Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 1-00024 - Pubblicato il 1° febbraio 2023, nella seduta n. 35 - Nicola Irto cofirmatario

Il Senato,

premesso che:

sono passati due anni dal colpo di Stato in Myanmar ad opera dell'esercito, noto come "Tatmadaw", che il 1° febbraio 2021 ha preso il potere alla vigilia dell'insediamento del nuovo Parlamento, dopo le elezioni politiche dell'8 novembre 2020, vinte dalla Lega nazionale per la democrazia (NLD), partito guidato da Aung San Suu Kyi, con l'82,3 per cento dei voti e la sconfitta con il 6,4 per cento dei voti dell'Union solidarity and development party (USDP), il partito invece vicino ai militari;

i vertici del Tatmadaw hanno motivato il colpo di Stato adducendo irregolarità e brogli elettorali, mentre tutti gli osservatori internazionali ne hanno sancito la regolarità e l'equità;

la popolazione ha reagito al colpo di Stato resistendo fin dal primo giorno con manifestazioni pacifiche e praticando forme di disobbedienza civile, "civil disobedience movement", tra i primi manifestanti vi sono stati medici, infermieri, insegnanti, ma anche moltissimi giovani e donne, divenendo prontamente il bersaglio della repressione militare;

in questi anni i parlamentari eletti hanno dato vita al "Committee representing Pyidaungsu Hluttaw" (CRPH), resistendo al colpo di Stato e cercando di sottrarsi all'arresto, rifugiandosi nella foresta;

secondo i dati forniti dall'Assistance association for political prisoners (AAPP) ad oggi sono state uccise dai militari 2.796 persone, di cui 278 bambini, e sono state arrestate 17.404 persone, di cui 3.656 donne; inoltre, 101 persone sarebbero state condannate a morte. Il regime ha già eseguito diverse esecuzioni capitali e tra le persone giustiziate figurano l'attivista democratico Kyaw Min Yu, detto Ko Jimmy, e il parlamentare dell'NLD Phyo Zeya Thaw, molto vicino ad Aung San Suu Kyi. Tra le vittime vi sono, inoltre, artisti, poeti, giornalisti e personalità dello spettacolo;

in questi anni le condizioni di povertà della popolazione del Myanmar si sono ulteriormente aggravate, i servizi sanitari e scolastici controllati dai militari versano in condizioni critiche e più di un milione di persone ha abbandonato le città e i villaggi rifugiandosi nella foresta, specialmente ai confini. La crisi epidemiologica da COVID-19 è ben lontana dall'essere superata e la complessiva situazione sanitaria è vistosamente peggiorata;

il relatore speciale dell'ONU per i diritti umani in Myanmar, Thomas Andrews, ha ripetutamente e con forza denunciato la violazione dei diritti umani, affermando: "Gli attacchi della giunta militare contro i civili e la repressione delle aspirazioni democratiche del popolo del Myanmar richiedono una risposta concertata e coordinata da parte della comunità internazionale";

il 30 dicembre 2022 si è svolto il processo politico istruito dalla giunta militare contro la consigliera di Stato Aung San Suu Kyi e il presidente Win Myint, che si è concluso con la condanna a 33 anni di detenzione per Aung San Suu Kyi, di cui tre ai lavori forzati;

Aung San Suu Kyi si trova reclusa in carcere a Naypyidaw, in completo isolamento, senza nessuna assistenza umanitaria e, inoltre, le richieste di visite, anche di personalità internazionali, sono state respinte;

il capo della giunta militare, general senior Min Aung Hlaing, ha annunciato l'indizione di nuove elezioni il prossimo agosto, allo scopo di ottenere un pieno riconoscimento da parte del Parlamento alla Presidenza della Repubblica, nonostante la comunità internazionale non riconosca la legittimità di tali elezioni;

considerato che:

il 16 aprile 2021 i membri del CRPH, i leader delle proteste della società cilvile contro la giunta militare, i rappresentanti di numerosi gruppi etnici hanno costituito un Governo di unità nazionale (NUG) allo scopo di ripristinare la democrazia, guidare l'opposizione al regime, nonché lavorare per un nuovo Myanmar democratico e federale, sviluppando allo scopo relazioni con molta parte della comunità internazionale;

in data 5 maggio 2021, il NUG ha costituito il People's defence force (PDF), un esercito di resistenza costituito da gruppi di difesa del popolo, del quale fanno parte soprattutto giovani e donne e che nelle aree controllate organizza servizi, anche amministrativi, per la popolazione;

secondo una recente indagine dell'ONU il territorio controllato dalle forze dell'opposizione è all'incirca il 52 per cento del territorio del Myanmar, soprattutto nelle zone rurali;

nei mesi scorsi si sono, inoltre, costituiti il National unity consultative council (NUCC), comprendente numerose organizzazioni della società civile che collaborano con il NUG e l'Ethnic resistant organization (ERO), composto da numerosi gruppi etnici che sostengono l'opposizione alla giunta militare;

il CRPH, costituitosi immediatamente dopo il colpo di Stato, sta sviluppando un'azione di costante sostegno al popolo, compresi i rifugiati, con la messa in atto di servizi sanitari, alimentari, scolastici sul territorio, avviando anche rapporti internazionali mediante collegamenti da remoto con parlamentari di diversi Paesi;

il 31 gennaio 2023, alla vigilia del secondo anniversario del colpo di Stato, il CRPH terrà on line la cerimonia di apertura della sua quinta sessione plenaria alla presenza di diversi ospiti internazionali;

la maggior parte della comunità internazionale non ha riconosciuto la giunta militare del Myanmar, inoltre, a quanto detto, si aggiunga che Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Unione europea hanno imposto sanzioni ai vertici militari del Myanmar e ai loro collaboratori, nonché l'embargo sulle armi;

in data 21 dicembre 2022 il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha approvato a maggioranza una risoluzione sul Myanmar, la prima dopo 74 anni, con 12 voti a favore, nessuno contrario e l'astensione di Cina, Federazione russa e India, con la quale si chiede la fine delle violenze, la liberazione dei prigionieri politici, il ripristino della democrazia, il dialogo costruttivo per la riconciliazione, l'accesso delle organizzazioni umanitarie al fine di fornire aiuti umanitari alla popolazione;

il rappresentante del Myanmar presso l'ONU, Kyaw Moe Tun, indicato a suo tempo da Aung San Suu Kyi, ancora in carica, ha dichiarato apertamente la sua opposizione al colpo di Stato;

lo scorso 23 dicembre il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato il "Burma Act" con il quale si sostengono, anche finanziariamente, gli sforzi del Governo di unità nazionale per il ripristino della democrazia in Myanmar, il ritorno al governo civile, la difesa dei diritti umani e si autorizza l'imposizione di sanzioni anche nel campo economico ed energetico;

il Parlamento europeo, con una risoluzione approvata il 5 ottobre 2022, ha condannato il governo illegittimo del Myanmar, le persecuzioni, la repressione della libertà dei media, ha chiesto il ripristino del governo civile e della democrazia, la liberazione di tutti i prigionieri politici a cominciare da Aung San Suu Kyi e dal presidente Win Myint e dichiarato, infine, di sostenere gli sforzi del Governo di unità nazionale;

l'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN), nel summit del 24 aprile 2021 a Jakarta, ha approvato 5 punti di accordo per la fine delle violenze in Myanmar, il ripristino della democrazia, il dialogo e la riconciliazione, nonché per la liberazione dei prigionieri politici;

tuttavia la giunta militare ha rifiutato di attuare i 5 punti, nonostante l'ASEAN, attualmente presieduto dall'Indonesia, abbia continuato a chiedere un cambiamento della situazione in Myanmar, necessario per la stabilità nella regione;

lo stesso papa Francesco ha frequentemente richiamato l'attenzione sul Myanmar e sulla condizione drammatica del suo popolo, auspicando la cessazione delle violenze, anche contro la comunità cristiana, e l'apertura di un processo di riconciliazione e di pace;

rilevato, inoltre, che:

l'Italia ha operato e sta operando in tutte le sedi internazionali per il ripristino della democrazia in Myanmar, la liberazione di tutti i prigionieri politici, il sostegno ai rifugiati, l'offerta di opportunità per gli studenti del Myanmar che intendano studiare in Italia e la possibile apertura di canali per gli aiuti umanitari;

nel nostro Paese numerose sono le istituzioni, le associazioni, le città, le università che da anni sviluppano rapporti di amicizia e di collaborazione con la Birmania, partecipando alla sofferenza del suo popolo e chiedendo di intraprendere ogni iniziativa utile per un futuro di democrazia e di pace del Paese. Anche la comunità birmana in Italia manifesta costantemente la sua determinata volontà di sostenere la liberazione del Myanmar dall'oppressione dei militari;

il Parlamento italiano negli ultimi due decenni ha sviluppato intensi rapporti con il Myanmar, sia negli anni del precedente regime militare, sia negli anni dell'apertura verso la democrazia, attraverso atti di indirizzo politico, dibattiti, audizioni e interventi, tra i quali non può non citarsi, il discorso di Aung San Suu Kyi tenuto a palazzo Giustiniani il 28 ottobre 2013;

nel settembre 2016 la prima delegazione parlamentare italiana si è recata in visita ufficiale in Myanmar, incontrando, tra gli altri, Aung San Suu Kyi e Win Myint, allora presidente della Camera dei rappresentanti del Myanmar;

l'Italia, storicamente al fianco dei popoli che lottano per la libertà e per la democrazia, può sviluppare il proprio sostegno al popolo del Myanmar per il ripristino della democrazia, anche attraverso iniziative parlamentari di dialogo e di collaborazione con il CRPH e con il NUG, con la comunità internazionale, con l'ASEAN, la Cina e ogni altro utile interlocutore,

impegna il Governo:

1) ad adoperarsi in tutte le sedi internazionali per la cessazione della violenza in Myanmar, la liberazione di tutti i prigionieri politici, di Aung San Suu Kyi e Win Myint, nonché per il pieno ripristino della democrazia;

2) a interloquire con il Governo di unità nazionale al fine di sostenerne il riconoscimento presso la comunità internazionale;

3) ad attivare tutti i canali umanitari utili al fine di fornire assistenza umanitaria al popolo del Myanmar.

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