Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01529. Atto n. 4-01529. Pubblicato il 22 ottobre 2024, nella seduta n. 234. Nicola Irto cofirmatario

Ai Ministri dell'interno e della giustizia.

Premesso che:
sempre più di frequente, a quanto risulta agli interroganti, vengono denunciati femminicidi o tentati femminicidi causati dal mancato o cattivo funzionamento del braccialetto elettronico anti stalking; proprio di recente, il 23 settembre 2024, a Torino, Roua Nabi, 34 anni, è stata uccisa dal marito che era già stato denunciato per maltrattamenti e aggressione e, al quale con provvedimento del giudice, era stato applicato il braccialetto elettronico anti stalking; questo episodio di violenza maschile contro una donna è molto simile a quello verificatosi ad Ancona più di un anno fa, quando un uomo, già soggetto al divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, aveva violato le restrizioni, entrando nella casa della ex e uccidendola con 15 coltellate; inoltre, in provincia di Venezia, un uomo a cui era stato applicato il braccialetto elettronico per le continue minacce e molestie nei confronti della ex moglie, è riuscito a staccare il dispositivo dalla caviglia, ed a fotografarlo a fianco di un coltello, minacciando con tale immagine la ex moglie; infine, è notizia recentissima che a Roma, una giovane donna di 28 anni, stalkerizzata, maltrattata, abusata e sequestrata dall’ex compagno per mesi, ha denunciato il malfunzionamento del braccialetto elettronico applicato all’ex compagno da tre anni, poiché questi ha continuato a minacciarla ed a infrangere le prescrizioni nonostante il dispositivo;
il braccialetto elettronico è da diversi anni lo strumento posto a garanzia delle vittime di violenze domestiche, di genere e contro le donne, e, con provvedimento dell’autorità giudiziaria se ne dispone l’applicazione per segnalare eventuali violazioni delle misure di divieto di avvicinamento o allontanamento dalla casa familiare;
allo strumento si è attribuita una importante funzione di deterrente per l’imputato/indagato e di presidio di tutela per la vittima; tuttavia i casi citati sono soltanto degli episodi tragicamente esemplificativi di molteplici segnalazioni di cattivo funzionamento; a tale problematica si aggiungono altresì le recenti segnalazioni circa il numero esiguo dei dispositivi, a fronte di un notevole incremento delle notizie di reato e delle misure cautelari;
secondo quanto risulta agli interroganti, grazie alla modifica apportata con legge n. 168 del 2023, che ha reso obbligatorio lo strumento, sono aumentate le richieste di applicazione dei dispositivi stessi, ma a fronte dell’aumento della richiesta, si registrano ritardi nell’adempimento della fornitura da parte della società incaricata dal Ministero dell’interno;
da quanto emerge dai dati diffusi dal Ministero dell’interno, il contratto con la società Fastweb incaricata della fornitura, prevedrebbe una disponibilità di 1.200 braccialetti elettronici mensili, che però non vengono distinti per tipologia applicativa, pertanto ciò avrebbe causato un notevole ritardo nella fornitura e nei tempi di applicazione;
con riguardo al problema del mancato o errato funzionamento, sono stati segnalati numerosi casi di cosiddetto “falso allarme” e di disservizio degli apparecchi, casi causati da una mancata messa a punto dell’apparecchio cui sarebbe possibile ovviare attraverso l’istituzione di un sistema di monitoraggio centralizzato;
a quanto risulta agli interroganti, a seguito di queste segnalazioni, i Ministeri in indirizzo hanno dichiarato di volersi impegnare, anche attraverso l’istituzione di un Tavolo interministeriale, per individuare le criticità connesse e conseguenti all’applicazione del braccialetto elettronico; tuttavia non sono noti né l’effettiva istituzione, né tantomeno l’esito dei lavori del suddetto Tavolo,

si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dello stato dei lavori del Tavolo interministeriale citato in premessa;
se, per le parti di rispettiva competenza, abbiano contezza dell’effettivo numero dei braccialetti elettronici attualmente in uso per reati legati alla violenza domestica, di genere e contro le donne;
se abbiano contezza della quantità di braccialetti segnalati in quanto malfunzionanti e se siano a conoscenza delle principali cause di malfunzionamento;
quali iniziative immediate, per le parti di reciproca competenza, intendano adottare, anche sul piano contrattuale, al fine di garantire il numero necessario di braccialetti elettronici a disposizione delle forze dell'ordine per il contrasto alla violenza domestica, di genere e contro le donne.

Allegati:
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