Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00460 Pubblicato il 17 maggio 2023, nella seduta n. 68 - Nicola Irto primo firmatario

IRTO - Ai Ministri dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, della salute e per gli affari regionali e le autonomie.

Premesso che:

la diffusione sull’intero territorio nazionale della peste suina africana (PSA), malattia infettiva altamente contagiosa, che colpisce solo i suini domestici e selvatici con un tasso di letalità del 90-100 per cento, rappresenta una grave minaccia per gli allevamenti suinicoli del nostro Paese, con effetti economici ingentissimi e a lungo termine, che rischiano di mettere in seria crisi il lavoro degli allevatori italiani, degli agricoltori nonché delle attività con finalità turistico-ricettive e più in generale del made in Italy agroalimentare;

la PSA è una malattia virale che, non essendo una zoonosi, non minaccia direttamente la salute umana e non crea alcun tipo di contagio o ripercussioni sull'uomo. I suini selvatici rivestono un ruolo di primo piano nella diffusione della PSA e rappresentano uno dei fattori di persistenza dell'infezione soprattutto nei Paesi del nord e dell'est Europa. La circolazione di animali infetti, i prodotti a base di carne di maiale contaminata e lo smaltimento illegale di carcasse sono le modalità più importanti per la diffusione della malattia. Anche gli automezzi o altre attrezzature e l'abbigliamento contaminati possono rappresentare un veicolo d’infezione;

il virus viene trasmesso principalmente per contatto diretto attraverso la via oro-nasale, per contatto indiretto e tramite ingestione di alimenti contaminati e può essere trasmessa anche indirettamente tramite zecche molli del genere Ornithodoros o smaltendo rifiuti alimentari, specie se contenenti carni suine, in modo non corretto;

dal 7 gennaio 2022 è stata accertata la presenza della peste suina africana nelle popolazioni di cinghiali nei territori delle regioni Piemonte e Liguria; il Piemonte, alla luce degli ultimi aggiornamenti, veste la "maglia nera" di regione più colpita con 61 positività accertate su un totale complessivo di 101, dei quali 40 in Liguria. Il numero stimato di animali positivi alla PSA in Italia per regione e provincia dal 1° gennaio 2022 al 14 maggio 2023 è di circa 755 casi nei cinghiali e 5 focolai nei suini;

l’Organizzazione mondiale per la sanità animale ed il nuovo regolamento di sanità animale della Commissione europea annoverano la PSA nella lista delle malattie denunciabili: qualunque caso, anche sospetto, deve essere denunciato all’autorità competente, come previsto dall’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, recante il regolamento di polizia veterinaria;

con il decreto-legge 17 febbraio 2022, n. 9, il legislatore italiano è intervenuto su questa pericolosissima malattia virale prevedendo misure volte ad evitarne la diffusione;

tenuto conto che:

preoccupano molto le recenti notizie diffuse a mezzo stampa di una pesante espansione della PSA in tutta la provincia di Reggio Calabria che procurano allarme tra gli allevatori di suini e i produttori di salumi. Già lo scorso 30 agosto 2022 il presidente della Regione è intervenuto con un piano regionale di interventi urgenti per la prevenzione e la sorveglianza della peste suina attivando l'Istituto zooprofilattico;

il 25 aprile 2023 purtroppo nel territorio della città di Reggio Calabria è stata rinvenuta la prima carcassa di cinghiale risultata positiva al test sulla PSA. Grazie alla collaborazione di alcune squadre di caccia al cinghiale in braccata operanti nei comuni di Reggio Calabria e di Cardeto il commissario dell’ambito territoriale di caccia RC1 ha potuto conoscere la posizione georeferenziata delle carcasse rinvenute fino alla data odierna;

ciò che preoccupa è che ufficialmente nessuno ad oggi scriva o diffonda la notizia della presenza di queste carcasse, tanto che i comuni della provincia di Reggio Calabria non risultano inseriti tra i comuni italiani in cui è stata riscontrata la malattia. Invero è stata conclamata la positività di diversi cinghiali rinvenuti morti nel territorio della provincia in diversi allevamenti di suini semi bradi. Allo stato attuale, ufficialmente i comuni calabresi non sarebbero tra quelli colpiti dalla PSA;

considerato che:

la tempestività degli interventi e del monitoraggio risultano essere gli unici strumenti per bloccare la diffusione a macchia d’olio di questa epidemia letale. Di fatto gli interventi previsti dai protocolli scientifici sulla PSA prevedono attività finalizzate all'individuazione del maggior numero di carcasse di cinghiale, al fine di tracciare i confini delle zone infette, nonché l’adozione di misure drastiche come la recinzione dei focolai e l’eradicazione dei cinghiali selvatici dal territorio. Misure drastiche sono previste negli allevamenti di suini e prevedono l’abbattimento di tutti gli esemplari presenti nelle strutture in cui si sia riscontrato un solo caso di positività alla malattia. Tali misure, tuttavia, necessitano di una dotazione finanziaria ingente da parte dell’ufficio del commissario nazionale per l’emergenza PSA;

gli agricoltori lamentano la necessità di interventi concreti che vadano anche al di là dei rimborsi dei danni seppur fondamentali per continuare l'attività e compensare i mancati guadagni. Un'azione tempestiva e coordinata di monitoraggio e controllo della peste suina africana risulta, pertanto, fondamentale per avere maggiori probabilità di contenere il contagio, in caso contrario, destinato a produrre un danno incalcolabile agli allevamenti e conseguenze sul commercio delle carni suine italiane. È del tutto evidente che in mancanza di adeguati fondi qualsiasi intervento risulterebbe inattuabile,

si chiede di sapere:

- se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto e quali azioni e misure intendano intraprendere, ciascuno per quanto di competenza, per far fronte all’attuale situazione epidemiologica da PSA nella provincia di Reggio Calabria;

- se intendano chiarire il motivo per cui sul sito del Ministero della salute, la provincia di Reggio Calabria non risulti interessata dalla grave problematica della PSA;

- se l’ufficio del commissario nazionale per l’emergenza PSA sia stato dotato di fondi sufficienti agli interventi programmati e a quanto ammontino detti stanziamenti alla data odierna;

- quali iniziative intendano adottare, al fine di garantire un adeguato indennizzo per gli operatori della filiera suinicola calabrese colpiti dalle restrizioni sull’abbattimento, sulla movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati;

- quali iniziative intendano adottare al fine di utilizzare la dotazione finanziaria, allo scopo integrata, affidata al commissario, di intesa con la Regione Calabria, per i necessari interventi sul campo.

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