Nicola Irto - Interrogazioni
IRTO, Al Presidente del Consiglio dei ministri.
Premesso che:
nel mese di maggio 2023, si è conclusa la consultazione indetta dalla Commissione UE in merito alla possibilità di introdurre una contribuzione obbligatoria a carico delle imprese cosiddette OTT (Over The Top), finalizzata al rafforzamento degli investimenti nelle reti di connessione internet;
ad oggi non risultano posizioni adottate dal Parlamento italiano o dal Governo su questo tema, attraverso l’approvazione di formali atti di indirizzo politico;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 novembre 2022, recante il conferimento delle deleghe al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alessio Butti, all’articolo 2, comma 1, dispone che la rappresentanza del Governo italiano presso i consessi internazionali ed europei competenti in materia di innovazione tecnologica deve essere esercitata “in raccordo con le amministrazioni competenti”;
da notizie pubblicate da organi di stampa si apprende di una missiva del suddetto Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, indirizzata al Commissario UE, Thierry Breton, contenente la posizione italiana sul tema della cosiddetta “Fair Share”. Nella citata lettera, il Sottosegretario di Stato, avrebbe esposto una posizione dell’Italia che non sarebbe stata oggetto di alcun confronto o raccordo con le amministrazioni competenti o il Parlamento;
allo stato attuale, tale lettera non risulta pubblicata né integralmente né a mezzo di comunicato stampa sul sito web del Dipartimento per la Trasformazione digitale, né su quello della Presidenza del Consiglio dei ministri;
negli stessi giorni in cui tale lettera sarebbe stata spedita, l’Agenzia nazionale per la Cybersicurezza, con decreto del Direttore generale del 28 luglio 2023, recante “Modifiche ai livelli minimi delle infrastrutture e dei servizi cloud per le pubbliche amministrazioni”, ha abolito l’obbligo di autorizzazione da parte dell’amministrazione e di comunicazione all’ACN per il trasferimento al di fuori dell’Unione europea dei dati conservati in cloud dalle pubbliche amministrazioni qualificati come “ordinari” e “critici”,
si chiede di sapere:
se le notizie di stampa di cui in premessa corrispondano al vero e se il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alessio Butti, abbia inviato una missiva al Commissario Breton, dichiarando una posizione dell’Italia ad una eventuale iniziativa UE sulla “Fair Share”;
se, in tal caso, tale missiva sia da intendersi o meno come atto formale, contenente la posizione ufficiale del Governo italiano;
se e quali iniziative di raccordo con le altre amministrazioni competenti siano state svolte, ai sensi del richiamato art. 2, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 novembre 2022 ed in particolare se sia stata informata o coinvolta la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione europea;
se, nel merito, l’iniziativa sia parte di una più complessiva strategia del Governo italiano di sostegno all’industria digitale extra europea, data la coincidenza temporale dei fatti in premessa esposti con la decisione adottata dall’Autorità per la Cybersicurezza nazionale di abolire la procedura di autorizzazione per il trasferimento al di fuori dell’Unione europea dei dati ordinari e strategici della pubblica amministrazione, liberalizzando così de facto la pratica di trasferimento del 95 per cento dei dati che la PA detiene in cloud in tutti i Paesi del mondo e rendendo compatibile la qualificazione in Italia come Cloud Service Provider di entità giuridiche extra UE, anche se sottoposte a vincoli normativi che impongono il trasferimento dei dati da Paesi UE verso i Paesi non UE a prescindere dall’autorizzazione delle autorità locali o dei proprietari dei dati stessi (ad esempio “Cloud Act”).