"Il terzo lotto della Gallico – Gambarie è una delle maggiori infrastrutture, probabilmente la più importante, tra quelle previste nel Piano strategico e finanziate con il Por 2014-2020. Un’opera inserita nella nuova programmazione europea, il cui iter realizzativo ha conosciuto oggi un momento di grande importanza con la posa della prima pietra”. Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che prosegue: “Grazie al nuovo tratto di questa arteria, la distanza che separa la montagna e il mare diventerà più breve e si apriranno nuove prospettive di sviluppo turistico e commerciale, oltre ad essere garantita una maggiore sicurezza dei collegamenti. La Gallico – Gambarie è la dimostrazione di quanto sia efficace la sinergia istituzionale che, partendo dagli obiettivi concreti da realizzare per i cittadini, in questo caso ha visto protagoniste maggioranze politiche di colore diverso, che si sono susseguite nel tempo, e livelli istituzionali differenti. Alla Regione Calabria e al presidente Oliverio va riconosciuto il merito di aver salvaguardato il finanziamento dell’opera, ma un ringraziamento – conclude Irto - va rivolto anche alla Provincia di Reggio guidata da Giuseppe Raffa, ente che ha prodotto un lavoro amministrativo notevole affinché la nuova strada veda la luce. Sarà doveroso adesso, da parte di tutti gli enti preposti e delle imprese impegnate, lavorare per rispettare il cronoprogramma dei lavori”.

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, ha ricevuto a palazzo Tommaso Campanella l’ambasciatore italiano a Vienna, Giorgio Marrapodi. Durante il cordiale incontro istituzionale, durato un’ora, Irto e Marrapodi hanno parlato della nostra regione, delle sue potenzialità ma anche dei cambiamenti avvenuti da quando l’alto rappresentante diplomatico, all’epoca studente universitario, lasciò la Calabria per trasferirsi a Firenze.
L’occasione ha consentito di affrontare il tema dello sviluppo economico e delle opportunità di interscambio commerciale tra la nostra regione e l’Austria. Una nazione, ha spiegato l’ambasciatore, che vanta condizioni di benessere diffuso per gli oltre 8 milioni di residenti, con un prodotto interno lordo elevato e un tasso di disoccupazione quasi irrilevante. Il mercato austriaco, ha spiegato Marrapodi, è interessato ai prodotti italiani. Basti pensare che la bilancia commerciale tra i due Paesi registra transazioni per 17 miliardi di euro l’anno, con un peso significativo riservato al settore agroalimentare (1 miliardo).
Esistono dunque le condizioni – è stato rimarcato - per sostenere le esportazioni calabresi verso Vienna. In questo quadro, Irto e Marrapodi hanno incontrato una delegazione dell’Apar, l’associazione dei pasticceri artigianali reggini, nell’ambito di una visione strategica che dovrà portare alla valorizzazione, presso i consumatori austriaci, del nostro territorio e delle sue tipicità. L’idea emersa dal colloquio di palazzo Campanella è quella di creare occasioni di incontro tra i buyer austriaci e gli operatori del turismo, della cultura e dell’agroalimentare calabresi, per far “sbarcare” fin dai prossimi mesi la nostra regione a Vienna.
I flussi turistici verso la Calabria, è stato osservato da Irto e Marrapodi, nell’ultimo anno hanno registrato circa 90mila pernottamenti di cittadini austriaci, con un trend di costante aumento, agevolato anche dal crescente numero dei collegamenti aerei diretti, che nella stagione estiva raggiungono anche le quattro frequenze settimanali.
Il presidente Irto, nel ringraziare l’ambasciatore Marrapodi, ha manifestato la volontà di avviare in tempi brevi un progetto che rafforzi la partnership tra l’Austria e la nostra regione. La visita istituzionale si è conclusa con un tour di palazzo Campanella, scandito dalle informazioni fornite dai funzionari del settore Relazioni esterne: l’aula consiliare, i dipinti che arricchiscono il Transatlantico, il polo culturale “Mattia Preti”, il palmarium e la bottega della legalità di “Libera”.
Il nostro rappresentante diplomatico ha espresso emozione nell’osservare il grande quadro che campeggia nell’aula Fortugno, dominato dalla raffigurazione di Zaleuco: Marrapodi ha ricordato di averlo più volte citato in occasione di discorsi ufficiali tenuti a New York e a Bruxelles, sottolineando con orgoglio come il primo legislatore della storia sia stato un locrese.

“Il Consiglio regionale non rimarrà indifferente dinanzi alla gravità delle conseguenze della decisione del Parlamento europeo, che ha autorizzato l’aumento dell’importazione di olio tunisino a dazio zero per altre 35mila tonnellate annue. La questione va portata in aula: ne parlerò sia con il presidente Oliverio, che è anche assessore al ramo, sia con i capigruppo, perché l'Assemblea regionale deve assumere una posizione netta e, soprattutto, concreta nell'ambito delle proprie competenze”. Lo dichiara Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale della Calabria, che prosegue: “Questo provvedimento, su cui anche il ministero delle Politiche agricole italiane ha espresso un giudizio negativo, è inaccettabile perché favorisce i produttori extraeuropei ai danni di quelli italiani e calabresi, che si sforzano quotidianamente di immettere sul mercato olio di alta qualità. Tra l’altro, la politica del ‘dazio zero’ colpisce soprattutto i prodotti tipicamente mediterranei, come l’olio e gli agrumi. Per questo è necessario pensare a un fronte comune tra le principali regioni produttrici di questi beni: oltre a noi, la Sicilia e la Basilicata”.

“Se il quadro resterà immutato – prosegue Irto - la Calabria avrà il diritto e il dovere di determinare le proprie scelte e di orientare il proprio mercato interno. È necessario un impegno collettivo, che veda coprotagonisti i produttori con le rispettive associazioni di categoria, i sindacati e la Regione. Al di là degli opportuni atti che il presidente e la giunta stanno valutando, si deve mettere in cantiere immediatamente un progetto di legge che, nel rispetto delle vigenti regole sulla libera concorrenza, favorisca i produttori di olio calabresi. La strada potrebbe essere quella del rafforzamento del marchio di qualità legato ai consorzi già esistenti e dell'istituzione di nuovi consorzi. Occorre valutare la fattibilità di misure che premino il lavoro di qualità degli olivicoltori calabresi, sia quelli che vendono alle grandi imprese della commercializzazione dell'olio su scala nazionale  e internazionale, sia quelli più piccoli e attivi sul mercato regionale. Una spinta importante potrebbe arrivare dal marchio di qualità IGP “Olio di Calabria”, che è in dirittura d’arrivo, e su questo fronte sarebbe opportuno che il Mipaaf sollecitasse con forza l’Ue a una definizione del dossier nel più breve tempo possibile, vista la rapidità con cui vengono assunte decisioni su Paesi extra Ue come la Tunisia. Prenderemo in considerazione tutti gli strumenti che la legge appresta per tutelare l'olio calabrese. Al contempo – dice ancora Nicola Irto – ritengo fondamentale aprire immediatamente una fase di audizioni in Commissione delle parti sociali e delle associazioni di categoria, per individuare le forme più idonee per incentivare il consumo di olio e prodotti calabresi a tutti i livelli, dalle famiglie ai ristoratori, dalla gdo alle imprese dell'agroalimentare”.

Il presidente del Consiglio regionale ricorda come “tra gli obiettivi del nuovo Piano di sviluppo rurale vi siano anche quelli di una maggiore competitività e di un orientamento delle imprese sul mercato, nonché il potenziamento dei partenariati nelle filiere strategiche, tra cui va annoverata la filiera dell’olio. Inoltre dobbiamo lavorare, assieme al ministero delle Politiche agricole e forestali e alle altre Regioni interessate, sui contratti di filiera e di distretto che costituiscono delle opportunità rilevanti per chi ha intenzione di investire e di fare agricoltura seriamente.  La situazione è gravissima e non possiamo più limitarci a chiedere ad altri di intervenire, dobbiamo farlo subito e direttamente assumendoci le responsabilità che derivano dal fatto di essere classe dirigente”. Il presidente Irto conclude: “Ovviamente il rischio non è tanto quello di ritrovarsi con bottiglie di olio con etichette tunisine sugli scaffali del supermercato, quanto quello delle frodi alimentari e della concorrenza sleale che, mediante l’introduzione sul mercato di un prodotto di bassa qualità, potrebbe stritolare le imprese agricole di una regione che è tra le prime in Italia per la produzione di olio. A un progetto di legge sull'olivicoltura, finalizzato a tamponare le conseguenze di scelte che appaiono scellerate, siamo pronti a concedere la corsia preferenziale in Consiglio”.​

Congratulazioni a Gianni Infantino, nuovo presidente della Fifa, e, adesso, ambasciatore della Calabria nello sport più amato del mondo: il calcio”. Lo dichiara il Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto. “L’affermazione di Infantino riempie d’orgoglio tutti i nostri corregionali. Partito sfavorito, il neopresidente è riuscito a ottenere la maggioranza dei consensi grazie alla sua credibilità, costruita negli anni attraverso il suo lavoro svolto ai massimi livelli amministrativi e istituzionali dell’Uefa. E’ un grande giorno per questa terra. Un figlio di emigrati, capace di affermarsi solo grazie al suo talento e ai suoi sacrifici è oggi il modello di un nuovo calcio che si presenta con un’immagine pulita e trasparente dopo gli scandali che ne hanno travolto la gestione a livello mondiale nel recente passato. Infantino è l’uomo in cui vengono riposte le speranze per un calcio migliore e gestito con oculatezza. Infantino è onestà, la Calabria è onestà. Ritengo doveroso – conclude Nicola Irto -  anche a nome dell’Assemblea legislativa, rivolgere un invito ufficiale al neopresidente Infantino, al fine di conferirgli un’Alta onorificenza da parte di tutta la nostra comunità regionale”.

   

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