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Dettagli: | Pubblicato: 21 Dicembre 2015

“Nessun escluso mai”. Era il motto di don Italo Calabrò, il sacerdote reggino impegnato nel sociale, dalla parte degli ultimi, scomparso 25 anni fa. Un esempio che il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e l’intero Ufficio di Presidenza hanno inteso porre al centro di un’iniziativa che coinvolge il mondo studentesco: una borsa di studio riservata ai ragazzi delle quarte e quinte classi dell’istituto tecnico industriale “Panella-Vallauri”, in cui don Italo fu insegnante ed educatore per intere generazioni di giovani. L’iniziativa, volta a premiare il merito, è stata presentata a palazzo Tommaso Campanella, in occasione della stipula del protocollo d’intesa per l’istituzione del premio “Don Italo Calabrò per l’educazione dei giovani”, sottoscritto dal presidente Irto, da don Antonino Pangallo (direttore della Caritas diocesana e delegato del vescovo di Reggio-Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini) e dal dirigente scolastico del “Panella-Vallauri”, Anna Nucera.
«Nel 25° anniversario della morte di don Italo abbiamo pensato di ricordarlo così, dando l’opportunità a chi ha più talento di farsi strada da solo – ha spiegato Nicola Irto -. Don Italo Calabrò è stato un sacerdote impegnato per gli ultimi, i più poveri, i diseredati, per le persone messe ai margini della società. Il suo messaggio e il suo impegno, volti a perseguire un’uguaglianza vera tra le persone, è di assoluta attualità. Oggi quel motto, “nessuno escluso mai”, deve ispirare l’azione del Consiglio regionale. Abbiamo ridotto i costi di funzionamento dell’Assemblea, soprattutto in termini di spese di rappresentanza, ma ben volentieri investiamo sui giovani e sulla loro formazione».
Il premio ha come tema l’ideazione di un elaborato avente ad oggetto la storia, gli eventi ed i messaggi più significativi che hanno caratterizzato la vita del sacerdote reggino e che testimonino l’opera da lui svolta. Agli autori dei migliori elaborati sarà riconosciuta una borsa di studio per l’acquisto di tecnologie, sussidi e corsi di formazione. L’investimento complessivo deliberato dall’ufficio di presidenza è di 8mila euro. Per l’organizzazione del premio il Consiglio regionale si avvarrà della collaborazione del centro comunitario “Agape” (componente della commissione diocesana per il 25° anniversario della morte del religioso reggino) rappresentato in conferenza stampa dal presidente Mario Nasone. Per quest’ultimo «quella di don Italo è stata una figura grande, cristallina, che si è spesa per i giovani e per ridurre le diseguaglianze sociali. La sua è stata un’educazione “parlata”, fatta non di “discorsi” ma di comunicazione da persona a persona. Era condivisione e cura della vita dei giovani, per aiutarli ad avere la schiena dritta di fronte al clientelismo e alla mentalità mafiosa».
Don Antonino Pangallo ha ringraziato «il Consiglio regionale e il presidente Irto per aver deciso di ricordare adeguatamente la figura di don Italo, il cui impegno è stato oggetto di riconoscimento a livello cittadino e anche nazionale, ma mai fino a questo momento su scala regionale. Adesso occorre lavorare per diffondere in tutta la Calabria l’esempio di questo straordinario sacerdote». La dirigente del “Panella-Vallauri” Anna Nucera, infine, ha ricordato don Italo «come docente ed educatore in una scuola in cui ancora oggi si percepisce tutta la sua eredità morale per il diffuso senso di solidarietà e lo spirito di condivisione tra i ragazzi».