Raramente in questi anni ho chiesto ai giornalisti di venire a Palazzo Campanella per una conferenza stampa.
Oggi però sentivo che era importante incontrarsi, non per fare annunci, ma per presentare i risultati del lavoro svolto.
Un lavoro sul quale mi sono personalmente esposto perché era giusto fare ciò che i cittadini calabresi ci chiedevano, senza se e senza ma. Nei giorni scorsi abbiamo abolito gli incentivi economici per le strutture dei politici e introdotto la timbratura elettronica per i dipendenti pubblici che lavorano per i consiglieri regionali. E non solo. In questi mesi siamo riusciti a riformare la struttura burocratica del Consiglio, tagliando sei postazioni dirigenziali, le consulenze esterne e le spese inutili.
Abbiamo risparmiato 3,3 milioni di euro in un anno. Risorse che ho voluto fortemente fossero destinate a finalità importanti: ad esempio, il polo culturale Mattia Preti.
E ancora, la produzione legislativa è aumentata in quantità e qualità. Nel 2016 siamo stati il secondo Consiglio regionale d'Italia per numero di leggi approvate. E quest'anno abbiamo azzerato il contenzioso costituzionale: nessuna normativa calabrese del 2017 è stata impugnata davanti alla Consulta.
Ne sono orgoglioso.
Dobbiamo continuare a lavorare così. Consapevole che i problemi sono tanti, tantissimi. Ma che è nostro dovere fare tutto il possibile per provare a cambiare. Perché il cambiamento è possibile. Basta crederci e fare sul serio.

 

 

   

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