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Dettagli: | Pubblicato: 12 Marzo 2024

Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01001. Pubblicato il 12 marzo 2024, nella seduta n. 167. Nicola Irto cofirmatario

Ai Ministri per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

“pagoPA”, società interamente partecipata dallo Stato attraverso il Ministero dell’economia e delle finanze e sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri, tramite il Ministro delegato, è la piattaforma digitale deputata ai pagamenti in favore della Pubblica Amministrazione, realizzata con lo scopo di semplificare e aumentare la qualità e la quantità dei servizi di pagamento offerti dagli enti della Pubblica Amministrazione ed effettuarli nella massima sicurezza;

dal 2016 ad oggi, pagoPA ha registrato una crescita esponenziale e costante, sia in termini di transazioni che di controvalore dei pagamenti. Nel 2021 ha gestito oltre 182,5 milioni di operazioni per un controvalore di circa 34 miliardi; nel 2022, invece, le transazioni gestite hanno superato i 331 milioni per un controvalore di circa 61 miliardi. Solo nel 2023, si osserva una media di oltre 12 milioni di utenti che hanno effettuato oltre 30 milioni di pagamenti al mese tramite la piattaforma;

tra il totale degli enti creditori che fanno parte del perimetro di pagoPA, alla fine del primo semestre 2023 erano 21.700 gli enti pubblici aderenti, di cui 7.884 Comuni;

considerato che:

la digitalizzazione occupa una posizione di rilievo tra gli interventi di riforma annoverati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNNR);

la Missione n.1 si prefigge come obiettivo generale quello di dare un "impulso decisivo al rilancio della competitività e della produttività del Paese", attraverso una serie di investimenti volti a garantire un deciso salto di qualità nel percorso di digitalizzazione del Paese;

dei 49,86 miliardi di euro stanziati al fine di dare attuazione agli obiettivi della Missione n.1, una quota pari al 23 per cento è destinata interamente al settore di intervento relativo alla digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione;

rilevato che:

l’articolo 20, comma 3, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, prevede che, ai fini del rafforzamento dell’interoperabilità tra le banche dati pubbliche e di valorizzazione della piattaforma digitale nazionale dati, nonché di razionalizzazione e di riassetto industriale nell’ambito delle partecipazioni detenute dallo Stato, sono attribuiti rispettivamente all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in misura non inferiore al 51 per cento, e, per la restante quota di partecipazione, a Poste Italiane S.p.A., i diritti di opzione per l’acquisto dell’intera partecipazione azionaria detenuta dallo Stato nella società pagoPA;

il corrispettivo della suddetta cessione è determinato sulla base di una relazione giurata di stima prodotta da uno o più soggetti di adeguata esperienza e qualificazione professionale nominati dal Ministero dell’economia e delle finanze, di intesa con le parti acquirenti e con oneri a carico delle stesse;

le somme oggetto del corrispettivo della cessione di pagoPA sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, nel medesimo anno, nell’ambito dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato;

tale operazione si inserisce nel solco delle privatizzazioni previste dal Governo per recuperare 20 miliardi di euro nel triennio 2024-2026, chiamando Poste Italiane S.p.A. a contribuire, con le proprie risorse finanziarie, al raggiungimento del predetto obiettivo attraverso l’imposizione dell’acquisto di quote azionarie di pagoPA. Un contributo che va ad aggiungersi a quello della prospettata cessione sul mercato di quote azionarie dell’azienda da parte del Ministero dell’economia e delle finanze. Il combinato disposto delle due operazioni evidenzia di fatto l’utilizzo di Poste Italiane S.p.A. come fonte di finanziamento delle iniziative dell’Esecutivo in carica;

le organizzazioni sindacali, sulla spinta dei forti malumori emergenti all’interno dell’azienda, hanno manifestato le preoccupazioni sul futuro di Poste Italiane e dei lavoratori occupati, anche alla luce dei paventati e preoccupanti riassetti interni orientati a favorire le operazioni in atto;

la cessione di pagoPA desta preoccupazioni anche al di fuori di Poste Italiane, in particolare per gli aspetti e i riflessi concorrenziali, nonché per gli aspetti riguardanti la tutela dei dati dei cittadini che si avvalgono di pagoPA, a partire dai metodi di pagamento utilizzati;

l’operazione appare altresì in evidente contraddizione con gli obbiettivi profilati dalla Missione n.1 del PNNR, riducendo altresì le possibilità di Poste Italiane S.p.A. di investire nel processo di digitalizzazione,

si chiede di sapere:

quali siano le motivazioni che hanno portato al coinvolgimento di Poste Italiane S.p.A. nell’operazione di cessione di quote di capitale di “pagoPA”;

se i Ministri in indirizzo intendano chiarire quale sia il corrispettivo minimo atteso dalla suddetta cessione e quali siano i criteri che saranno adottati dai soggetti nominati dal Ministero dell’economia e delle finanze per la definizione della cessione delle quote di pagoPA alle parti acquirenti;

se non ritengano che la cessione di quote di capitale di pagoPA a Poste Italiane S.p.A. comporti problematiche di natura concorrenziale e se intendano escludere qualsiasi problematica con riguardo alla tutela dei dati sensibili dei cittadini che si avvalgono di pago PA, a partire dai metodi pagamento con bancomat e carte di credito;

se non ritengano che la cessione di quote di pagoPA sia del tutto in contrasto con gli obiettivi del PNRR e gli interessi della pubblica amministrazione in tema di digitalizzazione e se intendano escludere che da tale cessione non derivi un disimpegno pubblico sul fronte dello sviluppo, della semplificazione, della qualità e della sicurezza dei servizi di pagamento in via digitale, con conseguente pregiudizio per la pubblica amministrazione e gli enti creditori che hanno finora utilizzato la piattaforma di pagoPA.

Allegati:
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