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Dettagli: | Pubblicato: 03 Dicembre 2014

Non ci siamo fermati prima delle elezioni, tanto più non ci fermeremo adesso, nel nostro impegno per risollevare le sorti della Calabria». Così Nicola Irto, neo eletto a Palazzo Campanella per il Partito Democratico, nel corso dell'incontro tenutosi ieri pomeriggio alla Torre Nervi a margine della vittoria elettorale con una folta rappresentanza di sostenitori.
Il centrosinistra è ritornato ad essere la compagine che guiderà il governo regionale per i prossimi cinque anni. Dobbiamo guardare al futuro con occhi attenti di chi ha osservato gli errori della destra, ma anche le criticità delle gestioni di sinistra. Con la consapevolezza che il primo passo da compiere sia quello di recuperare la credibilità rispetto ai cittadini che si sono astenuti e hanno preferito non votare. Ciò testimonia una disaffezione dalla politica, che deve ritornare ad essere il motore della regione - ha affermato Irto. Il compito che ci aspetta non è facile. A leggere i recenti sondaggi resi noti dai media - ha continuato - la classe imprenditoriale, che è il cuore economico di una società, è sfiduciata nei confronti delle istituzioni. Un dato amaro, in Calabria, che ha, invece, bisogno delle migliori energie produttive per ripartire. Su questo occorre lavorare, per cercare di ascoltare le istanze e le necessità e far fronte ai problemi con opportune politiche a sostegno delle imprese. Tra tutte, condizioni e garanzie del credito convenienti e erogabili in temi ragionevolmente brevi, vincendo i farraginosi passaggi burocratici. I fondi europei ci sono e sarebbe un ulteriore scandalo se non fossimo in grado di sfruttare questa enorme possibilità. Il Presidente Oliverio ha chiesto tempo a Renzi per questo e siamo fiduciosi che l'apporto del Governo non mancherà. Il Premier stesso sta garantendo la sua presenza ogni tre mesi nella nostra regione e non possiamo permetterci di strappare la fiducia e la vicinanza che Roma sta dimostrando in questo momento, come mai era accaduto fino ad oggi.
Per Irto il nodo cruciale resta poi, la formazione e i giovani.
Il Sole 24 Ore ci regala un'immagine impietosa di Reggio Calabria, al penultimo posto della classifica per la qualità della vita rispetto agli altri comuni italiani. Sappiamo bene che il deficit non è solo economico e produttivo, ma è anche di natura sociale. Occorre cambiare mentalità, avere cura della cosa pubblica, conoscenze e competenze delle nuove generazioni da spendere sul territorio e per il territorio. Ciò è possibile solo se si cresce prima come individui, poi come professionisti. E questo è realizzabile solo attraverso la promozione della cultura ad ogni livello, nelle scuole come nelle università.
Quanto al PD il neo Consigliere Regionale ha ribadito un'idea già espressa in campagna elettorale: «il partito deve restare una comunità libera che con il contributo degli iscritti possa sostenere le azioni di governo e continuare ad essere quella fucina di idee e proposte che possano costituire la base operativa per la costruzione di una Calabria sicura e migliore.