INTERROGAZIONE n. 22 del 24/02/2015

Sullo stato di abbandono in cui versa il manufatto realizzato in Bova Marina per essere adibito a centro per la riabilitazione ambulatoriale dell’AISM

N. IRTO . Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:

nel 1992 il Comune di Bova Marina riceveva un finanziamento di Lire 3.221.000.000 (tremiliardiduecentoventunomilioni), ai sensi della legge 64/86, per recuperare il vecchio Seminario Vescovile al fine di realizzare un centro sociale polifunzionale;
nel frattempo il Comune, dopo aver approvato nel 1994 una convenzione con l’Associazione Italiana per la Sclerosi Multipla, alla quale concedeva la stessa struttura in comodato d'uso a titolo gratuito per 50 anni, accantonava il progetto del centro sociale polifunzionale e riappaltava l'opera secondo il nuovo progetto redatto dai tecnici AISM, finalizzato “alla realizzazione di un centro per la riabilitazione ambulatoriale, l'inserimento sociale e il soggiorno per vacanze dei disabili e, in particolare, delle persone con sclerosi multipla” (art. 4 della convenzione);
dopo un pluriennale fermo dei lavori, il 20 novembre 2001 il manufatto parzialmente restaurato, attraverso un protocollo d'intesa, sottoscritto dal Presidente della Regione Calabria, dal Presidente della Provincia, dal Sindaco del Comune di Bova Marina e dal Presidente dell’Associazione Italiana per la Sclerosi Multipla, era consegnato all'AISM che avrebbe dovuto renderlo operativo in cinque anni, senza, tuttavia, che ciò sia mai accaduto;
nel 2005, presentandosi l'opportunità di utilizzare i fondi PIT del Programma Integrato Territoriale per un'opera a contenuto sociale, la Conferenza dei Sindaci dell'area grecanica (PIT 23) destinava la somma di € 1.193.000,00 quale contributo per la realizzazione di un “Centro di Turismo Sociale e di Promozione all'Autonomia delle Persone con Sclerosi multipla e patologie similari” in Bova Marina;
l’AISM proponeva, pertanto, un progetto che prevedeva la realizzazione di una struttura di 37 camere con 80 posti-letto per i disabili e i familiari, con una spesa di € 3.052.445,00, di cui € 1.193.000,00 a carico della misura 5.2 del POR Calabria 2000-2006 ed € 1.859.445,00 a carico dell’AISM. Pertanto il 18 febbraio 2006, era sottoscritto un Accordo di Programma dalla Comunità Montana-Capo Sud, dal Comune di Bova Marina e dall'AISM, in base al quale il progetto elaborato dai tecnici dell’AISM era gestito dalla Comunità Montana come progetto d'area;
il lavoro, esperita regolare gara d'appalto, veniva consegnato in data 8 giugno 2007 e l’opera doveva essere ultimata ed avviata entro il dicembre 2007, però i ritardi della Regione Calabria per l’approvazione del progetto, l’erogazione dell’anticipazione e la perizia di variante proposta dalla ditta appaltatrice hanno fatto slittare i termini della consegna dell'opera finita, chiavi in mano, al 27 gennaio 2009;
il 18 novembre 2009, la Direzione Lavori trasmetteva stranamente, perché fuori termine contrattuale, alla Comunità Montana, ente appaltante, una perizia suppletiva e di variante dell'importo di €. 282.322,08 per completare l’opera perché la somma (€.3.052.445,00), prevista dal progetto approvato nella Conferenza dei servizi il 18 febbraio 2006, non era più sufficiente;
tuttavia, l’opera incompleta, priva di infissi, di pavimenti, di servizi igienici e d'impiantistica, è stata consegnata alla Comunità Montana - Capo Sud il 14.06.2010, con il certificato di collaudo tecnico-amministrativo attestante la realizzazione dell'opera al 99,999%;
alla luce di queste vicende un comitato cittadino, nell'aprile del 2011, ha presentato un esposto alla Procura di Reggio Calabria che ha avviato un'indagine giudiziaria nei confronti dei tecnici della Comunità Montana-Capo Sud, del Direttore dei Lavori del Titolare dell'Impresa e del Collaudatore, per falso ideologico e frode;
attualmente la costruzione, dissequestrata dalla Magistratura, versa nel più assoluto stato di abbandono, soggetta ad un progressivo degrado;

Per sapere:

se sia al corrente della situazione sopra brevemente rappresentata;
se sia stata presentata rendicontazione da parte dei beneficiari per le somme a carico della Misura. 5.2 del POR Calabria 2000/2006 e con quale esito;
se siano stati effettuati controlli da parte degli organi regionali competenti, trattandosi di opera finanziata con denaro pubblico;
quali iniziative intende assumere al fine di salvaguardare l'immagine dell'ente Regione che, dopo aver sopportato una spesa così ingente, si trova ad aver finanziato un'opera incompleta, già deteriorata e prossima alla fatiscenza.

   

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