Nicola Irto - Interrogazioni
IRTO - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della giustizia e dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
nell’ambito territoriale del comprensorio della Piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, operavano due uffici giudiziari, siti rispettivamente nelle località di Palmi e Cinquefrondi;
i predetti uffici hanno goduto di piena autonomia gestionale e l’attività amministrativa, contabile e fiscale dei presidi risultava di competenza esclusiva dei rispettivi dirigenti, sino alla data del 31 dicembre 2014;
il dirigente dell’ufficio di Cinquefrondi provvedeva inoltre alla liquidazione di tutte le spettanze stipendiali e dei compensi accessori fuori sistema dovuti al personale del suo ufficio;
tra le competenze del dirigente rientrava anche la compilazione e l’invio all’INPS della D.M.A. (denuncia mensile analitica) contenente l’indicazione delle percezioni di ciascun dipendente e il resoconto dei contributi trattenuti e pagati a loro carico;
a decorrere dal 1° gennaio 2015, la competenza della gestione contabile e fiscale è stata trasferita in seno al Ministero dell’economia e della finanza;
tramite un apposito provvedimento di riorganizzazione degli uffici giudiziari, risalente al 2013, è stato soppresso l’ufficio di Cinquefrondi. Solo successivamente si è scoperto che l’ufficio aveva maturato, nel corso della propria gestione amministrativa, un disavanzo contributivo nei confronti dell’INPS;
in risposta al debito contratto, il 24 gennaio 2024, l’INPS ha attivato la procedura di pignoramento, rivalendosi sugli stipendi degli ufficiali giudiziari di Palmi, i quali, però, sono estranei ai fatti accaduti;
in esito a tale provvedimento, risulta bloccato l’unico conto corrente dell’ufficio di Palmi funzionale all’espletamento di tutte le attività istituzionali degli ufficiali giudiziari. A pagarne le conseguenze, oltre alla cittadinanza privata di servizi essenziali, sono gli stessi lavoratori dell’ufficio, ai quali veniva erogato lo stipendio proprio attraverso il conto corrente bloccato;
nonostante si siano susseguiti numerosi incontri e riunioni volte all’annullamento dell’atto esecutivo, ad oggi non si è registrato alcun passo in avanti nella direzione di una risoluzione definitiva del contenzioso;
tale situazione comporta pesanti ricadute sull’attività dell’ufficio di Palmi, tra cui il blocco totale delle attività giudiziarie penali, civili ed amministrative;
inoltre, risulta che l’INPS non abbia intrapreso alcuna azione per rimediare al disservizio arrecato. Tale inerzia ha costretto i dipendenti dell’ufficio giudiziario di Palmi a ricorrere alle vie legali a proprie spese, al fine di tutelare la propria immagine e riaffermare la loro estraneità ai fatti,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intendano intraprendere affinché venga aperto un tavolo di confronto con tutte le amministrazioni interessate, allo scopo di individuare una soluzione che tuteli innanzitutto i lavoratori dell’ufficio giudiziario di Palmi e la funzionalità dell’ufficio rispetto ad una vicenda paradossale.