soluzione che tuteli innanzitutto i lavoratori dell’ufficio giudiziario di Palmi e la funzionalità dell’ufficio rispetto ad una vicenda paradossale.

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Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01006 Pubblicato il 12 marzo 2024, nella seduta n. 167. Nicola Irto primo firmatario

IRTO - Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. -

Premesso che:

l’articolo 9, comma 2, del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 162, ha previsto l’istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2024, della Zona economica speciale per il Mezzogiorno-ZES unica, che ricomprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna;

l’articolo 10, comma 1 del suddetto decreto-legge, ha previsto, in relazione alla suddetta ZES unica, l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri della Cabina di regia, con compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio, presieduta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, composta dai Ministri ivi elencati, nonché dai Presidenti delle regioni di cui al menzionato articolo 9, comma 2, dal Presidente dell’Unione delle province d’Italia o da un suo delegato e dal Presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani o da un suo delegato;

il comma 2 dello stesso articolo 10 prevede che, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, è istituita, ai sensi dell’articolo 7, comma 4, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, e alle dirette dipendenze del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, la «Struttura di missione ZES», di cui è descritta l’articolazione e sono precisati i compiti, tra cui la predisposizione del Piano strategico della ZES unica di cui al successivo articolo 11 e la cura dell’istruttoria e lo svolgimento delle funzioni di amministrazione procedente ai fini del rilascio dell’autorizzazione unica di cui all’articolo 15, la quale, ex art. 14 del suddetto decreto-legge per come convertito, sostituisce tutti i titoli abilitativi e autorizzatori, comunque denominati, necessari alla localizzazione, all’insediamento, alla realizzazione, alla messa in esercizio, alla trasformazione, alla ristrutturazione, alla riconversione, all’ampliamento o al trasferimento nonché alla cessazione o alla riattivazione delle attività economiche, industriali, produttive e logistiche;

il suddetto decreto-legge, dispone all’articolo 12 sulla realizzazione ventura del portale web informativo della ZES-unica, l’articolo 13 in odine al suo Sportello unico digitale e alle relative competenze e l’articolo 16 disciplina il credito d’imposta per gli investimenti nella medesima ZES unica;

nel decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), sono state introdotte misure per il trasferimento delle funzioni dei commissari delle ZES precedenti alla Struttura di missione della ZES unica;

diversi organi di stampa, nel riportare la sospensione sino a fine marzo 2024 dei termini di chiusura dei procedimenti non ancora conclusi per l’autorizzazione unica avviati nei singoli uffici regionali delle ZES precedenti, cioè i procedimenti non ancora definiti alla data, del 1° marzo 2024, di cessazione dell’attività dei singoli commissari delle medesime, hanno evidenziato notevoli criticità nel corso della fase di transizione in atto e precisato che alle istanze di trattazione pendenti se ne sono aggiunte altre, nuove, con numerose richieste di chiarimento sull’iter da seguire, atteso pure che, come si legge in un articolo apparso su “Corriere della Calabria” il 28 febbraio 2024, nei due mesi di proroga e con funzioni in scadenza, le competenze dei commissari straordinari si allargavano dal perimetro iniziale della ZES in gestione a tutta l’area regionale;

al momento nessuna indicazione è pervenuta dalla nuova Cabina ministeriale, ancora sprovvista di organico e ferma sulle attività e nessuna certezza, per quanto ricostruito, vi sarebbe anche sul credito d’imposta «non definito alla fine dell’anno»,

si chiede di sapere:

quanti siano i procedimenti non definiti alla data del 1° marzo 2024 e quale sia il relativo importo complessivo in termini di investimenti e quali indicazioni siano state fornite ai richiedenti;

quali urgenti iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda assumere per assicurare la conclusione dei procedimenti in corso e la predisposizione del Piano strategico della ZES unica;

quali notizie intenda fornire in relazione al previsto credito di imposta, ai tempi di definizione e alle modalità correlate di accesso ed erogazione.

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