Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00508 - Pubblicato il 19 giugno 2023, nella seduta n. 77 Nicola Irto cofirmatario

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Premesso che:

dalla fine del 2020, i principali materiali da costruzione hanno subìto aumenti di prezzo eccezionali. Nel 2022 tale tendenza ha subito un’accelerazione, anche per effetto della guerra in Ucraina, che ha esteso gli aumenti dei prezzi anche ai prodotti energetici, con gravi conseguenze sulla prosecuzione di molte opere pubbliche, in particolare quelle finanziate con i fondi del PNRR;

gli aumenti registrati sono mediamente del 35-40 per cento dell'originario valore di mercato registrato al momento della stipulazione dei contratti di appalto;

per affrontare questa emergenza, il Governo ha stanziato importanti risorse e adottato alcune misure nel corso dell'ultimo anno. Queste misure hanno richiesto tempi di realizzazione eccessivamente lunghi rispetto all'emergenza e, in molti casi, rimangono ancora inattuate;

le difficoltà riguardano, in particolare, le opere ordinarie, ovvero quelle non ricomprese nel PNRR o nel Piano nazionale complementare o per le quali non sia prevista la nomina di un commissario straordinario. In questi casi, infatti, i fondi disponibili non sono stati ripartiti e solo una parte delle imprese appaltatrici hanno ricevuto l’acconto del 50 per cento riferito agli extracosti registrati per le lavorazioni eseguite nel periodo gennaio-luglio 2022;

questa situazione sta creando alle imprese esecutrici dei lavori grandi difficoltà economico-finanziarie, in particolare nel reperire la liquidità necessaria alle attività d’impresa;

ciò potrebbe portare al blocco dei cantieri, pur essendo stati approvati diversi provvedimenti, dal Governo Draghi prima e dal Governo Meloni poi, contenenti norme per assicurare lo stanziamento delle risorse necessarie. Si ricorda che, sino ad oggi, gli stanziamenti complessivi per le opere in corso nel 2023 ammontano a circa 3 miliardi di euro, previsti proprio per far fronte all'abnorme aumento dei prezzi dei materiali necessari alla realizzazione delle opere, di cui 1,32 miliardi per opere ordinarie;

sulla base delle informazioni recentemente fornite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sui fondi per l’anno 2022 previsti dall'articolo 26, comma 4, lettere a) e b) del decreto-legge n. 50 del 2022, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91 (cosiddetto «Decreto Aiuti»), risulta una situazione molto diversificata a seconda della fattispecie considerata. Con riferimento agli interventi di cui alla lettera a), comma 4, dell’articolo 26 del suddetto decreto legge relativi ad opere pubbliche finanziate con risorse del PNRR e del PNC, e in presenza di un commissario straordinario, tutte le attività istruttorie delle istanze presentate risultano concluse, risultando ammesse a contributo 1.216 istanze per 222 milioni di euro; con riferimento alla lettera b) di cui al suddetto decreto-legge, riguardante le opere ordinarie non ricomprese nel PNRR o nel PNC, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non ha ancora concluso l’istruttoria delle richieste relative al periodo gennaio-luglio 2022, presentate ad agosto 2022, e sta procedendo all’erogazione dell’acconto del 50 per cento dell’importo richiesto. Quanto alle lavorazioni eseguite tra agosto e dicembre 2022, sono in corso le verifiche da parte del Ministero su 1.700 richieste pervenute. Complessivamente, a fronte di 3.700 richieste per 1.170 milioni di euro, riferite a opere ordinarie in corso nel 2022, risultano pagati, a titolo di acconto, solo 180 milioni di euro, pari al 15,4 per cento dei fondi richiesti;

le erogazioni avvengono troppo lentamente, nonostante la cassa sia disponibile da mesi. Risulta bloccato circa 1 miliardo di euro che deve essere pagato alle imprese per il caro materiali riferito a opere ordinarie. Al ritmo attuale saranno necessari almeno quattro anni per completare i pagamenti alle imprese;

risulta attivata presso il Ministero un’apposita task force per consentire un’accelerazione dei pagamenti e rispondere alle esigenze delle imprese,

si chiede di sapere come il Ministro in indirizzo intenda concretamente accelerare l’erogazione dei fondi disponibili di cui in premessa e se abbia definito un programma per accelerare i pagamenti, basato su scadenze certe per i trasferimenti, in modo da facilitare l’erogazione alle imprese esecutrici dei lavori che nel corso del 2022 hanno anticipato le risorse necessarie alla prosecuzione dei lavori, con pesanti conseguenze sulla loro tenuta economica e finanziaria.

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