Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00559 Pubblicato l'11 luglio 2023, nella seduta n. 85 - Nicola Irto cofirmatario

Ai Ministri dell'ambiente e della sicurezza energetica, dell'interno, della difesa e per la protezione civile e le politiche del mare. 

Premesso che:
secondo i dati pubblicati dallo “European forest fire information system” (EFFIS), in Italia, a partire dalla seconda metà di luglio, si verifica in media un repentino aumento della superficie cumulata di aree bruciate;
nel 2022, la superficie bruciata settimanale cumulata è stata superiore a quella media degli anni tra il 2006 e il 2022, mentre l’anno 2021 ha rappresentato il picco più alto. Per la campagna antincendio boschivo del 2022, la flotta aerea di Stato è composta da 14 velivoli “Canadair” CL415, 2 AT 802 “Fire Boss” e 5 elicotteri Erickson S64F, cui si sono aggiunti 13 elicotteri del comparto difesa, del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e dell’Arma dei carabinieri e, in situazioni estremamente critiche, i velivoli cofinanziati dalla Commissione europea nell’ambito del progetto “rescEU";
attualmente, nell’anno 2023, non si sono ancora verificati significativi episodi di incendi boschivi e le anomalie termiche settimanali sono al di sotto del livello minimo registrato a partire dall’anno 2012. Tuttavia nel corso delle prossime settimane la situazione potrà portarsi in linea con gli anni precedenti con l’arrivo delle ondate di caldo previste per la seconda metà del mese. Alla dotazione dei mezzi a disposizione si sono aggiunti, rispetto alla campagna dell’anno precedente, due AT 802 “Fire Boss”, mentre il numero dei Canadair e quello degli elicotteri sono stati ridotti di un’unità;
il punto di riferimento normativo per la materia in questione è la legge 21 novembre 2000, n. 353 (legge quadro in materia di incendi boschivi), che, anche alla luce dell'eterogeneità degli ecosistemi presenti sul territorio nazionale, affida alle Regioni la competenza di programmare le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, attraverso lo strumento del piano regionale, di cui all'articolo 3 della legge-quadro. Nel corso degli anni di applicazione della legge quadro, le Regioni hanno approvato specifiche legislazioni regionali e hanno sviluppato competenze e strategie anche oltre quanto previsto dalla normativa nazionale, accumulando esperienze e impiegando risorse umane e strumentali in modo diversificato. A livello nazionale vi sono diversi enti che, ciascuno per le sue competenze, partecipano all’attività antincendi boschivi: il Dipartimento della protezione civile, struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, che fa capo al Ministero dell'interno, il comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei carabinieri, di competenza del Ministero della difesa e la Direzione per la protezione della natura e del mare del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ora Ministero della transizione ecologica;
in risposta al picco degli incendi boschivi del 2021, il decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, ha recato disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi, promuovendo il rafforzamento del coordinamento, l'aggiornamento tecnologico e l'accrescimento della capacità operativa nelle azioni di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, il rafforzamento della capacità operativa delle componenti statali nelle attività di prevenzione e lotta attiva contro gli incendi, l'aggiornamento del catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco, il rafforzamento delle attività di previsione e prevenzione degli incendi e della lotta attiva, e prevedendo modifiche al codice penale e alla legge quadro. Dal punto di vista finanziario, il decreto ha previsto due stanziamenti principali: all'articolo 2, 40 milioni di euro per l'anno 2021 per il rafforzamento della capacità operativa delle componenti statali destinati al Ministero dell'interno, al Ministero della difesa e all'Arma dei carabinieri; all'articolo 4, comma 2, 20 milioni di euro per l'anno 2021 e a 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, destinati esclusivamente alle attività di prevenzione nei territori ricadenti nell'ambito della strategia nazionale aree interne (SNAI) e nelle isole minori. Tra le novità più importanti introdotte dal decreto-legge incendi boschivi vi è la disciplina a livello nazionale della tecnica del fuoco prescritto, già impiegata sperimentalmente da alcune regioni italiane virtuose e largamente utilizzata con successo in altri Paesi quali il Portogallo, la Spagna e la Francia, che consiste nell’utilizzo scientifico e pianificato del fuoco durante la stagione invernale da parte di personale qualificato per ridurre l'accumulo di vegetazione infiammabile e, di conseguenza, l'intensità degli incendi futuri. I citati stanziamenti per fronteggiare gli incendi boschivi non sono destinati né ai soggetti istituzionali più coinvolti nella materia, vale a dire le Regioni, né ai territori che presentano profili di rischio incendi boschivi più elevato, in quanto questi, per la maggior parte, si trovano al di fuori dell'ambito della SNAI e delle isole minori;
la diversità degli ecosistemi presenti sul territorio nazionale e le diverse tradizioni ed esperienze accumulate negli ultimi decenni in materia di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi suggeriscono che il livello istituzionale più appropriato per affrontare la questione in modo efficiente sia quello regionale, nel rispetto del principio di sussidiarietà. Maggiori investimenti in previsione e prevenzione, come dimostrato da un'ampia letteratura scientifica specialistica, possono contribuire all’efficacia e alla sicurezza della lotta attiva, all'abbattimento dei suoi costi, nonché alla riduzione delle conseguenze negative degli incendi;
per impiegare la tecnica del fuoco prescritto con successo su tutto il territorio nazionale si rendono necessari sia il potenziamento dell'addestramento professionale degli addetti, la cui età media è attualmente eccessivamente elevata per un'attività che per natura è complessa, sia meccanismi di monitoraggio e di informazione più efficaci, sia l'assenza di eccessivi limiti normativi a livello nazionale, in quanto le singole Regioni già oggi applicano tale tecnica con modalità diverse,

si chiede di sapere:
quali iniziative il Governo abbia attivato, o siano in via di preparazione, per la campagna antincendio da affrontare in estate e per ridurre al minimo i danni provocati dagli incendi boschivi che rappresentano ormai da anni una emergenza nazionale;
se ritenga che l'attuale dotazione di personale e mezzi dislocati sul territorio nazionale sia sufficiente per affrontare al meglio la prossima campagna antincendio e se non ritenga opportuno un suo corrispondente tempestivo potenziamento;
se non ritenga cruciale destinare adeguati stanziamenti di risorse principalmente alle esigenze delle Regioni, quali enti maggiormente competenti in materia, concentrandoli su quelle i cui territori presentano maggiori fattori di rischio e sulle attività di previsione e prevenzione, con particolare riferimento all'addestramento professionale del personale da impiegare nella stagione invernale per l'applicazione della tecnica del fuoco prescritto, con l'obiettivo di abbassarne l'età media;
se non ritenga, altresì, opportuno prevedere, di concerto con le Regioni, un meccanismo di monitoraggio degli interventi di prevenzione tesi a ridurre l’infiammabilità della vegetazione, con particolare attenzione all'impatto che queste hanno sulla biodiversità e sulle emissioni di gas climalteranti.

Allegati:
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