Nicola Irto - Interrogazioni
Ministro dell'istruzione e del merito. -
Premesso che:
i viaggi di istruzione e le gite scolastiche sono regolati da apposita circolare ministeriale;
organizzare una gita scolastica comporta per gli istituti molta programmazione e una tempistica adeguata;
in passato è accaduto che qualche gita, programmata per tempo, saltasse o venisse rinviata;
ora, però, organizzare gite scolastiche sta diventando una vera e propria corsa ad ostacoli per molti istituti, in particolare in quelli più numerosi del Friuli-Venezia Giulia, come il “Malignani” e il “Copernico” di Udine e il liceo “Leopardi-Majorana”, l’ITIS “Zanussi” e il liceo “Grigoletti” di Pordenone;
dal 1° gennaio 2024, infatti, una scuola strutturata e con molti studenti non può più organizzare la classica gita scolastica da sola;
la causa risiede nel nuovo codice degli appalti che, equiparando le scuole pubbliche a degli enti come i Comuni, ha di fatto reso un labirinto normativo l’organizzazione di una gita;
la procedura è diventata lunga e comparabile a quella di un appalto pubblico gestito da un Comune;
l’ostacolo principale è quello della stazione appaltante, poiché al di sopra dei 140.000 euro totali (quindi sommando tutte le gite organizzate da un singolo istituto) è necessario una stazione appaltante qualificata, quindi di un soggetto che per conto di terzi gestisca quella che è diventata una vera e propria gara d’appalto;
l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), con una circolare, ha provato a rimediare provvisoriamente alla situazione, istituendo una sorta di proroga fino a settembre, ma il danno per molte scuole era già stato prodotto;
in particolare, è balzata alle cronache locali la vibrante protesta di oltre 150 studenti del liceo “Leopardi-Majorana” di Pordenone, che avevano già programmato la propria gita scolastica in Grecia;
gli studenti, che hanno protestato in modo fermo nell’atrio della scuola, si sono sentiti dire dalle autorità scolastiche che “la scuola deve agire rimanendo nel perimetro della legalità”;
è del tutto evidente che qualsiasi istituto scolastico deve “muoversi nell’ambito della legalità”, ma deve anche avere la possibilità di organizzare le proprie gite secondo percorsi più snelli e veloci, e i criteri con i quali ora i singoli istituti dovrebbero individuare le “società appaltanti” risultano farraginosi e penalizzanti, a fronte di un'offerta sul mercato tutt’altro che sufficiente,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo condivida che i viaggi scolastici di istruzione abbiano un vero e proprio valore didattico all’interno di una programmazione più ampia, offrano agli studenti l’occasione di una vera e propria crescita personale e di gruppo, permettano di estendere l’ambito delle esperienze di conoscenza, e siano quindi da agevolare e incentivare;
se intenda agevolare gli istituti scolastici che vogliano promuovere viaggi d’istruzione e ritenga quindi di rivedere la norma in termini definitivi, come auspicato anche dall’ANAC, mettendo a disposizione dei presidi, quanto prima e comunque fin dall'inizio del prossimo anno scolastico, “strumenti che possano garantire modalità semplici e immediate per attivare tali affidamenti, che sono parte integrante della vita di tutte le scuole italiane e delle famiglie di alunni e studenti”.